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Autore: LauraPalmerBastille    15/04/2015    10 recensioni
[PERNICO]
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27 giorni prima.
[…] Nico si sta pulendo gli occhiali sulla maglia, quando l'oggetto dei suoi pensieri da due mesi a quella parte varca la soglia della porta, facendolo arrossire immediatamente.
Percy Jackson. Capo della squadra di nuoto agonistico, nonché ragazzo più popolare della scuola.
Ebbene si, questa è la grande verità. Nico Di Angelo- nonché nostro sventurato protagonista- è immancabilmente ed irrimediabilmente gay.
Gli butta un'ultima occhiata, per poi affondare il viso tra le mani.
Perchè?
Al mondo ci sono circa tre miliardi e seicento milioni di uomini, e tra questi tre miliardi e seicento milioni di uomini, Nico di quale poteva prendersi un'irrimediabile cotta?
Del più etero tra di loro.
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15 giorni prima.
[...] Quando Percy si piega sensualmente per raccogliere il suo libro, il più piccolo crede di svenire lì, sul momento.
“Io sono Percy” si presenta il più grande, allungando una mano. “Percy Jackson. Piacere di conoscerti. Tu sei?”
Il cuore di Nico, dal battito accelerato che aveva, si ferma completamente.
“Sono Nico, Nico Di Angelo” dice, senza però assecondare la presa.
“Sei un tipo difficile, eh?”
Il più piccolo fa spallucce. “Mamma mi ha sempre detto che sono speciale."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel giorno, cambiò la vita di entrambi.

No, no. Questa volta non ho nessuna scusa.
Nessun problema con i fusorari, lutti in famiglia o qualsiasi cosa tragica che possa giustificare il mio ritardo
Sono solo una cattiva persona, e me ne scuso :'c
Però almeno vi ho messo del sano fluff. 
Buona lettura, gente!
LauraPalmerBastille.

7 giorni prima.

