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Autore: Miss Simple    12/04/2015    1 recensioni
“L’amore è una pianta di primavera che profuma ogni cosa con la sua speranza, persino le rovine dove si aggrappa.”
-Flaubert
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donghae, Kyuhyun, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Club n°1'
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NA:Bentrovati,questa è una semplice one shot per dirvi che non ci siamo dimenticati di voi. Molti hanno continuato a dirci se e quando ci fosse stato un sequal d Club N 1.
Ci sarà. Ci stiamo lavorando nonostante gli impegni privati, nonostante tutto che io sono anche impegnata in un altra storia sempre qui su efp, non sezione Super Junior. Vi assicuriamo che arriverà, per questa oneshot non mi prendo nessun merito, nel senso che non ho scritto neanche "A" ma il merito va alla mia compagna di viaggio LadyMaknae.
Detto ciò spero che questo vi dia un po' di speranza e inoltre abbiamo preparato il trailer del Sequal che vi anticipiamo che si chiamerà Coagulation.
Qui il link http://youtu.be/hvxKMiBKjv8 



“È stato uno di quei giorni di marzo quando il sole splende caldo e il vento soffia freddo: quando è estate nella luce, e…”
“Andrea, smettila di citare Dickens!”
“Va bene…  Ci sono delle piogge primaverili deliziose in cui il cielo sembra piangere di gioia.”
“Ma non sta piovendo?!?”
“Lo so Masha. Era Paul-Jean Toulet”
La guardai stranita. Era ritornata da Busan tre settimane fa per aiutarmi con gli ultimi preparativi delle nozze, o per lo meno doveva aiutarmi.
Per quasi tutto il tempo andava avanti e indietro tra la casa e il club, solo quando la minacciai di farle indossare un abito da sera sontuoso e fin troppo vistoso mi diede retta.
“Ti sei fumata una biblioteca?” le chiesi sarcasticamente.
“No! Perché?”
“Perché se sei fatta non ti voglio accanto a me sull’altare, mia testimone e damigella d’onore, capito?!?”
“Tranquilla. Stavo solo ricordando i bei vecchi tempi”
“Con la letteratura?”
“Già”
Appoggiata allo stipite della porta osservava il suo vestito adagiato sul letto. In casa avevamo apportato poche modifiche, tutte per la perfetta riuscita di questo giorno e tutte al piano inferiore. Le camere da letto erano rimaste uguali. La casa in se stessa era uguale. Ma lei sembrava diversa.
Lentamente si portò alla finestra. Vagò con lo sguardo fuori. La osservavo di sottecchi mentre ultimavo il trucco e controllavo l’acconciatura.
“Sei bellissima Masha” mi disse voltandosi a guardarmi “e con quel vestito addosso sarai perfetta”
“Ma?”
“Ma… sei davvero sicura? Cioè voglio dire è Kyuhyun, lui è…è…è Kyuhyun, insomma!”
“Stai cercando di farmi cambiare idea all’ultimo momento?” qualcosa le balenava nella mente, un misto di preoccupazione e qualcos’altro che non coglievo appieno.
“Sì. No. Sì. Non lo so” mi rispose sbuffando nervosamente.
“Andrea, vieni qui” le feci cenno di sedersi di fronte a me e le presi le mani “ascoltami, Kyuhyun è tante cose, sia belle che brutte. Questo lo so. Ma è l’uomo della mia vita. È pronto a uccidere e ancor più a morire per me. E questo tu lo sai. Ne abbiamo passate tante, troppe, ma siamo qua. In questa vita possiamo vivere tanti altri decenni oppure pochi secondi. Ed io, amica mia, li voglio vivere con lui. Anche se fossero pochi secondi, voglio lui accanto a me. “
“E se te ne pentirai?”
“Se me ne pentirò vivrò comunque accanto a lui, felice di aver preso questa decisione senza mai rinnegare nulla”
“Che i tuoi progetti e i sogni che custodisci nel tuo cuore sboccino come fiori a primavera!”
“Grazie Andrea” le rivolsi il più dolce dei sorrisi. Le sue parole mi avevano toccato l’anima.
“Prego. È di Stehpen Littleword”
“Ma…. Vatti a vestire immediatamente prima che ti tagli la lingua”
“Come sei suscettibile amica cara” si alzò di scatto e si allontanò sorridendo
“In che senso?” le chiesi curiosa e innervosita
“Lo so che siete come il cielo e la terra, inseparabili”
Assottigliai lo sguardo e il suo sorriso beffardo si spense. Comprese subito che me l’avrebbe pagata di lì a breve per il suo scherzetto. Per ripicca la truccai di tutto punto anche se sapevo bene che a lei non piaceva il trattamento full make-up o come lo chiamava lei.
“Bene. Abbiamo finito. Indossa il vestito e poi aiutami col mio.” Le dissi in tono risoluto.
Appeso all’anta dell’armadio un lungo abito di merletto pieno di piccoli brillantini sembra chiamarmi incessantemente.
L’abito di chiffon color pastello fasciava il corpo di Andrea alla perfezione. Le sistemai l’acconciatura e l’enorme fiore tra i capelli. Mi tolsi la vestaglia e lentamente entrai nell’abito da sposa. Andrea mi sistemò il velo e quando avevamo finito ci fermammo a guardarci e a sospirare.
“Bè, siamo in anticipo di dieci minuti” affermò contenta
“Già mai. Saremo in ritardo di almeno venti minuti”
“Ma siamo pronte?!?”
“Una donna si fa sempre attendere. Specie nei momenti importanti! Ora siediti e aspettiamo”
Risoluta feci attenzione a non sgualcire l’abito e mi sedetti sulla poltroncina. Andrea restò basita a fissarmi per un po’ per poi scoppiare a ridere.
“Perché ridi?”
“Non sei cambiata affatto”
“Che vuoi dire?”
“Che giorno è oggi?”
“Il giorno del mio matrimonio”
“No. Cioè sì, ma è il solstizio di primavera”
“E allora?”
“Bè è passato tanto tempo, ma hai detto la stessa cosa il giorno in cui siamo divenute amiche!”
“Andrea che diavolo stai dicendo?”
“Non puoi averlo dimenticato. A scuola avevamo la festa di primavera e tu hai voluto ritardare perché era un giorno importante”
“Dici sul serio?”
“Già” mi rispose ad occhi chiusi e annuendo ripetutamente con la testa.

