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Autore: SabrinaSala    16/04/2015    13 recensioni
“E’ questo che significa essere donna? Solo questo?”
Oscar avvertì le lacrime seccarsi sulle guance ardenti, il sale pizzicarle la pelle, insinuarsi tra le labbra serrate. Aveva smesso di piangere, finalmente. Non aveva fatto altro in quei maledetti giorni… prima Fersen, poi questo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 – AFFERMAZIONE
 
Oscar si rassettò l’uniforme, passando le dita sottili sugli stessi bottoni che mani più grandi e frenetiche avevano slacciato solo qualche ora prima.
Nell’intimità del proprio alloggio, aveva finalmente il tempo di raccogliere i pensieri, le idee…
Scoprì il sorriso che le increspava le labbra e si diede tacitamente della sciocca accorgendosi poi che anche i suoi occhi sorridevano nella penombra della stanza. Si passò una mano tra i capelli ancora scarmigliati ripulendoli dei fili d’erba che vi si erano aggrappati, tenaci. Sorrise ancora. Non poteva farne a meno. Era un impulso irrefrenabile. Un moto istintivo. Cercando di ricomporsi, si impose una maschera severa, un’aria crucciata. Attraversò con due lunghe falcate la stanza fino a raggiungere la finestra. Nel cortile della caserma, due soldati parlottavano tra loro sviscerando chissà quale argomento… Fissando quelle uniformi blu, il pensiero corse immediatamente a lui… al suo uomo… al giovane e affascinante soldato che quella notte l’aveva fatta sua. Donna per la prima volta.
Sentì il rossore imporporarle le guance. Si rimbrottò. Diamine! Non era più una ragazzina… e a dire il vero non lo era mai stata, non nel vero senso della parola. Eppure, quella sensazione di euforia mista ad un pizzico di imbarazzo non voleva abbandonarla. Il pensiero tornò ad André… All’uomo che aveva prima rifiutato freddamente e poi cercato. Voluto. Era stato tutto così naturale… Loro due soli, staccati dal gruppo. E la sensazione che tutto il suo mondo fosse lì, quella notte, in quel bosco immerso in un’ oscurità  appena rischiarata dal chiarore incostante delle lucciole… E il suo mondo era lì, davvero. Perché André era lì. Come sempre, al suo fianco. Guardarlo negli occhi, chiedergli perdono e confessargli il proprio amore era stato un tutt’uno. E il suo silenzio, il suo sguardo innamorato, erano valsi più di mille parole… Poi il suo profumo, le sue mani, il suo corpo giovane e vibrante, il solletico dei suoi capelli sulla pelle nuda… Avvampò. Possibile le mancasse già così tanto? Illogico. Eppure…
Socchiuse le palpebre e le sembrò di avvertire ancora quelle dita sfiorarle il collo prima che la mano accogliesse la sua nuca, stringendo forte i suoi capelli biondi, come a volerla trattenere, assicurandosi che non se ne andasse, sfuggendogli ancora. Le labbra dolci e voraci ricoprirla di baci ardenti. Il suo cercarla, con l’urgenza di un uomo innamorato e disperato… felice e incredulo al limite della follia. E come se non fosse stata la prima volta, la prima volta di tutto, il suo corpo rispondere senza alcun indugio prima seguendo, poi conducendo quella danza rituale.
Morire e rinascere ogni volta tra le braccia di un uomo. Il suo respiro. I suoi gemiti… Questo significava essere donna?
Accaldata, Oscar portò le mani dietro la schiena, dritta come un fuso, e continuando a seguire il gesticolare dei due soldati in cortile ripensò alla propria vita e alle scelte che l’avevano condizionata.
“Una rosa sarà sempre una rosa, non sarà mai un lillà…”  quante volte aveva ripensato a quelle parole con astio inespresso. Quante volte aveva rinnegato la propria natura nel tentativo di rincorrere una qualche idea di libertà, ma forse solo nel vile tentativo di non soffrire? Non soffrire più, per amore…
“Una rosa sarà sempre una rosa…” mormorò e la consapevolezza di essere donna, di esserlo sempre stata, si ammantava ora di una singolare serenità.
Uno scalpiccio di passi nel corridoio la distrasse da quei pensieri. Voltandosi, fissò la porta per qualche istante prima di raggiungere la scrivania, intingere la penna nel calamaio e vergare un paio di righe su di un foglio che poi assicurò in una busta chiusa con la ceralacca. Lasciò la busta sul piano di legno scuro, in bella vista. Qualcuno gliel’avrebbe consegnata…
Si assicurò la spada al fianco sinistro, un gesto consueto, e si avviò alla porta.
La Francia stava preparandosi a vivere i momenti più difficili di tutta la sua lunga Storia… Momenti che avrebbero cambiato la vita di milioni di persone per sempre.
Lei, a momenti, avrebbe rivisto André… Il suo André.
   
 
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