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Autore: xxpetruzxx    15/04/2015    2 recensioni
"E forse nel mio mondo bianco e nero, lui era l'unica cosa grigia."
(...)
"Sono come una candela Michael. Decido di bruciare me stessa per dare luce
agli altri. E sai cosa? Mi sono stufata di farmi in quattro per gli altri."
"Io lo farei." affermò finendo la sigaretta.
"Cosa?"
"Brucerei me stesso per te." disse guardandomi.
(...)
Trailer Youtube: https://youtu.be/ZH17ak2lX0s
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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What is happening? – Chapter one.
 

Non sapevo come fosse successo. Sapevo solo che fino a ieri ero sul mio letto a leggere un libro, nella mia casa e in quel momento stavo guardando quest’ultima bruciare davanti ai miei occhi. Come era successo? Non lo sapevo. Sapevo solo che siamo dovuti scappare velocemente dopo che quegli esseri sono entrati nella nostra abitazione, cercando di ucciderci. Situazioni del genere le leggevo solo nei libri, che conservavo gelosamente nel mio scaffale, ormai inesistente. Sapevo solo che dovevo stare alla larga da quegli esseri, comunemente chiamati zombie. Sapevo solo che eravamo in tre, io e i miei fratelli Ashton e Luke, e che stavamo correndo velocemente fra gli alberi di quel bosco, che sembrava infinito. Mi  guardai intorno per capire dove eravamo ma più cercavo di ricordare, più dimenticavo.
 
“Ragazzi aspettate! Fermiamoci sono stanca!” dissi fermandomi e sedendomi di schiena ad un tronco. La testa mi girava e lentamente gli occhi si chiudevano.
“Ehi ehi devi rimanere sveglia! E’ pericoloso fermarsi nel mezzo di un bosco con quei cosi che cercano di mangiarci ogni minuto!” disse Luke avvicinandosi a me.
“Poi soprattutto con poche munizioni.” aggiunse Ashton sputando per terra. Ashton era sempre stato il figlio strano e distaccato, anche se non avevo mai capito il perché. Luke era sempre stato dolce con me e mi aveva sempre dato la libertà di fare le cose che volevo. Ma gli volevo bene perché erano i miei fratelli, del mio stesso sangue. E quando vidi gli occhi azzurri di Luke guardarmi decisi di resistere e così mi alzai lentamente appoggiandomi a quest’ultimo. Io ero la più piccola della famiglia, avendo 15 anni. Luke e Ashton avevano 19 anni, 4 anni più grandi di me. A volte mi sentivo  piccola in confronto a loro, ma non ci pensavo più di tanto. Ci incamminammo lentamente verso la fine del bosco. Stava facendo buio e dovevamo trovare un posto per passare la notte, possibilmente sicuro. Usciti dal bosco, notai una casa in fondo al campo di grano, abbastanza grande. Guardai Ashton che mi fece cenno con la testa e ci dirigemmo verso quella direzione.
 
Dopo pochi minuti arrivammo e subito Luke e Ash si armarono, chi con la pistola e chi con il fucile. Io non avevo armi per difendermi, ma sinceramente in quella situazione mi sarebbero state utili. Anche se non sapevo sparare o uccidere nessuno. Dalla finestra vidi una luce accesa, buon segno.
“Luke! C’è la luce accesa!” sussurrai catturando il suo sguardo. Indicai col capo la finestra e diede una pacca sulla spalla di Ashton.
“Bussiamo e non spaventiamo nessuno ok?” disse Luke riferendosi ad Ashton. Quest’ultimo nascose l’arma e bussò alla porta. Nessuno rispose.
“Secondo me sono scappati.” disse Ashton girandosi e scendendo gli scalini dell’ingresso. Ma dopo pochi secondi la porta si aprì leggermente e dallo spiraglio vidi una signora abbastanza giovane, sulla quarantina.
“Cosa volete?” disse guardando prima me e poi Luke.
“Un posto per la notte, poi ce ne andremo.” disse Luke cercando di convincerla. La signora prima ci guardò e poi aprì la porta facendoci segno di entrare.
“Veloci veloci.” disse sventolando la mano e chiudendo la porta a chiave.
 
Come avevo previsto, la casa, era molto grande e aveva tre piani. Era una casa abbastanza semplice, fatta di legno di ciliegio. Mi guardai intorno e ringraziai la signora che mi sorrise gentilmente. Seguimmo la signora che ci portò in cucina dove erano sedute due persone. Le osservai e aspettai che qualcuno dicesse qualcosa.
 