Avevo atteso l’alba come se fosse un rivelazione. Il primo giorno di primavera, che meraviglia. Mi vestì in fretta e ingurgitai la colazione in un soffio. Corsi per la strada fino al solito incrocio dove, da qualche giorno, Michelle mi aspettava per andare a scuola.
Ci incamminammo parlando di vestiti e dell’ultima puntata di Piccoli problemi di cuore. Ad un tratto cambiammo strada.
“Michelle ma dove vai?”
“Vieni, guardiamo la primavera”
“Dobbiamo andare a scuola, c’è la festa, la recita. Tu sei la fata della primavera”
“Andrea, ricordalo sempre, una donna si fa sempre attendere. Specie nei momenti importanti!”
“Ok, se lo dici tu”
La collina ci sembrava una montagna infinita, salimmo in cima per riposarci all’ombra della grande magnolia. Respirammo l’aria pura e cercavamo di seguire con lo sguardo il volo ingarbugliato di un passerotto.
“Bene, siamo in ritardo si dieci minuti, perderemo altri dieci minuti per arrivare a scuola. È perfetto! No?” negl’occhi di Michelle brillava una luce piena di orgoglio e felicità.
Non sapevo cosa risponderle. Michelle era fiera del aver fatto tutto quel ritardo, ma mi guardava e sapevo che stava aspettando una risposta. Alzai gli occhi al cielo cercando un appiglio.
“Guarda!” esclamai.
“Cosa?”
Alzai un dito verso uno dei rami più alti della magnolia.
“Lì su, c’è un fiore. È arrivata la primavera Michelle” urlai sprizzando allegria da tutti i pori.
“Già. E oggi sono ben due settimane che ci conosciamo, quindi ho deciso”
“Cosa?”
“Noi due saremo per sempre amiche Andrea”
“Sììììì!”
“Bene. ora andiamo a scuola”

 
 
