Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: graciousghost    25/04/2015    9 recensioni
[Johnlock ♥| MissingMoment| Fluff]
Uno scorcio di vita notturna al 221B di Baker Street; di uno Sherlock che non ne vuole sapere di andare a dormire e di un John che non ne vuole sapere del suo coinquilino.
«Non riesco a dormire».
«E in che modo questo dovrebbe essere un mio problema?»
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2 a.m.



«John, svegliati!»

Sherlock Holmes non era un uomo paziente; di questo John Watson ebbe l'ennesima conferma quando, nel cuore della notte di un gelido febbraio londinese, fu costretto a stropicciare le palpebre assonnate a causa dell'improvvisa - e abbacinante - illuminazione nella sua camera da letto.
«Ma che diavolo...», riuscì a farfugliare, quando ebbe distinto i contorni della figura di Sherlock - la cui presenza era abbastanza inconsueta da quelle parti -, prima di affondare di nuovo la testa sotto il cuscino.
«Non riesco a dormire», spiegò il detective con naturalezza, sollevando i lembi della federa per impedire al dottore di riprendere sonno.
«E in che modo questo dovrebbe essere un mio problema?», sbuffò John, voltandosi questa volta sull'altro fianco, determinato a tutti i costi a ritornare tra le braccia di Morfeo - o meglio di Sarah, della cui compagnia si stava beando al di là della coltre nebulosa del sogno.
«Oh, andiamo, la tua vita gira intorno a me», commentò sarcastico Sherlock, il cui ego si gonfiò a dismisura nel considerare quanto di vero effettivamente ci fosse in quella insinuazione.
John si decise a lasciar perdere i narcisistici vaneggiamenti notturni del suo coinquilino e si limitò a una scrollata di spalle. A quel gesto, Sherlock aggrottò appena le sopracciglia, infastidito dalla poca attenzione che gli stava riservando.
«Mi
annoio», puntualizzò, roteando gli occhi, «non c'è nulla di divertente da fare a quest'ora, da quando mi hai proibito di suonare».
«Sai com'è, non ho nessuna intenzione di sorbirmi le lamentele dei vicini, né di pagare altre multe per
disturbo della quiete pubblica», sibilò John a occhi chiusi, ricordando l'espressione disperata di Lestrade che era stato appositamente convocato dagli abitanti di Baker Street per "prendere provvedimenti nei confronti dello svitato".
«Ah, come se la mia musica potesse essere considerata un
disturbo! Zoticoni!», s'indignò Sherlock, incrociando le braccia sul petto e prendendo posto al bordo del letto.
«Se lo dici tu», bofonchiò l'altro e sottolineò il suo disinteresse per la faccenda con un cenno sbrigativo della mano che aveva tutta l'aria di essere un "
levati dai piedi".
«È tuo dovere, in quanto coinquilino,
intrattenermi», specificò allora Sherlock, ignorando alla grande la tenace indifferenza del suo migliore amico.
«Pensavo che il mio dovere fosse aiutarti a pagare l'affitto», ironizzò John, ripetendo la stessa frase che gli aveva riferito mesi prima, quando fu chiaro che
il loro rapporto andasse ben al di là di quello esistente tra coinquilini, o colleghi, o amici, persino. Com'era prevedibile, l'affitto non rientrava mai nei loro argomenti di conversazione.
«Noioso!», si lamentò seccato l'altro, scoccandogli uno sguardo torvo.
«Risolvi qualche caso, hai la casella email piena zeppa di cuccioli smarriti e mogli tradite», suggerì l'altro, con uno sbadiglio.
«
Noiosi!», protestò capriccioso Sherlock, arricciando il labbro in una smorfia di disgusto per quella proposta che giudicava quasi offensiva.
«D'accordo», convenne alla fine John, esausto, sollevandosi a sedere e scostando le coperte. «Forza», gli ordinò con il piglio autoritario da soldato, invitandolo con un'occhiata perentoria ad accomodarsi accanto a lui.
«Per quanto mi lusinghi, John...», cominciò il detective, malizioso.
«Oh, per l'amor del cielo! Sdraiati e dormi, Sherlock!»
Questi non se lo fece ripetere due volte; con un'espressione soddisfatta - di chi ha conseguito l'ennesima vittoria a mani basse - si distese sotto le lenzuola, al fianco di John, alla cui presenza riuscì a socchiudere le palpebre, che raramente si concedevano il riposo, senza l'ombra di una preoccupazione sul volto.
Neppure l'altro, per quanto gli costasse ammetterlo, parve infastidito da quella vicinanza costretta; gli diede le spalle, fingendosi offeso, ma riusciva a percepire la pelle fredda di Sherlock attraverso la trama leggera del pigiama e tanto gli bastava.


«E comunque, io sono etero».
«Certamente, John».



***

Note dell'Autrice:

Ecco, voleva essere una flash, ma poi ho sforato di 100 e rotta parole e si è trasformata in una OneShot, argh. Avrei dovuto limarla, lo so, ma non me la sono sentita di cancellare né aggiungere niente e alla fine l'ho lasciata così; chiedo venia se vi aspettavate qualcosa di più xD
Comunque, irrompo nel fandom (?) con una robetta fluff e scritta di getto; si nota che avevo voglia di rovinare una delle mie OTP per eccellenza, vero? Eeh, pazienza, sorbitevi lo stesso il prodotto di un cervellino assonnato

Tanto per specificare cose di cui a nessuno importa niente, si tratta di un missing moment indefinito che si colloca da qualche parte della prima stagione, vista la presenza di Sarah nei sogni di John xD Non sono proprio sicura che quella frase sull'affitto che ho fatto pronunciare a John appartenga alla prima stagione, ma spero/credo di sì; se così non fosse, mi appello alla clemenza della corte!
Ah, sì, il tutto è stato costruito a partire dal prompt "2 a.m." di questa lista di LiveJournal, quindi la colpa di tale obbrobrio non è del tutto imputabile a me xD
Grazie a chiunque sia passato per leggere e spero mi farete sapere cosa ne pensate!
Alla prossima,

Ayumu


   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: graciousghost