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Autore: Medy    16/04/2015    2 recensioni
"Well, I’ve got thick skin and an elastic heart, But your blade it might be too sharp I’m like a rubber band until you pull too hard, I may snap and I move fast But you won’t see me fall apart Cause I’ve got an elastic heart"
Quanto può sopportare un cuore? Quanto può attendere, senza disgregarsi del tutto? Quanto l'amore può essere abbastanza per tener legate due persone?
Dopo gli amori complicati, improbabili e attesi di "Vacanze Romane", ritorno nuovamente con una nuova fan fiction dove questa volta è la New Generation la protagonista di tutto. Nuovi amori, nuove amicizie, nuovi dolori e tormenti e forse nuovi lieti fine!
Spero che non rimarrete delusi!!
Medy
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Luna
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Elastic Heart
 
I°Chapter
Looking for Drake
 
 
La stazione di King's Ross poteva vantare di centinaia di pendolari che ogni giorni percorrevano le banchine in corsa per acciuffare in tempo i treni che sembravano non fermarsi mai. Era sempre un agglomerato di corridori che la mattina facevano i conti con il tempo, per non tardare nemmeno di un secondo. Folle di individui correvano nella medesima direzione, non attenti a cosa accadeva intorno a loro; non attenti nel notare come gruppi di ragazzini, trainanti carrelli che traboccavano di bauli di qualunque dimensione, sparirono all'impatto con il binario 9 e 10 senza alcuna difficoltà.
"Dove diamine è Drake?" Dakota Malfoy scrutò con il suo sguardo corrucciato l'intera banchina del binario 9e3/4, scorgendo volti nuovi e già conosciuti, ad eccezione di quello di suo cugino Drake che come ogni inizio anno faceva attendere la sua presenza, approfittando dell'assenza dei genitori, fiduciosi che avrebbero raggiunto tutti insieme il treno che li avrebbe condotti a Hogwarts.
"Mi stupisco che ogni anno stai qui a chiedere dove sia Drake. Ormai dovresti aver imparato che lui adora le entrate trionfali" Kyron Nott affiancò l'amica, non mostrando alcuna preoccupazione per quell'assenza che ormai era da tradizione. Al primo anno Drake tardò nella cerimonia di smistamento, facendo infuriare lo stesso Silente. Nessuno mai prima di lui aveva mandato il vecchio Preside in ebollizione. Al secondo anno era stato trascinato dal vecchio Gazza nella Sala Grande, interrompendo la cerimonia iniziale: era stato beccato mentre tentava di rubare le scope utilizzate per gli allenamenti di Quidditch con l'intento di entrare per una delle finestre e roteare sui tavoli salutando i presenti. Al terzo aveva cosparso lo sgabello - sul quale i nuovi studenti sarebbero stati sottoposti alla prova del Cappello Parlante per lo smistamento - con della semplice colla Babbana, provocando imbarazzo generale: il primo ragazzo della lista, Dylan Balbey (Serpeverde) fu costretto a restare seduto fin quando la Mcgranitt non comprese lo "scherzo" che costringeva il ragazzo a restare seduto e non seguire i suoi compagni al tavolo.  Nessuno mai seppe spiegare come Drake riuscì a raggiungere l'ufficio di Silente e sabotare la cerimonia di smistamento.
Solo dal quarto in poi, Drake aveva deciso di cambiare stile: se spariva o se tardava poteva essere reperibile in qualche scompartimento dell'espresso o in qualche angolo del castello; e non era mai solo.
"Spero solo che la smetta con queste solite sciocchezze. E' l'ultimo anno, magari ha acquistato un po' di cervello" Dakota lasciò perdere la ricerca di Drake e, facendo forza alle braccia, si caricò dei suoi bagagli. Rifiutò con gentilezza l'aiuto che gli elfi - incaricati di caricare i bagagli sull'espresso - vollero prestarle, tenendo fedelmente impegno alla causa della madre nata quando Hermione Jane Granger era ancora una studentessa.  Con il tempo poi sua madre aveva dato vita ad una vera e propria associazione, grazie all'incarico di Ministro per la difesa delle creature magiche acquistato molto più tardi.
Ogni tratto o particolare poteva associarla alla famiglia di suo padre, i Malfoy: Occhi chiari con una luce di saccenza e rigidità, lunghi capelli biondi, anche se quelli di Dakota cadevano in una tonalità molto più scura; ma al sole splendevano nella loro chiarezza. Portamento fiero e rigido e lingua abbastanza tagliente. Ma non c'era caratteristica tenuta ben segreta che non richiamasse le qualità della madre e lei ne andava fiera.
"Non vieni, Nott?" Kyron era rimasto fermo e guardava altrove; gli occhi, uguali a quelli di sua madre Astoria, erano velati da un espressione quasi triste. Erano fissi ad un punto preciso e Dakota si rese conto chi stesse guardando con tanta tristezza.
"Non pensarci... magari è solo una cotta passeggera. E' normale provare qualcosa per il migliore amico del proprio fratello, ma è solo una ragazzina... le passerà" La piccola Mya Zabini si teneva a debita distanza da Kyron e, quando notò che entrambi la fissavano, i grandi occhi verdi - eredità fieramente passata dalla madre, Hanne - si sgranarono in un'espressione agitata. Aveva sperato di incontrare Kyron più tardi possibile, trattenendosi all'entrata del binario, ma quell'incontro era avvenuto troppo presto e, nonostante il suo cervello le comunicò rapidamente una fuga d'emergenza, lei rimase impietrita al suo posto. Salutò appena i due, agitando la mano in modo incerto e, non appena fu raggiunta dalla sua migliore amica - Madison Diggory - ne approfittò per tiararla via. Furono le prime a salire sull'espresso.
