Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Kylu    25/04/2015    2 recensioni
Hogwarts è piena di gente speciale.
Ci sono i figli degli eroi.
Ci sono i nipoti degli eroi.
Ci sono i figli di coloro che la Guerra l’hanno combattuta in prima persona, vissuta sulla propria pelle, da una sponda o dall’altra. Buona o cattiva che sia la loro reputazione, sono speciali.
Ci sono gli insegnanti famosi, i ragazzi geniali, quelli bellissimi, quelli popolari.
E poi… poi ci sono io.
La vita al Castello non è sempre una gran cosa, se passano i tuoi giorni e nessuno sa chi sei.
Beh, rettifico: la vita al Castello è sempre una gran cosa: tutto dipende da come decidi di viverla.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chiudo gli occhi e mi prendo la testa fra le mani.
Solo aritmanzia ha la capacità di procurare un tale mal di testa in così poco tempo. 
Beh. Solo aritmanzia, e un centinaio di Grifondoro scalmanati che si godono il finesettimana costretti al chiuso dalle nubi temporalesche raccolte attorno al castello.
Potrei chiedere a Rose, l’altra Prefetto, di aiutarmi a riportare l’ordine e un po’ di sacrosantissimo silenzio, ma da sola non riuscirei a combinare nulla, e lei è nel bagno dei prefetti da circa due ore ad “approfittare dell’unico pomeriggio in cui si ha tempo di prendersi cura di sé” – oh, quanto rimpiango in questi momenti i vecchi tempi, quando i prefetti dovevano essere un maschio e una femmina! 
Ridacchio tra me e me, ma smetto subito e sospiro, rivolgendo l’attenzione nuovamente al libro che ho davanti.
“Sempre a studiare, Ricciola?”
Esmond si siede sulla sedia libera di fronte a me.
Nonostante il caldo quasi soffocante della Sala Comune, indossa il maglione della divisa sopra la camicia. Immagino non sia abituato a vestire leggero. La sua famiglia è tedesca, e prima del trasferimento lui ha frequentato un paio di anni a Durmstrang.
“Quante volte ti ho detto di non chiamarmi “Ricciola”, Rampify?” chiedo, chiudendo il libro. Decisamente, questa non è la serata giusta per studiare.
“Da quando mi importa di quello che dici tu, Ricciola?” domanda lui di rimando con un sorriso. Pronunciato da lui, con la sua “R” tedesca, fa ancora più ridere. 
Peccato che mi consideri esclusivamente quando non ha nulla di meglio da fare. Come tutti, del resto. 
Decido di godermi il momento e ridendo gli tiro addosso una pergamena appallottolata, ma Esmond non fa in tempo a ricambiare che una voce fastidiosa ci interrompe.
“Esmi, non ti trovavo! Su, non infastidire le povere studentesse… Avevi promesso di venire da me appena avessi finito gli allenamenti di Quidditch!”. 
Debby Blackel butta le braccia al collo di Esmond e comincia a baciarlo. 
Capisco che il mio tempo al tavolo in sala comune è decisamente scaduto.
Afferro la mia borsa, raccolgo piuma e calamaio e mi alzo, mormorando un sarcastico “ciao anche a te, Blackel!”. Esco dal buco del ritratto e mi avvio lungo il corridoio, seguendo gruppetti di studenti che cominciano ad avviarsi verso la Sala Grande per cena. 
Nessuno mi nota. 
Perché dovrebbero?
 
Sesto anno, Grifondoro. Non bella, non brava, non intelligente, non niente. L’aggettivo più lusinghiero che mi si possa rivolgere è “comune”.
Hogwarts è piena di gente speciale: ci sono i figli degli eroi, ci sono i nipoti degli eroi, ci sono i figli di coloro che la Guerra l’hanno combattuta in prima persona, vissuta sulla propria pelle, da una sponda o dall’altra. Buona o cattiva che sia la loro reputazione, sono speciali.
Ci sono gli insegnanti famosi, i ragazzi geniali, quelli bellissimi, quelli popolari. E poi ci sono io.
La vita al Castello non è sempre una gran cosa, se passano i tuoi giorni e nessuno sa chi sei.
 
Mi butto nella prima aula libera che trovo e mi siedo sulla cattedra, chiudendo nuovamente gli occhi. 
Magari dopo riesco a farmi passare da miss Poor – l’aiutante di Madama Chips – un paio di antidolorifici babbani. Con tutte le materie facoltative e i corsi che seguo quest’anno, i fine settimana sono quasi più impegnativi del resto della settimana. Il mal di testa ormai è d'obbligo. 
Sbadiglio, raggomitolandomi sulla cattedra.
Sono così sola. 
Così invisibile. Perché appena mi fermo cinque secondi non faccio che di questi svarioni mentali tristi ed inutili? Succede solo a me? 
No, no, no. 
Se sparissi in questo istante, non penso che a qualcuno importerebb- Basta, ho detto.
Fisso il soffitto buio, aspettando che la mente si svuoti.
 
