Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: LadySissi    14/04/2015    5 recensioni
"I miei passi fanno rumore sull’acciottolato sconnesso. Non c’è quasi nessuno in questo posto, d’altra parte è mattina presto. È pieno agosto, ma il vento che oggi sferza il cimitero di Londra è piuttosto gelido. È come se anche l’estate avesse paura di manifestarsi, dopo gli eventi del mese scorso; come se il sole si fosse fatto velo con le nuvole per non vedere gli orrori che hanno infestato cielo e terra."
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Famiglia Black, Narcissa Malfoy, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dead man lying on the bottom of the grave
Wondering when savior comes is he gonna be saved
Maybe you’re a sinner into your alternate life
Maybe you’re a joker
Maybe you deserve to die

(Uomini morti sul fondo della tomba

Chiedendosi quando il salvatore verrà e se essi verranno salvati

Forse tu sei un peccatore nell’altra tua vita

Forse sei un burlone

Forse meriti di morire)

 

I miei passi fanno rumore sull’acciottolato sconnesso. Non c’è quasi nessuno in questo posto, d’altra parte è mattina presto. È pieno agosto, ma il vento che oggi sferza il cimitero di Londra è piuttosto gelido. È come se anche l’estate avesse paura di manifestarsi, dopo gli eventi del mese scorso; come se il sole si fosse fatto velo con le nuvole per non vedere gli orrori che hanno infestato cielo e terra.

Scuoto la testa e mi dirigo verso una tomba dall’altra parte del cimitero. Ed eccoti qui. Bellatrix Black, 1951- 1998. Vi poso un fascio di rose nere…belle e maledette, sono sempre state le tue preferite. Sotto la tua foto, ai tuoi capelli corvini e ribelli, al tuo sorriso di quando potevi ancora definirti felice, un’epigrafe scolpita indelebilmente nella pietra: “Ho servito il mio Signore”.

Già, ma nel tuo caso forse la parola servito non basta. Ricordo ancora la prima volta che l’abbiamo incontrato, nella casa di nostro padre: tu già lo veneravi, sorella mia.

E presto, molto prima che io me ne fossi accorta, eri diventata quello che sei stata: la sua Mangiamorte più fedele. Hai buttato via la relazione con tuo marito, la possibilità di diventare madre, la vita agiata che conducevi e la tua stessa coscienza…per lui.

Sì, lui che ti rendeva più servile di un elfo domestico, più innamorata di quanto io stessa abbia mai pensato di essere nella mia vita, più folle di quanto lui stesso potesse realmente essere. Ed era sempre lui l’unico a capirti, appoggiarti… apprezzarti? Ho paura ad usare queste parole, perché cosa ci può essere tra due persone che hanno buttato la parte migliore della loro anima in fondo a un pozzo nero e senza fondo?

Lo ammetto, Bella: ti ho amata e odiata, allo stesso tempo. Ti amavo, come mia sorella maggiore, perché ho sempre avuto la tendenza a giustificare le persone alle quali ho donato il mio cuore. E poi ti odiavo, perché tu non hai esitato a insultare mio marito, a usare mio figlio come merce di scambio pregiata per il tuo Signore, ad uccidere il nostro ribelle cugino Sirius, perfino ad abbandonarmi con parole al veleno e una porta sbattuta ogni volta che provavo a farti ragionare…e inevitabilmente, ogni volta, finivo per sentire il tuo pianto disperato su per le scale. E allora, senza alcuna via di scampo, ti amavo di nuovo.

E quante volte mi hai risposto sempre con la stessa frase: Cara Cissy, tu non puoi capire…non sai cosa significa combattere per qualcosa in cui si crede così tanto..

Bella, ma lo credevi davvero? Pensi realmente che non abbia mai lottato per quello che volevo? Forse semplicemente ho sempre preferito affrontare terribili, silenziose battaglie dentro di me; e quando qualcuno si accorgeva che, inspiegabilmente, avevo agito, ero proprio intervenuta…beh, tutti la prendevano come una stranezza, e nessuno ci faceva poi tanto caso. Tu eri troppo presa dalla tua ossessione per capire che cosa mi abbia dilaniato in questi ultimi anni, e io mi sentivo troppo in colpa nei confronti della tua vita, appesa ad un filo, per parlartene.

E così, un mese fa, te ne sei andata. Uccisa dalla donna più dolce e buona del mondo, perché…perché avevi osato duellare con sua figlia. Uccisa dal troppo amore…già.

Un sacco di persone hanno detto che eri crudele, che meritavi quella fine. Nessuno ha versato lacrime per te…tranne me. Già, la povera, piccola Cissy che piange, come prevedibile. Ma non per questo è più debole degli altri.