"Lo spero Dakota. Non voglio essere ricordato come il primo stronzo che l'ha fatta soffrire. Le voglio bene, e gliene vorrò sempre. Ma..."
"Resta solo la sorellina di Drake... nulla di più" Con una pacca sulla spalla, l'amica gli fece comprendere che aveva afferrato il discorso. Dakota era cresciuta con entrambi e li conosceva bene: Kyron non aveva abbracciato del tutto gli atteggiamenti del suo migliore amico, ma questo non gli conferiva la targa di "miglior ragazzo al mondo". Era un bravo ragazzo, di questo Dakota non aveva mai avuto dubbi, sicuramente migliore di Drake che vantava di una fama che - se solo fosse arrivata alle orecchie di sua madre - Hanne avrebbe giurato che non fosse suo figlio. Suo nonno Kyron lo aveva cresciuto egregiamente, e, nonostante fosse figlio di Astoria Greengras - cosa che faceva supporre un caratterino non sopportabile - Kyron era apprezzato dalle poche persone della sua cerchia. Ma Dakota non riusciva a vederlo bene nelle vesti di "principe azzurro" o di primo amore. E Mya aveva solo 15 anni, era sensibile e romantica e Dakota avrebbe preferito che Kyron rimanesse solo una piccola cotta, piuttosto che la delusione di una vita. Aveva maturato un rapporto morboso con la piccola Zabini, cercando di tenerla il piu lontano possibile da tipi come il fratello e quindi da delusioni ovvie.
"Malfoy, tu si che capisci tutto" Kyron cercò di scrollarsi dalla testa gli avvenimenti di quell'estate. Cosa che aveva tentato di fare dall'accaduto, tenuti taciuti a Drake e confessati solo a Dakota. Non aveva avuto coraggio necessario per confessare al suo migliore amico che la sua adorata sorellina era follemente innamorata di lui.  Era accaduto durante l'ultimo giorno d'estate... Come da tradizione si erano ritrovati tutti a Roma, nella tenuta di Dana Zabini, e sotto il cielo stellato di quella calda sera Mya gli aveva confessato del suo presunto amore, lasciandolo muto e senza pensieri, che erano affiorati i giorni seguenti anche se lui aveva finto di non aver dato peso alle sue parole. Doveva cacciare dalla testa quella sera e comportarsi come aveva sempre fatto.
"Capisco solo che sei tormentato da questa cosa e la devi smettere! Mya è Mya e non puoi toccarla! Quindi qualunque pensiero ti stia passando per quella testa pazza prendilo e gettalo nel primo cassonetto" Dakota gli rifilò un leggero schiaffo dietro la nuca e si avviò verso l'espresso. Drake sarebbe apparso dal nulla prima o poi, bastava solo attendere. Kyron, a differenza di Dakota, si fece servire dagli elfi e si avviò al seguito dell'amica. Il suo ultimo anno era iniziato e non doveva trovare alcun intoppo che potesse rovinarglielo.
 
 
L'espresso per Hogwarts era pieno di studenti che si ritrovarono con i cari amici di casa e anche con i nemici. Molti rancori non erano spariti con il tempo, ma erano rimasti improntati in ognuno di loro come gli amori e le amicizie consolidatesi nel tempo.
Dakota e Kyron non ebbero il tempo di salire sul treno che furono travolti dall'abbraccio, quasi soffocante, di Kenny Montague. Nonostante il rancore che Daphne nutriva nei confronti del marito di sua sorella Astoria che l'aveva costretta - a suo dire - a rinunciare alla vita agiata e perfetta che la sua famiglia avrebbe potuto offrirle, i rispettivi primogeniti delle due sorelle, che ormai non si rivolgevano più la parola, si erano ritrovati a Hogwarts e avevano tralasciato i rancori vecchi per consolidare una forte amicizia che ormai andava avanti da sette anni.
"Brutti stronzi! Come andiamo" Kenny era piccolo e vivace e insieme a Drake e Kyron  si era costruito una fama che era tracciata su ogni pietra della vecchia scuola. Dietro i guai di Drake Zabini c'era sempre un piccolo aiuto di Kenny Montague e Kyron Nott.
"Abbastanza bene! A te come andiamo, testa pazza?" Kyron gli prese la testa tra le mani e, nello spazio angusto che il corridoio dell'espresso aveva da offrire, iniziarono una simpatica lotta di benvenuto.
"Quanto siete noiosi voi uomini" Dakota cercò di passare altrove, ma era rimasta bloccata a causa dei due che continuavano a spintonarsi.
"E tu sempre acida, Dakota" La voce di Kenny era strozzata dalla presa del braccio di Kyron ma questo non impedì a Dakota di fulminarlo con lo sguardo e scaraventare entrambi da parte per passare.
"Se mi volete, mi troverete nello scompartimento dei prefetti!" Abbandonò entrambi e si diresse, con il suo solito atteggiamento ereditato alla perfezione da suo padre Draco, lontano da loro. Avrebbe subito indossato la divisa scolastica con tanto di spilla da prefetto e avrebbe sorvegliato i corridoi dell'espresso, assicurandosi che il viaggio verso Hogwarts proseguisse senza alcun intoppo.
"Resterà sola se continua così" Kenny lo sussurrò piano, temendo di essere sentito e ricevere qualche maledizione.
