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Autore: eugeal    23/04/2015    1 recensioni
Lo sceriffo è tornato e Nottingham è salva.
Durante l'assedio, Marian ha scoperto un lato di Guy di Gisborne che non conosceva.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Guy di Gisborne, Marian, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'From Ashes'
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Gisborne galoppò a lungo prima di azzardarsi a fermare il cavallo per permettere ad Allan di tirarsi su. Gli liberò le mani tagliando la corda e il giovane si voltò a guardarlo, allibito.
- Marian? - Chiese Allan, riconoscendo il costume del Guardiano Notturno e Gisborne scoppiò a ridere.
- Somiglio a Marian, secondo te? - Chiese, togliendosi la maschera e rimediando da Allan uno sguardo ancora più sorpreso.
- Giz!
Guy alzò una mano per zittirlo.
- Aspetta. -
Rimasero in silenzio per un po', ascoltando con attenzione i rumori della foresta, poi Guy fece muovere di nuovo il cavallo mettendolo al passo.
- Non credo che ci stiano seguendo. - Disse a bassa voce. - Ma dobbiamo proseguire. Sei ferito? Ce la fai a cavalcare?
Allan si sfilò il cappio dal collo, lo osservò con disgusto e fece per gettarlo via, poi pensò che era meglio non lasciare tracce e lo infilò in una delle borse attaccate alla sella.
- Non è stato affatto divertente, ma sono ancora più o meno intero. E pur di non ricadere nelle mani dello sceriffo sono pronto a cavalcare anche per tutta la notte.
- Prendi le redini allora.
Allan obbedì, un po' stupito.
- Perché?
Gisborne si appoggiò a lui di peso e gli passò le braccia intorno alla vita per tenersi.
- Perché io sto per svenire. - Ammise debolmente.
- Ti hanno colpito? - Chiese Allan, preoccupato.
- No.
Guy chiuse gli occhi e appoggiò il viso alla schiena di Allan: dopo che la tensione si era allentata, le forze lo avevano abbandonato di colpo, le ferite avevano ripreso a fargli male e solo ora si stava rendendo davvero conto di ciò che aveva appena fatto.
Allan prese le redini con una mano e usò l'altra per tenere strette le braccia di Gisborne intorno alla propria vita.
- Beh, amico, riposati pure, non ti lascerò cadere.

Robin abbassò l'arco e fece cenno agli altri di ritirarsi.
Ormai il cavallo di Gisborne aveva avuto tutto il tempo di allontanarsi verso la foresta e i soldati dello sceriffo non sarebbero più riusciti a raggiungerlo.
Lanciò un ultimo sguardo alla confusione che regnava a Locksley con gli uomini di Vaisey che si agitavano senza riuscire a riorganizzarsi per inseguire i fuggitivi e lo sceriffo che aveva continuato a dibattersi nella pozza di fango in cui era caduto finché un soldato non lo aveva aiutato a rimettersi in piedi.
Sir Edward, fortunatamente, aveva avuto l'accortezza di mettersi al riparo non appena si era reso conto della situazione.
Robin si concesse una risata nel vedere lo sceriffo che sbraitava, furioso, coperto di fango dalla testa ai piedi e rise ancora più forte nell'immaginare la faccia che avrebbe fatto se avesse saputo chi era stato a spingerlo giù dalla piattaforma.
Seguì gli altri fuorilegge, ancora incredulo per la scena a cui aveva assistito.
Quando Djaq gli aveva parlato delle intenzioni di Gisborne, Robin non aveva dato molto peso alle sue parole, il cavaliere nero gli era sembrato un uomo distrutto, spezzato nel corpo e nella mente.
La notte precedente lo aveva lasciato libero di andare via anche per quel motivo: Guy di Gisborne non aveva più la forza o la volontà per poter essere una minaccia. Robin aveva pensato che prima o poi avrebbe finito per impazzire completamente oppure si sarebbe tolto la vita e lui non aveva alcun desiderio di assistere a una fine tanto umiliante anche se, in passato, spesso aveva desiderato la morte del suo nemico.
Invece Gisborne era riuscito a sorprenderlo.
Robin aveva ascoltato le parole di Tuck e Djaq e aveva accettato di recarsi a Locksley insieme a loro. Dopo qualche tentennamento anche Will e Much avevano deciso di andare con loro, mentre Little John si era rifiutato con decisione.
Robin aveva messo in chiaro che il salvataggio di Marian era più importante e che non avrebbe rischiato la vita di nessuno di loro per Allan e Gisborne.
Sarebbero intervenuti solo se fosse stato possibile farlo senza correre rischi, ma Robin non pensava che la loro presenza avrebbe potuto fare qualche differenza perché secondo lui Gisborne non avrebbe fatto nulla oppure il suo sarebbe stato solo l'atto disperato di chi cerca una morte veloce.
Quando aveva visto apparire il Guardiano Notturno, Robin era rimasto a bocca aperta e per un attimo aveva pensato che Marian fosse riuscita a fuggire da sola dalla sua prigionia.
Quando aveva capito che era Gisborne a nascondersi sotto la maschera del Guardiano Notturno, Robin si era reso conto che quello del cavaliere nero non era un pretesto per togliersi la vita, ma un vero e proprio tentativo di salvare Allan, avventato, folle e disperato forse, ma con una certa logica.
Gisborne era pronto a rischiare la vita, ma sperava di sopravvivere, altrimenti non si sarebbe curato di coprirsi il volto per celare la propria identità.
Lo aveva guardato galoppare a tutta velocità in mezzo ai soldati e si era ritrovato a pensare che quello era un gesto che si sarebbe aspettato da Marian o che avrebbe potuto compiere lui stesso, ma che era completamente inaspettato da parte di Gisborne.
In quel momento aveva teso l'arco e aveva fatto cenno ai suoi compagni di imitarlo, poi aveva mirato agli arcieri dello sceriffo, pronto a coprire la fuga di Allan e Gisborne.
Quando li aveva visti sparire al galoppo tra gli alberi, Robin aveva scoperto di sentirsi sollevato, forse quei due erano suoi nemici, ma non aveva avuto alcun desiderio di vederli morire in quel modo per mano dello sceriffo.

