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Autore: martidaf    12/04/2015    0 recensioni
"Mi chiede una sigaretta e si mette a fumare davanti a me...mi fissa,sta zitto,forse si aspetta qualche mia reazione a quello slancio improvviso.Invece io continuo a piangere mentre mi fissa perplesso.Per la prima volta non sa che fare."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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6:45.Sveglia.Papà viene in camera per svegliarmi come ogni mattina.Come sempre.Come da sempre.Spero che non perda mai questa abitudine,non so,mi fa sentire importante.In realtà sono sveglia già da un po’.Uno strano magone mi ha divorato lo stomaco per tutta la notte e ora si fa più vivo.In cucina la colazione mi aspetta.Probabilmente è l’unica cosa che non ho mai pensato di vomitare.Mi è indispensabile per superare la giornata con le sue gioie e sofferenze.Mangio il mio frutto fresco.Bevo quel po’ di latte che mi concedo.Corro in bagno e mi chiudo dentro per un’ora.Esco che sono un’altra persona,indosso una maschera,un volto che non è il mio.Fingo di non sapere il motivo per cui mi infligga questa tortura ogni mattina,soprattutto oggi,ma solo per evitare il pensiero che tra poco si materializzerà davanti ai miei occhi.Eccomi con lo zaino in spalla e con le cuffie nelle orecchie che percorro la breve strada che mi separa dal mio “amato” liceo classico.Mi sembra quasi di camminare in slow-motion.”Live forever”,la mia canzone preferita, mi ricorda che forse sono capace di vedere oltre,ciò che gli altri non vedranno mai.Allora mi impegno…mi guardo intorno come se vedessi tutto per la prima volta.La luce debole del mattino mi sfiora ed il vento mi sporca i capelli di parole pronunciate in lontananza.Per strada c’è molta gente.Uomini e donne che vanno a lavoro,studenti in marcia verso il patibolo che hanno scelto fra gli altri.Tutti poveri Cristi costretti a levarsi dal soffice materasso e a lasciarsi alle spalle ciò che rimaneva di una pseudo-estate,fredda e piovosa.Martina!Sussulto ed i miei pensieri svaniscono così in fretta come si sono presentati alla mente.Una voce amica mi sta chiamando e mi sento meno sola.Le vado incontro e ci abbracciamo forte,come se non ci vedessimo da mesi.E’ la mia migliore amica,Ile,ed è qui.Con lei mi sento più sicura,più forte,pronta a ricom…No.Ecco il mio conto in sospeso.E lì che aspetta con gli amici all’entrata mentre fuma una sigaretta.Mi stupisco di vedrlo lì.Di solito è fermo sotto i cartelloni pubblicitari sulla strada che faccio per arrivare a scuola.Sorride.Scopre i denti bianchi e sgrana gli occhi color nocciola. Lo guardo meglio,faccio come delle fotografie di ogni frammento del suo corpo.E’ abbronzato.Il ciuffo dei capelli castani si è schiarito per la luce estiva.Le gambe lunghe e troppo magre gli scivolano facilmente in un paio di jeans scuri.Una camicia dai toni chiari gli avvolge il torso scheletrico.Il naso largo gli si arriccia per accompagnare il sorriso.E’ bello come me lo ricordavo.Forse di più.Porta una mano al mento,come al solito.Lo fa quando è in imbarazzo.E ora lo è.Anche io faccio lo stesso gesto,presa dal nervoso e dalla timidezza.Lo scruto da lontano senza aprire bocca e per un attimo ricordo di averlo sognato stanotte,vestito esattamente come questa mite mattina di inizio settembre.
   
 
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