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Autore: Anicemirto    25/12/2008    1 recensioni
{Jasdebicest,nonsense...ed ora anche longfic}
{E’ il suo atteggiamento che lo rende così interessante. Così sensuale,con quel suo modo di guardare tutti dall’alto in basso [non è altro che un modo per simulare una sicurezza inumana],con quel suo sorriso ferino e maligno [quanto può essere triste,in realtà,un sorriso del genere?],con quei suoi sguardi magnetici [gli piacerebbe poter attirare realmente qualcuno…per poterlo amare].
Lui [tu] non ha[ì] nessuno se non te stesso [lui].
Quanto siete soli.}
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Debitto, Jasdero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apri gli occhi.

 

L’ambiente profuma fortemente di legno,vedi i granelli di polvere volteggiare nell’aria illuminati da un debole fascio di luce proveniente dall’alto.

Con gli occhi cerchi qualcosa o qualcuno di familiare da poter riconoscere per farti un idea di dove tu sia,ma la penombra rende particolarmente difficile riconoscere i contorni degli oggetti,difatti un semplice cappotto appeso al  muro prende le sembianze di un uomo che ti osserva torvo.

 

{Un illusione ottica è un errata valutazione della fisionomia degli oggetti osservati ed è perlopiù determinata dall’errata interpretazione delle sensazioni piuttosto che da un semplice errore dei sensi. Questo porta a capire perché una mente disturbata porti ad avere una visione distorta di ciò che la circonda…}

 

Sei seduto con la schiena appoggiata ad un muro Ti scosti dalla parete quanto basta per vedere come l’intonaco sia scrostato,osservi con attenzione i mattoni dietro lo strato di stucco,sembrano piuttosto vecchi.

Ti alzi in piedi e inizi a guardarti attorno,sotto di te senti scricchiolare il pavimento. Ancora non riesci a realizzare dove tu sia finito{è il nostro sogno,non è necessario che sia logico anche per te,l’importante è che lo sia per me che lo sto creando}.

Cammini avanti e indietro cercando una porta da dove uscire per poter così esplorare anche il resto dell’ambiente. Raggeli quando ti rendi conto che non ci sono ne porte ne finestre,nuovamente ripercorri tutta la stanza tastando le pareti alla ricerca di una qualsiasi irregolarità che possa anche lontanamente far pensare ad una via d’uscita.

{Come ci si sente ad essere murati vivi?}

 

Ignori con tutte le tue forze l’inquietudine che inizia ad attanagliarti {è un po’ come una corda con cui venire legati saldamente,ti stritola,ti graffia,ti toglie il respiro,eppure ti tiene così fermo da darti almeno l’illusione di essere ben saldo sul terreno,pronto a pensare ad una qualsiasi soluzione per liberartene,…l’ansia però ti toglie quest’ultima percezione. Non c’è niente che ti possa rassicurare in un momento come questo… siete solo tu e la corda}.

Un pensiero ti sfiora improvvisamente,la stanza non è del tutto avvolta dall’oscurità,al contrario in più punti alcuni raggi di luce illuminano l’ambiente.

Da dove possono provenire tali spiragli di luce?

Guardi in alto,il tetto è sfondato,numerosi fori intaccano la stabilità di travi e tegole. Attraverso tali buchi intravedi minuscole porzioni di un cielo totalmente bianco. Ti urta gli occhi per quanto è luminoso,distogli lo sguardo. Senti scivolare via il senso di pesantezza che ti pervadeva fino a pochi istanti prima.

Ti avventi contro il muro,pienamente convinto di poterlo scalare con la sola forza di braccia e gambe.

 

{Quali braccia?}

 

Un dolore lancinante ti colpisce gli avambracci,è come se vi avessero infilato all’interno degli spiedi. Le ossa si fracassano per la forza di percosse inesistenti.

Sei costretto a mollare la presa dalle irregolarità del muro,cadi sulle ginocchia facendoti ancora più male,ti pieghi su te stesso emettendo sibili di dolorosa incredulità. Senti la bile risalirti alla gola e la testa girare per la sofferenza.

Le gambe tremano in maniera incontrollata,la botta è stata troppo forte e hai paura di essertele fracassate Ti distendi supino continuando a tenerti le braccia strette contro il petto,digrigni i denti mentre cerchi di regolarizzare il respiro e di realizzare con attenzione dove tu ti sia fatto realmente male.

 

{Il dolore non è altro che suggestione. Se ci si concentra attentamente su tale sensazione ci si può rendere conto di quanto possa essere ingannevole. In base alle percezioni e alla sensibilità da un individuo il dolore può essere più o meno forte. C’è chi riesce a sopportare la sofferenza di un amputazione con la stessa forza d’animo di chi invece non riesce neanche a soffrire il dolore per la puntura di un insetto.

