Ai lettori, grazie di aver
letto e commentato, aggiungerò un omake con i
protagonisti delle due storie, dopo questo, per
rispondere alle vostre recensioni! Qui si congela abbastanza, ma devo dire che
scrivere mi ha perlomeno tenuto calde le dita!!^___^
Questa One-shot è strutturata
come l’altra con dialoghi alternati a frammenti di storia, solo che questa
volta ci saranno due tipi di dialogo con due persone diverse (Dialoghi fra: Watanuki-Interlocutore e Watanuki-Doumeki,
mi riferisco ovviamente alle parti in corsivo). Ricordo
allegramente che questo capitolo può essere letto indipendente dall’altro e che
a fine storia troverete in grassetto il nome della misteriosa interlocutrice.
Che altro dire? Vi lascio a Doumeki e Watanuki, non
roviniamo l’atmosfera…buona lettura!
Ciao.
Ciao.
…
…
Chi sei?
Una che passava di
qui.
Perché passavi di qui?
Volevo vedere una
persona.
Chi?
Hai intenzione di fare
ancora molte domande?
Mi odi?
Perché dovrei odiarti piccolo?
Vedo degli spettri.
Non è un buon motivo
per essere odiato.
Perché sei qui?
Devo vedere una
persona…
Non hai freddo?
Si.
È una persona
importante se sei venuta qui con tutta questa neve.
Diciamo che devo fare
una cosa importante e ho bisogno di questa persona importante.
Perché hai bisogno di questa persona?
Perché esaudisce i desideri.
Ho capito.
Anche tu sei qui in mezzo alla neve…avrai freddo
piccolo.
Non importa.
Ma non stai aspettando nessuno.
No.
Però arriverà qualcuno.
Tu come lo sai?
Io posso vedere molte
cose.
I miei genitori sono morti, per questo sto qui in mezzo alla neve…la casa è
così vuota…fa molto più freddo là che qua.
Così ti ammalerai. E
non hai ancora nessuno che si prenda cura di te.
Pazienza.
Non ti ammalare
piccolo…hai degli occhi così belli. Sono blu proprio come il
cielo…mi piacciono.
E quindi?
Quindi non voglio vederti scomparire…altrimenti
non potrò vederli più, no?
Io…non voglio
scomparire. Cercherò di non ammalarmi.
Piccolo facciamo così,
quando arriverà la persona che si prenderà cura di te io farò smettere di
nevicare.
La persona che si
prenderà cura di me?
Si, sarà una persona
speciale. Quando sarai ammalato questa persona sarà
accanto al tuo letto e ti curerà, ti riscalderà nelle fredde notti d’inverno…ti
donerà un occhio dorato…
Arriverà davvero
questa persona?
Certo piccolo.
Allora…l’aspetterò. E quando ci sarà…le dirò che le voglio più bene di chiunque
altro!
Ahaha…bravo piccolo. E poi sai cosa devi fare?
Cosa devo fare?
Devi darle un bacio…
Perché?
Perché così saprà davvero che è la persona più
importante per te.
Va bene, allora te lo
prometto…gli darò un bacio…ma come si fa a dare un bacio?
È una cosa un po’ da
adulti…quando cresci lo capirai…ancora c’è tempo…quando arriverà il momento
saprai cosa fare e ti ricorderai di questa promessa.
Promesso.
Promesso.
La neve cadeva leggera e Watanuki sospirava cercando di non
infradiciarsi più di quanto già non era, o si sarebbe
ammalato. Era inverno, già da un po’, e la gente andava e veniva dalle
case decorate per Natale, strade rumorose che lui si era lasciato alle spalle
per entrare in quella piccola via satura di silenzio…una fredda coperta di
bianca neve…
E poi, di colpo, senza nessun
preavviso, smise di nevicare.
Watanuki strabuzzo gli occhi, perplesso. Un attimo prima la
neve fioccava e danzava in gran quantità, offuscandogli la visuale, e invece
così d’improvviso era smessa, come se avesse varcato la linea invisibile di una
barriera.
Guardò indietro per verificare che non si fosse
effettivamente infilato in un qualche pasticcio magico, ma non c’era niente,
salvo il tappeto di neve e il cielo bianco, vuoto.
Perplesso si voltò per riprendere la strada e andò a
sbattere contro qualcuno.
-Yo- lo salutò una voce mentre lui
imprecava e si toglieva la neve dai vestiti.
-Doumeki!- gridò il ragazzo arrabbiato, fulminando con lo
sguardo l’altro. -Cosa diavolo ci fai tu qui?!-
Ciao.
Ciao…
Cosa ci fai qui sotto la neve?
Sto…aspettando.
Chi?
La persona che mi
proteggerà.
La persona che ti
proteggerà?
Si, quella a cui vorrò più bene in assoluto…
Ma se aspetti qui
ancora a lungo ti ammalerai.
Non credo, guarda, ha
anche smesso di nevicare!
È vero. Strano.
-Stavo solo passando di qua.- rispose Doumeki, impassibile
come sempre -Sei bagnato fradicio.-
-Lo so stupido arciere!- sbottò
Watanuki rabbrividendo dal freddo.
-Così ti ammalerai- constatò
Doumeki con la sua solita flemma esasperante -Vieni al Tempio, è qui vicino.-
Ho freddo.
Lo vedo. Vieni con me?
Dove?
Al casa.
Perché?
Lì ti riscalderai.
Perché sei così gentile con me?
Non lo so.
Rabbrividendo Watanuki lasciò che l’arciere lo conducesse
dentro il tempio. Il cambio di temperatura gli fece sfuggire dalle labbra un sospiro di sollievo.
Doumeki sparì per qualche secondo dicendogli che poteva
usare il bagno per togliersi i vestiti e farsi una doccia calda. Anche se non
lo avrebbe mai ammesso Watanuki gli fu grato per quel
favore. Starnutendo entrò in vasca, i vapori caldi che gli avvolgevano il
corpo…
Mmh…
Va meglio adesso?
Si.
Bene.
Grazie.
Niente. Come ti
chiami?
Watanuki.
Alzandosi si avvolse nell’asciugamano bianco che trovò
appeso lì accanto. Il bagno lo aveva ristorato ma
anche lasciato curiosamente stanco.
Sbattendo le palpebre, cercando di scacciare il torpore,
tornò nella stanza di prima e vide che qualcuno aveva lasciato una coperta blu,
soffice, di fianco alla stufetta a legna.
Sicuramente era opera di Doumeki.
Prese la coperta e vi si avvolse, e ancora una volta il
calore lo ricoprì.
-Va meglio?- domandò Doumeki.
Watanuki non si era accorto che era tornato, così lo guardò sedersi accanto a lui senza dire niente. Fissava la
parete davanti a se senza uno scopo preciso.
Watanuki si perse ad osservare il gioco della luce arancione
del fuoco sui suoi capelli.
Senti…
Si?
Sei stato davvero
buono con me.
Mmh…
Mi hai accolto in
casa. E hai impedito che mi ammalassi.
Non volevo che ti
ammalassi.
Tu mi starai vicino?
Se vuoi si.
Allora sei tu?
Chi?
La persona che stavo
aspettando…quella più importante per me.
Forse.
Come ti chiami?
Doumeki.
-Doumeki?- borbottò assonnato Watanuki. Si rintanò un po’ di
più nelle coperte calde e sentì Doumeki avvicinarsi leggermente a lui.
-Si?-
-Gra…graz…- sentendosi arrossire Watanuki sbuffò,
non riusciva proprio a dirglielo…
-Niente- rispose tranquillo
l’altro.
-Non ti stavo ringraziando- mentì
lui. Si strinse un ancora a lui, inconsapevolmente si erano avvicinati, il
caldo aveva reso pigri i loro sensi tanto che Watanuki
non riuscì neanche a protestare per l’abbraccio in cui si era ritrovato
stretto.
-Doumeki…- disse all’improvviso.
-Dimmi-
-Io…credo di dover mantenere una promessa-
-Una promessa?-
-Si, perché ha smesso di nevicare-
-Quello che dici non ha senso.-
Watanuki strinse i pugni. Non poteva credere che quella
persona potesse essere tanto irritante…
Eppure…
Ti
ringrazio.
Per
cosa?
Te
ne sei ricordato.
Eh?
Della
promessa.
Si…ma…
Mantienila.
-Doumeki…- chiamò ancora una volta
Watanuki.
Doumeki si voltò verso di lui. La coperta ora li avvolgeva
entrambi nel suo calore, blu come quegli occhi, anzi, come uno di quegli occhi.
Watanuki si sporse verso di lui fino a che le loro labbra
non si toccarono.
Sentì il viso arrossarsi, le labbra premute contro quelle di Doumeki.
Piano si scostò per poter guardare nei suoi occhi dorati,
ora sorpresi.
Poi sentì arrivare il sonno, più violento di
qualsiasi altra emozione, anche del cuore che correva…anche del calore delle
braccia di Doumeki attorno alla sua vita…
Doumeki lasciò che la testa di Watanuki si poggiasse contro
il suo petto, e quando fu sicuro che dormiva lo coprì meglio con la coperta,
perché non prendesse freddo.
-Non permetterò mai che tu scompaia- disse
piano sfiorando i suoi capelli con le labbra. -Tu sei la persona più importante
per me.-
Non nevica più…
Anche io mantengo le mie promesse.
Sei poi andata da
Yuuko-san?
No. Ho deciso che il
mio desiderio non era poi così importante.
Cosa avevi desiderato?
Una cosa impossibile.
Ovvero?
Di morire.
Perché volevi morire?
Pensavo che la gente
mi odiasse.
Perché?
Io provoco molto
freddo nelle persone.
Ma tanto ci sarà sempre qualcuno a
riscaldarle, no?
Non è sempre così.
Come mai hai cambiato idea?
Perché…perché
mi sei simpatico, piccolo. Ora
hai una persona che ti riscalda…e vedervi mi rende così felice da permettermi
di voler vivere ancora. Perciò…non scomparire mai.
Devi andartene ora?
No, penso che resterò
ancora un po’. Almeno fino a che non sbocceranno i fiori.
E dopo te ne andrai.
Si, altrimenti potrei
ucciderli per sbaglio…i fiori sono creature delicate,
come te.
L’ultima volta non me
l’hai detto.
Cosa?
Chi sei.
È vero.
Adesso puoi dirmelo?
Si piccolo. Io sono la Neve. Semplicemente la Neve.
Finisce così! Bene, come vedete non era esattamente un personaggio già esistente, e
tuttavia non si può neanche dire che l’abbia creato io…dopotutto la neve esiste
da sempre, e sempre è caduta in inverno. Ho spesso pensato
alla bellezza della neve, alla sua fragilità, e ad altre sue peculiari
caratteristiche, così ho provato ad incarnarle dandogli una voce! La
Neve che ho creato è desiderosa di aiutare il prossimo, dall’animo gentile ma
anche fermo…ma da lei traspare soprattutto l’angoscia per millenni di persone morte
a causa del freddo e delle valanghe, di cui lei si sente responsabile, quindi
si può dire che sia una creatura molto sensibile.
Precisando per bene questa
seconda One-shot è cronologicamente precedente a quella su Tsubasa Reservoir
Chronicle. Nella One-shot su Kurogane e Fay la Neve ha
già lo spirito temprato da questa esperienza che l’ha portata al desiderio di
vivere ancora e allo stesso tempo ha rafforzato la convinzione di aiutare chi
può (Fra l’altro, sembra che la nostra Neve abbia un debole per gli occhi
blu!). Non sono sicura che si sia capito perché non ho usato distinzioni di
carattere di scrittura ma ho lasciato tutto al dialogo…comunque,
nella prima parte parlano Watanuki e la Neve, ed è ovviamente lui il primo a
vederla, dal secondo dialogo in corsivo Watanuki parla con Doumeki, sono
bambini e l’arciere l’ha appena incontrato, sotto la neve, e ne è rimasto
colpito, Watanuki invece accenna al fatto che ha smesso di nevicare, insomma è
un episodio del passato che ho ideato io di sana pianta, ma lo si può anche
interpretare come un semplice dialogo mentale fra i due che nella realtà non è
mai avvenuto. O anche come il dialogo fra i loro di un mondo parallelo, vi
lascio liberi di scegliere perché non ho definito la situazione proprio per
questo!XD Personalmente tendo a interpretarlo
semplicemente come un episodio sospeso e fuori dal tempo.
Anche il penultimo dialogo è giocato sull’incertezza,
potrebbe essere di nuovo la Neve l’interlocutore di Watanuki, ma potrebbe anche
essere ancora Doumeki a stare parlando.
Nell’ultimo dialogo siamo
ovviamente tornati nel tempo presente con un Watanuki non più bambino e la Neve
che ci dice chi è, finalmente! Tutta quest’atmosfera sospesa e confusa è stata
adottata per ricreare lo spirito dell’inverno, con la neve che, con tutti il suo candido vorticare, non ci fa vedere bene
quello che ci circonda eppure riesce anche, con il suo silenzio ovattato, a
farci capire qualcosa in più su noi stessi.
E, santo
cielo, direi che è ora di salutare!XD I biscotti Natalizi in forno stanno
bruciando! O__O Devo andare a soccorrergli!!!!! Voi
recensite intanto!!!!
BUON NATALE A TUTTI VOI!!!!!!!!!
…guardate, sta Nevicando!!!! *__*