La stanza è buia. Tanto buia. Nico è rinchiuso sotto le coperte con la pancia che preme sul materasso, il viso affondato nel cuscino, le braccia ripiegate sotto al suo petto in una posizione insolita e le gambe strette al petto.
Nessuno lo ha mai visto dormire, lui lo ha sempre impedito. Pur non avendo una vita sociale, qualche volta Nico era stato invitato -o meglio, trascinato da persone piú espansive e senza problemi-anche-solo-a-guardare-in-faccia-una-persona-senza-avere-attacchi-di-panico che volevano aiutarlo ad uscire dal suo stato di asocialità e depressione acuta- a dormire da amici, od in campeggio. Lui aveva sempre rifiutato, e non tanto per il dover stare in mezzo alle persone (quella era un'altra motivazione più che valida), ma a causa della sua posizione nel dormire.
Solo Jason lo aveva visto una volta, quando era stato costretto a rimanere a dormire da Nico. Era scoppiato a ridere, cosí tanto che sua sorella Bianca aveva dovuto buttargli dell'acqua fredda addosso per placarlo; e dopo due ore, anche essendo ritornato a casa sua, il biondo lo aveva richiamato per scoppiargli a ridere dall'altra parte della cornetta.
"Sembri uno scoiattolo sotto anfetamine" era riuscito a dire, tra una risata e l'altra. "E poi come fai a respirare?" Nico era arrossito, e si era rinchiuso in bagno, unico luogo dove le risate di Jason riuscivano a non arrivare. Se fosse stato nei panni di sua sorella, per farlo smettere di ridere non gli avrebbe lanciato dell'acqua fredda, ma un mattone. Ed in piena faccia.
Ed è per questo che, non appena sente qualcuno bussare alla sua porta, si alza cosí velocemente dal letto da cadere miseramente a terra con un tonfo. Striscia fino alla porta, con gli occhi ancora socchiusi e una guancia che struscia sul pavimento, per poi alzarsi e poggiare la fronte sulla superficie della porta stessa.
Nico non è abituato a svegliarsi presto. Decisamente no.
"Chi ...ehmgn" mugugna, provando ad aprire un occhio inutilmente.
"Nico? Tutto bene?" dice una voce da fuori, con una nota preoccupata. E se prima Nico aveva difficoltà a chiudere gli occhi, adesso sono ben aperti. Si passa velocemente una mano in mezzo ai capelli mentre con l'altra prende le scarpe, e con gli occhi vaga per la stanza scura cercando cose che potrebbero compromettere ancora di più la sua reputazione da nerd asociale sfigatello.
No, okay, le sue carte di Mitomagia sono ben sistemate dentro al cassetto fuori dalla vista.
"P-Percy" dice quindi, aprendo di scatto la porta. Perfetto. La prima volta ha urlato contro due ragazze che sbavavano sul suo corpo, poi quell'articolo sulla sua cotta, il loro primo incontro è perchè Nico stava venendo bullizzato da degli sfigati, il secondo in cui Percy gli ha fracassato gli occhiali, il terzo per ricomprare gli occhiali fraccassati da Percy pur avendoli già comprati... Perchè non aggiungerne un quarto in cui Nico è in pigiama, con una maglia decisamente oscena con la scritta "Sono un bravo ragazzo.... Solo mentre dormo;)"; nonché regalo di Natale di sua madre?
Dei, al buio non l'aveva notata. Aveva guardato in giro per la stanza cercando cose che potessero metterlo in imbarazzo, quando poi l'aveva proprio indosso. Arrossisce violentemente, nascondendo il viso dietro una mano.
"Uh, stavi ancora dormendo?" chiede il più grande, mordicchiandosi un labbro per trattenere un sorriso. "Mi piace la tua maglia. Sa molto di thug life."
Se possibile, Nico nasconde ancora di più il viso dietro la sua mano, arrossendo.
"Percy, cosa ci fai qui? È prestissimo." Il ragazzo alza un sopracciglio sorpreso, butta un'occhiata al suo orologio ed aggrotta le sopracciglia. "Nico, sono le undici e mezza del mattino."
"Le undici e mezza!?" esclama quindi il più piccolo, sgranando gli occhi. "Mi hai praticamente svegliato all'alba!"
"Ma--"
"Spero per te sia davvero importante il motivo per cui sei qui, Jackson. O dovrei ucciderti."
"Uccidermi?"
Nico annuisce con fare serio, per poi puntare i suoi occhi scuri in quelli verdi e confusi dell'altro. "Hai visto il mio pigiama, non posso rischiare tu vada libero in giro a raccontarlo."
Percy abbozza un sorriso divertito, e Nico sente le gambe tremargli. Dei, quel sorriso. Perchè non è ancora stato ufficializzato come ottava meraviglia del mondo? Al diavolo statue, templi e quei quattro mattoncini Lego incastrati che la gente continua a chiamare piramidi; questa visione è decisamente più paradisiaca.
"Significa che sono in libertá vigilata, da adesso?" chiede il ragazzo, alzando un sopracciglio divertito.
"Non proprio" risponde il piú il più piccolo, passandosi una mano in mezzo ai capelli. "Ho una botola sotto il pavimento della mia camera in cui tengo tutte le persone che accidentalmente mi hanno visto in pigiama. Non la chiamerei libertá vigilata, quella."
E la risata cristallina che esce dalle labbra di Percy lo fa sussultare. Le osserva, e provare a non sbavare diventa dannatamente difficile. Il suo cuore palpita cosí velocemente nel petto, che ha quasi paura l'altro possa sentirlo.
Si sente davvero come una ragazzina alla sua prima cotta. Adesso gli manca solo comprare un album ed attaccarci sopra le foto di Percy, ricoprendole di glitter e cuoricini adesivi. Forse non è nemmeno una brutta idea in fondo, pensa; avrebbe delle foto di Percy da guardare quando vuole. Sgrana gli occhi al solo pensiero, scuotendo la testa.
Una ragazzina alla sua prima cotta è più matura di lui.
"P-Percy" lo chiama quindi, senza smettere di guardare quelle labbra dannatamente invitanti. "Di cosa hai bisogno?
Il più grande smette di ridere, rimanendo peró col sorriso sulle labbra.
"Ho bisogno di te!"

SBEM!

Attacco di cuore, tachicardia, sudorazione in ogni punto anche solo pensabile del suo cuore, brividi, rossore, infarto, e chi più ne ha più ne metta.
Vorrebbe rispondere qualcosa, ma il suo corpo è scosso da cosí tanti brividi caldi che anche solo pensare ad una
risposta con un minimo di senso è impossibile.

"Mnh?" è l'unica cosa che gli esce dalle labbra, provando a fare un'espressione sorpresa. Sta facendo decisamente un pessimo lavoro.
"Tu hai già dato l'esame di matematica base, no?" continua Percy, mettendo una mano nella sua spalla tracolla e tirando fuori un libro decisamente sostanzioso. "Sono settimane che ci provo, e non riesco a fare nessun esercizio. Pensavo potessi aiutarmi."
Nico balbetta qualcosa che, nè Percy nè lui stesso capiscono, per poi fargli cenno di entrare con la testa.
"Cosa?" chiede il più grande, divertito e confuso.
"Entra" gli risponde il più piccolo, rientrando nella stanza. "Io vado a cambiarmi questa maglia."