“Sono i miei figli. Lui è Calum, lei è Halsey. Ne ho anche un altro ma è uscito ad esplorare la zona.” disse appoggiandosi al lavello della cucina. Guardai di nuovo i due e feci un cenno con la mano sorridendo leggermente. Calum sembrava avere l’età dei miei fratelli mentre Halsey sembrava più grande.
“Io sono Karen.” disse la donna incitandoci a parlare.
“Io sono Luke e loro sono i miei fratelli, Ashton e Sony.” disse indicandoci con il dito.
“Siamo scappati dalla nostra casa che è andata a fuoco, e cercavamo un posto per dormire, almeno per stasera.” iniziò Ashton gesticolando con le mani. “Pensa di accettarci?” chiese guardando Karen. Quest’ultima disse di si, e salì le scale. Io mi avvicinai ai due ragazzi seduti al tavolo.
“Ciao.” dissi a bassa voce sedendomi.
“Hey allora…siete dei dintorni?” chiese Calum guardandoci.
“Si di Sydney.” disse Ashton camminando avanti e indietro.
“Però del centro città.” continuai giocando con i miei bracciali. Calum sembrava avere dei tratti asiatici, ma pensai non fosse importante.
“Voi avete ancora la corrente?” chiese Luke scioccato guardando la tv accesa e le luci.
“Si ma ancora per poco. Non credo durerà fino al prossimo mese.” disse Halsey guardandolo. Luke annuì e fermò Ashton. Iniziarono a parlare sottovoce, così non mi intromisi.
“Quanti anni hai?” chiese Calum cambiando discorso.
“15.” dissi sbuffando. Mi scocciava dire la mia età perché mi ritenevo piccola.
“Piccola.” disse infatti Calum, ridendo. Gli diedi una pacca amichevole sulla spalla e risi.
“Tu…sai cosa è successo? Cosa sono quei cosi?” dissi guardando i due, che alzarono subito lo sguardo.
“Credo che ci sia una nuova malattia. Le persone diventano carnivore se le mordi. Come zombie.” disse Halsey seria. “Noi li abbiamo visti al telegiornale e sono disgustosi.” disse continuando.
“Vuoi dire che non sono arrivati da voi?!” dissi quasi gridando. Loro mi fecero di no con la testa e li guardai stupita.
“Oddio…noi ne abbiamo dovuti uccidere un paio e poi siamo scappati, una volta incendiata la casa.” dissi triste e sconvolta.
“Hey sei al sicuro qua, con noi e i tuoi fratelli. Sai sembrano tipi affidabili.” disse rassicurandomi guardandoli.
“Lo sono.” dissi confermando la sua ipotesi.
“Hey Calum.” disse Luke avvicinandosi a noi. “Avete qualcosa per difendervi? Armi?” chiese guardandolo.
“Si abbiamo fucili e pistole per fortuna. Sai nostro padre era un cacciatore…” disse distratto.
“Okay grazie mille.” disse Luke tornando da Ashton.
“Dov è finito?!” chiese d’un tratto Halsey. “E’ buio fuori! Merda.” disse alzandosi nervosamente.
“Stai tranquilla tornerà, lo conosci.” disse tranquillizzandola.
“Chi?” chiesi confusa.
“Nostro fratello. Sai è un tipo strano, da risolvere.” disse Calum guardandomi. Io annuii con la testa e mi alzai, raggiungendo i miei fratelli.
“Stai scherzando Ash!? E’ nostra sorella! Io non la lasc-.” sussurrò Luke prima di girarsi e fermarsi.
“Che succede?” dissi incrociando le braccia guardando prima uno e poi l’altro.
“Niente.” disse Luke guardando male Ashton. Guardai Ashton sbuffare e uscire dalla cucina.
“Sicuro? Sembri preoccupato…” dissi toccandogli una spalla. Lui annuì e mi abbracciò forte, ricoprendomi col suo corpo. Ricambiai sorridendo e mi staccai.
“Ce la faremo.” disse solamente uscendo anche lui. Rimasi nel mezzo della stanza con i miei pensieri e dubbi.
“Hey ti mostro dove dormi…” disse Calum facendomi cenno di seguirlo. Così feci e mi portò nel salotto dove c’era un divano a penisola nero.
“Grazie di tutto davvero.” dissi dandogli un bacio sulla guancia e sedendomi sul divano.
“Non  ti preoccupare.” disse sorridendo leggermente. “Buonanotte.” e uscì salendo le scale. Il salotto era collegato alla porta di ingresso e sinceramente ero un pò spaventata. 
 
 
 
Aprii gli occhi. Con la poca luce che c’era riuscii ad intravedere l’orario. Erano le dieci. Mi alzai per bere un po’ d’acqua, così mi diressi in cucina. Presi un bicchiere e ne versai un poco dentro. Mi girai di schiena al lavello e ne presi un sorso. All’improvviso un rumore mi distrasse; proveniva dal salotto. Spaventata, posai il bicchiere sul tavolo e pian piano mi avvicinai alla porta della cucina. Dopo pochi secondi mi ritrovai di schiena al muro e qualcuno mi tappava la bocca. Non riuscivo a vedere chi fosse ma potevo vedere benissimo una pistola puntata sulla mia fronte. Cercai di gridare invano ma, dopo pochi secondi, la figura mi lasciò stare, indietreggiando di qualche passo.
“Chi sei?” chiese freddamente. Era sicuramente un ragazzo.
“Io..c’è…io e i miei fratelli stiamo qui per la notte.” dissi soltanto, cercando di rimanere il più calma possibile.
“Pensavo fossi uno zombie.” disse il ragazzo, avvicinandosi alla finestra. “Sai ne ho uccisi molti nei dintorni. Per mantenere la mia famiglia protetta.” continuò guardando fuori la finestra.
“Noi abbiamo dovuto incendiare casa per quei…cosi. E così siamo scappati.” dissi osservando la figura nel buio. Tutto d’un tratto si girò e riuscii finalmente a vederlo. Aveva i capelli blu, un gioiello nero sul sopracciglio, le labbra di un rosa acceso e i suoi occhi verdi mi fissavano. Era inquietante ma soprattutto misterioso. Improvvisamente si avvicinò a me e si fermò a pochi centimetri di distanza, facendomi fermare il respiro per un momento.
“Fa attenzione.” sussurrò al mio orecchio, prima di sparire al piano di sopra, lasciandomi confusa e curiosa allo stesso tempo.
   
 
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