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Autore: Tynuccia    12/04/2015    9 recensioni
[Death Parade]
La terza volta era stata quella decisiva.
[Decim x Chiyuki]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Imbrogli
 
*
 
 La prima volta che era capitato non se n’era neppure accorta.
 Si era risvegliata nel suo letto ed aveva immediatamente ricordato come quello strano cliente l’avesse attaccata in preda ad un ovvio nervosismo. La stanza era vuota e, giudicando eventi simili alla stregua della routine dell’Aldilà, non si era posta nessun tipo di domanda su come avesse fatto a finire lì, essendo svenuta nel bar.
 
 La seconda volta rimembrava di aver aggrottato la fronte ed aver mugugnato un poco a causa di un fastidioso mal di testa che le faceva pulsare le tempie: la sera prima avevano avuto degli ospiti estremamente impegnativi e, per far fronte al leggero shock emotivo, Chiyuki aveva domandato a Decim di prepararle un paio dei suoi famosi cocktail cerulei. A lei si era aggiunta Nona, sbucata dalle tenebre del bar all’improvviso, ed il numero di bicchieri vuotati si era moltiplicato in maniera esponenziale.
 Chiyuki si era affrettata ad abbassare lo sguardo e, con un sospiro di sollievo, notò che stava ancora indossando gli abiti del giorno prima. Si era domandata se anche Nona si fosse destata nel suo letto senza esserci arrivata con le proprie gambe.
 
 La terza volta era stata quella decisiva.
 Non che le desse fastidio trovarsi su un confortevole materasso al posto di risvegliarsi su di uno sgabello, magari con un antiestetico rivolo di bava a rigarle il mento, ma un lieve senso di colpa si era impadronito di lei. All’epoca non ricordava ancora molti dettagli della sua vita terrena, ad iniziare dal suo stesso nome, e la donna dai capelli scuri si era chiesta se fosse una sua abitudine addormentarsi dove capitasse, ma soprattutto si era interrogata su chi fosse l’angelo che, ogni singola volta, la trasportava nel suo letto, permurandosi perfino di rimboccarle le coperte.
 Il sospetto che fosse Decim si trasformò rapidamente in una certezza, ma l’idea del barista che le avvolgeva polsi e caviglie con i suoi diabolici fili per trasportarla in camera da letto la disturbava parecchio. D’altronde non era certo uno dei loro saltuari, violenti ospiti.
 
 Decise piuttosto rapidamente di controllare da sé lo svolgersi dei fatti ed attese qualche giorno prima di mettere in atto il suo piano. Si fidava di Decim e non lo faceva per cattiveria, ma la curiosità si era impadronita di lei con facilità.
 
