Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: AlexiaLil    12/04/2015    3 recensioni
In onore del Gajeevy Week, mi cimento in questa storia che parla dei nostri adorati Gajeel e Levy, dei "nove passi" che devono fare per arrivare al traguardo. Nove mesi in attesa del loro piccolo drago.
Ci si legge in 'sti giorni!!
Tammy
Ecco i prompts:
1° Step - Day 1: Cooking
2° Step - Day 2: Nursing
3° Step - Day 3: Lipstick
4° Step - Day 4: Daydreams
5° Step - Day 5: Metallicana
6° Step - Day 6: Singing
Extra Step - Day 7: AU a scelta (io lo calcolo come cap Extra perchè altrimenti perderei il filo logico e cronologico della fiction. Come so diventare noiosa a volte!).
Per il 7°, l'8° e il 9° Steps (che per la mia fic non hanno prompts) mi inventerò qualcosa poi.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden, Pantherlily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stolto sconsiderato imbecille cretino scemo deficiente idiota stupido rincoglionito egoista tonto fesso inutile testa di cazzo”
 
“Merda!”
 
“Dio, persino Natsu non sarebbe stato così imprudente e avventato“.
 
Gajeel si malediva usufruendo di ogni parola conosciuta del suo vocabolario, ormai arricchito dalla presenza di Levy, e correva a perdifiato lungo il sentiero boscoso che conduceva alla casa della dottoressa isterica.
Aveva portato a termine la missione presa due giorni fa con successo e aveva giustamente lasciato la sua donna fra le zampe e le amorevoli cure di Pantherlily, lasciandola comunque – a malincuore – senza la sua protezione.
Lui, che fino a quel momento era stato più di un’ombra che un asfissiante e premuroso compagno: si era sentito come parte di Levy, come se potesse avvertire lui stesso il peso di quella creatura nel grembo della ragazza – ma sapeva bene essere solo l’ansia di vederla al più presto – e si era sentito orgoglioso di sé, per una volta.
E invece …
 
Aveva adocchiato quella missione già da un po’ ma gli impegni con Levy, le missioni giornaliere e quelle di spionaggio per conto del Master, le voglie improvvise e il non volersi perdere un solo calcetto della bambina lo avevano reso restio ad accaparrarsela.
Ma aveva proprio bisogno di staccare la spina.
Né aveva parlato con Levy e lei, comprensiva, lo aveva incoraggiato; per lui era quasi una vacanza e la ragazza lo aveva capito. Sorridendogli, lo aveva spinto fra le braccia di un lavoro facile, svelto, per nulla preoccupante.
Lui, però, non aveva capito niente.
Nonostante la vicinanza quasi simbiotica instauratosi all’inizio della loro relazione e rafforzatasi durante la gravidanza, non aveva notato quegli occhi leggermente preoccupati, non aveva avvertito nell’aria quel qualcosa che non faceva quadrare i conti, quella strana sensazione che anticipava il nuovo.
 
Levy l’aveva sentita invece, perché scalpitava senza freni nel suo ventre e lui l’aveva ignorata.
 
Il panico si era impadronito di lui: Levy gli aveva confermato che si sarebbe fatta trovare alla Gilda al suo ritorno e lui, passo svelto e una voglia inestinguibile di stringerla a sé, si era affrettato a raggiungere Fairy Tail. Lì, invece del sorriso di bentornato di Levy, si trovò di fronte al viso preoccupato di Kinana, la donna di quella lingua biforcuta di Cobra, che lo informava di non angosciarsi: a Levy si erano rotte le acque a metà mattina e la maggior parte dei ragazzi aveva perso la testa. Fortunatamente Lily e il Master, sostenuti da Erza, avevano placato gli animi e la prontezza di portarla da Poryulsca.
Tutti in massa.
In uno sprazzo di pietà verso di lei – non la soffriva proprio, quella schizzata zitella - poté solo immaginare quanta gioia e amore avesse elargito quella donna a quella manica di squinternati.
 