"A volte ho il sospetto che sia un essere asessuato... " Kyron rispose con il medesimo tono e, quando sparì del tutto dalla loro vista, andarono alla ricerca di uno scompartimento vuoto in modo da aggiornarsi e raccontarsi degli eventi accaduti quell'estate. Kyron avrebbe omesso della confessione di Mya e avrebbe ascoltato l'onda di episodi che Kenny non smise di sputare fuori, non permettendo che  Kyron parlasse nemmeno un secondo. Ne fu sollevato e non si sentì in dovere di dover parlare troppo e dire qualcosa che doveva essere taciuta.
"E poi ho visto Bree Potter! Cavolo, Kyron... è più bella del solito! Quest'anno lo sento, lascerà quell'idiota e si accorgerà di che bel bocconcino ha rinunciato per anni" Kenny si stese completamente sui sedili dello scompartimento, poggiando la testa al finestrino e volgendo uno sguardo sognante al soffitto. Erano anni che correva dietro alla sorella di Noah, Bree, ricevendo sempre il solito rifiuto che veniva accolto come una nuova sfida.
"E' quello che dici ogni anno, Kenny.... e per ora hai solo ricevuto no ripetuti" La cotta di Kenny per Bree Potter era giunta e compresa anche ai professori ormai e, nonostante lei facesse coppia fissa con Liam Martìnez, il Serpeverde non aveva mai rinunciato alla conquista del suo cuore.
"Quest'anno sarà diverso! E' il mio ultimo anno e lei, consapevole che non mi rivedrà, più scoprirà di amarmi e a quel punto... coroneremo il nostro sogno d'amore" Sospirò come un'adolescente innamorata. Kyron scosse la testa, ormai abituato alle folli idee che coloravano la mente dell'amico.
Il treno iniziò a sbuffare e in poco tempo il paesaggio mutò: era spedito sui binari, come se anche lui fosse entusiasta di raggiungere Hogwarts. Gli alberi sfrecciavano fuori dal finestrino, lasciando spazio alla sola campagna e al cielo sereno che quel 1°settembre aveva da offrire. Si sentiva il vociare al di fuori degli scompartimenti e la voce di Funny, la signora dei dolciumi. Si affacciò e notò la presenza dei due che salutò allegramente.
"Non credo che vogliate qualche dolce" Anche la donna ormai conosceva le due canaglie e anche la terza, assente in quel momento, e sapeva che i dolci, ormai, non erano richiesti.
"Grazie Funny, ma abbiamo abbandonato gli zuccheri anni fa! Se hai qualche bottiglia di whisky incendiario la prendiamo volentieri" Kyron ammiccò sornione alla donna che rise di gusto e lanciò ad entrambi due cioccorane.
"Offre la casa" Si allontanò allegramente, pronta a servire dolciumi ai presenti sul treno.
"Almeno mangiamo gratis" Kenny divorò la sua cioccorana ancora prima che lei potesse scappare e, con la bocca piena, guardò divertito la figurina contenuta al suo interno.
"Oh guarda: Mio suocero" Sventolò la figurina che ritraeva Harry Potter: Il bambino che è sopravvissuto, salvatore del mondo magico e Ministro della magia.
" Mh, Draco Malfoy:  Unico erede della famigerata famiglia Malfoy, Capo dell'ordine dei pozionisti e Filantropo nella salvaguardia delle Creature Magiche... Non sanno che se non fosse stato per Hermione nemmeno un soldo sarebbe stato speso a favore della causa" Kyron accartocciò la sua figurina e la fece volare dal finestrino; a cosa gli serviva una figurina quando aveva "l'onore" di vedere di persona i maghi famosi che ormai apparivano ripetutamente nelle confezioni. Quando era bambino si stupiva nel vedere i volti conosciuti della sua "famiglia" apparire su delle figurine, ma crescendo aveva trovato tutto molto noioso.
La porta dello scompartimento fu aperta nuovamente e Kyron sentì lo stomaco stringersi in una morsa. Mya si fermò di botto e il sorriso che poco prima era visibile sul volto si spense di botto, lasciando solo un'espressione incerta e imbarazzata.
"Oh, scusate... pensavo che fosse vuoto... scusate" Balbettò imbarazzata, arretrando di qualche passo. Ma Madison ingenuamente cercò di spingerla all'interno dello scompartimento.
"Dai Mya voglio sedermi, non ci sono posti in nessun scompartimento e non voglio fare tutto il viaggio stando alzata" Aveva una vocina sottile e non comprese - fin quando non entrò con Mya all'interno dello scompartimento - perché la sua migliore amica titubasse tanto. Ma quando notò Kyron e Kenny stravaccati sulle poltrone del vagone, il viso pallido si colorò di forte imbarazzo e si ammutolì completamente.
"Se volete ci sono due posti... Ovviamente accanto a Kyron. Io non mi alzo" Kenny si stiracchiò nuovamente e ignorò completamente le due ragazze rimaste imbambollate tra la porta e i sedili.
"Oh, no. Noi andiamo a cercare posti altrove" Mya tentava di non guardare Kyron, che intanto aveva fatto posto ad entrambe: si era ripromesso di non cambiare atteggiamento nei confronti di Mya. Così si armò del suo solito sorriso, dandole modo di comprendere che nonostante tutto, nonostante l'imbarazzante rivelazione, lui non era stato scalfito minimamente e il loro rapporto non era stato intaccato. Per anni era stato come un secondo fratello per Mya, prendendosi cura di lei quando Drake era impegnato in altre faccende. Sempre disponibile se mai avesse chiesto aiuto o consiglio. Mya però sembrò non abbracciare lo stesso pensiero. Era imbarazzata e a disagio e Kyron notò come cercava la mano di Madison che trovò e strinse.
