Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    23/04/2015    2 recensioni
Una fanfiction diversa dalle altre in cui Jack ed Elsa vivono nello stesso arco di tempo, che racconta il loro incontro e di come nel corso del tempo si siano avvicinati. (Elsa dovrebbe avere 21 anni ma mi piace pensare che ne abbia diciotto). I personaggi non appartengono a me alla Disney e alla DreamWorks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Jack, Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Oh vostra altezza che onore! –disse la donna dai capelli marroni facendo un inchino.
-Vi ringrazio ma non ce n’è bisogno. Potrei parlare qualche minuto con Emma? –chiese la regina sulla soglia della porta.
Dopo neanche due minuti Elsa, Emma e Jack erano al lago dove il ragazzo era morto.
La sorella di Jack doveva avere ormai undici o dodici anni.
-Emma so che ti manca molto Jack ma sono anche sicura che tu puoi vederlo se vuoi, quindi chiudi gli occhi. -le suggerì.
La sorella di Jack fece come Elsa le aveva detto.
-Che…che cos’hai in mente Elsa? –chiese il guardiano confuso.
Lei non gli rispose ma continuò a parlare con la ragazzina.
-Devi sapere Emma che tuo fratello ora è un guardiano, uno spirito che protegge i bambini. Io l’ho visto, e ha dei poteri proprio come me con cui porta il freddo e tanta, tanta neve ogni inverno. Ma chi non crede in lui purtroppo non riesce a vederlo. –disse la regina.
La sorella di Jack aveva la bocca leggermente aperta ma gli occhi sempre chiusi, Elsa allora le prese le mani dolcemente.
-Emma, tu ci credi in quello che ti ho detto? Credi in Jack Frost? –le domandò nuovamente la regina.
-Sì. –rispose la sorella di Jack sicura.
Elsa sorrise.
-Brava, perché è proprio vicino a me. Apri gli occhi dai. –la incitò.
Emma alzò in fretta le palpebre e una luce azzurra comparve di fronte ai suoi occhi.
-Jack! –esclamò la ragazza sorpresa e felice lasciando le mani di Elsa.
Il guardiano rimase di stucco.
Sua sorella lo vedeva, …lei credeva in lui!
Emma corse subito ad abbracciarlo. Non lo oltrepassò ma lo strinse forte a se piangendo.
Anche Jack quasi si mise a piangere e cercò di confortare sua sorella come meglio poteva.
-Sono qui Emma. Grazie per aver creduto in me. –la ringraziò quasi con le lacrime agli occhi.
-Grazie per avermi salvata. –ammise lei tra i singhiozzi.
Jack sorrise.
-Lo rifarei ancora. Ti voglio bene sorellina. –concluse.
-Anch’io. –rispose Emma.
Elsa fu commossa nel vedere quella scena.
-Emma! –la chiamò il padre facendo il suo ingresso con la moglie.
-Tesoro perché stai piangendo, va tutto bene? –chiese sua madre.
-Mamma! Papà! Jack è tornato! –esclamò stringendolo di più.
-Loro non credono. –la informò Jack accennando un sorriso.
-Allora falli credere. –gli disse.
Il guardiano osservò i suoi genitori dubbioso poi lanciò sui loro visi alcuni fiocchi di neve.
Evidentemente funzionò perché sua madre gettò a terra della legna che aveva raccolto e corse ad abbracciarlo.
-Jack! Oh il mio Jack! –ammise riempiendolo di baci e carezze.
-Figlio mio! –esclamò suo padre rimasto a bocca aperta prima di correre anche lui verso il guardiano.
-Mamma, papà mi siete mancati. –affermò.
Jack era al colmo della felicità.
Non sapeva come potessero vederlo anche i suoi genitori ma pensava che fosse l’amore a farli credere in lui.
Elsa era riuscita nel suo intento e si asciugò le lacrime che erano scese dai suoi occhi lucidi.
-Grazie Elsa. –la ringraziò il guardiano tra gli abbracci della sua famiglia.
-Ci vediamo domani mattina. –gli disse lei sorridente prima di lasciare quella famiglia finalmente riunita.
Jack raccontò tutto quello che gli era successo e i suoi genitori furono orgogliosi di lui, soprattutto ora che era un guardiano.
Lo spirito promise che avrebbe fatto visita ai suoi genitori spesso tra una nevicata e l’altra e loro ne furono entusiasti, anche Emma ne fu felice.
Sembrava che tutto fosse tornato un po’ alla normalità, anche se con qualche piccolo cambiamento.
Il giorno successivo Jack si svegliò nel suo letto.
Da quanto tempo non accadeva! Gli mancava tanto la sua vecchia vita.