Scorse la casa di Poryulsca che il cielo rosso e rosa lasciava spazio alla sera e a qualche scintillante stella intrepida e vide le figure del nutrito gruppo di nakama attendere notizie davanti alla porta, chi sbirciava dalla finestra – come Erza e Mira – e chi invece se ne stava tranquillo in attesa: Natsu era seduto su un tronco d’albero caduto, Lucy sulle ginocchia che stringeva Happy al petto, Wendy e Charla al loro fianco tendevano le orecchie verso la porta chiusa, attente ad un richiamo della maga medico e Gray, Juvia, Lisanna e Cana e i restanti maghi lì attorno sospiravano in attesa.
 
<< Gajeel-kun! Finalmente! >> urlò contenta Juvia non appena notò la folta chioma mora dell’amico.
<< Da quanto aspettate? >> ansimò il ragazzo, riprendendo fiato. Il cuore batteva all’impazzata nel suo petto in ansia e preoccupato, l’adrenalina che scorreva nelle vene del Dragon Slayer però l’elettrizzava.
Sarebbe nata da un momento all’altro.
Sarebbe nata la bellissima bambina che sognava da mesi, il granchietto blu delle sue fantasie a occhi aperti, il suo piccolo drago dal sorriso di fata, tale e quale a quello della sua nanerottola madre.
Non si era certo fatto convincere da nessuno, nemmeno dalla ragazza, che ci fosse il cinquanta per cento di probabilità che fosse maschio.
 
<< Te la sei presa comoda, ferro rugginoso. Siamo qui da stamattina, e ancora niente bimbo >> gli rispose Natsu, poggiando la fronte sulla schiena di Lucy.
<< Poryulsca non ci ha detto nulla, neanche una minima cosa. Dentro c’è il Master con Pantherlily … >> lo informò Erza, apparendo improvvisamente dietro di lui << … perché non vai dentro anche tu? >> gli domandò con un sorriso.
 
Gajeel non mosse nemmeno un muscolo e, con ogni probabilità, smise anche di respirare: che fare?
Era terrorizzato all’idea di assistere al parto; a sentire Alzack, fu terrificante quello di Bisca: erano terribilmente giovani quando nacque la piccola Asuka e Bisca l’aveva ovviamente voluto al suo fianco.
L’avesse mai fatto!
La giovane partorente l’aveva azzannato d’ingiurie delle più scurrili, minacciandolo di trasformarlo in un formaggio bucherellato a forza di proiettili e gli aveva rotto un paio di dita, rischiando pure di menomarlo, così da stroncare la sua carriera di mago pistolero.
Alzack rabbrividiva ancora al ricordo.
 
<< Chiodo storto, ci sei? >> gli sventolò una mano davanti agli occhi vacui Gray.
<< Lascia stare. Ci penso io >> intervenne Titania, alle sue spalle. Gray si fece da parte, sghignazzando, già pregustando le botte che la maga avrebbe riservato a Gajeel.
E non tardò a essere accontentato.
 
