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Autore: darkrin    19/04/2015    1 recensioni
A svegliarla è l'impellente richiamo della sua vescica, che sembra intonare una sinfonia di: alzati Darcy, alzati è ora, alzati, ho bisogno di te, non la consapevolezza che è successo di nuovo. Quello si limita a farle tendere le labbra in un sorriso da iena, non appena il suo cervello riemerge dal sonno a sufficienza da realizzare che, oh, quella non è la coperta e che, oh, è successo di nuovo.
(established!Darcy Lewis/Steve Rogers con awkward!Steve)
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Darcy Lewis, Steve Rogers/Captain America
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Note: - penso di non aver mai scritto niente di più awkward e nonsense di questa cosa minuscola, ma insomma avevo questa immagine in mente e dovevo liberarmene.  Prendetela a ridere e pace e amore.
- established!Steve/Darcy
- temo che Steve Rogers sia talmente awkward da sforare l'OOC, ma spero che non sia eccessivo.
- no BETA perché sono povera e sola, quindi tutti gli errori/strafalcioni sono colpa mia e segnalatemeli tutti che è meglio.



 
Atti oltraggiosi
 
 
 
A svegliarla è l'impellente richiamo della sua vescica, che sembra intonare una sinfonia di: alzati Darcy, alzati è ora, alzati, ho bisogno di te, non la consapevolezza che è successo di nuovo. Quello si limita a farle tendere le labbra in un sorriso da iena, non appena il suo cervello riemerge dal sonno a sufficienza da realizzare che, oh, quella non è la coperta e che, oh, è successo di nuovo.
 
 
 
La prima volta che accade, Darcy non apre neanche gli occhi per mugugnare, con il volto seminascosto contro l'avambraccio dell'uomo che le giace accanto e che sembra averla avvolta in un bozzolo di arti e pelle calda:
- Non ora Steve, sono stanca. –
Si stringe maggiormente contro Steve perché è stanca, ma lui è sempre così caldo e... uh!
Darcy spalanca, finalmente, gli occhi, quando realizza che non c'è più alcun corpo alle sue spalle e che Steve si trova addossato alla parete dall'altra parte della stanza con un'espressione inorridita sul volto. Darcy si chiede, distrattamente, se dovrebbe alzarsi e andare a cercare uno specchio per assicurarsi che non le siano spuntate le branchie o qualche altra appendice a mostruosa - perché la sua vita è diventata strana così da quando ha conosciuto Jane e non sarebbe neanche la cosa più improbabile accadutale e quindi, forse dovrebbe -, ma il bagno è troppo lontano e quindi si limita a tirarsi su a sedere sull'ampio letto matrimoniale.
- Stev... - inizia, ma l'uomo scuote violentemente il capo, come se non potesse tollerare di ascoltarla parlare.
- Mi dispiace. Io... non so come sia potuto succedere, davvero. Mi... dispiace - balbetta Steve Rogers, con il volto rosso come la maschera di Iron Man e Darcy inarca un sopracciglio perché Capitan America è in piedi nella sua stanza, con indosso solo un paio di boxer e sta balbettando delle scuse.
Balbettando.
E sì che Darcy ha fatto dell'imbarazzarlo una delle sue missioni di vita (l'altra era portarselo a letto, ma ops, non ditelo a Jane), ma questo supera qualsiasi sua possibile fantasia perché Steve Rogers sta balbettando delle scuse e Darcy non ne conosce il motivo.
- Steve - tenta di richiamarlo, ma l'uomo si limita a scuotere nuovamente il capo, con aria contrita.
- Non posso - risponde. - Non avrei mai dovuto fare una cosa del genere. Io... non so come sia potuto accadere - afferma, passandosi, nervosamente, una mano sulla nuca.
Darcy corruga la fronte e non capisce di cosa stia parlando. è perché sono andati a letto insieme? Ma non è mica la prima volta (e non guardatela così, l'ha già detto che nella sua vita accadono un sacco di cose improbabili) e Darcy è confusa e Darcy odia essere confusa e comincia ad avere freddo e odia anche quello.
- Steve cos'è successo? - domanda, tra i denti.
Se possibile, il rossore sulle guance dell'uomo si intensifica ancor di più, risalendo lungo gli zigomi per raggiungere le tempie e le orecchie - Darcy lo troverebbe adorabile, se non fosse così frustrata. Non era esattamente così che aveva immaginato di essere svegliata dopo una notte di ottimo sesso con Steve Rogers. Steve abbassa gli occhi su una delle sue mani e la guarda come Capitan America guarderebbe un agente dell'Hydra infiltrato nello Shield, con tutto il disprezzo e la sorpresa dell'universo.
Quando si decide, finalmente, a parlare, lo fa guardandola negli occhi perché, decide, le deve almeno questo, dopo l'atto che ha commesso, dopo...
- Ti... ti stavo toccando il seno - afferma.
Darcy vorrebbe trattenersi, ma davvero non riesce a non inarcare un sopracciglio, guardarlo con sufficienza e lasciarsi sfuggire un sentito:
- E allora? –
- Tu stavi dormendo e io ti stavo toccando il seno - ripete l'uomo, con molto più fervore di prima perché deve assolutamente farle capire la portata di quello che ha commesso. Arrossisce ancor più furiosamente quando realizza di aver mimato il gesto con le mani.
- Steve - lo richiama lei, con la voce che potrebbe usare per spiegare le cose a un bambino. O a Tony Stark. - Non è la prima volta che mi tocchi il seno - gli fa notare.
- Certo che no - risponde l'uomo, oltraggiato da se stesso e dal fatto che Darcy non capisca. -Ma sei sempre stata cosciente... Non… Non ho mai abusato di una donna nel sonno e non so come sia potuto accadere. –
Darcy rimane immobile a guardarlo e a chiedersi come possa davvero esistere un uomo del genere, poi pensa: ah, già, mezzo secolo congelato.
- Stavi dormendo anche tu - gli fa notare, con più gentilezza.
L'uomo scuote le spalle, come se quello non avesse davvero importanza, come se non potesse giustificare nulla né affrancarlo da alcuna colpa. Darcy alza gli occhi al cielo e decide, infine, di emergere da sotto le pesanti coperte, sotto a cui era ancora nascosta. Saltella sul freddo pavimento, fino ad arrivare di fronte all'uomo, che continua ad avere quello sguardo contrito e le guance rosse e Darcy si chiede come possa pensare davvero che lei potrebbe essere arrabbiata, che potrebbe essere oltraggiata od offesa e poi smette di pensare e si limita a gettargli le braccia intorno al collo e a ordinargli:
- Piantala, Soldato. -
Steve non ha alcuna intenzione di obbedirle: vorrebbe continuare a fustigarsi per quell'atto inconsulto e oltraggioso, ma ben presto si trova a dover ammettere quanto Darcy sappia essere convincente, quando lo desidera.
 
Succede di nuovo, dopo quella prima volta, e Steve è costretto a rassegnarsi all'idea che le sue dita abbiano l'inspiegabile (- Inspiegabile? Così mi offendi, Soldato. -) istinto di stringere il seno di Darcy nel sonno - non che possa dar loro davvero torto, ma ci sono cose che un gentiluomo non può dire e che Steve non può pensare, se non desidera che Darcy rida di lui per giorni.
 
 
 
- Steve - lo chiama, spingendo leggermente il bacino contro quello dell'uomo. - Steve è successo di nuovo. –
Steve mugola qualcosa d'indistinto contro il suo collo, prima di stringere maggiormente il braccio avvolto attorno alla vita della ragazza e le dita che le stringono il seno.




 
   
 
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