"No, accomodatevi. Non vorrei che poi restaste alzate per tutto il viaggio" Sperò che Mya accettasse senza timore, ma la piccola Zabini scosse il capo e il sorriso che sfoderò era un misto tra delusione e imbarazzo: aveva compreso il tentativo di indifferenza da parte di Kyron e non poteva non sentirsi delusa.
"Non fa niente, ci sarà sicuramente qualche scompartimento vuoto..." Fece per andarsene ma Kyron agì per primo.
"Andiamo via noi...  Devo incontrarmi con i prefetti e i caposcuola e sicuramente Dakota ci riserverà un posto nel vagone dei prefetti" Si alzò di scatto e guardò Kenny, sperando che facesse lo stesso.
"Ma io non voglio andarmene! E poi Dakota è una Serpe! Non mi farà mai entrare nello scompartimento dei prefetti" Quella lamentela non fu ascoltata e Kyron lo mise in piedi con la forza.
"Zitto e cammina" Lo spintonò fuori con forza, nonostante le lamentele si susseguivano noiosamente.
"Ma non voglio..."  Kenny fu spintonato fuori lo scompartimento con un solo calcio e Kyron si rivolse a Mya, rimasta ferma ad osservare imbarazzata.
"E' tutto vostro" Le sorrise dolcemente, sperando di poter riprendere a parlarle senza che tra loro si creasse quell'alone di imbarazzo che teneva le parole ferme in gola.
"Grazie..." Il lieve sorriso di Mya fu un primo segno che forse nulla era rovinato. Kyron lasciò lo scompartimento e lasciò Madison e Mya libere di parlare e liberarsi da quel senso di imbarazzo.
"Sono un'idiota, scusami Mya" Madison era davvero dispiaciuta. Avevano parlato del disastro combinato quell'estate e Maddison si era ripromessa che, una volta giunte ad Hogwarts, l'avrebbe aiutata a dimenticare l'accaduto.
"Tranquilla, Mad. Sono io l'idiota! Devo togliermi questo sguardo da ebete dal volto" Si specchiò nel finestrino e odiò notare il velo di tristezza tracciato tra i riflessi smeraldini dei suoi occhi. Si massaggiò il volto, sperando di trovare un briciolo di serenità da poter mostrare al mondo. Ma da quando aveva deciso, scioccamente, di confessare - dopo anni di silenzio - a Kyron i suoi sentimenti non riusciva a strapparlo via. Era stato presente per tutta l'estate e anche quella mattina, quando Drake era stato svegliato da Kyron e Dakota, per poi sparire, era rimasta a letto pregando di sentirli andar via. E quando aveva sentito la porta di casa chiudersi, aveva tirato un sospiro di sollievo ed era balzata dal letto, ringraziando Merlino per quel primo incontro mancato.
Madison l'aveva avvertita e anche Dakota, la fatidica sera, aveva cercato in tutti i modi di convincerla a non farlo. Ma lei non aveva ascoltato nessuno e adesso si ritrovava in quello stato di disagio. Sarebbe stato difficile gestire tutto una volta arrivati a Hogwarts: Lo avrebbe visto ogni giorno e la Sala Comune dei Serpeverde non sarebbe stato più un luogo sereno.
"Magari tra una lezione e l'altra puoi giustificarti dicendo che è semplice stanchezza..." Madison le strinse le mani, dedicandole il suo sorriso dolce. Era un'ottima amica e, nonostante fossero state smistate in due case diverse, non avevano smesso un solo minuto di volersi bene e affiancarsi fedelmente.
"E poi, se vuoi, la Sala Comune dei Tassorosso per te è sempre aperta. Quando vorrai venire, sai già come fare" Non sarebbe stata la prima volta che Mya trascorreva le notti nella Sala Comune dei Tassorosso e Madison non glielo avrebbe mai negato.
"Grazie. Ma devo gestire questo disastro! Ho capito che Kyron non prova nulla... la sua è gentilezza data dal fatto che siamo cresciuti insieme e perché sono la sorella del suo migliore amico. Quindi qualunque gesto, parola o sguardo non deve essere motivo per fantasticare!" Era capitato spesso che entrambe trascorressero le notti a fantasticare su eventi improbabili in cui Kyron si confessava innamorato e insieme finalmente coronavano il loro sogno d'amore; era stato divertente fin quando era rimasto un'enorme dubbio. Ma dopo quell'estate fantasticare non sarebbe servito: era a conoscenza della dura verità che aveva accettato con un enorme peso sul cuore.
"Tuo fratello lo sa...?" Madison arrossì lievemente, strappando un sorriso di pura tenerezza dal volto dell'amica.
"Drake non sa nulla... E se mi stai chiedendo dov'è finito, io non lo so! Come ogni anno sparisce.... mi chiedo cosa sta combinando e con chi. E' un idiota e tu non dovresti provare interesse per lui. Non è capace di apprezzare una persona come te." Madison si morse le labbra colpevole. Adorava letteralmente  Drake Zabini. Non era una semplice cotta e i suoi occhi, gli sguardi, il rossore che colorava il suo volto ogni volta che lo vedeva passare, lo manifestavano a gran voce. Non aveva mai avuto il coraggio di rivolgergli la parola, nonostante fosse la migliore amica della sorella. Mai una volta aveva avuto il coraggio di sorridergli o semplicemente salutarlo, anche quando durante le vacanze estive veniva invitata dai Zabini per i week end; nonostante con la madre avesse un ottimo rapporto e il signor Zabini l'avesse sempre trattata come una seconda figlia. Era un amore che si consumava da lontano, a debita distanza. E inoltre lo sguardo "spezza cuori" di Drake non era mai rivolto a lei, che più volte aveva sospettato - sospetto che ogni giorno si era trasformato in dura consapevolezza - che Drake non l'avesse mai notata in tutta la sua vita.