*
 
 Decim stava strofinando un bicchiere con delicatezza quando si accorse della sua assistente. Aveva detto di volersi sedere qualche istante sulla poltrona poiché le dolevano le gambe e, come parecchie altre volte, si era assopita su di essa.
 Senza emettere alcun rumore, Decim lasciò perdere il bicchiere e decise che per quella sera aveva lavorato a sufficienza. Ripose il panno sotto il bancone e si diresse verso la ragazza. Non comprendeva cosa fosse quel lieve calore che si impossessava di lui quando si ritrovavano in una situazione del genere, ma avvertiva i muscoli del viso fremere in qualche modo nel vederla così serena e ignara di tutto ciò che le capitasse attorno.
 Un flebile sospiro sfuggì dalle sue labbra e, come sempre, si abbassò per prendere il corpo di Chiyuki tra le braccia. La sistemò tra di esse, premurandosi di non toccare nessun punto proibito, e rimase immobile per qualche istante, conscio del dolce peso che gravava sui suoi arti. Si voltò e cominciò a camminare verso il loro alloggio, determinato a tornare al bar in un secondo momento per spegnere le luci.
 Girò l’angolo, quindi superò i due ascensori da cui solitamente sbucavano i clienti e, attraversato il corridoio, entrò nell’appartamento a loro affidato. Aprì con la schiena la porta della stanza di Chiyuki e si avvicinò al suo letto. Non la posò sul materasso come suo solito, ma piuttosto si schiarì la gola e parlò con il suo tono neutrale.
 “Perdona la mia maleducazione, ma sarei interessato a capire perché da qualche sera a questa parte tu finga di essere addormentata, quando invece non lo sei.”
 Tra le sue braccia sentì la giovane sobbalzare e irrigidirsi. Si piegò per metterla sulle lenzuola pulite e la guardò. Non esibì alcun tipo di espressione quando lei sollevò le palpebre e ricambiò lo sguardo con fare colpevole.
 Chiyuki sapeva che Decim non era arrabbiato, spesso e volentieri aveva ritenuto quelle domande scomode come semplice, innocente curiosità. Quello che non aveva considerato era che l’arbitro fosse stato cosciente della sua veglia il più delle volte ed un profondo rossore le tinse le guance altrimenti pallide. “No, perdonami tu,” farfugliò a disagio. Cominciò a tormentarsi una ciocca di capelli. Di sicuro non gli poteva dire che lo faceva perché la prima volta che aveva inscenato quello spettacolo si era stupita di come lui l’avesse stretta a sé al posto di utilizzare i fili; non gli poteva dire che inaspettatamente si era goduta più del necessario il breve percorso compiuto, confortamente posizionata fra le sue forti braccia e con la testa delicatamente poggiata contro i suoi pettorali duri come il marmo… Soffocò un verso imbarazzato e si coprì il viso con le mani, a disagio più che mai per essere stata colta con le mani nel sacco. Non era consono che si perdesse in certe fantasie su Decim, per quanto ne sapeva probabilmente era come un bambolotto laggiù… tra le gambe…
 “Chiyuki-san?” la chiamò l’arbitro, notando come ora la giovane stesse scuotendo veemente la testa da una parte all’altra. “Non era mia intenzione metterti a disagio. Scusami, ti prego.”
 “Sono stata davvero sciocca!” esclamò lei, evitando accuratamente di continuare i suoi pensieri poco candidi. “Questo non puoi saperlo, ma l'essere presa in braccio e venire trasportata fino a destinazione come una principessa delle favole è il sogno di qualsiasi ragazza.” La sua voce si spense in un sussurro e ringraziò mentalmente che la stanza fosse immersa in una penombra che celava la sua espressione mortificata.
 Decim annuì, affascinato dalla spiegazione. “Effettivamente nelle memorie di qualche ospite apparivano desideri simili. Se me l'avessi richiesto non avrei avuto problemi ad esaudire una richiesta così innocua.”
 Chiyuki aggrottò la fronte nell’udire l’ultimo aggettivo dato che non era affatto encomiabile il motivo per cui aveva inscenato quel teatrino, ma qualsiasi pensiero fu troncato quando Decim la prese nuovamente tra le braccia e fece per uscire dalla camera.
 “D-Decim!” esclamò la ragazza, agitando le gambe. “Cosa… Cosa stai facendo?”
 Lui vide le sue guance scarlatte, illuminate dalle lampade più forti del corridoio, e spostò la mano di qualche centimetro, rendendosi conto che nella fretta le stava sfiorando la coscia in un punto che il più delle clienti avrebbe ritenuto sconveniente. “Perdonami. Supponevo dovessi andare in bagno a cambiarti per la notte.”
 Chiyuki comprese il malinteso e, ormai rilassata, scoppiò a ridere. “Sei estremamente gentile, ma non sei obbligato a trasportarmi in giro in questa maniera per sempre.” Alzò lo sguardo, trovando la bizzarra croce nel suo occhio tremare leggermente. “Mettimi a terra, per piacere.”
 Lui obbedì, diligente, e la posò sul pavimento con delicatezza. “Temo di non capire.”
 Chiyuki gli batté un paio di colpetti sul petto e parlò con voce solenne. “Hai il mio permesso per portarmi a spasso in braccio, ma solo nelle situazioni estreme.”
 “Dunque smetterai di fingere il sonno?” domandò Decim con un irresistibile candore.
 Nuovamente la ragazza arrossì violentemente ed annuì. “Hai... hai la mia parola, non mi approfitterò più dei tuoi muscoli.”
 Decim fece un cenno col capo e si inchinò di poco, apparentemente ignaro delle complicazioni derivate dalla situazione. “Come preferisci, ma per me non è stato un problema. Hai un corpo ben fatto e trasportarti a letto è stato piuttosto piacevole.”
 Chiyuki lo guardò, ormai la faccia in fiamme per quella sbadata dichiarazione, e si affrettò a scomparire dietro la porta del bagno, augurandogli la buonanotte a pieni polmoni mentre un involontario sorriso le incurvava le labbra verso l’alto.

*

Dopo un miliardo di ripensamenti ho deciso di pubblicare questa brevissima shot su una coppia che ho iniziato ad adorare, Decim e Chiyuki appunto. Non ci sono ancora fanfiction su Death Parade, ma spero di trovarne presto, di sicuro pubblicherò altri lavori perché è un'opera che merita tanto amore :D
Tynuccia
  
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