“La smetti di ridere e mi dici a cosa stai pensando?” mi rimbeccò Masha.
“Pensavo a quando eravamo diventate amiche per sempre”
“E ti viene da ridere?”
“Sì. L’hai deciso tu. Era il primo giorno di primavera, quello della festa a scuola. Eravamo ancora alle elementari e tu ad un tratto mi hai detto…sono due settimane che ci conosciamo. Ho deciso, saremo per sempre amiche.”
“Sapevo fare le mie scelte sin da piccola”
“Sì, ma scegliendo me ti sei privata di tante cose”
“Scegliendo te ho trovato molto di più. Eri, sei e sarai la mia migliore amica, ma ora devi farmi da testimone di nozze”
“Andiamo?” le chiesi con la speranza che la sua risposta forse affermativa.
“Altri cinque minuti”
“Ti manderà la scorta a breve”
“Dieci minuti allora”
Scoppiamo in una risata cristallina che si spezzò quando la porta si aprì di scatto.
“Yah, vi stiamo aspettando tutti… wow amore, sei fantastica!”
“Grazie Donghae”
“Prego, ora andiamo”
“Aspetta” gli disse Masha con tutta calma.
“Ti manca qualcosa Masha?” le chiese Donghae non riuscendo a capire cosa o chi dovevamo aspettare.
“No.”
“Allora andiamo”
“Donghae…Una donna si fa sempre attendere. Specie nei momenti importanti!”
“Quindi?”
“Aspettiamo ancora un po’”
“Hai quindici minuti di ritardo” dal corridoi arrivò la voce affilata e tagliente di Eunhyuk che comparì sulla porta poco dopo. “Teuk ride senza sosta spaccando i timpani a tutti. Siwon sta ripetendo a memoria l’intera cerimonia. Sungmin e Yesung si stanno facendo le selca coi drink, gli altri sono sparpagliati a fare chissà cosa mentre Kyuhyun sta letteralmente dando di matto perché non scendi!” una voce si vece strada all’interno della stanza.
“E con ciò Eunhyuk?”
“Alza il culo da quella sedia Masha e scendi. Ora!” si voltò a guardarmi e disse “Toh, uno Yeti ben vestito”
“Sparisci scimmia!” lo imbeccai sorridendo a quel suo modo di fare che mi era tanto mancato.
“Sì anche io ti adoro Yeti”
“Non la smetterete mai voi due” disse Donghae indicandoci contemporaneamente
“È il nostro modo di volerci bene” gli risposi passando una mano tra i suoi capelli.
Scoppiamo a ridere ma all’arrivo di Heechul e delle sue minace poco velate e molto atroci ci alzammo e scendemmo in giardino.
Appena Masha si ritrovo ai piedi della navata improvvisata lo sguardo di Kyuhyun si rilassò e si perse nei suoi occhi. Né per lui né per lei c’era qualcun altro. Erano da soli.
I vasi pieni di orchidee e magnolie aprivano la strada alla sposa. I presenti si misero ai loro posti in silenzio. Al pianoforte Ryeowook fece risuonare la marcia nuziale di Wagner.
Leeteuk si accostò a Masha e la prese sotto braccio accompagnandola all’altare. Io e Sungmin la seguivamo lentamente.
Osservavo Kyuhyun e come sul suo volto ci fosse disegnato il possesso, ma non un possesso violento e avaro, era un possesso che non avevo ancora letto negli occhi di nessuno. Era più del desiderio di proteggere, di amare, di vivere. Era più della voglia di renderla felice, di vedere i suoi sorrisi e le sue lacrime di gioia. Era un profondo desiderio di conoscere ogni cosa di lei, di vederla crescere e restare sempre uguale anche se con qualche ruga e coi capelli bianchi.
Leggevo nei suoi occhi che per sempre, in ogni giorno della sua vita, ogni volta che l’avrebbe guardata, ogni volta che l’avrebbe pensata, ogni volta che avrebbe udito il suo nome o la sua voce, ogni volta che il suo odore avrebbe riempito l’aria lui l’avrebbe vista così meravigliosamente perfetta.