Fece colazione con i suoi poi volò da Elsa.
Quanto fu dentro il castello si diresse verso la camera da letto della regina e bussò alla porta.
Non sentendo arrivare nessun suono dall’interno della stanza Jack entrò.
-Elsa…- la chiamò dolcemente.
La regina stava dormendo e il guardiano le si avvicinò.
-Elsa…svegliati…- tentò di svegliarla accarezzandole la guancia, ma lei non aprì gli occhi.
-Ehi…Elsa? –tentò nuovamente ma niente.
Jack fu assalito momentaneamente dal panico.
-Elsa! –la chiamò Anna felicemente ed entrando in fretta nella stanza.
Attraversò il guardiano e scosse sua sorella ma lei non si mosse.
-Elsa? –la richiamò Anna toccandole la fronte. Sobbalzò.
-È congelata! Elsa svegliati! –riprovò ancora sua sorella e quando la regina rimase immobile Anna corse fuori dalla stanza.
-Kristoff! Vieni presto! –lo chiamò.
Jack rimase impietrito finché lo spacca ghiaccio non irruppe nella stanza catapultandosi da Elsa e prendendole una mano.
-È fredda come il ghiaccio! –ammise preoccupato.
-Come lo ero io? Quindi dobbiamo-
-Sì, dobbiamo portarla subito dal Gran Papà. –concluse.
Jack era sempre più preoccupato mentre seguiva i due che, a cavallo, portavano Elsa chissà dove.
Si fermarono in una radura e Kristoff scese con in braccio la regina delle nevi chiedendo aiuto.
I massi cominciarono a muoversi da soli e lo spirito strinse il suo bastone.
-Oh Kristoff! E la regina! C’è anche la fidanzata di Kristoff! –dissero i troll.
Jack si fece avanti ed osservò quelle strane creature, sembravano affidabili quindi abbassò il suo bastone.
-Kristoff cosa è successo…Jack Frost? –disse il troll più anziano voltandosi verso il guardiano.
Tutti i presenti si girarono verso di lui e lo osservarono.
-Jack!? Sei proprio tu?! –chiese Anna stupita.
Il guardiano rimase a bocca aperta.
-Com…come fate a vedermi? Non vi siete mai accorti di me! –ammise Jack confuso.
-In questo posto risiede la magia Jack. Qui ogni creatura magica più essere vista. –affermò il Gran Papà.
Il guardiano assimilò le nuove informazioni per poi scuotere la testa.
-Che cos’ha Elsa? –chiese serio avvicinandosi alla sua regina.
Fece cenno a Kristoff di lasciargliela, lui non sapeva se fidarsi o meno ma quando incontrò il suo sguardo preoccupato gliela porse.
Jack strinse Elsa a se delicatamente mentre lo spacca ghiaccio tornò accanto ad Anna.
-Hm…fammi vedere ragazzo. –gli disse il vecchio troll allungando le mani.
Jack si abbassò permettendo al troll di controllare la regina.
-Ha liberato tutto il suo potere accumulato negli anni in una volta sola? –chiese.
Il guardiano annuì.
-Come temevo…Elsa sta diventando come te Jack. –affermò Gran Papà.
Il guardiano non capì e si ritrasse con la regina delle nevi ancora in braccio.
-Morta?! –chiese Anna spaventata.
-No, no. Elsa ha tenuto per così tanto tempo imprigionato il suo potere che quando l’ha liberato improvvisamente questo ha cominciato congelarla da dentro. –spiegò il vecchio troll.
-È molto grave Gran Papà? –domandò Kristoff.
Jack guardò Elsa tra le sue braccia, se stava diventando come lui…e non stava morendo…questo voleva dire che…
Il guardiano sgranò gli occhi quando realizzò quello che stava succedendo alla sua preziosa Elsa.
-Non è grave Kristoff, sconvolgente ma non grave. La regina sta solo diventando-
-Immortale?! –chiese Jack con speranza negli occhi.
-Esatto. –gli rispose.
-Cosa? No…- cominciò a dire Anna dispiaciuta.
Il guardiano dell’inverno invece non poteva essere più felice, sorrise entusiasta e tornò a guardare Elsa.
Si chinò su di lei e le sussurrò in un orecchio: -Ora potremmo stare insieme per sempre. – concluse dandole un bacio sulla fronte.
Mentre i troll sospiravano addolciti, e il Gran Papà sorrideva leggermente, Anna guardò Jack confusa.
-Ehm…posso avere una spiegazione? –chiese la principessa.
-Cosa c’è da spiegare Anna? La ama! –ammise Kristoff, come se fosse ovvio, e indicando lo spirito.
-Sì ma quando?! Come…- la principessa lasciò stare e il guardiano ridacchiò pensando che fosse più curiosa e confusa che sconvolta.
