Diciannove
Marzo ti dice qualcosa? – un Dio alle prese
con le feste mortali.
° ° °
Ermes, con
indosso la solita felpa della maratona di New York, lo aveva recapitato
tra
irritanti risolini insensati.
Gli
aveva
rivolto un sorriso, in un tentativo di darsi un contegno e –
forse – una sorta
di incoraggiamento,
ed era sparito inveendo contro Martha che continuava a
trasmettere gli insistenti messaggi di Pomona – che voleva da
tempo inserire
banner e intersezioni per sole divinitŕ per far imparare
loro l'enorme differenza tra
lei stessa e Demetra.
Aveva
dato
un'occhiata al pacchetto rettangolare che gli si presentava davanti,
analizzando l'allegra carta di un azzurro sgargiante, che stendeva ogni
dubbio
di un possibile aggeggio per spodestarlo.
Lo
aveva
scartato, mentre un accenno di sorriso incominciava ad allargarsi sul
volto.
Un
tessuto
spesso, piano, resistente.
Stava
stringendo tra le mani una cravatta,
di quelle che suo fratello Zeus tanto
adorava, con una fantasia decisamente equivoca: delle piccole onde, di
un
vivace blu, intrecciate a delle minuscole conchiglie color cipria.
Attaccato
sulla punta estrema della cravatta, spuntava un bigliettino:
“
Hai
mai sentito parlare delle feste
dei mortali di
questo
genere?
Diciannove Marzo ti
dice qualcosa?
Beh, in entrambi i casi, buona Festa del Papŕ! ”
Poseidone, quel giorno, indossň una cravatta con le conchiglie.
» hannover's understairs cupboard (we're all mad, here!)
Solo, beh, una piccola fic senza pretese! :3
Non posso dire altro se non grashie a tutti quelle Anime Pie Semidivine che ci cliccheranno sopra, inconsapevoli della mia pazzia. Solo una piccola flash-fic, creata in uno di quei momenti in cui mi manca terribilmente tutto questo!
sperando vivamente di avervi strappato un sorriso, e distribuiendo dei cupcakes blu,
– Em, Lia, Leanne, Emma, Emy e-nomi-e-nomignoli-vari-probabilmente-illegali :3