Leeteuk porse la mano di Masha a Kyuhyun e disse “Oggi, in questa grande famiglia, nasce una nuova famiglia. Due dei miei figli, due mie amici, mia sorella e mio fratello, due anime affini, due cuori che battono all’unisono si uniranno in matrimonio. Vi auguro tutto l’amore e tutta la felicità che il mondo potrà offrirvi e che porterete nei vostri giorni, e giuro che non ci sarà uomo o donna che potrà mai spezzare questo legame, e chiunque ci proverà passerà atroci sofferenze”
“Leeteuk” lo riprese Siwon “c’è Nostro Signore”
“Che Nostro Signore mi aiuti a tenervi lontano tutti coloro che vorranno dividervi” concluse così Leeteuk.
Siwon si destreggiò benissimo tra preghiere e salmi. I due sposi si scambiarono le promesse e poco prima del sì Kyuhyun si fermò a guardare Masha dicendole “Masha, quando ti ho vista mi sei piaciuta subito. Quando ti guardato mi sono innamorato. Ora che riesco a vederti, a guardarti e a sentirti non posso non amarti. Sì, la voglio”
“Sì, lo voglio” affermò fiera Masha
“Vi dichiaro marito e moglie. Kyuhyun, puoi baciare la sposa”
“Non ho bisogno del tuo permesso mezzo prete” fu la risposta secca di Kyuhyun a Siwon. Poi circondò con un braccio la vita di Masha attirandola a sé e la baciò come mai aveva fatto prima.
Gli invitati tirarono il riso come da tradizione, ma lo sposo festeggiò a modo suo subito seguito dagli altri dodici. Estrasse la pistola dalla fondina e sparò tre colpi in aria.  Fu un tripudio di spari che, fortunatamente, durò pochi minuti.
Il catering aveva donato un tono regale al giardino a sud. Il pranzo venne servito in modo impeccabile. Lo chef aveva allestito delle portate magnifiche e Kyuhyun non aveva badato a spese.
Dopo il pranzo, durato un tempo infinito, iniziarono con le foto. L’enorme giardino offriva una location unica e  molto romantica. Forse erano quei vasi e il tulle disseminato qua e là, il grande arco fiorito, i palloncini e tutta quell’aria di matrimonio, amore e felicità ovunque a rendere il tutto troppo romantico.
Nel tardo pomeriggio ci fu il famigerato taglio della torta seguito da un aperitivo e dalle danze.
Yesung intonava The Power of love, Ryeowook lo accompagnava al pianoforte e i due sposi iniziarono a volteggiare sul prato mentre il sole tramontava lentamente, quasi a non voler lasciare quell’aria di festa.
Masha sapeva scegliere realmente bene. Aveva dedicato quella canzone a Kyuhyun.
Mi allontanai dalla folla, scesi dalla piccola collinetta avvicinandomi al piccolo lago che ospitava una tenera famiglia di papere. Sul riflesso dell’acqua vedevo Kyuhyun e Masha volteggiare completamente persi l’uno nell’altra.
Quando arrivai a Seoul, quando misi piede in questa casa e iniziai a capire chi erano, cosa facevano e cosa faceva Masha e il perché, quando questa nuova vita ebbe inizio non avrei mai creduto a nessuno che  mi avresse detto che quei due si sarebbero sposati. Avrei fatto una grassa risata e avrei scommesso la mia testa che non l’avrebbero fatto, eppure.
“Mamma oca voleva compagnia?”
“Um? Oh, Donghae. Scusami ti ho lasciato solo”
“Tranquilla tesoro. Cosa c’è?”
“Pensavo…”
“A cosa?”
Lo guardai e strinsi le spalle sperando che non avrebbe insistito.
“Andrea, dimmi a cosa pensi”
“Riflettevo su come possa essere estremamente difficile cambiare. Guarda Kyuhyun. Trattava Masha malissimo, e malissimo è dir poco. Eppure… lo guardavo durante la cerimonia, sembrava che avesse tra le mani un fiore di cristallo così delicato che anche un solo respiro potesse infrangerlo”
“Andrea tu non c’eri” Donghae sospirò pesantemente, si sedette affianco a me e mi guardò sorridendo. “Quando lui si è innamorato, tu non c’eri. Quando lei era il centro del suo universo, quando i giorni di Kyuhyun iniziavano con il pensiero di Masha, quando le sue notti lontano da lei erano il suo tormento tu non c’eri”