"Non corro alcun rischio... tuo fratello non sa nemmeno che esisto" Era la prima volta che manifestava a gran voce l'idea maturata con il tempo e lo sguardo di Mya fu un'ennesima conferma.
 
 
 
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"Un ballo al mese? Che stronzata è questa!" Dakota gettò il volantino - che gli era stato sventolato con orgoglio davanti agli occhi - sul volto di Noah Potter, che si accigliò indignato e riuscì in tempo a non farsi scivolare giù dal naso gli occhiali.
Tra i due si era consolidato un odio che ormai era saldo come pietra. Non c'era attimo in cui non scoppiasse una lite e, come se l'agonia non potesse aver fine, quell'anno Noah era diventato caposcuola; e questo comportava maggior tempo da passare con i prefetti e quindi con la stessa Dakota Malfoy.
"Hai sempre bocciato il ballo di fine anno! Ma questo per molti di noi è l'ultimo anno a Hogwarts ed è giusto che si faccia qualcosa per salutare i ragazzi del settimo anno" Alyson Belby, prefetto Corvonero come Dakota, prese le difese di Noah, il suo ragazzo, e questo fece infuriare maggiormente Dakota che si colorò di pura rabbia.
"Fai parlare il tuo cagnolino, Potter? Non sei in grado di far valere le tue idee? O sono le sue e tu da bravo fidanzato accetti tutte le stronzate che escono dalla sua bocca?" Alyson impallidì e cercò con lo sguardo l'aiuto del fidanzato di fronte a quell'aggressività manifestata senza scrupoli. Noah si massaggiò le tempie, ormai immune a tutta quella rabbia che, per motivi ancora a lui sconosciuti, riusciva a riversargli con tanta foga. Lo sguardo rabbioso era puntato come una spada a Noah, in attesa di una risposta.
"Semplicemente è stato messo al voto questa proposta e tutti, tranne te, hanno trovato l'idea interessante. Per una volta potresti smettere di fare il capitano! Non siamo la tua squadra a cui devi dare ordini. Siamo qui per pensare insieme!" Dakota incrociò le braccia al petto, sentendo l'agitazione prendere il sopravvento. Il suo carattere dispotico poteva andare bene quando doveva ordinare ai suoi giocatori quali schemi adottare: era il capitano della squadra di Quidditch, oltre che Prefetto, e in campo riusciva a far passare il suo caratterino come semplice grinta e leadership.
"Quindi dovremmo organizzare quattro balli? QUATTRO STUPIDI BALLI PER COSA?" Odiava quelle sciocchezze da donnetta. Era risaputo che avvenimenti del genere erano "babbanate" per accontentare qualche prima donna in cerca di complimenti e notorietà, ed Alyson Belby era una di quelle donnette bisognose di attenzione.
"Per inaugurare l'autunno, l'inverno, la primavera e la fine dell'anno..." Alyson riprese parola con un certo timore che traspariva dalla voce tremante. Dakota rimase a fissarla con un leggero ghigno dipinto sul volto, incredula delle sciocchezze che non temeva di far uscire dalla sua bocca.
"Oh Merlino! Tu sei seria! Ci credi fortemente! Quanto sei idiota, Balby" La derise davanti a tutti, ridendo a crepapelle e non riuscendo ad accettare l'idea come qualcosa di buono.
"Adesso basta, Malfoy! Sei l'unica a non essere d'accordo, quindi la tua opinione è irrilevante." Noah si alzò di scatto, notando che l'attegiamento di Dakota aveva messo in seria difficoltà Alyson, che era quasi alle lacrime. Aveva le braccia incrociate al petto con le mani che si stringevano nervosamente e gli occhi erano lucidi, quasi traboccanti di lacrime di vergogna.
"Sei tu il capo, Potter..." Alzò le mani in segno di resa e si accomodò, zittendosi ma soddisfatta del colpo inferto.
Lo scompartimento si aprì nuovamente, zittendo il tentativo di Noah di ricapitolare le varie situazioni che sarebbero state presentate ad inizio anno.
"Non potete stare cinque minuti insieme che rischiate di scannarvi. Le vostre urla si sentono per tutto il treno" Kyron si rivolse a Noah e Dakota che finsero di ignorarlo.
"E tu dovevi trovarti in questo scompartimento un ora fa! Abbiamo preso decisioni con un caposcuola in meno" Era rimasta la rabbia provocata da Dakota sul volto e gli atteggiamenti di Noah, che non notò la presenza di Kenny occupato a servirsi senza chiedere al buffet riservato ai prefetti e caposcuola. Kyron alzò le mani, accomodandosi accanto a Dakota.
"Sicuramente avrete deciso per il meglio, non voglio mettere in dubbio nulla" Lesse il volantino lasciato in terra e sorrise, comprendendo cosa avesse fatto infuriare tanto Dakota.
"I balli... ho sempre odiato i balli" Aggiunse, sapendo il perché Dakota avesse riversato tutta la sua rabbia per quella proposta. Da quando aveva messo piede a Hogwarts, la bella Malfoy aveva sempre tenuto a distanza qualunque essere di genere maschile e - con il tempo - aveva costruito intorno a sè un alone che li teneva lontani in automatico. Dispotica, rigida, con sguardo tagliente e le parole che non lasciavano dolcezza o simpatia. Come se avesse appositamente voluto creare un'immagine di sè che contrastava del tutto il suo vero modo di essere; mostrato solo a Kyron e Drake, fiduciosa che mai l'avrebbero smascherata.