<< SVEGLIATI IDIOTA! >> urlò nel suo orecchio la ragazza, pestandolo tanto da far prendere alla terra sotto di loro la forma del Dragon Slayer << LI’ DENTRO C’E’ LEVY, CAPISCI? LA NOSTRA LEVY! CHE SOFFRE COME UNA DISPERATA PER FAR NASCERE IL VOSTRO BIMBO! E TU HAI PAURA!? MUOVI QUELLO STUPIDO CULO FLACCIDO E PORTALO DENTRO, CON UN PO’ DELLA TUA VIRILITA’! STAI PER DIVENTARE PADRE! >>.
I coraggiosi maghi di Fairy Tail non poterono far niente per fermare la furia di Erza – beh, più precisamente, ci tenevano a restare vivi -. E Gray e Natsu non avrebbero mai rinunciato a quello spettacolo.
<< Basta Erza. Ti sei sfogata abbastanza >> la voce del Master bastò a placare la maga, che ansiosa chiese notizie di Levy, gli amici attorno a loro in attesa quanto lei.
<< A momenti nascerà … >> rispose commosso, cercando di trattenere le lacrime – “La nostra Levy-chan, una mamma … ma ci pensate?” sussurra fra i singhiozzi il vecchio -. Si ricompose in fretta, avvicinandosi a Gajeel, steso immobile al suolo, parecchio ammaccato.
<< Forza ragazzo, è ora di tirare fuori le palle e affrontare faccia a faccia tua figlia >> gli fece coraggio, porgendogli una mano per aiutarlo – come quella volta … -.
Gajeel non se lo fece ripetere certo due volte e, deglutendo intimorito, si avviò verso la porta lasciata aperta, da cui intravide un sorridente ma notevolmente nervoso Lily.
 
<< Dice che ce la farà Master? Un bimbo piccolo nelle mani di Gajeel mi preoccupa un po’ >> sussurrò Erza, ma invece di ottenere una risposta precisa, il Master le dedicò un sorriso a trentadue denti che brillò d’orgoglio e fiducia, attenuando le sue preoccupazioni.
 