 

-

 

La vicinanza del corpo di Percy gli fa scorrere dei brividi decisamente troppo caldi per tutto il corpo. Sono seduti vicini sul letto di Nico, ed i loro gomiti e le loro ginocchia si toccano decisamente troppo spesso per il suo fragile corpo.
"Percy, dai, le equazioni di secondo grado non sono cosí difficili" sbuffa il più piccolo, mordicchiando la penna che ha in mano.
"Non lo sono?"
"No, non lo sono."
Il più grande sbuffa, per poi passarsi una mano in mezzo ai capelli. "Capivo la matematica, prima che la mischiassero con l'alfabeto!"
Nico alza gli occhi al cielo, con un sorrisetto sulle labbra. "Sono formule ben precise, non c'è nulla da capire! E poi le lettere in realtà sono dei numeri!"
"Ma allora perchè non le scrivono direttamente a numeri?!"
"Perchè sono incognite, diamine Percy! Il tuo scopo è scoprire proprio che numero valgono! Sono due ore che continuo a ripetertelo!" esclama, alzando le braccia al cielo stressato.
Il più grande mette il broncio, abbassando lo sguardo. "Forse..."
"Forse?" lo incalza Nico, mentre il suo cervello esplode per quel faccino da cucciolo che l'altro ha assunto.
"Forse se avessi una ricompensa per le mie risposte giuste riuscirei a capirla di più!"
Nico lo fissa perplesso, socchiudendo le labbra.
"Una ricompensa?"
"Sì" dice l'altro, annuendo con forza. "Una ricompensa!"
Nico vorrebbe tanto stampargli un bacio su quelle dannate labbra. Quella si, che sarebbe una ricompensa. Per lui, ovvio, ma sempre una ricompensa sarebbe.
"Se rispondo bene, mi premi!" esclama, mettendosi meglio seduto o sul letto. Nico sbuffa. Possibile che gli piaccia un ragazzo del genere? Eppure ai suoi occhi sembra cosí perfetto.
"Okay, ma se sbagli, ho in tasca le chiavi della botola sotto al pavimento."
Percy abbozza un sorriso, per poi portargli una mano in mezzo ai capelli e scompigliarli. "Non ce ne sará bisogno."
"Mh" mugola, mentre quelle mani sui suoi capelli lo fanno rabbrividire. "Allora dimmi, se la x ha una sola soluzione, con che forma geometrica la rappresenti?"
Il più grande è come se smettesse di respirare. Stringe i denti, butta un'occhiata preoccupata al pavimento dove, in teoria, dovrebbe esserci la botola, per poi sospirare. "Una... Parabola?"
"PERCY!" urla il più giovane, balzando sul letto. "RETTA! RET-TA!"
Si rimette seduto sul letto, passandosi una mano sul viso.
"R E T T A, è f a c i l e" gli dice, scandendo le lettere. "Sai da quante ore sono che te lo ripeto?"
Percy mette il labbruccio, per poi poggiare la testa al muro. "È tutto cosí difficile..." "Sai cosa ti aspetta ora?"
Gli occhi del più grande guizzano verso il pavimento, e poi verso la tasca di Nico. "Vuoi mettermi dentro la botola? Nico, ne parli cosí seriamente che inizio a pensare ci sia davvero una botola con dei cadaveri qui sotto."
Il più piccolo fa l'espressione più seria che abbia, per poi spostare lentamente la mano verso la sua tasca.
"Non hai davvero una chiave li" dice Percy, seguendo con lo sguardo il percorso della mano.
"Ne sei davvero sicuro, Percy?"
E quando infila la mano in tasca, al più grande viene istintivo buttarsi sul corpo del più piccolo, ridendo. "Non ti lascerò prendere quella chiave!" urla, prendendogli entrambe la mani e bloccandogliele sopra la testa.
La faccia di Nico diventa in pochi millesimi di secondo cosí rossa, che potrebbe benissimo mettersi a qualche incrocio e sostituire un semaforo. Il corpo di Percy lo sovrasta, sente le sue gambe intorno ai suoi fianchi, le sue mani strette intorno ai suoi polsi e... Dei, il cuore gli sta per uscire dal petto.
I fantomatici "ormoni" iniziano a viaggiare come impazziti nel suo corpo, pretendendo più contatto fisico con quel dannato e meraviglioso ragazzo.
'Nico' gli sussurra una voce in testa, mentre Percy continua a ridere, sovrastandolo. 'Nico, diamine, bacialo e vomitagli addosso il tuo lato gay.'
"P-Percy" sussurra, socchiudendo gli occhi. No, lui non può volere altro contatto fisico.
Lui è Nico nonmitoccareotistaccolamano Di Angelo! Lui le persone dovrebbe schifarle!
"Non posso lasciare che tu mi chiuda in quella botola" ride il più grande, ancora su di lui. "Devo prenderti la chiave!"
"Oddei, Percy" dice, stringendo i pugni. "Non... Non c'è nessuna chiav--" Ma non fa in tempo a finire la frase, che una mano del più grande scende fino alla sua tasca, infilandola dentro.
E tutto dentro Nico muore e rinasce nello stesso momento.
Emana un urletto sorpreso, stringendo i denti.
"Oh." Il verso di Percy lo fa impallidire. Oh? Oh, cosa?
Oh del tipo ommieiddei-ma-sei-eccitato?
Oppure un oh di aspetta-ma-io-sono-in-una-posizione-ambigua-su-di-te.
O anche un oh di sei-rosso-forte-in-faccia-ti-senti-male?
"Ma in tasca non hai nessuna chiave" dice invece, tirando finalmente fuori la mano. Nico affonda la testa nel materasso, chiudendo gli occhi. Adesso può dire di aver provato la sensazione del panico puro.
"Percy" lo chiama, chiudendo gli occhi ancora con più forza. "M-Mi sento poco bene. Puoi uscire?"
Il più grande lo fissa sorpreso, alzando un sopracciglio. "Cosa hai?"
Cosa ha? Nico Di Angelo, gay represso, con una potenziale ossessione compulsiva nei confronti di Percy Jackson, il
quale gli è appena saltato addosso ed infilato una mano in tasca, gli chiede cosa ha?

