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Autore: Brixegael    14/04/2015    1 recensioni
Lunghi cappotti di pelle nera, stretti da svariate cinture poste lungo tutto il corpo, di dimensioni differenti che contenevano svariate fiale, attrezzi e armi "di lavoro", con una mantella che copriva loro le spalle, erano chiaramente il simbolo dell'Ordine dei SeedsHunters, Cacciatori di Semi: un gruppo di fanatici per la maggior parte delle persone, ma un'Organizzazione segreta temuta da chi ne conosce l'esistenza e rispettata da coloro che ne comprendono la missione.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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Sul freddo tavolo rettangolare di ferro, giaceva il corpo completamente nudo di una donna di trent'anni, con lunghi capelli castani scuro che le coprivano delicatamente le spalle e una piccola parte dell'esile collo che fino a qualche giorno prima reggeva uno splendido volto: dalle labbra carnose, ma eleganti, le quali nient'altro potevano sussurrare che parole d'amore, un piccolo nasino a punta che non catturava con egoistico narcisismo l'attenzione grazie alla sua dolcezza; e i suoi occhi, glaciali, la vera attrazione di quel candido viso, i quali potevano penetrarti nell'anima e rubarti il cuore grazie all'incanto ammaliatore che causava il solo incrocio di sguardi. Lentamente, una mano maschile, tremante ma delicata, accarezzò il viso della donna, spostandole i capelli dal viso e dalle spalle, facendoli poggiare delicatamente sul tavolo sotto di lei: il respiro dell'uomo accanto al cadavere si fece leggermente più pesante, quando accarezzò il piccolo collo del corpo senza vita, ponendo infine la mano fra i due prosperosi seni. -Che peccato..- Sussurrò con voce roca, portandosi la mano sinistra vicino al viso, ponendo l'indice sul naso e accarezzandosi fino all'attaccatura del volto, sistemandosi i piccoli occhialini rotondi, i quali scivolavano lentamente più la mano destra accarezzava il cadavere. -..E' un vero peccato che una donna così.. Promettente.. Sia su questo tavolo..- Il respiro dell'uomo si appesantiva ulteriormente mentre delle piccole gocce di sudore si formavano sulla sua fronte e la salivazione aumentava nel momento in cui accarezzò il seno sinistro della donna. -Chissà quanti uomini ti avranno fatto la corte, chissà cosa fossero stati disposti a fare pur di sentire il tuo respiro sul loro collo..- La voce roca si affievoliva, gli occhialini tornarono a scivolare lentamente lungo il naso dell'uomo mentre afferrava con violenza i seni del cadavere. -..Avanti..- Disse saltando sopra il lettino di ferro, sedendosi sul bacino della donna e raccogliendo le proprie gambe vicino a quelle del cadavere. -..RACCONTAMI LA TUA STORIA!- Urlò con forza animalesca mentre iniziava a strappare pelle e carne, inondandosi di sangue nero come la notte, ridendo maniacalmente ad ogni spruzzo che gli ricopriva il corpo. -NON ESSERE.. COSI'.. TIMIDA!- Gli occhi dell'uomo erano completamente spalancati, l'iride si era ritratta in un piccolo punto completamente nero, con vene pulsanti di sangue che coloravano di rosso fuoco il bulbo oculare e un incontrollabile spasmo alla palpebra sinistra faceva tremare il suo volto. Infilando le mani nel corpo, afferrava e strappava con violenza gli organi interni della donna, scagliandoli per la stanza: un polmone su di un lettino affianco, un altro che cuoceva sopra la grande lanternina che come un faro illuminava l'intero obitorio, un rene spappolato contro una parete, parte di intestino impigliato col lampadario adornato da piccole gemme di vetro colorato sul soffitto, frammenti di fegato nelle varie porticine a muro aperte, le quali contenevano altri cadaveri o completamente vuote, la milza tagliata e morente sopra un piccolo supporto per attrezzi scientifici e ossa scagliate prepotentemente contro il suolo mentre una fontana di sangue colorava la piccola stanza di nero. L’uomo, che appariva alle persone come un gentile dottore di quarant'anni dai capelli biondi molto chiari, quasi bianchi come se la vecchiaia stesse facendo il suo corso, scese dal lettino una volta goduto da quello smembramento. -E’ stato un vero piacere conoscerti..