I suoi nakama non lo deridevano più, non lo schernivano, non avevano nemmeno voglia di cominciare una sana rissa per distendere i nervi tesi. Gli sorridevao e lo incoraggiavano.
Erano lì per lui, per loro, per il bambino che stava arrivando ed fu sicuro, ci avesse scommesso la sua dignità di Kurogane – già ampliamente fottutasi ogni qual volta Levy chiacchierava con le amiche – che l'avrebbero aiutato – magari facendosi anche due risate – a crescere quella marmocchia, a non farle del male, a renderla una degna maga di portare il marchio di Fairy Tail e rendere fiera la Gilda di avere fra le proprie fila una promettente Dragon Slayer. La sua bambina.
<< Forza amico … >> non fece in tempo a dirgli Lily che, alle orecchie di Gajeel e dei suoi compagni, arrivò acuto e sferzante un grido di Levy.
Il tempo di un battito di ciglia, un respiro trattenuto espirato, l’ultimo gemito di Levy … ed eccolo.
Il pianto della bambina si fece sentire potente fra quelle quattro mura di legno.
Vibrava di vita, quella voce stridula, di una nuova vita che non aspettava altro che avventure e risse, risate e battaglie.
Aspettava di cimentarsi in un’antica e potente magia, aspettava di immergersi nella fantasia d’inchiostro fresco e carta ingiallita.
Aspettava di crearsi un suo cammino. E lui e Levy e Pantherlily sarebbero stati lì per scansarle dalla strada gli intoppi, senza abbandonarla. Farsi amare sarebbe stato facile per lei.
Ma per il suo futuro ci sará tempo. Contava averla finalmente fra le braccia e guardarla sognare.
Non vedeva l’ora di innamorarsi anche dei suoi occhi.
<< LEVY! >> urlò Gajeel che con ampie falcate raggiunse la camera dove era stata portata la ragazza. Ignorò Poryulsca che gli intimava di uscire – con un sorrisone grande quanto Fiore ad abbellirle il viso grinzoso di rughe -, ignorò le urla di giubilo degli amici fuori, ignorò Lily che lo seguì come un’ombra perché, ai suoi occhi, l’unica cosa degna della sua attenzione era Levy distesa sul letto, il lenzuolo sgualcito e martoriato dalle sue mani arrotolato ai suoi piedi, la sottana che lasciava in bella vista le sue gambe. Sudata, arrossata, senza forze. I capelli scompigliati come onde di mare in una tempesta, il respiro affannato e gli occhi che fissavano il corpicino del figlio fra le braccia del medico; Poryulsca l’aveva appena coperto con una copertina chiara e glielo stava porgendo alla sua brusca entrata.
<< Guarda Gajeel >> sospirò Levy, le lacrime che le inondavano un viso che più bello e splendente in quel momento non l’aveva mai visto. Levy non poteva essere più meravigliosa ai suoi occhi, con il loro bambino in braccio.
Gajeel lentamente si avvicinò al letto, la vista leggermente offuscata.
Chi se ne frega se Kurogane piange. E’ nata sua figlia, che vadano tutti al diavolo! Che lo vedano pure frignare come una marmocchia!
<< Mi dispiace amore … >> cominciò Levy, confondendolo.
<< Cosa? >>
<< Te l’avevo detto che non dovevi esserne così sicuro … guardalo >> gli sorrise la ragazza, scoprendo un poco la coperta, mostrandogli il viso di suo figlio.
Un maschietto.
Il granchietto cielo dei suoi sogni non è nato.
Ma un piccolo drago gli è caduto fra le braccia e non importa che si sbagliasse – ma è sicuro che glielo rinfacceranno fino alla morte – perché ci sarà tempo per avere anche quella.
<< E’ un maschietto >> sorrise ebete il ragazzo, allungando un dito, premendolo delicatamente sulla guancia del figlio che smise di urlare, calmato dal calore materno.
<< Come lo chiamiamo? >> chiese subito. Serviva un nome alla svelta, perché lui aveva pensato solo a quelli femminili. Non si aspettava mica un maschietto!
Levy ammirava meravigliata il viso rosso del suo bambino. E Gajeel capì al volo: lei aveva già la riposta. Levy se lo sentiva, e aveva pensato a tutto. Il suo gamberetto pronto a tutto.
<< Iroh* >> sussurrò dolcemente, avvicinando il naso del bambino al suo, baciandolo leggermente.
<< Iroh? Iroh Redfox. Mi piace. E’ un nome forte, gli casca proprio a pennello >> le diede ragione Gajeel, soddisfatto << Chi è però? Un guerriero cazzuto dei tuoi libri? >> s’incuriosisce poi, volendone sapere di più.
Levy rise, una risata liberatoria che portò via il peso, la stanchezza e la fatica patita, rinvigorendola.
<< No, affatto. E’ il nome di mio nonno >> confessò lei, sorridendo commossa << ero molto piccola quando è morto, ma ricordo perfettamente che è stato lui a insegnarmi a leggere e scrivere, a parlarmi dei libri su cui studiare la mia magia e di Fairy Tail. Me ne ha fatto innamorare, della lettura. E’ merito suo se sono quella che sono, adesso. Se sono arrivata qua, con te e con il piccolo, lo devo inizialmente a lui. Mi ha salvato la vita. E sono certa che Iroh poterà con onore il suo nome >> pianse Levy, al suo ricordo. Lily si arrampicò su letto per vedere meglio il piccolo e sorrise a Levy, toccato dalle sue parole.
<< Lo farà certamente gamberetto >>
E fu sicuro, in quel momento, che ci sarebbe stato un motivo in più – come se quelli che già avevano in lista non sfiorassero l’infinito – per amare quel bambino.
 
<< BASTA FARE CASINO! HANNO BISOGNO DI RIPOSO, LEVY E IL BAMBINO! PERCHE’ DIAVOLO POI SIETE VENUTI IN MASSA QUI? ANDATE VIA, SPARITE DALLA MIA VISTA!! >> si sentì l’urlo spazientito di Poryulsca in tutta la foresta, mentre i loro nakama festeggiavano bevendo, fra grida e risate e anche, notò dalla finestra Gajeel, ballando danze improponibili e imbarazzanti.
Vide Poryulsca armarsi di bastone e rincorrere un Gray nudo come un verme, con Juvia alle calcagna. Natsu rideva di lui, Cana beveva senza sosta in compagnia del Master e Lucy e Wendy si rifugiarono dietro un albero insieme con Lisanna.
<< Pagnotta crescerà in mezzo a dei suonati. Come glielo evitiamo gamberetto? >> proferì all’improvviso il Dragon Slayer, non sapendo se ridere di loro o inquietarsi.
<< Non ne ho idea Gajeel >>.
 