“Ma poi cosa è successo?”
“L’ha protetta”
“L’ha protetta? L’ha trasformata in una spacciatrice, prostituita e omicida per proteggerla?” il mio tono doveva essersi alzato involontariamente perché Donghae mi fece cenno di abbassare il too di voce.
“Sì”
“Mi prendi in giro?”
“No. Ascolta” si stirò le braccia come faceva sempre quando iniziava un discorso serio“lo so che è difficile da capire. Neanche io conosco bene la storia, so solo che quando lei è arrivata due di noi erano andati via e Kyuhyun passava le sue notti nel corridoi di fronte la camera di Masha con un mitra sulle gambe.”
“Masha non mi ha detto mai nulla di tutto ciò”
“Lo so. Lei non lo sa, e finché Kyuhyun non le dirà nulla non devi dirle nulla”
Lo guardai interrogativa ma l’unica risposta che mi diede fu “Nessuno di noi sa realmente cosa è successo, e nessuno di noi le ha mai detto qualcosa di ciò che faceva Kyuhyun. Delle ronde notturne, dei viaggi e della qualsiasi cosa, giusta o sbagliata, bella o brutta, che lui abbia fatto per proteggerla”
“Bè cos’è cambiato? Per proteggerla l’aveva allontanata adesso l’ha sposata?!?”
“Quando credi che la tua unica ragione di vita non esiste più non ti importa di vivere. Daresti la tua vita a lei senza pensarci su due volte. Daresti tutto te stesso per un secondo in più con lei. Daresti tutto ciò che sei, che hai e che avrai per dirle quanto profondamente la ami. Venderesti l’anima al miglior offerente, ti consegneresti al diavolo pur di vedere il suo sorriso sbocciare ancora e ancora e ancora. Ecco cosa è cambiato”
Mi vergognai di me stessa e di cosa avevo appena detto. Nelle parole di Donghae sentì un dolore  così profondo e fitto che mi fece paura, ma vedevo anche tutto l’amore che avevo letto negli occhi di Kyuhyun sull’altare. Guardai le papere nuotare e in quel momento capì tutto.
“Sono papere, non oche”
“Come?”
“Papere. È mamma papera,non mamma oca.”
“Sei pignola Andrea”
“Grazie amore, però devo dire grazie al mio essere pignola se…”
“Se?” mi chiese incuriosito
“Se sono orgogliosa delle loro scelte. Guardali.” Li osservammo ridere e baciarsi sulle note finali della canzone. Donghae mi attirò a sé mettendomi un braccio dietro la schiena. Poggiai la testa sulla sua spalla e sospirai.
“Che c’è amore?” mi chiese
“L’amore è una pianta di primavera che profuma ogni cosa con la sua speranza, persino le rovine dove si aggrappa.”
“Bella”
“È di Flaubert”
Scoppiò in una piccola risata sommessa e unì le sue labbra con le mie.
Anche se muta la nostra era un promessa eterna.
 
***
 
 “Kyuhyun mi raccomando, non fate rumore”
“Leeteuk, se tu non avessi sbagliato noi saremmo partiti stasera stesso”
“Lo so, ma sono solo due giorni. Buonanotte signora Cho, baciamano” mi abbassai per sfiorarle appena la mano quando mi sentì spingere via.
“Hai detto bene Leeteuk. Signora Cho! Stai lontano. Buonanotte”
“Buonanotte ragazzi” ci augurò Masha passando avanti a suo marito e dirigendosi nella loro stanza.
Quando sentì la porta chiudersi feci cenno a Siwon di seguirmi nello studio.
“Ecco qua Teuk”
Prese dalla tasca interna della giacca una busta in carta di riso con un sigillo in cera. Il mittente lo conoscevamo abbastanza bene. Fin troppo bene.
In perfetta grafia il biglietto all’interno riportava scritto:
“Che la vostra felicità
possa durare quanto
il battito delle ciglia”

All’interno della busta un foglio nero con attaccati due proiettili.
 

“È stato uno di quei giorni di marzo quando il sole splende caldo e il vento soffia freddo:
quando è estate nella luce, e inverno nell’ombra.”
  
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