Guy vide lo sceriffo che si avventava contro di lui per colpirlo con la spada e si svegliò con un sussulto, scoprendo di essere ancora a cavallo, appoggiato alla schiena di Allan.
Non ricordava molto di quello che era successo dopo che erano fuggiti nella foresta, solo brevi frammenti confusi di ricordi misti a sogni ben più vividi e spaventosi. Mentre cavalcavano nella foresta illuminata dalla luna, Guy aveva continuato a scivolare in un dormiveglia agitato ed era rimasto cosciente solo per brevi intervalli.
Allan lo sentì muoversi e voltò la testa per guardarsi alle spalle.
- Ehi, sei sveglio, Giz?
Guy si raddrizzò sulla sella, staccandosi dalla schiena di Allan.
- Sì, adesso sì. Scusa.
- Mi hai salvato il collo, letteralmente, dormi pure quanto vuoi e non sarò di certo io a lamentarmi.
- Dove siamo?
- Non troppo distanti dal campo di Robin Hood. O almeno credo. C'è la luna, ma al buio non è comunque facile orientarsi.
- Non siamo graditi da quelle parti, Allan, né io, né te.
L'altro alzò le spalle.
- Hai qualche idea migliore? Quando sorgerà il sole gli uomini dello sceriffo ci daranno la caccia ed entrambi abbiamo bisogno di riprendere le forze. Non gli staremo simpatici, ma spero che Robin non si rifiuterà di darci rifugio per un po'.
Guy non disse nulla. Non aveva alcuna voglia di chiedere aiuto a Robin Hood, ma Allan non aveva tutti i torti, erano entrambi feriti ed esausti e non potevano restare a vagare senza meta nella foresta rischiando di essere catturati di nuovo dallo sceriffo.
Lasciò che fosse Allan a cercare la strada e sperò di non dover affrontare troppe discussioni una volta raggiunto il campo, si sentiva così stanco che desiderava solo potersi stendere da qualche parte e dormire.
- Ce ne avete messo di tempo. - Disse una voce dall'ombra, facendoli sussultare.
Nessuno dei due si era accorto della presenza di Robin finché non aveva parlato.
- Hood? - Gisborne lo guardò, stupito per le sue parole. - Ci stavate aspettando?
- Djaq temeva che gli uomini dello sceriffo fossero riusciti a catturarvi.
- Di notte non è così facile ritrovare la strada. - Disse Allan, scendendo da cavallo. Lanciò un'occhiata a Gisborne per assicurarsi che avesse la forza per reggersi in piedi da solo, ma l'altro smontò da cavallo senza problemi. Se era sul punto di svenire di nuovo, almeno non lo dimostrava.
Robin guardò Guy e scosse la testa con un mezzo sorriso incredulo.
- Il Guardiano Notturno, eh?
- Già. -
- Dove hai preso il costume?
- Sono andato a Locksley per cercarlo. Sapevo che doveva essere in camera di Marian.
Robin lo fissò.
- Come hai fatto a scoprirlo?
Guy distolse lo sguardo. Non voleva ripensare a quel momento, alla disperazione e al terrore che aveva provato dopo aver colpito Marian, alla confessione della ragazza e alla straziante dolcezza del bacio che ne era seguito, l'unico e ultimo che avrebbe mai avuto da lei.
- Me lo ha detto lei. - Disse semplicemente e per fortuna Robin Hood non fece altre domande, ma si limitò a fare strada fino all'entrata del campo.
   
 
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