Ti rendi conto di come il dolore possa rendere debole il tuo corpo? Un corpo che fino a pochi istanti fa potevi definire perfetto? Un meccanismo inceppato per una minima disattenzione,un piccolo incidente può bloccare del tutto un sistema fino a pochi istanti prima funzionante.}

 

Lentamente il dolore sembra divenire meno forte,nel mentre continui ad inalare aria a grandi boccate,tenendo lo sguardo fisso su quel cielo candido che ti urta così fortemente gli occhi.

 

{Quali occhi?}

 

E di nuovo il dolore torna a colpirti,impietoso giudice delle percezioni che il tuo corpo dovrebbe controllare. Stavolta è anche peggio di prima,brucianti lacrime salate tentano di mitigare le ferite che velocemente si stanno formando sulla retina e sugli iridi fino a poco prima gialli…che ora si stanno tingendo di rosso per il sangue sgorgato dai capillari rotti all’interno dell’occhio.

Adesso il cielo invece di essere bianco è diventato di una tonalità tra il carminio e l’arancione,senti l’odore del ferro pervaderti,facendoti tremare anche più di prima. Le lacrime scivolano via dagli occhi,rigandoti le guance arrivando fin sulle tue labbra,obbligandoti ad una macabra penitenza.

 

{Bevi il tuo sangue.}

{Ma non gustarne il sapore.}

 

Una scarica elettrica si dirama per tutta la bocca,il tendine al disotto della lingua si riduce ad un inutile spago,mentre la lingua stessa si spezza come recisa da un coltello.

Un liquido caldo ti riempie la bocca scivolando contro il palato,infiltrandosi tra i denti,gonfiandoti le guance fin quando non inizia ad uscire dalle labbra dischiuse.

Sputi quel che resta della lingua rimanendo senza fiato. Chiudi gli occhi tentando di ignorare l’orribile sensazione provocata dai fiotti di sangue che ormai bagnano buona parte del tuo petto gonfio d’aria troppo difficile da buttare fuori.

 

{Dimmi Devit…Cos’è che fa di te Devit? Qual è la differenza fra te ed un'altra persona? Sta nell’aspetto tale differenza? O è solo una questione di animo,di pensiero?

Senza il tuo corpo,i tuoi modi di fare,la tua voce saresti comunque tu? Secondo questo preconcetto io potrei estirpare ogni piccola parte del tuo corpo senza che “Devit” ne risenta…no? Del resto ti rimarrebbe l’animo. Ma se così non fosse? Insomma,l’animo sarà anche importante…ma senza un involucro serve a ben poco. Quindi,devo continuare ad eliminare tutto quello che permette al mondo di confutare la tua esistenza,o mi deve bastare l’averti ridotto ad un corpo inerme in un ambiente claustrofobico e senza uscita?}

 

Non rispondi ovviamente,non hai ne la forza ne i mezzi per farlo. Ti limiti a rantolare.

Non ti sentivi così indifeso da tanto tempo,. Ricordi seppelliti dal tempo e dal desiderio di non ritornarvi mai più con la mente ti si parano davanti con una nitidezza dolorosa.

E stavolta capisci che tutto quello che ti ha fatto sopportare fino ad ora Road non sono altro che un gioco rispetto a quello che ti farà sopportare tra breve.

 

{E ancora non sai cosa saranno in grado di farti provare gli altri…Se fino ad ora hai creduto di poterti difendere dal mondo esterno con un atteggiamento violento e arrogante non credere di poter andare avanti così ancora per molto. Non puoi sopperire adesso alle mancanze avute durante un età in cui atteggiamenti del genere te li potevi permettere,ora è il momento di decidere se vuoi affrontare tutto questo e crescere in qualche modo,o se vuoi rimanere così e perire sotto la mano di qualcuno che ti riporterà tutto questo davanti…e non in un sogno creato con l’intento di farti capire,bensì con l’atrocità e il terrore provocato da colpi che di reale hanno molto.

L’innocence sarà la vostra rovina,perché finirà con il profanarvi con tanta violenza da lasciarvi senza alcuna via d’uscita se non la morte. E sappi che la fine arriverà solo dopo una lotta disperata contro la verità e contro la crudeltà che abbiamo sempre dovuto affrontare.

Affrontare tutto questo ora potrebbe aiutarti molto più di quanto tu non creda.}

 

Ascolti quello che dice,ma le sue parole ti toccano ben poco.

 

[Respiri a fatica,senti lo sterno compresso dai calci che ti tirano da ogni parte. Ti hanno bendato così da impedirti di capire dove ti abbiano portato. Continuano a colpirti inesorabilmente,uomini e donne senza volto e senza identità,che si nascondono dietro una striscia di stoffa,fieri del loro operato,resi forti dalla sicurezza che da parte tua non ci sarà alcuna risposta.

Rimani rannicchiato sul terreno,con il volto affondato nella terra umida,la bocca si riempie di fango mentre reprimi le urla di dolore,cerchi di respirare più lentamente mentre il petto sembra scoppiare per la violenza del tuo battito cardiaco.

Con uno spasmo ti contrai su te stesso quando senti un colpo più forte degli altri,qualcuno ti prende per i capelli tirandoli con forza,senti il cuoio capelluto formicolare e la bocca si contrae in un ghigno involontario probabilmente dovuto all’esasperazione. Non puoi fare nulla se non subire.