 
Mi sveglio di soprassalto, e vado subito in panico. 
Non dovevo addormentarmi, non dovevo assolutamente addormentarmi. 
Dovevo studiare, dovevo chiedere alla professoressa Dunat del compito di lunedì, dovevo…
Qualcuno sta entrando nell’aula. 
Mi alzo di scatto e mi chiedo che ore siano. Dev’essere tardissimo: fuori dalle finestre il cielo è già nero, e la mia pancia reclama la cena saltata. 
Se è un’insegnante, e io sono fuori dal dormitorio dopo il coprifuoco…
La porta si apre, e io faccio in tempo a scorgere una testa di un biondo chiarissimo prima che la luce di una bacchetta non mi ferisca gli occhi.
“Weasley?”
La luce si sposta velocemente dai miei occhi e io sospiro di sollievo. E’ Malfoy.
“No, Malfoy. Esistono persone con i capelli rossi che non si chiamano Weasley, sai?” sorrido io.
“Light? Che ci fai in giro a quest’ora?” Il prefetto di Serpeverde sembra deluso. E sono certa che sia così. E’ da anni che sostengo l’ipotesi di una cotta tra Scorpius e Rose, ed è da anni che la diretta interessata nega con decisione… Arrossendo. 
E con un sorrisino ebete da “magari” stampato in faccia.
“Ehm, niente. Ero seduta qua per caso e…”
Malfoy alza le sopracciglia sottili e si passa una mano tra i capelli. Dev’essere di ronda: indossa ancora la divisa, la cravatta verde e argento in bella mostra sopra la camicia.
“Light, è mezzanotte passata. Dovrei fare rapporto, anche se sei prefetto. Lo sai”
“Si, beh, ehm, hai ragione. Oppure potresti, per esempio, lasciare che io torni al mio dormitorio in pace. Sai, non vorrei che le mie migliori amiche si preoccupassero. Giuliet e… Rose” dico io, guardandolo con gli occhioni più innocenti che riesca a fare.
La parola magica funziona.
“Rose? Cioè, la Weasley? Beh, cioè. Dai, per questa volta va bene così. E, ehm, a proposito, pensi che la Weasley venga a salutare suo cugino agli allenamenti di Quidditch una di queste sere?”
Non ho mai visto Malfoy così nervoso. Solitamente è sempre così preciso, così arrogante e presuntuoso… Oh, è così dolce: Un Malfoy e una Weasley. E nessuno che se ne accorge. 
Assurdo.
“Cosa ci fate voi due qui dentro?”
Ci giriamo di scatto.
La preside ci sta guardando con cipiglio severo, le mani puntate sui fianchi, le labbra strette.
Ammutolisco, fissandola. E’ in momenti come questi che mi dispiaccio di non essere davvero invisibile.
“Ho chiesto a Light di aiutarmi nella ronda per stanotte” risponde Malfoy, tranquillo, prendendo ad osservarsi le unghie con disinvoltura. “Al, voglio dire, Potter oggi è in punizione con la Vector e io sarei stato da solo a controllare tutto il castello…”
Guardo Malfoy, allibita. Malfoy sta mentendo… per me?
“La professoressa Vector, signor Malfoy. In ogni caso, perché non ne sono stata avvisata, e, per Merlino, per quale ragione siete chiusi in un’aula vuota come due… come due…”
“E’ stata una decisione dell’ultimo minuto. Ora Light non si sentiva molto bene ed io ho pensato di farla sedere da qualche parte” risponde di nuovo Malfoy senza battere ciglio.
La McGrannit guarda prima lui, poi me. Infine pare convincersi. 
“Molto bene. Signor Malfoy, sarebbe così gentile da riaccompagnare la signorina Light al suo dormitorio? Poi potrà andare a dormire. Per oggi è sufficiente così. Le prossime volte esigo di essere avvista di ogni cambiamento di turni o orari. Sono stata chiara?”
Mormorando scuse ed assensi, usciamo dall’aula.
Camminiamo in silenzio per un pezzo, dirigendoci verso la mia Sala Comune. Arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa, mi giro per guardare Malfoy negli occhi.
“Malfoy… Non so come ringraziarti. Prima che lo dica tu: si, tranquillo, racconterò a Rose quello che è successo e le dirò di quanto tu sia un vero cavaliere e bla bla bla. Buonanotte” sorrido e aspetto che si allontani per poter dire la parola d’ordine. Ma lui non lo fa.
“Anche nel… ehm, improbabile caso in cui, come tu sospetti, a me piacesse la Weasley: non l’ho fatto per lei. Capita a tutti una svista, tranquilla. E, se dovesse risuccedere, mi comporterei esattamente allo stesso modo”.
Per la seconda volta nella serata, Malfoy mi lascia senza parole. 
Sta recitando, vero? Malfoy è un cretino patentato, uno di quelli che se ne va in giro a farsi bello davanti alle ragazze. 
Punto.
Perché i suoi occhi mi sembrano così sinceri?
“Buonanotte, Light”
“Merida” lo correggo io senza riflettere.
Dopo un paio di secondi, lui mi rivolge il primo, vero sorriso che io li abbia mai visto fare.
“Scorpius” ribatte, e mi tende la mano.





ANGOLO AUTRICE
Questo piccolo capitolo iniziale dovrebbe introdurre una storia che spero prenda forma definitivamente nel prossimo capitolo. Nel frattempo, spero di aver attirato l'attenzione di qualche lettore: se l'idea vi piace, se avete consigli o curiosità, lascitemi una recensione o scrivetemi un messaggio, mi farebbe molto piacere.
Torno a scrivere su EFP dopo mesi e mesi di pausa. Spero di non aver perso la mano!
A presto,
Kylu
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Kylu