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Autore: arwriter    15/04/2015    11 recensioni
Un momento di riflessione sulla vita scritto come lettera ad una madre.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara mamma,
dici spesso di avere molta più esperienza di me. Allora come puoi non accorgerti che la vita è una sola, che non mi bastano solo alcuni momenti per viverla? Mi sento in trappola, i momenti non tornano più, io mi pentirò di come sono ora, e forse anche tu lo farai. Molto spesso sbagliamo, poniamo ostacoli nella vita degli altri solo per aiutarli, senza essere consapevoli che le situazioni potrebbero peggiorare. La mia Vita è in mano a te da sempre, hai saputo tenerla stretta, senza lasciare che il vento la portasse via, ma non ti sei mai accorta di stringerla un po’ troppo forte. Fingo, fingo che ciò che sto dicendo non sia vero, è tutto ciò che mi resta da fare. Forse nemmeno le parole servono.

Cara mamma,
ti ricordi ancora la giovinezza che hai trascorso? Le amicizie, i primi amori, le corse per gli autobus, i brutti voti a scuola, il desiderio di crescere, gli sbagli...Mamma, tu hai mai sbagliato? Hai mai fatto un errore, anche molto piccolo, per poi essertene pentita? Hai mai trascorso questo periodo della tua vita come se ti sentissi soppressa dal peso del mondo? Sì, proprio così. Come se in un attimo il mondo cadesse sulle tue spalle, e l’unica cosa che puoi fare è piangere, piangere fino a non avere più lacrime. Ti è mai capitato di non sapere più chi sei? Forse è così che io mi sento in questo momento. Non capisco dove mi trovo, non so cosa devo fare, come reagire, come comportarmi. Cosa vuol dire crescere? E’ come un qualcosa che hai desiderato per moltissimo tempo, ma quando ci arrivi ti ritrovi scombussolata, perduta, senza alcun orientamento. A me è capitato così, ma forse tu non lo capisci, perché non noti la mia crescita, non apri gli occhi davanti al fatto che non sono più una bambina.
Parlami. Ti prego, mamma, spiegami come funziona il mondo. Domandami. Dammi consigli. Molto spesso li rifiuto, è che non sono abituata a parlare, il guscio che si è formato attorno a me per escludere tutti dalla mia vita non è facile da rompere, ma va rinforzandosi sempre di più.
Forse come figlia sono troppo difficile e tu non te ne rendi conto, non puoi sapere le cose a cui penso, perché non me le chiedi? Perché non ti domandi, ogni tanto, se ciò che stai facendo è giusto? Ho sempre cercato di vivere senza limiti, di non fare in modo che gli altri ostacolino il mio percorso. Magari sono stata anche un po’ ribelle. Che tipo era la figlia che sognavi da ragazza? Scommetto che anche tu pensavi che saresti stata diversa da tua madre, tutti lo diciamo. Ma poi si cresce, e le idee si cambiano di nuovo.

Cara mamma,
hai saputo guidarmi come è difficile fare. Sei riuscita a farmi diventare una ragazza che ragiona con la propria testa, diversa dalle persone che ho intorno. Mi chiedo se riuscirò anche io ad educare mia figlia in questo modo. A volte ci pensi a quanto sei stata capace, mamma? Forse siamo troppo spesso presi dalla vita quotidiana che dimentichiamo le vere cose che contano nella vita, i veri valori, i veri attimi di felicità.
La scuola, il lavoro, lo sport, sono tutte cose secondarie. So che non la pensi come me, e mi chiedo perché. Ho voglia di vivere la mia vita, mamma, ne ho tanta. Credi sia troppo presto? Ho appena iniziato a capire qualcosa di essa, ma ho bisogno di risposte. Perché l’orgoglio riempie gli attimi? Non riusciamo a liberarcene. Vieni e parlami, tenta di avere quel contatto con me che io non cerco mai. Anche tu lo dici spesso, non ci si possono tenere le cose dentro. Ma se sai che io non riesco a esternarle, perché non ci provi tu?
Quando litighiamo tu sei quella che si comporta meglio, mi ignori. Ma io non ho bisogno di questo, mamma, ho bisogno di urlarti in faccia quello che provo, quello che sento. Tu non me lo permetti, io sono costretta a versare milioni di lacrime che si ritorcono sulla mia vita come lame pungenti.

Cara mamma,
forse un giorno capirò anch’io gli atteggiamenti che hai nei miei confronti. Ma in questo momento, anche se non lo ammetto, non sto male per ciò che mi proibisci, sto male per te.

Sto toccando il fondo. Aiutami a risalire, mamma.
  
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