"Abbiamo deciso che se ne terranno quattro... se qualcun altro ha da ridire, lo faccia adesso" Noah voleva uscire da quella stanza. La presenza di Dakota gli aveva sempre gettato un senso di disagio. Da piccoli avevano condiviso quell'odio che con il tempo si era fatto sempre più difficile da gestire. Non c'era attimo in cui Dakota non gli urlasse contro o lo agredisse in qualsiasi modo verbale le fosse permesso. Aveva mitigato la sua voglia di colpirlo, ma restava comunque quella ferocia che lo faceva rabbrividire.
"Sei tu il capo Potter" Dakota si alzò rabbiosa dalla sua postazione e uscì di scena, chiudendosi rumorosamente la porta alle spalle. Noah si liberò da quella tensione che quasi lo soffocava e si diresse al buffet. Non aveva idea di come avrebbe fatto a gestire quella furia che non avrebbe smesso di attaccarlo senza sosta. Sarebbe morto prima che potesse conseguire ai M.A.G.O.
 
 
 
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Giunse la sera e il treno finalmente arrivò a destinazione. Gli studenti, con indosso le proprie divise, scesero ordinatamente e si diressero verso le carrozze trainate dal nulla. Non tutti potevano vedere i Thestral che erano alla loro guida, ma non era un mistero tra gli studenti. I nuovi arrivati, invece, furono chiamati a gran voce del buon vecchio Hagrid: il tempo aveva colpito anche lui e i filamenti argentei presenti nella barba erano un chiaro segno della sua avanzata età. Tremanti ed eccitati i nuovi giunti a Hogwarts lo seguirono senza indugiare e furono condotti al lago nero: le piccole barche sarebbero arrivate a destinazione in tempo per la cerimonia dello smistamento.
"Drake non è stato avvistato da nessuno! Anche Tyra ha giurato di non averlo visto" Kenny era preoccupato quanto Kyron. Nell'intero viaggio il volto dell'amico non era stato visto da nessuno e in nessun scompartimento; e anche la fidanzata Tyra era all'oscuro di dove si fosse cacciato.
"Quella testa di cazzo chissà cosa avrà in mente!" Temevano di ciò che aveva in mente Drake, perché la sua testa era capace di architettare qualunque ingegnoso e stupido piano, pur di onorare la tradizione annuale. Dakota li raggiunse, anche lei preoccupata.
"Ho chiesto in giro e anche Mya non ha idea di dove sia andato. Non credo che non abbia preso il treno..."
"Iniziamo ad entrare... sbucherà fuori da solo" Kyron, spazientito, prese gli amici per le spalle e insieme occuparono l'ultima carrozza rimasta ferma in attesa.
Con l'avanzare della carrozza si poteva scorgere Hogwarts  illuminata e viva: era come se li avesse attesi e adesso fosse pronta ad accogliere gli studenti con il suo caloroso bagliore e splendore.
E quando entrarono al suo interno si potè assaporare odore di casa. L'enorme scalinata che portava ai piani superiori, i fantasmi fluttuanti che salutarono con regale inchino, l'odore del buon cibo che proveniva dalle cucine nascoste agli occhi degli studenti, il cui passaggio era conosciuto solo da pochi fortunati. Il vento freddo che proveniva dalla foresta proibita che si scontrava contro la pietra antica. Il vecchio Custode che non aveva mai accolto gli studenti con la giusta gentilezza ma la cui presenza ormai era una caratteristica che non poteva mancare tra quelle mura. Era tutto perfettamente messo al giusto posto, nessuna pietra, nessun arazzo o candela aveva avuto un minimo cambiamento e gli studenti poterono respirare la solita aria familiare e accogliente.
Anche la cerimonia di smistamento fu stranamente calma e Kyron e Dakota si scambiarono occhiate preoccupate dai tavoli lontani. Drake era ancora assente anche quando Silente, nel suo aspetto ormai tracciato dal tempo ma non privo di saggezza, presentò il nuovo professore di Pozioni che aveva sostituito l'ormai vecchio Professor Piton. Quest'ultimo aveva deciso di ritirarsi a vita privata, lontano da quella scuola a cui aveva dedicato tutta la sua vita.
"Cari studenti! Come credo che sia noto a tutti voi, il rispettabile Professor Piton ha deciso di dedicare del tempo per se stesso e dopo tanti anni di fedele insegnamento ha deciso di lasciare il posto e godersi la sua vecchiaia lontano da qui..." Il professor Piton aveva fatto tremare per anni gli studenti di Hogwarts; di lui si sentiva parlare anche tra gli studenti più anziani e Kyron, come anche Dakota, aveva sempre adorato ascoltare i racconti su di lui che Blaise, Theodore e Draco non mancavano mai di tirare fuori dallo scrigno dei ricordi. I rimproveri che Hermione aveva dovuto accettare senza mai parlare, i favoritismi dedicati a Draco, Theodore e Blaise, l'odio profondo che provava nei confronti di Harry, rivelatosi poi ben altro che odio. E avevano assaporato anche loro delle piccole vittorie, non appena avevano messo piede ad Hogwarts: il loro cognome aveva fatto sì che la presenza di Piton permettesse di avere i medesimi favoritismi. Con le dimissioni di Piton era finita un'epoca.