Taci e continua a sorridere.]

 

{Sono i ricordi a fare di te Devit?}

 

[L’aria fredda della notte ti pervade congelando le tue membra massacrate,il respiro viene mozzato dai singulti,hai appena smesso di piangere e il tuo corpo ancora non riesce ad abituarsi a ciò che ha dovuto sopportare nel corso delle ultime ore.

Nel frattempo dal fianco si dirama un dolore allucinante,riesci quasi ad immaginare le sfere di siero e le croste di sangue raggrumato che ormai ti ornano il costato. Ti mordi un labbro per poi rabbrividire e smettere quando vai a sfiorare un taglio con i denti,ti chiedi perché tutto questo debba capitare a te,ti chiedi come tu possa fare a far terminare questa situazione insostenibile,vorresti sfuggirvi ma sai che è impossibile…per ora.

Se almeno non fossi solo…Oh,se avessi qualcun altro a cui appoggiarti con cui poter condividere dubbi,timori e debolezze,qualcuno dietro al quale poter celare le tue insicurezze.

Non hai neanche un nome…non sarebbe bello poterne avere uno? O avere qualcuno che te lo dia?]

 

{E’ il tuo nome a fare di te Devit? La tua identità si basa solo su un ammasso di lettere?}

 

[Avere una famiglia. Del resto è quello che desiderano un po’ tutti. La solitudine è una cosa così orrenda…Almeno lo è per te.]

 

{Esisti solo grazie agli altri. Se non fosse stato per l’uomo e la donna che ti hanno generato,per le persone che ti hanno impartito questo tipo di educazione,per le persone che ora cercano di farti pensare ed esistere secondo principi ben precisi,per tuo “fratello” che in questo momento ti osserva con tanta apprensione…se non fosse per tali persone tu non saresti qui. Non ti potresti neanche definire come un idea astratta,in quanto anche un idea ha bisogno di essere concepita da un essere senziente per essere definita tale.

D e v i t

La tua esistenza si basa sulle persone che pensano a te o parlano di te o più semplicemente si ricordano di te nell’arco della tua vita.}

 

{Perché vi sto facendo tutto questo? Solo per farti sapere qualcosa che nessun altro verrà mai a spiegarvi. Terminato questo sogno tornerai alla vita reale,uscirai fuori dal ristorante con Jasdero accanto,percorrerete nuovamente la strada di campagna dove ci siamo incontrati,vi immergerete nell’odore d’umido che pervade ormai da ore i campi qui attorno,nel mondo reale.

Camminerete per un po’,fin quando esausti non vi addormenterete da qualche parte,per poi riprendere il cammino una volta svegli. Arriverete alla città portuale dove il conte vi aveva detto di recarvi,vi imbarcherete su una nave qualsiasi diretta verso Edo.

Alla fine andrete incontro a qualcosa che potrà rivelarsi anche peggiore di quello che vi ho fatto patire in questi cinquanta secondi di sonno.}

 

Ti appare davanti,si china su di te guardandoti con un sorriso dolce. Ti prende la testa tra le mani.

 

R e s p i r a

 

 

 

 

 

A p r i g l i o c c h i.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ich habe Pläne große Pläne 
Ich baue dir ein Haus 
Jeder Stein ist eine Träne 
Und du ziehst nie wieder aus 
Ja ich baue ein Häuschen dir 
Hat keine Fenster keine Tür 
Innen wird es dunkel sein 
Dringt überhaupt kein Licht hinein

Ja ich schaffe dir ein Heim 
Und du sollst Teil des Ganzen sein

Stein um Stein mauer ich dich ein 
Stein um Stein 
Ich werde immer bei dir sein

 

Ho dei piani grandi piani
Sto per costruirti una casa
Ogni pietra sarà una lacrima
E tu non uscirai più
Sì sto per costruire una piccola casa per te
Senza finestre senza porta
Ci sarà buio dentro
La luce non entrerà per niente

Sì ti farò una casa
E tu sarai una parte di essa

 

 

“Stein um stein” Rammstein

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presunzione,

owari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Conclusione secca per una fic che mi trascinavo dietro da troppo tempo ormai.

Non vuol dire niente,non ha una morale,un significato ne una spiegazione. E’ solo una fanfic che mi sono divertita a scrivere.

Buon natale e felice anno nuovo cari lettori!

Desidero ringraziarvi per le letture e per i giudizi,è bello rendersi conto di aver finito una fanfic dopo avervi lavorato con un minimo di applicazione.

Mi sento felice sapete?

 

Un saluto da tobichan,che ascolta Obscure dei Dir en Grey,beve un bicchiere di vino bianco e guarda il pacchetto di sigarette che sbuca fuori dalla tasca della giacca.

 

 

P.S Buon natale anche a lei signorino!

 

 

 

 

 

 

 

 

Non devi uccidere per poter scrivere di omicidio.

Karl May

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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