Un curioso pensiero mi tormenta: hai visto il suo sguardo mentre cadevi a terra priva di vita? Hai udito il suo grido straziante? Io sì. Sei l’unica persona della cui morte egli abbia sofferto. Almeno questo, cara sorella mia, lo meritavi.

Mi piacerebbe pensare che ora che non ci sei più, tu sia finalmente libera da lui. Ma no, che cosa sto dicendo? Anche se sciolta dal corpo, la tua anima dannata non potrebbe far altro che cercarlo.

 

They were crying when their sons left
God is wearing black
He’s gone so far to find no hope he’s never coming back

(E stavano piangendo quando i loro figli partirono

Dio s’è vestito di nero

È andato così lontano, per non trovare nessuna speranza, e non tornerà mai indietro)

 

La tua tomba si erge solitaria, Severus. Già, ma forse tu sei sempre stato solo. Solo con i tuoi pensieri, le tue contraddizioni, i tuoi segreti, i tuoi rimorsi impossibili da sanare. E nemmeno io e mio marito, che avevamo buona ragione di ritenerci i tuoi migliori amici, abbiamo mai capito la tua vera natura.

Oh, certamente io avevo capito che in te c’era qualcosa di diverso dagli altri… la tua austerità, il tuo rigore, la tua acuta e profonda intelligenza ti rendevano profondamente diverso dagli altri, e fin troppo simile a mio marito…anche per questo, forse, ti ho voluto così bene. Ma fra noi e te c’era un muro invisibile, il muro di un ricordo dolce e terribile allo stesso punto, che aveva occhi verdi e profondi e portava il nome di Lily Evans…la donna che hai sempre amato in segreto.

Se ti fossi confidato con me, Severus, non so davvero cos’avrei potuto dire. O meglio: all’inizio, incredula, avrei scosso la testa facendo tintinnare i miei orecchini di brillanti, avrei gettato in terra il mio ventaglio di seta e avrei urlato con stizza: “Ma come, Sev! Quella Mezzosangue, che fra l’altro ti ha abbandonato per un Potter!”

Ma poi, buttando via la mia maschera da nobildonna sdegnosa, probabilmente ti avrei capito…molto più profondamente di quanto tu possa immaginare.

Sai, quando mi sono innamorata di Lucius ero convintissima che la nostra vita sarebbe stata perfetta e che non avrei potuto desiderare di più. Non tutto, però, è andato come mi aspettavo. Amare una persona significa accettare tutto di lei, anche i momenti più meschini in cui l’altro sembra solo un servo indifeso in balia del peggiore dei padroni, anche gli istanti terribili in cui temi che lei farà una scelta che lo porterà all’autodistruzione. È un viaggio dentro sé e l’altro, l’amore.

E tu, mio carissimo amico, avresti meritato di conoscerne i frutti più dolci, ma un destino crudele non te l’ha concesso. Quell’iniziale devozione che nutrivi per l’uomo che mi ha portato via Bella ha fatto sì che Lily Evans si allontanasse per sempre da te. E dopo la sua morte hai condotto una vita da uomo apparentemente senza bandiera, sospettato di doppiogiochismo, in realtà fedele solo a lei e al suo ricordo.

Ma non è tutto: tu solo sapevi della malattia terminale di Silente, l’unico uomo che avrebbe potuto contrastare l’Oscuro Signore, e non ti sei lasciato andare al dolore e allo sconforto custodendo anche questo terribile segreto. Tutt’altro: hai saputo vedere la lucidità e l’umanità che ardevano in Silente anche se stava per spegnersi, hai avuto rispetto della logica dell’amore che egli ti aveva insegnato, purtroppo tardi, e hai concepito con lui un terribile, ma quanto mai efficace piano.

Qualcuno ti ha definito “l’uomo più coraggioso del mondo” ed io senza dubbio affermo che lo sei, per nessun altro motivo, se non per quello che semplicemente hai avuto il coraggio dei sentimenti.

 

They were crying when their sons left
All young men must go
He’s come so far to find the truth he’s never going home

(E stavano piangendo quando i loro figli partirono

Tutti gli uomini giovani devono andare”

È andato talmente lontano per trovare la verità che non tornerà mai più a casa)

 

Mi si stringe il cuore, Reg. Perché solo questo ci è rimasto di te, il tuo nome su una lapide: Regulus Artulus Black. Sappiamo tutti benissimo che la tua tomba è vuota. Il tuo corpo non è stato mai più ritrovato. Ed ora abbiamo scoperto perché: perché hai scelto di darti la morte in quel lago maledetto, dopo aver tradito l’Oscuro Signore… prima che ti trovasse lui. Dopo una breve e intensa vita di schiavitù, hai fatto la tua unica e fatale scelta libera.

