Vector ghignò, soddisfatto, guardando la città, che si estendeva ai suoi occhi.
Era nell’ultimo piano di un palazzo in costruzione, solo che quel giorno non c’erano i lavori.
Lì era certo che lui non lo avrebbe seguito.
- Questo è il luogo ideale per ritrovare se stessi. Soprattutto perché prima ci si perde.-
… Come non detto.
Vector sospirò, alzando la testa.
- Groucho, sai che qui potrei ucciderti, non è vero?-
L’assistente di Dylan Dog si avvicinò al bariano, per nulla intimorito.
- Certo. Però, è illogico come un ciclope con gli occhiali.-
Vector trattene l'impulso di creare un capo di forza bariano solo per vedere quel seccatore soffrire atrocemente.
- Perché. Sei. Qui.-
- Perché volevo parlarti, no?-
- Ma fra tutta la gente che abita in questa città, proprio ME devi seccare!? Se non dire peggio!-
- Diciamo che mi stai simpatico…
- No, tu mi devi odiare!-
Vector si mise a sedere sul bordo del palazzo e guardò Groucho in modo maligno.
- Forse non ti è ben chiara una cosa: io sono Vector, un essere del mondo Bariano, al servizio di Don Thusand e che tra poco invaderà la Terra, sottomettendo i suoi abitanti- sono un abile duellante e i miei poteri sono al massimo… sai che io potrei ucciderti in un solo istante, vero?-
Ghignò.
- Mi sento buono, cosa molto rara. Ora ti lascerò andare, ma la prossima volta che incrocerai il mio cammino…-
- … Accadrà un incidente.-
- Sì, mettiamola così.-
Groucho, però, non si accentuava a volersene andare. Vector si stava a dir poco innervosendo più di quando è stato con Yuma.
Quando vide che quell’uomo non voleva andarsene, non resistette.
- MA INSOMMA! Mi vuoi dire chi sei tu a non temermi!?-
- Il mio nome è Groucho, te l’ho già detto! E sono l’assistente di Dylan Dog, anche se ora lo sto assistendo poco!-
Vector ci pensò un attimo: Dylan Dog? Ah, già, l’indagatore dell’incubo che veniva da Londra… deve trovarsi a HeartLandCity, in quel momento.
E si ricordava anche di questo Groucho: era il suo assistente dalla freddura sempre pronta.
Lo conosceva perché Arito, per suo sfortuna, era un ammiratore di quel ciarlatano.
Se l’avrebbe ucciso, quel Dylan Dog si sarebbe insospettito. E magari lo poteva anche fermare.
Quindi doveva calmare i suoi istinti omicidi.
- Allora, ascoltami bene… io cercherò di non ucciderti se ora tu te ne vai, okay?-
- Sai com’è nato il fucile? Quando un poliziotto ha detto a un altro: “Allungami la pistola…”.-
Groucho squadrò il bariano.
- Sai, tu devi aver problemi con i conigli.-
Questa affermazione lasciò basito Vector.
- C… cosa!?-
- I tuoi capelli! Sembrano una carota! Quando ti vedono cosa fanno? Tentano di mangiarti?-
Vector si rizzò in piedi: se ne sarebbe andato lui. Non riusciva più a sopportare un minuto di più con quel buffone.
Mentre si accingeva ad andarsene, Groucho, che in quel momento si accendeva un sigaro, dichiarò:
- Beh, i tuoi capelli sembrano veramente una carota, Vector.-
Il bariano non rispose. Aveva però la sensazione che avrebbe rivisto preso quell’assurdo individuo.
Sperava però, non troppo presto.

ANGOLO AUTRICE
… Invece Vector, lo incontrerai molto presto.
Allooooora! Ecco qua l’attesissimo sequel di “Una giornata pesante per Vector”!
Anche qua, Groucho non sembra temere il nostro caro bariano!
Ho in mente di scrivere molto storie su di loro e non è da escludere che possa coinvolgere anche Yuma, Numero 96, Arito, Shark o anche Dylan, Bloch, Anna Never, Lord Wells…
Spero che vi piaccia e che vi abbia regalato almeno un sorriso!
Sayonara,
Yulin Dyana Fantasy