- Disse sistemandosi nuovamente gli occhialini, voltandosi verso una di quelle piccole porticine, sigillate e incontaminate da quel macello. -..Di nuovo.- Concluse mentre apriva lo sportellino: una piccola nuvola fuoriuscì dalla cameretta, scivolando verso il suolo, ricoprendo i piedi del dottore. Questo, vi infilò le mani e raccolse una scatolina, chiusa a chiave, ponendola poi su di un lettino vuoto, affianco al cadavere. Combattendo il desiderio di aprire la scatola, l’uomo osservò il suo lungo camice fradicio di sangue nero e, sorridendo, si trattenne dal ridere nuovamente in modo maniacale. Muovendosi ai vari lati del lettino, si assicurò che polsi e caviglie fossero legate da una cintura di pelle contenente una spessa catena di ferro battuto, lavorato malamente, così che non solo potesse bloccare la vittima, ma causare dolore schiacciando i muscoli e tagliando la pelle. -Dicono che voi SeedsHunter siate immortali..- Sussurrò mentre continuava a stringere le catene con tutta la sua forza sovrumana. -..Che l’unico modo per uccidervi sia colpirvi con le nostre scaglie.- Continuava tornando accanto alla scatolina accanto al lettino. -Ma perché uccidervi quando posso divertirmi così tanto?!- Rise il dottore staccandosi una piccola chiave di rame dalla catenella che portava attorno al collo e infilandola senza più esitazioni nella fessura del contenitore: aprendo la scatola, il cuore della Cacciatrice pulsava in modo frenetico, rimbalzando fuori dalla scatola fino a cadere al suolo. L’aria si fece pesante, il sangue che dipingeva la stanza ribolliva, gli organi si riformavano e venivano trascinati da una forza quasi magnetica verso il cadavere della donna. -C’è una cosa che voglio sapere da te..- Sussurrò avvicinandosi verso il capo della donna, accarezzandone i capelli sorridendo malignamente. -..Mentre il vostro cuore non è nel corpo e quest’ultimo viene dilaniato..- Continuava chinandosi, avvicinando le labbra alle orecchie della donna. -..Cosa succede quando il cuore ritorna nel cadavere senza che tutte le ferite siano rimarginate..?- Chiese mentre afferrò il cuore della Cacciatrice al suolo, infilandolo forzatamente nel corpo, tornando poi a strappare più e più volte le budella della vittima. Una volta che il cuore tornò a rintoccare nel petto della donna, questa spalancò gli occhi, gridando dalla disperazione e dai dolori che quel dottore privo di senno le stava causando. L’uomo era estasiato, sorrideva felice, slanciando le proprie mani al cielo. -CANTA! CANTA PER ME! INTONA LA MELODIA DELLA DISPERAZIONE E DELL’ABBANDONO!- La Cacciatrice si dimenava, le catene le laceravano pelle e carni in costante rigenerazione, gli organi le venivano strappati ogni qual volta che tornavano nel corpo, il sangue ribolliva nelle stesse vene per evitare che la donna morisse di dissanguamento mentre il cervello moriva sotto un tale sforzo. -Non è ancora finita per te..- Disse il dottore mentre lasciò infine rigenerare completamente gli organi e allentava con cautela i lacci attorno al letto. -..Non è ancora finita, Joenna..- Sussurrò prendendo una lunga siringa contenente un liquido giallastro, quasi ocra, e picchiettando il vetrino tenendo l’ago verso l’alto, premendo con cura alla base dello strumento finché uno zampillo di calmante ne fuoriuscì dalla punta. -..Hai sterminato la mia famiglia, giustiziato la mia piccola bambina, condannato mia moglie e sterminato il mio Seme.- L’uomo si trattenne con tutte le sue forze dall’uccidere quella donna in lacrime che nient’altro chiedeva che la Morte. -Non solo soffrirai..- Le disse mentre infilzava il cuore della Cacciatrice con la siringa. -..Ma ti farò perdere la ragione.. Giorno dopo giorno.. Subirai la mia vendetta..- Sussurrava come fosse una ninna nanna, accarezzando i capelli della donna che stava per svenire. -..E la Morte che desideri così tanto.. Non arriverà mai..- Gli occhi di Joenna si chiudevano di nuovo, nella falsa speranza che non si sarebbe risvegliata un’altra volta.
   
 
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