Mi ricordo benissimo quando eravamo ragazzini, e tu, ancora un bambino per i quasi 10 anni di differenza che c’erano fra noi, eri il mio cugino prediletto. Mi occupavo di te quasi come una madre… già allora avevo quella tendenza ad un amore incondizionato per il quale molti poi mi avrebbero deriso.

E quando sei cresciuto e mi hai comunicato la tua intenzione di esaudire i desideri dei tuoi genitori e di diventare Mangiamorte per ottenere ricchezza e protezione per la tua famiglia, io ero persino felice. D’altra parte, stavo per sposarmi con Lucius e lui stesso mi aveva fatto lo stesso discorso tre giorni prima. Poveri illusi, tutti quanti!

Ma tu eri troppo profondo e sensibile perché potessi appartenere davvero a quella gente. Hai fiutato subito del marcio.

E così, un giorno di ormai troppo tempo fa, sei venuto a turbare la pace vellutata della mia stanza nuziale con una tua visita inattesa. Hai cercato di parlarmi, io ho cercato di calmarti, ma la tua tensione era tale da far uscire da entrambi solo singhiozzi soffocati e sguardi di attesa. Infine mi hai detto: “Addio, Cissy. Me ne vado.” Io ti ho chiesto: “Come…dove vai?” E tu: “A trovare la verità”.

La verità. La verità. La verità… quelle parole mi sono rimbombate nella testa a lungo dopo che tu sei uscito di corsa dalla mia stanza, finché non ho compreso che stavi per annunciarmi la tua morte. Quanto a lungo mi sono tormentata con i sensi di colpa!!

E solo quando ho scoperto che cosa ti è successo davvero ho capito: te ne sei andato così lontano a cercare la verità che non tornerai mai più a casa.

 

Young men standing on the top of the graves
Wondering when Jesus comes are they gonna be saved
Cruelty to the winner, bishop tells the king his lies
Maybe you’re a mourner
Maybe you deserve to die

(Giovani uomini che stanno davanti alle tombe

Chiedendosi quando Gesù arriva e se i morti saranno salvati

Crudeltà al vincitore, il vescovo dice al re le sue bugie

Forse sei solo qui per un funerale

Forse meriti di morire)

 

So che non dovrei…oh, no che non dovrei. Al diavolo: se devo lo decido io, una volta tanto. E la mia tristezza di quella mattina mi spinge davanti a due monumenti posti l’uno accanto all’altro. Guardo le loro epigrafi: Ted Tonks, nato babbano, e Ninfadora Tonks, la giovane figlia. In quel momento, due persone passano dietro di me. Posso sentire le loro parole: “Mio Dio, padre e figlia morti l’uno a distanza di pochi mesi dall’altro! La madre sarà distrutta dal dolore…disgraziata, chissà chi è quella povera donna!”

Ecco, appunto. Io lo so chi è. O meglio, dovrei dimenticarlo. Quella “povera donna” è Andromeda, l’altra mia sorella, e so per certo che ora sta un po’ meglio. Vedo da quante persone affettuose è circondata e senz’altro aiutata. Da tutti, tranne che da noi, la sua famiglia…perché per noi è una rinnegata. Ricordo ancora le parole di Bella: Mio Signore, io e Cissy abbiamo dimenticato l’esistenza di nostra sorella da quando è fuggita da casa…e di quello che fa quella mocciosa di sua figlia non sappiamo nulla! Perché non mi sono ribellata a questa decisione non mia?

Ma è ovvio! Perché io, la piccolina di casa, non dovevo ribellarmi. Più esattamente, “non dovevo” un sacco di cose.

Sapere, innanzitutto. Sapere che diavolo facessero mia sorella e mio marito con quel demonio. Sapere che oscuri progetti stavano per essere riversati su mio figlio. Sapere tutti i più importanti e reconditi segreti della mia famiglia. Queste cose mi venivano tutte nascoste o accennate come se non mi riguardassero, e poi mi piombavano addosso con tutto il loro peso…accompagnate da un invito a non piangere e a non soffrire che io non ho mai voluto ascoltare. E tutto questo perché non dovevo sapere.

Ecco a cosa ha portato tutto questo: mio cognato e l’unica donna che avrebbe mai potuto chiamarmi “zia” sono morti prima che io li abbia anche solo conosciuti.

Dora aveva avuto anche un figlio da sei mesi, da suo marito, anche lui morto in guerra. Ed ora nonna Andromeda e quel neonato sono soli al mondo. Anzi no, non è vero. Io sono l’unica parente sopravvissuta di mia sorella. Ho deciso, vado da lei. Mi farò perdonare. Ho già commesso in passato il tragico errore di non fare la sorella e la zia…e non voglio ripetermi.

