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Autore: Wolf017    19/04/2015    4 recensioni
Salve popolo di EFP, sono qui con una Flashfic di genere Horror.
Era da tanto che desideravo cercare di scriverne una.
Per farlo non mi sono ispirata a nessun film o serie animata, nessuna canzone, semplicemente è un periodo in cui mi affascinano i lupi.
Non sarà una one-shot come le altre che sicuramente avevano come personaggio principale licantropi, o lupi mannari; bensì una trama strana e che solo chi mi conosce potrà capire il suo significato interiore.
Spero sia di vostro gradimento alla prossima...
Wolf017
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Walk in the dark...
Era una sera come le altre quando mi stavo incamminando per tornare a casa da scuola.
Erano appena le sei quando finito il corso di latino, decisi di avviarmi a casa percorrendo la solita strada del ritorno.
A differenza degli altri giorni però per strada non c'era anima viva, ma nonostante ciò continuai a proseguire il mio cammino.
Pensai che perchè quella sera d'inverno faceva freddo,  gli abitanti nel quartiere non erano usciti di casa, ma mi sbagliavo...
La strada quella sera oltre che ad essere deserta era anche poco illuminata.
Non si udiva nessun suono tranne quello delle mie converse rosse , e di qualche macchina che passava di tanto in tanto.
Come solitamente indossavo l'uniforme di scuola che consisteva nel: una gonna blu, una maglia bianca con il logo della scuola impresso in alto a destra ed infine delle calze bianche .
I miei capelli corvini erano legati in una coda di cavallo.
A differenza delle mie compagne di classe,  avevo molto piacere nel leggere storie Horror che i romanzi.
Infatti, quella sera sembrava proprio essere capitata in uno dei luoghi che vengono descritti nelle creepy-pasta che ascolto prima di coricarmi nel mio caldo lettuccio.
Ad ogni modo, camminavo a passo lento perchè portavo una cartella colma di libri e di conseguenza molto pesante.
Ero molto stanca ma camminare era sempre un piacere fino a quando, mentre prendevo dallo zaino le mie cuffie per ascoltare la musica, sentii un ululato irrompere nel silenzio più assoluto di quella città addormentata.
Appena lo udii, riposi nuovamente le cuffie nel mio zaino di colore nero decorato con degli strass e vari adesivi della mia band preferita.
Accellerai il passo dirigendomi nella parte più illuminata del marciapiede, iniziavo ad avere paura...
Appena alla luce emisi un sospiro di sollievo e ripresi l'andamento di prima.
Incominciai a pensare a tutte le storie di paura che conoscevo per poter attribuire quel suono al legittimo killer o altro.
La mia testa stava scoppiando, non riuscivo proprio a capire...forse poteva essere Smiledog?
Chi lo sa, resterà sempre un mistero!
Che strano, improvvisamente udii di nuovo quel suono ma questa volta era più vicino, chiaro e udibile.
Captai che era un ululato...
Uno strano ululato, sembrava che questo lupo fosse stato sgozzato perchè l'ululato non era continuo, ma si interruppe e poi continuò sempre più forte per poi ribloccarsi e terminare con un urlo straziante.
Le persone erano del tutto assenti dov'ero io, quindi pensai che non era ancora molto vicino il lupo e dopo tutto non avrebbe mai solcato le strade della città.
Proseguii, ma questa volta con passo più svelto .
Mi sciolsi i capelli corvini che ricaddero sulle mie spalle formando un taglio malconcio e poco presentabile.
Li sistemai in una treccia di lato così che il ciuffo non sarebbe più capitato sui miei occhi azzurri come il ghiaccio vivo.
Ero quasi arrivata a destinazione quando mi sentii rabbrividire...
Un brivido ghiacciato mi percorse la schiena tanto da farmi sobbalzare e poi voltarmi dietro...
Non crederete mai a cosa vidi in quella sera nuvolosa...
Un enorme lupo nero come il buio della notte, mi stava osservando e mi pedinava.
Mostrava i suoi denti bianchi ed aguzzi, era in una posizione d'attacco...
Lo ricorderò per sempre con il nome di: "Incubo", perchè proprio come gli incubi, ti assale lentamente quando sei immerso nei tuoi pensieri e il suo ricordo ti massacrerà per il resto della tua vita tenendoti succube della paura, della rabbia, e del pericolo della realtà.
Ad ogni modo il suo mantello nero si confondeva con la nebbia che improvvisamente ricoprì quell'attimo.
I suoi denti così ben affilati potevano rompere in breve tempo un osso del collo per poi iniziare a mangiare le interiora.
Aveva una particolarità, un occhio era giallo mentre l'altro verde, di un verde magnetico che avrebbe lasciato senza parole chiunque.
Strano per un lupo essere alto quanto un umano, e inoltre i suoi tratti somatici erano simili a quelli di un uomo.
Immaginavo un uomo al posto di un lupo strano come quello che avevo dinanzi a me e che mi osservava con aria minacciosa e intimidatoria.
Non poteva essere un lupo comune bensì un lupo mannaro...
Mi ricordava per certi versi un uomo che ogni giorno era al parco della città , dove faceva l'artista e dipingeva il lago al tramonto, o il panorama mozzafiato che offriva il luogo.
L'uomo aveva delle mascelle pronunciate, capelli corvini, occhi verdi come uno smeraldo, era magro e slanciato e con se portava sempre un ciondolo sul quale era incisa la parola :"Urufu" che in giapponese vuole dire appunto lupo.