"Ma ho il piacere di presentarvi il nuovo professore di Pozioni: Insegnava a Bauxbatons ma ha deciso di prestare, gentilmente, il suo talento e sapere  anche a Hogwarts. Accogliete il nuovo professore, Pierre Pelois!" Gli applausi incerti che si levarono tra gli studenti non misero in imbarazzo il nuovo Professore che, con un balzo, si mise in piedi e sorrise ai presenti, allargando le braccia in segno di gioia.
Il suo aspetto era bizzarro e ben presto avrebbero scoperto che quell'aspetto era la manifestazione perfetta del suo vero essere: aveva lunghi capelli striati di grigio, trattenuti da un elastico, i baffi erano rivolti all'insù e il volto era colorato da un filo di barba. Gli abiti che indossava potevano essere appartenuti ad un rocker di altri tempi: calzoni in pelle con cinturone borchiato, stivali con la punta di metallo e canotta nera. Il polso era occupato da una ventina di bracciali e all'orecchio destro pendeva una piccola croce. Qualche tatuaggio ricopriva la sua pelle ed erano ben visibili.
"Bonsoir, petites Diables" La voce rauca storpiava la morbidezza del suo accento francese ma il sorriso era una carica di positività e simpatia.
"Voglio solo rubarvi qualche secondo, prima di ingozzarci come maiali: Sappiate che vi farò innamorare della mia materia in tal modo che non avrete altro in testa. Sarò un'amante al quale non saprete dire di no, un dolce che assaggerete inebriandovi, un profumo che vi pervaderà l'animo... una canzone che ascolterete senza mai stancarvi! " Ignorò i volti spaesati e spaventati degli studenti, mentre osservavano con una certa inquetudine come quelle parole, sussurrate piano, venivano accompagnate da gesti sinuosi delle mani sul suo corpo.
"Mi amerete... e io amo voi, Petites Diables! Buon appetito" Solo Silente parve entusiasta di quella presentazione che aveva lasciato tutti senza parole e, come se nulla fosse accaduto, diede inizio al banchetto liberando tutti da quell'inquetudine.
 
Il banchetto mise in silenzio gli stomaci che brontolavano da un po' e anche l'ordine mantenuto durante il discorso fu spezzato. Dakota lasciò il tavolo dei Corvonero per mischiarsi ai Serpverde e anche Madison raggiunse Mya per consumare quel primo pasto insieme.
Improvvisamente però, tra il fermento del buon cibo e degli amici ritrovati, le porte della Sala Grande si spalancarono impetuosamente, come se una folata di vento avesse tentato di scardinarle dai bastioni. Kyron alzò le mani in segno di vittoria e Kenny si alzò sul tavolo e animatamente chiamò in sua direzione l'attenzione dell'appena giunto Drake Zabini, che ebbe la sua entrata trionfale con le attenzioni di tutta la Sala Grande puntata a lui. Non indossava la divisa scolastica, ma una t-shirt grigia aderiva al suo corpo. I Jeans a cavallo basso e gli anfibi sbottonati potevano far intendere che erano stati indossati con fretta e gli occhiali non erano intonati al contesto. Aveva una sigaretta spenta tra le belle labbra carnose e ci furono diversi sussurri eccitati che si levarono al suo passaggio: era dannatamente bello, ed era dannatamente impertinente. Silente ormai ne aveva le tasche piene e accolse il suo ingresso con un'alzata di calice e pura indifferenza: dopo tutto, era uno dei migliori studenti di Hogwarts.
"Dove diamine eri?" Dakota rimase l'unica indignata per quello scandaloso ritardo, mentre Kyron e Kenny gli fecero posto passandogli anche dei fiammiferi affinchè potesse accendere la sua sigaretta.
"Affari mia cara... affari" Le gettò del fumo sul viso e si sfilò gli occhiali, mostrando gli occhi stanchi ma felici. Erano uguali a quelli di Mya ma la traccia di innocenza era stata cancellata ormai da tempo.
"Dov'è la mia piccola sorellina" Scrutò il tavolo con lo sguardo e poi trovò la sua luce, la sua adorata Mya che lo salutò allegramente dall'altro capo del tavolo.
"Finalmente ti sei fatto trovare, fratellone" Rimproverò lei dolcemente. Madison era sprofondata alle sue spalle, rimasta del tutto imbambolata di fronte a quel suo modo di fare che aveva messo in agitazione un'intera Sala.
"Dovresti saperlo che non mi piace mischiarmi tra la folla. Voglio il mio posto da solista in questo agglomerato di gentaglia" Si versò del succo di zucca che sorseggiò in un solo fiato e non si fece sfuggire una ragazza del quinto anno, SERPEVERDE, che passò appositamente alle sue spalle: un pò tutte volevano farsi notare da Drake. Sorrise e, senza preoccuparsi della sua reazione, le diede un leggero schiaffo sul sedere.
"Non dovresti passarmi alle spalle, cara. Sono sensibile ai bei culetti" Ammiccò sornione alla ragazza che sembrò tutto al di fuori che infastidita, ma che continuò a camminare per sedersi poco lontano da lui.
"Sei il solito porco" Dakota scosse il capo indignata: per quanto gli volesse bene restava sempre disgustata da quegli atteggiamenti e anche dalle ragazze che permettevano che si comportasse da porco menefreghista con loro.
"E tu la solita zitella frigida. Ognuno ha un suo difetto, cara Dak" Quel nomignolo non l'aveva mai lasciata andare e lei lo odiava con tutta se stessa. Gli gettò un tozzo di pane sperando di colpirlo, ma lui riuscì a scansarlo.
"Siamo più incazzate del solito! Stasera vieni nei sotterranei, diamo una festa" Tutti si voltarono in sua direzione. Gli unici eccitati all'idea rimasero Kyron e Kenny che avevano gli occhi che gioivano all'idea.