 

They were crying when their sons left
God is wearing black
He’s gone so far to find no hope he’s never coming back

(E stavano piangendo quando i loro figli partirono

Dio s’è vestito di nero

È andato così lontano, per non trovare nessuna speranza, e non tornerà mai indietro)

They were crying when their sons left
All young men must go
He’s come so far to find the truth he’s never going home

(E stavano piangendo quando i loro figli partirono

Tutti gli uomini giovani devono andare”

È andato talmente lontano per trovare la verità che non tornerà mai più a casa)

 

Riesco ancora a sentire, non lontano, alle mie spalle, quelle due pettegole. “Guarda, non piange neanche…!” “Quella donna è priva di sentimenti, dà retta a me”.

Già, questo è quello che la gente pensa di me. Ma non è neanche colpa loro, dal momento che io non ho fatto altro che assecondare i loro pensieri.

Fin da quando sono stata piccola, i miei pensieri sono stati due: compiacere il mio amatissimo padre e non far dolere mia madre, alla quale ero più che devota. E proteggere le mie sorelle, ovvio…anche se io non ero loro madre, e non ero madre nemmeno di Reg…ma l’ho già detto che è nella mia natura. Forse per quello tutti pensano che mio figlio sia un viziato.

E così, a poco a poco, sono diventata la bambolina di casa Black: la più bella delle tre sorelle, brillante negli studi, elegante nel vestiario, dotata di buon gusto e raffinate maniere, impeccabile nel suo ordine e nella sua -presunta- perfezione.

Questo era quello che ci si aspettava da me…o forse, ancora di più, quello che io mi aspettavo da me stessa. E crescendo la situazione non è poi migliorata di tanto. Sono stata così attaccata a mio padre per tutta la mia vita che crescendo ho finito col circondarmi da uomini che cercavano di farmi da padre: i miei cugini, i miei amici, ovviamente mio marito più di tutti e, ora che ha quasi diciott’anni, persino mio figlio. E per tutti, io ero sempre la piccola Cissy.

Ma nessuno ha mai realizzato davvero che cosa mi è successo?

Ho dovuto sopportare dolore e umiliazione senza pari quando mio marito è stato incarcerato per quasi un anno.

Ho dovuto cedere alla richiesta dell’Oscuro Signore, che mi ha obbligato a fare di mio figlio l’ennesimo dei suoi servi, a soli 16 anni, per una pura vendetta nei confronti di mio marito che l’aveva deluso.

Sono stata moglie, madre, sorella, cugina e confidente di Mangiamorte.

Ho accettato con una tristezza infinita che la bella casa della mia famiglia diventasse il Quartier Generale di delinquenti senza cuore.

In silenzio, dentro di me, facendomi coraggio.

Per tutto questo avrei potuto perdermi in un abisso di dolore, rabbia, rassegnazione, e senz’altro avrei potuto farlo.

Ma qualcos’altro, dentro di me, ha prevalso.

Ed ho avuto il coraggio di mentire all’Oscuro Signore e di dirgli che Harry Potter era morto, anche se avevo sentito il suo cuore pulsare miracolosamente sotto la mia mano. L’ho fatto perché così Potter sarebbe stato portato al castello,e noi con loro, ed io avrei potuto cercare mio figlio…lo ammetto.

Ma se non l’avessi fatto, quel ragazzino non avrebbe ucciso il malvagio demone che mi ha portato via molte persone a me care ed ha quasi distrutto l’esistenza dei due uomini che ho amato di più nella mia vita. Io ho salvato la vita a lui…e lui l’ha salvata a me.

 

Welcome to the soldier side
Where there’s no one here but me
People all grow up to die
There is no one here but me
Welcome to the soldier side
Where there’s no one here but me
People on the soldier side
There is no one here but me

(Benvenuto dalla parte del soldato

Dove non c’è nessuno tranne me

Le persone qui sono cresciute tutte quante per morire

Non c’è nessuno qui tranne me

Benvenuta dalla parte del soldato

Dove non c’è nessuno tranne me

Persone dalla parte del soldato

Non c’è nessuno qui tranne me)

 

…una guerriera? Non avrei mai pensato di definirmi così. Mi hanno dato tanti soprannomi: la principessa, la nobildonna di ghiaccio…ma questo proprio no. Ma più ci penso e più mi rendo conto che questo è l’attributo che fa per me. In fondo, io ho sempre combattuto.

Per le persone che amavo.

Per la mia famiglia.

Per salvare me stessa dalla distruzione.

E non intendo smettere.

Sì, è giunto il momento di tornare a casa, da mio marito e da mio figlio. Saranno in pensiero, ma non hanno nulla da temere.

La piccola Cissy è diventata una guerriera, ormai. E sa benissimo di stare combattendo dalla parte giusta.

 

FINE

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadySissi