Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ray46    15/04/2015    5 recensioni
[Kristanna; accenni di Helsa]
Primo episodio della serie "Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco"
Dopo il famoso incidente da piccola con i poteri di Elsa, anche Anna scopre di possedere un dono: la capacità di creare e di manipolare il fuoco. Anna però, priva dei suoi ricordi a causa della magia dei troll, cresce nella convinzione di essere l'unica con tali poteri, fino a quando, il giorno dell'incoronazione, non scopre la verità.
Questa sarà in sostanza una rivisitazione del celeberrimo film di Frozen e fungerà da introduzione per le altre incredibili avventure che coinvolgeranno Anna, Elsa e tutti i loro amici. Spero di avervi un po' incuriosito e se la risposta e sì, allora vi auguro buona lettura :D
Attenzione: la serie non avrà niente a che fare con l'omonimo libro, da questo ho solo tratto il titolo
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO PRIMO

L'incidente






Quella notte Anna non aveva proprio voglia di dormire.
Il cielo si era appena illuminato dei colori dell’aurora boreale e la bambina non aveva resistito alla tentazione di alzarsi dal letto per andare ad ammirare dalla finestra quell’incredibile spettacolo di luci.
Dentro la stanza il caldo si faceva sentire.
L’inizio della stagione estiva era sempre molto attesa dagli abitanti di quelle terre nordiche, ma non dalla piccola principessa che, al contrario, adorava in modo particolare l’inverno. Durante quella stagione, infatti, le numerose nevicate provvedevano a ricoprire tutta la città di uno spesso strato di neve, regalando ai bambini giornate piene di divertimento.
Durante quei mesi dell’anno, inoltre, il desiderio di Anna di uscire per andare a giocare in mezzo a quel bellissimo manto bianco veniva a dir poco centuplicato, ma sfortunatamente alla bambina non era mai permesso di uscire dal palazzo:
“Sei ancora troppo piccola tesoro, potresti farti male; e poi ricordati che sei una principessa e che devi comportarti da tale” le dicevano sempre i suoi genitori, il re e la regina di Arendelle.
Al solo pensiero di quelle parole, Anna sbuffò.
La bambina non aveva mai accettato di buon grado le raccomandazioni dei reali, soprattutto quelle riguardanti il suo status di principessa, ma lei era testarda oltre che vivace e anche quella notte decise che non avrebbe perso l’occasione di divertirsi.
Smise di guardare fuori della finestra e si avvicinò velocemente al letto della sorella maggiore, che dormiva beatamente dall’altro lato della stanza, e saltò sopra le sue coperte
“Elsaaa” le sussurrò per svegliarla, ma vedendo che non reagiva, cominciò a smuoverla con le mani
“Elsa, dai svegliati svegliati svegliati!!”
“Anna, torna a dormire” le rispose la maggiore oramai cosciente, ma ancora con gli occhi chiusi e girata per un fianco.
“Non c'è la faccio... il cielo si è svegliato e quindi anch’io sono sveglia... dobbiamo giocare!”.
Elsa ormai era abituata alle stravaganze della sorellina; non era certo la prima volta che la svegliava nel cuore della notte e sicuramente non sarebbe stata l’ultima, ma stavolta voleva dormire e non si sarebbe arresa facilmente.
“Va a giocare da sola!” le disse, e con una mano spinse la secondogenita giù dal letto e si rigirò di nuovo su un fianco, nella speranza di riprendere sonno.
La minore sembrava essersi rassegnata, ma poi le venne in mente un metodo infallibile con cui avrebbe convinto quella pigrona della sorella ad alzarsi, quindi si avvicinò al suo orecchio e con la voce di chi propone qualcosa di intrigante le sussurrò:
“Elsa, ti va di fare un pupazzo di neve?”
Non appena terminò di pronunciare la frase, gli occhi della maggiore si schiusero e sul suo volto si dipinse un sorriso ed un chiaro sguardo di complicità.




Accadde tutto in un attimo...
Anna stava saltando da una montagna di neve a un’altra che la sorella creava con le sue stesse mani... se non che la maggiore scivolò a causa del ghiaccio sparso nel pavimento e, senza volere, colpì la più piccola con un raggio gelato in piena fronte.
‘L’ho colpita! Come ho potuto colpirla! Non si sveglia più! Che posso fare... cosa posso fare!?’  pensò la maggiore mentre teneva tra le braccia la sorella, stesa a terra e priva di sensi.
Elsa era sconvolta.
Il ghiaccio iniziò di nuovo a ricoprire il pavimento della sala ad una velocità allarmante, e presto arrivò a invadere anche le pareti e le colonne che sorreggevano il largo tetto a spiovente. Non immaginava che potesse accadere una cosa del genere... le sembrava tutto così assurdo.
Lei e Anna avevano giocato molte altre volte in quel salone, sin da quando i suoi poteri si erano manifestati circa tre anni fa.
Infatti, intorno all’età di cinque anni, la bambina aveva sviluppato l’incredibile capacità di creare e di controllare la neve e il ghiaccio.
Inoltre, proprio nel giorno della comparsa di tale dono, i suoi capelli, che fino ad allora erano biondi del colore dell’oro, subirono un’immediata trasformazione e divennero molto più chiari, di un colore simile al platino. Anche le iridi dei suoi occhi cambiarono radicalmente colore, dal marroncino chiaro ad un azzurro molto intenso. I suoi genitori, non appena videro questi incredibili cambiamenti nella loro figlia primogenita, si preoccuparono non poco, e riguardo a suoi nuovi poteri le raccomandarono di usarli il meno possibile e con molta prudenza. Ma la maggiore non diede molto peso alle parole dei sovrani e scelse comunque di utilizzare il suo dono per giocare con la sorellina più piccola, spesso di notte e di nascosto per non farsi scoprire... ed era andato sempre tutto liscio...  almeno fino a quella notte.
Dopo qualche attimo di totale smarrimento, la platinata chiamò a gran voce i genitori e sperò con tutto il cuore che non fosse troppo tardi.
Il re e la regina accorsero immediatamente verso il luogo in cui la loro primogenita aveva urlato, sfondarono la porta che nel frattempo si stava congelando ed entrarono nella sala.
“Elsa!” disse il sovrano, mentre correva insieme alla moglie verso le figlie “Che cosa hai fatto! Non lo domini più!”
“È stato un incidente!” rispose disperata la bambina, che quasi non respirava più dal terrore “Mi dispiace Anna...” e abbracciò ancora di più la sorella
Il padre allora sollevò la minore ancora svenuta e la porse tra le braccia della consorte
“È fredda come il ghiaccio!”
“Io so dove andare...”
Il re allora si precipitò senza esitare in biblioteca e, dopo qualche minuto di ricerca, trovò un antico libro al cui interno vi era una pergamena con le indicazioni per raggiungere un luogo abitato da strane creature che li avrebbero aiutati.




“Vi prego, aiutateci! È...è per mia figlia!”
La voce del re rimbombò in mezzo alla radura senza ricevere alcuna risposta. Ben presto però, le numerose rocce intorno a loro presero vita e rotolarono rapidamente verso i reali, circondandoli. Con grande stupore di questi, esse si aprirono, rivelando dei piccoli troll dalla pelle grigia e di bassa statura.
“Ma è il re”, “Guardate è proprio il re, insieme alla regina e alle principesse!”, “Ma perché sono venuti qui?”
L’inaspettata visita della famiglia reale fece sollevare tra la folla molti mormorii di stupore, ma essi cessarono immediatamente non appena il più anziano tra loro, che doveva essere anche il loro capo, rivolse la parola al sovrano:
“Vostra Maestà, è nata con i poteri o si tratta di un maleficio?” riferendosi chiaramente ad Elsa. Egli, infatti, aveva percepito fin da subito l’enorme potere che la maggiore portava dentro di sé.
“Ci è nata.. e si stanno intensificando”
Il re non esitò un istante a rispondere. Infatti, sebbene i poteri di Elsa si fossero palesati solo dopo diversi anni, fin da neonata aveva manifestato più volte quello che dopo compresero essere un sintomo del suo potere ancora sopito: mentre era ancora in fasce, spesso accadeva che la sua temperatura corporea calasse drasticamente senza alcun motivo, a volte quasi sotto lo zero.In questi casi, naturalmente, i due genitori convocavano a palazzo i migliori medici del regno, ma la bambina, a detta di quest’ultimi, era sempre in perfetta salute.
“Bene, vediamo...” stavolta l’anziano troll si rivolse alla madre, che in quel momento teneva la piccola Anna ancora priva di sensi tra le sue braccia.
“È una fortuna che non sia il cuore; col cuore non si ragiona facilmente... ma con la testa si può provare”
Fate ciò che dovete” gli rispose il re.
Il troll non indugiò oltre e poggiò una mano sulla fronte della bambina... ma proprio in quell’istante sentì qualcosa di strano muoversi dentro di lei che lo fece sussultare. Percepiva come una strana forza, che stava contrastando il ghiaccio rinchiuso dentro il suo corpo e che incredibilmente la stava guarendo senza che lui facesse niente.
‘Questo è veramente molto strano... ma forse mi starò sbagliando. Probabilmente è solo il suo corpo che sta reagendo al ghiaccio meglio del previsto’
I suoi pensieri però vennero interrotti dalla voce preoccupata della Regina:
“La prego, ci dica, come sta nostra figlia? Si riprenderà?"
Il capo dei troll non diede più peso a quella sensazione; in quel momento era necessario agire tempestivamente. Infatti, per quanto fisicamente si stesse riprendendo da sola, il ricordo di quell’incidente avrebbe provocato un grave trauma alla psiche della piccola. Inoltre non poteva permettere che una tale disgrazia si ripetesse, quindi, anche se a malincuore, decise di ricorrere a misure drastiche:
“Consiglio di rimuovere tutta la magia, perfino il ricordo della magia.. per sicurezza; ma non vi crucciate... lascerò il divertimento”
Mentre pronunciava queste parole l’anziano saggio estrasse dalla fronte della bambina i suoi ricordi, mostrandoli a tutti i presenti sotto forma di immagini, e con rapidi gesti della mano li modificò, eliminando dalla sua mente ogni ricordo inerente i poteri di Elsa. In tal modo Anna avrebbe ricordato tutte le belle giornate trascorse insieme alla sorella a giocare con la neve, ma non avrebbe ricordato il dettaglio più importante: che a creare la neve fosse la sorella stessa.
“Se la caverà” disse infine mentre reinseriva i ricordi modificati nella mente di Anna.
I due sovrani tirarono un sospiro di sollievo, ma Elsa appariva ancora turbata.
“Ma non si ricorderà più dei miei poteri...” sussurrò la platinata con molta tristezza.
“È per il suo bene” gli rispose il padre, ma la maggiore non apparve ancora convinta.
“Ascoltami Elsa...” Intervenne allora il capo dei troll “Il tuo potere crescerà con te. C’è bellezza in esso... ma anche un grande pericolo. Devi imparare a controllarlo. La paura sarà tua nemica”
Come con i ricordi di Anna, mentre parlava, il troll usò la sua magia e creò delle immagini azzurrine che ritraevano Elsa mentre creava un magnifico fiocco di neve davanti a una folla di spettatori, la quale sembrava meravigliata di assistere a tale prodigio. Ma ben presto le immagini si fecero più cupe: il fiocco di neve mutò forma e colore, assumendo un aspetto spaventoso. Le persone intorno a lei si spaventarono e aggredirono la principessa per fermarla... e a quel punto le immagini svanirono.
La piccola Elsa rimase terrorizzata da ciò che vide e si strinse tra le braccia del padre. Ma quello che rimase più scosso da tali rivelazioni fu proprio il sovrano:
“No, no! Noi la proteggeremo! Riuscirà a controllarlo, ne sono sicuro! Fino ad allora... chiuderemo le porte, diminuiremo i domestici, limiteremo i suoi contatti con le persone, e terremo nascosti i suoi poteri a tutti! Compresa Anna...”
Il re pronunciò l'ultima frase con molta amarezza, ma in cuor suo sapeva che tutto ciò era necessario per la sicurezza delle figlie... o almeno così credeva