"Mal di testa."
"Mal di testa? Ma fino a cinque minuti fa stavi ben--"
"Fuori. Adesso" sibila, nascondendo il viso dietro le mani. Dei, deve trovare un modo per uccidere quegli stramaledetti ormoni. Ma come fanno gli altri ragazzi a controllarli? Esiste tipo un addestramento?
Percy assume la faccia più confusa che abbia, per poi scendere riluttante dal letto e rimettere il libro dentro la sua borsa.
"P-Percy" lo chiama il più piccolo, prima che l'altro possa uscire dalla porta. E Nico intravede in lui una nota malinconica, che nasconde dietro quel solito sorriso.
"Si, Nico?"
"Ecco.. Se vuoi, in questi giorni posso continuare a darti una mano con... Insomma, l'esame."
Sulle labbra del più grande si apre un sorriso che, se possibile, destabilizza ancora di più il nostro povero ed innamorato protagonista gay.
"Se ne ho bisogno, ti vengo a bussare" dice, per poi uscire frettolosamente dalla stanza. Nico affonda il viso nel cuscino, ancora rosso in volto, e con dei brividi caldi che gli scuotono il corpo. E sapete cosa significa questo?

Che Percy Jackson si ripresenterà di nuovo nella stanza di Nico Di Angelo.


Angolo autriceee!:D
Eh già, ne è passato di tempo, eh?
Mia madre ed il fusorario questa volta non centrano nulla, lol.
La storia sta prendendo più capitoli del previsto, ma sto amando scriverla. Non so perchè, mi mette allegria!
Detto questo, ho dei ringraziamenti da fare assolutamente!!

AAAAAAALLOOOORA! *srotola il papiro*
No vabby, dai lol.
Andiamo in lista numerata, dai. Vorrei ringraziare:
1- Tutti quelli che leggono la mia storia. Hehehe, si, so che l'hai letta. Si, sto parlando con te che stai leggendo uwu (?)
2- Tutte quelle persone che hanno messo tra le seguite, preferite e ricordate. E' un piacere avere questa storia tra la vostra lista di storie che vi piacce leggere!:3
3- Aileen Panda; MadreDeiDraghi; EleNina266; halfblood__99__silvia; BlackWendy; Fantasy25 per aver recensito l'ultimo capitolo! Siete tanto shasha *^^^*

E dopo tutti questi dilungamenti (?) posso eclissarmi!
Un bacione, LauraPalmerBastille.

  
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