 
E chi se ne frega se sembrerai più debole. Non avrai mai più tanta forza come adesso, pronto a spaccare il mondo. Solo per loro.
 
E chi se ne frega di quanti bastardi si metteranno in mezzo al vostro cammino, in quanti marceranno contro la vostra agognata felicità. Te li mangi a colazione quelli come loro.
 
E chi se ne frega degli sguardi intimiditi degli altri, dei loro sussurri alle tue spalle. Ti basta guardare l’amore di lei, l’affetto di Lily e l’orgoglio di tuo figlio.
 
Ti basteranno l’amicizia e la fedeltà di Pantherlily e sapere che gli affideresti – e lo fai anche ora – tutto quello cui tieni, sicuro che se ne prenderà cura quasi quanto te.
 
Ti basterà tenere la mano di tuo figlio e di quelli che verranno, insegnare loro a fare errori e a rimediarvi.
 
Ti basterà per tutta la vita tenere lei fra le braccia, fino alla fine dei tuoi giorni.
 
Perché ti faresti pestare da Erza decine di volte, per convincerti che meriti di starle accanto. Che il suo amore può salvarti per altre vite.
 
Perché rifaresti quei faticosi nove passi con lei altre dieci, cento, mille volte … sempre che Levy sia d’accordo.
 
“E non ci metterei la mano sul fuoco”, raccomanda la voce di Pantherlily.
 
 
Image and video hosting by TinyPic

Oddio Oddio Oddio, ho davvero finito la Fic!!
E’ stata una goduria scriverla, mi sono divertita e commossa, mi è piaciuto da matti potermi cimentare nei vari prompt e cercare un modo per inserirli in un contesto sensato.
E ringrazio davvero tutti quelli che hanno seguito e commentato, in primis – e gli altri non me ne vogliano – MaxBarbie e Alechan 86, che mi hanno accompagnato fin dal primo cap. Mi dispiace ragazze, ma il pupo è un maschietto!!
Con questo vi saluto, è stato liberatorio scrivere questa Gajevy perché per parecchio desideravo raccontare una storia tutta loro e finalmente l’ho fatto. Con un passo da lumaca, ma sono arrivata alla fine!!
Ragazzi, ancora grazie e ci “leggiamo” prossimamente!!
Un abbraccio, tammy!
 
*Iroh: beh che dire … l’ho scelto per l’ovvia assonanza con la parola “Iron” (ma vaii, Capitan Ovvio che è in me!) e anche per un altro motivo … qualcuno di voi conosce Avatar – The last airbender? Vi ricordate dello zio di Zuko? Il vecchio pacioccone, amante del tea, tanto saggio e calmo da far concorrenza a Silente, cazzuto come pochi (per me lo era, e parecchio. Amavo quel vecchio!). Beh, non appena ho pensato a un nome da cercare al bambino, mi è venuto in mente lui. Non chiedetemi spiegazioni perché, giuro, non ve lo saprei nemmeno dire. Ripensandoci meglio, cercando un motivo del perché mi sia arrivato in mente lui, mi sono venute in testa tante idee: magari Gajeel sarebbe stato un padre come Iroh lo è stato per Zuko (scartata subito, Gajeel è un’altra pasta di cazzutaggine); magari il bambino sarebbe stato un piccolo saggio dalla pace interiore iper sviluppata che tira fuori le zanne al momento opportuno … poi l’illuminazione. Il probabile nonno di Levy.
Ed ecco spiegatavi brevemente l’Odissea che mi ha portato alla scelta di “Iroh” e alla sua motivazione.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: AlexiaLil