La crisi era stata scongiurata.
Il re e la regina ringraziarono di cuore il capo dei troll e con in braccio le figlie montarono sui cavalli avviandosi verso il castello. Tuttavia l’anziano saggio non apparve per nulla tranquillizzato e rimase a riflettere a lungo sugli ultimi avvenimenti:
le precauzioni che voleva adottare il re non gli piacevano. In questo modo avrebbe solo peggiorato la situazione e la paura di Elsa verso i suoi poteri sarebbe soltanto aumentata. Ma riguardo a questo, non poté fare altro che dare la colpa a se stesso.
‘Dopotutto è a causa mia se vuole agire così... l’ho convinto io... quando gli ho mostrato quello che potrebbe accadere’
Inoltre, per quanto riguarda i ricordi di Anna, neanche là era tanto sicuro di aver fatto la scelta giusta.
‘Forse sarebbe bastato rimuovere solo il ricordo dell’incidente... e raccomandare a tutti di fare più attenzione...’
Ma proprio mentre pensava ad Anna, si ricordò di un dettaglio che prima gli era sfuggito.
‘I capelli della bambina... non sono cambiati!’
Il troll, infatti, si ricordò che, quando avvengono questo tipo di incidenti, coloro che vengono colpiti  riportano dall’esperienza un segno indelebile nel corpo, come una sorta di cicatrice dovuta a una ferita rimarginata.
Nel caso di Anna, essendo stata colpita in fronte, il segno sarebbe dovuto apparire tra i capelli, probabilmente in una ciocca che avrebbe assunto un colore diverso. E invece nulla... come se l’incidente non fosse mai accaduto.
‘Nel corpo di una persona normale un segno compare sempre... e sono più che sicuro che Anna non ne avesse. Ma allora questo può solo significare che...’
“Gran papà, gran papà!”
I suoi pensieri vennero interrotti per la seconda volta in quella giornata, ma stavolta dalla voce della consorte. Si voltò e vide la moglie avvicinarsi in compagnia di un piccolo ragazzino biondo e di un cucciolo di renna.
“Dimmi gran mamma, da dove vengono questo bel bambino e la sua piccola renna?”
“Ho trovato questo piccolo ometto e il suo amico peloso sopra la radura durante la visita della famiglia reale. Mi ha detto che sono giunti fin qui dalla foresta seguendo una strana scia di ghiaccio. Inoltre... se ho ben capito... sono soli”
Quest’ultima frase fece rattristare gran papà, che nel frattempo aveva ascoltando tutto il discorso con grande attenzione.
“Ma comunque si può risolvere tutto! Possiamo essere noi la loro famiglia, giusto?” concluse la moglie
A quel punto sia il bambino che la renna guardarono speranzosi il capo dei troll. Quest’ultimo, d’altro canto, non era tanto sicuro che adottare una renna ed un bambino umano fosse una buona idea, ma dopo aver visto il loro sguardo pieno di speranza, fece un grande sorriso e si decise:
“Beh, se le cose stanno così... benvenuti nella nostra famiglia!”
Gli occhi del bambino si illuminarono per la felicità, mentre la renna si mise a saltellare dalla gioia. Non appena furono informati della notizia, tutti i troll iniziarono a cantare e festeggiare; la loro famiglia si era appena allargata e questo non poteva renderli più felici. I due nuovi arrivati vennero coinvolti nella festa improvvisata e si misero a ballare insieme agli altri in modo sfrenato. Dopo qualche minuto, le acque si calmarono e gran papà poté riavvicinarsi a loro e dirgli:
“Bene, direi che è l’ora delle presentazioni. Come avrete già capito, io sono il capo di questa comunità e potete chiamarmi gran papà, mentre voi...”
“Oh giusto, lui è il mio migliore amico, e si chiama Sven, mentre io mi chiamo Kristoff... Kristoff Bjornman”






ANGOLO AUTORE: ed ecco il mio primo capitolo de “Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco”. Mi spiace deludere i fan del trono di spade, ma questo titolo l’ho scelto perché si adattava perfettamente alle storie che dovrò narrare e quindi non ci sarà nessun crossover con la serie (anche io sono un fan del trono e in questo momento mi sto mettendo a piangere T.T).
Coooomunque, come vi è sembrato? Gli eventi e quasi tutti i dialoghi sono presi direttamente dal film, ma come avrete notato ho inserito anche qualche “piccola modifica” di una certa rilevanza ;)
Il prossimo capitolo invece uscirà fra qualche giorno e tratterà stavolta di eventi non inseriti nel film e quindi con dialoghi quasi tutti inediti (mi spiace niente spoiler muahahahah)
Per quanto riguarda lo stile di scrittura e la sintassi in generale, vi prego di non essere troppo severi con me (mi sa che mi beccherò un sacco di brutte recensioni u.u), questa è la mia prima ff in assoluto e sono ancora in fase di “rodaggio” se così si può definire.
Detto questo Ray46 vi saluta e ringrazia preventivamente tutti quelli che decideranno di seguire la serie 
Ciaoooo :)

P.S.: le frasi tra le doppie virgolette indicano i dialoghi mentre quelle tra una sola i pensieri, sicuramente l’avevate già capito ma non si sa mai ;)
   
 
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