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Autore: 9Pepe4    26/12/2008    6 recensioni
Il Cell Game è finito da tempo, ma Vegeta è ancora tormentato dagli incubi e dai ricordi...
One Shot dedicata a Nightwish4ever (alias Maria Rosaria) per il suo compleanno... ^^
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avrai un padre



Sangue. Rosso, viscoso, bagnava la polvere, trasformandola in fango. Sofferenza sul viso giovane del ragazzo. Dolore inciso nella sua fronte aggrottata. E lui, lui non poteva fare nulla. Solo restare a guardare suo figlio che moriva… Vegeta riemerse di botto dal sonno, stringendosi il viso sudato e appiccicaticcio tra le mani… Ripensò all’incubo, a quel terribile incubo che poteva definire ricordo, e strinse le labbra. Guardò Bulma che dormiva tranquilla al suo fianco, i capelli azzurri sparsi sul cuscino.
Già, era tornato, era di nuovo da lei.
Infine, anche se non lo avrebbe ammesso per nulla al mondo, aveva smesso di fuggire dai propri sentimenti.
Il ragazzo venuto dal futuro gli aveva fatto capire molte cose, tra le quali l’amore che provava per quella donna e per loro figlio.
Lo stomaco gli si contrasse, mentre il ricordo della morte atroce di Trunks gli riempiva la mente… Il respiro era ancora accelerato, l’inquietudine viva in lui.
Tentò di concentrarsi sul fatto che infine, grazie alle Sfere del Drago, il ragazzo aveva ripreso a vivere, ma non era facile rivivere quella consapevolezza nel buio della notte, le cui ombre parevano inghiottire fameliche ogni anelito di serenità.
Allora si alzò.
Forse aveva l’intenzione di farsi un giro per la casa, o nel grande parco che la circondava, cercando di calmarsi nell’osservare gli angoli familiari o le chiome degli alberi agitate dai soffi del vento.
Ma era già arrivato alla porta che si fermò, la mano sullo stipite. Lentamente, tornò indietro, fermandosi davanti alla culla dentro la quale suo figlio dormiva pacifico.
Una manina paffuta sfiorava una delle guance rosee, ciuffi di capelli sottili gli incorniciavano la fronte.
Vegeta lo osservò, ascoltando il suo respiro lieve.
Pensò a Trunks del futuro, ai suoi occhi cobalto offuscati dalla malinconia, a quell’angoscia che pareva stridere sul suo viso ancora adolescente. Ricordò la sua diffidenza che, nonostante tutto, lasciava spazio ad una fiducia. Speranza che era stata tradita troppo spesso, e tutto perché era cresciuto senza padre, perché poi aveva incontrato un padre incapace di volergli bene.
Il piccolino nella culla, si promise, un padre lo avrebbe avuto.
Non si sarebbe svegliato la notte per rumori sospetti, col cuore che batteva a mille, oppresso dalla consapevolezza di essere il solo a poter proteggere la propria madre.
Non avrebbe perso l’abitudine di ridere e di fantasticare per il peso del dovere di difendere – per quanto poteva – l’umanità.
No, suo figlio avrebbe imparato a dire “papà”. Avrebbe scherzato e riso come tutti i bambini, avrebbe giocato, trascurando il dovere, sordo e ridacchiante ai richiami materni.
Non avrebbe visto l’allenamento come una costrizione, una necessità assoluta, al pari del respirare e del dissetarsi. L’avrebbe preso come un gioco, e sarebbe stato felice degli obbiettivi raggiunti.
L’orgoglio di Vegeta gli impedì di ammettere a se stesso di aver preso tale decisione perché gli voleva bene.
Nella sua mente, si disse che la sua volontà di fargli da padre era nata dalla gratitudine per aver scacciato il suo incubo.
Adagio, distolse lo sguardo dal piccolo e tornò a letto.



Ehm ^^” spero che Vegeta non sia OOC…
Ed eccomi tornata alla carica (purtroppo per voi) con questa One-Shot, dedicata a Maria Rosaria per il suo compleanno…
Auguri, Mary!!! Spero ti piaccia! (E perdona il titolo -.-“)
  
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