Il suo nome era Bruce Black.
Continuava a fissarmi in modo minaccioso e io cercavo di fare altrettanto.
Lui mi guardava da lupo, ma io lo vedevo pur sempre come un umano, e mentre mi ringhiava decisi di allontanarmi senza mai voltargli le spalle a passo lento.
Questo non funzionò perchè lui non indietreggiò ma mi seguì.
Udì una risata strana che proveniva da Incubo.
Rideva in modo strano ma pur sempre inquietante e io ero sempre più terrorizzata da lui e dal suo sguardo rabbioso.
Rideva compulsivamente .
Io lo guardavo spaesata e iniziai a parlargli:" T-ti prego non farmi de-del male..."dissi con un nodo in gola mentre qualche lacrima,  uscì fuori dai miei occhi e mi rigò il viso per poi cadere al suolo.
Non era da me essere terrorizzata, ma in quel istante volevo solo che quell'interminabile minuto passasse per tornare alla normalità o quasi...
Continuavo a indietreggiare lentamente, quando caddi bruscamente perchè non avevo visto le rampe di scale che portavano alla mia abitazione.
Da comune sedicenne mia madre mi aveva procurato un mazzo di chiavi da usare quando lei non era in casa.
Quando caddi feci fatica ad alzarmi finchè l'enorme lupo non mi morse per un baffo, e quindi mi alzai di scatto correndo verso la porta di legno col civico 111.
"Sono quasi arrivata, coraggio Nicole, è solo un incubo..." dissi tra me e me per incoraggiarmi.
Il lupo continuava a seguirmi fino a che per un motivo a me sconosciuto si fermò a guardarmi da lontano mentre io correvo verso casa.
Avevo gettato persino lo zaino per essere più veloce.
Strano, mi osservava da lontano con i suoi insoliti occhi, poi se ne  andò lasciandomi in preda al panico.
Mi accorsi che i suoi occhi erano diventati entrambi verdi e che una delle sue zampe si stava tramutando poco a poco in un piede.
Mentre lui produceva gemiti ed urla di dolore per l'imminente trasformazione, entrai in casa sorprendentemente aperta.
"Ma-mamma...sono tornata!"dissi affannata.
Mi accorsi ben presto che mia madre non era lì.
Anche questo molto strano, visto che doveva essere tornata dal lavoro circa alle quattro.
Mi aggirai per casa scorgendo man mano cose insolite.
Perchè mai mia madre doveva aver rotto il vaso che le avevano regalato al suo matrimonio?
Riflettei, anche mio padre doveva essere a casa ma anche lui non era in casa.
Incominciai ad impaurirmi sempre più, ogni mio singolo battito aumentava sempre più quando salivo la rampa di scale in legno, che conducevano al soggiorno.
Feci una scoperta che mi lasciò senza fiato.
La porta era imbrattata di una sostanza rosso porpora...
Sopra di essa vi erano segni di un'indistinguibile lotta a sangue freddo tra uomo e...lupo.
Spalancai la porta impaurita e consapevole del fatto che la scena che avrei visto non mi sarebbe piaciuta, e in effetti è stato proprio così.
Un orrido luogo degli orrori, davvero disgustoso.
La cosa che mi fece rivoltare lo stomaco fu la vista di mia madre nel mezzo di una macchia scarlatta.
I suoi organi sparsi qua e là per la sala , il suo cuore però era sulla poltrona e rispetto a gli altri organi, ancora intatto.
Dai miei occhi uscivano lacrime salate ...decisi di abbandonare quella camera confortevole di un tempo, trasformata oramai in una scena disgustosa.
Mi incammino nel corridoio dalle pareti bianche che piano piano assunsero un colore più roseo...e alla fine di nuovo rosso.
Il mio cuore era come una bomba, stava per esplodere.
Mi accorsi che c'erano delle macchie di sangue per terra e un intestino, decisi di seguire queste tracce e arrivai in camera da letto.
Il letto dov'era probabilmente coricato mio padre era sgualcito e vi erano tracce di sangue...
Non volevo credere in quel che vidi.
Ai piedi del letto la testa di mio padre ...ma il suo corpo dov'era?
Non c'erano traccie.
Mi salì la bile solo a guardare questa scena.
Perchè non aveva avuto il tempo di fare fuori anche me! Perchè...avrei sofferto meno.
Sentii le ginocchia mancarmi e caddi in terra piangendo.
Tutto intorno a me sembrava essersi fermato di colpo.
Non avevo la più pallida idea su cosa dovevo fare, così scelsi la strada più sicura ma peggiore...
Andai in cucina e presi un coltello, presi il cadavere di mio padre e lo trasportai nella camera dove giaceva quello di mia madre, e li misi abbracciati.
Diventai pazza alla vista di ciò che avevo fatto, unito per sempre i miei genitori anche nella morte.
"Finchè morte non vi separi...neanche la morte ci separerà più."dissi mentre ridevo in modo scettico e compulsivo.
Presi coraggio, mi posizionai in mezzo ai due corpi inermi e mi accoltellai ripetutamente, fino a che la mia anima tormentata e perversa non lasciò il mio cadavere per sempre...
ANGOLO DELLA KILLER...CIOE' DELL'AUTRICE
Salve popolo, spero di essere riuscita a ricreare un ambiente da terrore.
Alla prossima vostra...Wolf017




 
   
 
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