Jack raccontò ad Anna tutto quello che era successo tra lui ed Elsa da quando era morto e la principessa fu felice per sua sorella.
Il guardiano lasciò poi i troll e si recò al palazzo di ghiaccio promettendo alla principessa che si sarebbe preso cura di Elsa e che non appena si fosse svegliata sarebbe venuto ad informarla.
Jack arrivò al castello, tranquillizzò un Olaf preoccupato e depositò Elsa sul suo letto. Ora non restava altro che attendere suo risveglio.
Passò la giornata e verso notte fonda la stanchezza cominciò a farsi sentire sul guardiano che si addormentò.
Quando fu l’alba Jack avvertì qualcosa accarezzargli i capelli e udì la voce di Elsa chiamarlo.
Alzò di scatto la testa e vide la regina sorridergli dolcemente.
Lo spirito si spostò lentamente dalla sua posizione di dormiveglia sorrise a Elsa e l’abbracciò.
-Potrei sapere cos’è successo? Ieri dormivo nel mio letto e stamattina mi ritrovo qui, mi hai rapita per caso? –domandò scherzosamente lei.
Il guardiano sorrise sciogliendo l’abbraccio.
-In realtà sono cambiate un po’ di cose. –rispose Jack.
Elsa alzò un sopracciglio confusa.
Il guardiano le raccontò tutto e quando ebbe terminato la sua regina era rimasta a bocca aperta.
-Sono…sono immortale adesso…-si disse Elsa cercando di convincersene.
-È una cosa tanto brutta? –le chiese in tono divertito Jack.
-Certo che lo è per il mio popolo! Dovrò lasciarli dopo solo qualche giorno dalla mia incoronazione! E Anna?! Oh! Dovrà occuparsi lei della guida del regno, delle questioni finanziarie…-
Jack alzò gli occhi al cielo ed Elsa smise di parlare.
Il guardiano la osservò con uno sguardo allusivo e malizioso che la regina non aveva mai visto su quel viso.
-P…perché mi guardi in quel modo? –chiese nervosamente Elsa.
Jack, che era seduto accanto a lei, le si avvicinò e appoggiò le mani sul letto ai lati del corpo di Elsa.
-È davvero questa la prima cosa a cui hai pensato quando ti ho detto che sei immortale? –le domandò scettico.
Elsa lo guardò negli occhi, arrossì e poi voltò la testa di lato.
Il palazzo cominciò a cambiare e prese a nevicare.
-No…io…-cercò di dire.
Jack le mise una mano sulla guancia e la fece voltare verso di lui.
-Tu? –la incitò sorridendo.
-…ho pensato…che noi…avremmo potuto…-la regina si zittì troppo imbarazzata per continuare.
-Baciarci? –concluse Jack malizioso.
-Stare insieme! Volevo dire stare insieme…-lo corresse Elsa stringendo le coperte.
In realtà entrambi stavano pensando di baciarsi.
Elsa abbassò lo sguardo imbarazzata e Jack s’irrigidì.
Voleva baciarla, doveva baciarla.
-Elsa…- la chiamò leggermente nervoso.
Lei si voltò e lo spirito le prese lentamente il viso fra le mani.
-Jack…-quasi sussurrò lei appoggiando le mani sopra le sue braccia.
Jack deglutì a fatica, non aveva mai fatto una cosa del genere.
I loro volti si avvicinarono, gli occhi di entrambi si chiusero e le loro labbra morbide e fredde si incontrarono.
Quel contatto fece sospirare Elsa che infilò mani nei capelli di Jack. Lui si rilassò e circondò la vita della sua regina con le braccia.
Quando si separarono entrambi si sorrisero.
-Elsa! Ti sei svegliata! –esclamò Olaf entrando e correndo da lei.
La regina gli fece una carezza.
-Già, e dobbiamo andare a dirlo ad Anna. –rispose Jack prendendo il suo bastone.
-Vengo anch’io! –disse Olaf.
-Mi dispiace Olaf ma siamo in piena estate, ti scioglieresti. –lo frenò il guardiano.
-Potrei pensarci io. –ammise Elsa scendendo dal letto e creando una nube sulla testa del pupazzo. Lui ne fu entusiasta.
Il guardiano sorrise osservando Olaf poi si voltò verso la sua regina.
-Elsa. –la chiamò Jack avvicinandosi nuovamente a lei.
-Ti amo. –le disse sorridendo.
-Ti amo anch’io. –rispose lei ricambiando il suo sorriso.
Si baciarono nuovamente mentre Olaf emise un: -Oh! -e si coprì gli occhi con le braccine legnose.
Fine.
  
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