"Ovviamente tu, signorina resterai nella tua stanza. Non voglio che mia sorella partecipi a certe cose" Senza guardarla indicò Mya che alzò un sopracciglio contrariato, pronta a ribattere.
"Non capisco perché questo ragionamento criptico e soprattutto maschilista tu lo faccia solo con me. Anche io ho il diritto di divertirmi"
"Certo! Ma sei mia sorella e fin quando ci sono io tu ti comporterai come dico io. Quindi zitta e mangia, nanerottola" Anche Mya tentò di colpirlo con del cibo ma lui, abituato all'essere colpito da qualsiasi cosa capitasse nelle mani della persona - quasi sempre ragazza - a cui aveva fatto saltare i nervi, riuscì a scansarlo e le puntò uno sguardo minaccioso.
"Se ti vedo mettere la testa fuori dala stanza non ti farò uscire dai sotterranei almeno per tre mesi"
"Non fa niente, passerò la notte da Madison... " Madison fu chiamata in causa ma, appena mostrò il suo volto, Drake abbassò lo sguardo.
"Passa la notte ovunque tu voglia, basta che non sia alla festa o con un ragazzo e preveda te con un pigiama e alle dieci già a dormire." Madison ritornò a nascondersi, con la speranza di essere notata nuovamente cancellata dalle sue aspettative.
"Anche io mi astengo. Voglio evitare di vedere ubriaconi per almeno altri 10 anni." Dakota alzò le mani, rifiutando l'invito "gentilmente" concessole da Drake.
"Dak, tu non puoi mancare! Stai sempre a nasconderti! Mostra il tuo bel faccino al mondo e sorridi di più" Si allungò verso Dakota e con le dita tentò di far apparire sul suo viso un sorriso, ottenendo però solo un'espressione che poteva essere accostata ad una maschera "Hannya" meno gelosa e molto più brutta.
"Drake però pensavo... perché non farlo nel week end. Stasera saranno tutti molto stanchi e domani inizieranno le lezioni. Diamo almeno modo di inziare, prima di riprendere con i tuoi famosi festini" Drake fu tirato via da Kyron che notò l'odio di Dakota passarle per le iridi chiare. Lo avrebbe ammazzato se non le avrebbe tolto le mani di dosso. Nonostante Kyron fosse eccitato all'idea di inaugurare l'inizio dell'anno con un bel festino alla Drake, sapeva anche che Drake non avrebbe dato a Dakota la possibilità di non parteciparvi. L'avrebbe tartassata fino allo stremo e fino a quando la Corvonero non si fosse chiusa in camera maledendo tutti. Voleva evitare di regalare a Dakota un primo giorno da inferno em comunicando a Kenny di smetterla di agitarsi come un bambino in festa, cercò di dissuadere Drake per almeno quel giorno. Di festini e tormenti da dare a Dakota ce ne sarebbero stati per tutto l'anno; per quella sera ne avrebbero fatto a meno.
"Pensi che stasera nessuno si presenterà?" Kyron era l'unico capace, con poche parole, di mettere dei pensieri funzionanti e razionali nella testa di Drake, che assunse una posa pensante e ascoltò con vera attenzione ciò che l'amico ebbe da dirgli.
"Penso che per evitare di attirare l'attenzione di Silente, che ha chiuso un occhio per troppo tempo, dovremmo far passare qualche giorno, in modo da allentare la pressione e poter fare quel che vogliamo senza rischiare di essere espulsi."
 Mya aveva il volto puntato al cibo, ma la sua attenzione era completamente rapita dalla voce di Kyron: era dolce mentre cercava di far comprendere a Drake, senza che lui potesse offendersi, che la sua idea di dare una festa era una vera sciocchezza. La sua voce era calma e non affrettata, era soffice e non rabbiosa. Lasciava che le persone lo ascoltassero volentieri e si lasciassero ammaliare dalle sue parole sagge e sempre giuste.
Kenny annuì, assecondando - anche se di mala voglia - l'idea di Kyron e Drake sembrò convincersi.
"Va bene. Rimandiamo il festino di benvenuto. Stasera andiamo a letto presto, come bravi bambini. "Drake sfoderò il suo sorriso sornione di finta innocenza e ritornò a dedicarsi al buon cibo che Hogwarts aveva da offrirgli.
Il nuovo anno era iniziato e tutto era perfettamente come doveva essere. Nessun cambiamento, nessuna tradizione spezzata.
Era tutto perfettamente in ordine...



 

Angolo autore: Salve a tutti, spero che molti di voi gia abbiano letto qualche mia Fan Fiction e spero che le persone che hanno seguito "Vacanze Romane" siano capitate anche qui, incuriosite di leggere  anche il sequel. Come avete notato, la New Generation non richiama alcun personaggio citato dalla cara e santissima zia Row, ma spero che comunque vi facciano appassionare. Questo è un primo capitolo di "presentazione",dove ho voluto delineare un pò i vari rapporti e storie che ovviamente avranno modo di svilupparsi e farsi comprendere con l'evoluzione della storia. Come ho fatto per gran parte di "Vacanze Romane" anche questa nuova ff è dedicata alla mia carissima amica, Meds! è nuovamente il frutto delle nostri menti che hanno creato eventi e peripezie che pian piano prenderanno forma! Detto ciò, spero di ricevere qualche recensione, anche se in un primo capitolo non si ha tanto da dire. 
A presto, e spero anche di non farvi attendere per una prossima pubblicazione, la vostra folle e sadica
Medy <3 

 
 
 
 

 
  
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