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Autore: FrecciaJones    26/04/2015    3 recensioni
Vi è mai capitato di baciare qualcuno e di rendervi conto subito di quanto fosse stata una pessima decisione farlo? No, non vi è mai capitato? O no, non lo ricordate, perché eravate troppo sbronze per poterlo ricordare?
(Ps. Vi è piaciuta?No? Vi siete annoiati o al contrario vi siete fatti prendere? Ditemi la vostra! Lasciatemi un commento ... qualsiasi! e buona lettura)
Genere: Parodia, Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi è mai capitato di baciare qualcuno e di rendervi conto subito di quanto fosse stata una pessima decisione farlo? No, non vi è mai capitato? O no, non lo ricordate, perché eravate troppo sbronze per poterlo ricordare? Nel primo caso, complimenti, siete davvero delle ragazze fortunate! Nel secondo, beh, chi sono io per giudicarvi? Probabilmente, se avessi l’opportunità di conoscervi uno per uno, vi offrirei un drink, o forse una serie. 

Il ragazzo in discoteca con l’alitosi, il compagno di classe con l’acne e la zeppola che non si è mai trasformato in un super figo come invece accade in ogni commedia romantica che si rispetti, oppure il tizio in ufficio in crisi con la compagna che in realtà non ha mai avuto intenzione di lasciarla, l’artista avverso al sistema corrotto che si scopre essere solo avverso alla voglia di lavorare, o ancora l’hipster che con l’evolversi delle mode si trasforma inspiegabilmente in un’aspirante fashion blogger con più appuntamenti dall’estetista in una settimana di quanto tu ne possa avere in un mese intero, anche tre se si prende come stagione di riferimento quella invernale. Insomma, la lista dei casi è lunga e di certo non si esaurisce a quelli che ho appena elencato, e ne sono certa perché sono una di quelle persone a cui piace ascoltare le conversazioni della gente sulla metro. 

Ad ogni modo, non mi piace troppo scherzare sulle disgrazie sentimentali altrui, di solito mi accontento delle mie, perciò arriverò dritta al punto e vi racconterò della volta in cui ho baciato un rospo e non si è trasformato in un principe. 

Avevo quindici anni, ero in sovrappeso, e un ragazzino un po’ più grande di me, un lontano parente di mio padre che veniva a trovarci tutte le estati, mi dice che ho un sorriso bellissimo. Avevo quindici anni, era estate, c’erano le stelle, la spiaggia illuminata dalla Luna e c’era di nuovo lui lì, a ripetermi quanto fossi bella. Aveva i capelli rasati in un modo strano,era un po’ rachitico e sputacchiava tutte le volte che discuteva animatamente per via dell’apparecchio, ma avevo quindici anni, così, consapevole della stupidaggine che stavo facendo, mi lasciai baciare quando lui ci provò. 

Passarono gli anni, Dennis fece crescere i capelli, tolte l’apparecchio e mise su qualche centimetro in altezza. Ma in quel ragazzo, che sembrava tanto sensibile e timido nei primi anni di vita, uno strano processo, che deve essersi sviluppato probabilmente nella fase cruciale dello sviluppo, ha fatto si che Dennis si trasformasse, lentamente, in uno viscido maiale. Uno di quelli che, mentre condivide sui social network foto di donne, piegate a 90° , impegnate a caricare la lavatrice con addosso solo tanga e reggicalze (tipici indumenti da faccende domestiche), si convince del fatto che le donne lo evitano perché – cito testualmente - “tutte stronze!”

Io ovviamente rientravo in quella categoria e, più passavano gli anni, più la sua diventava una sfida personale. Se era riuscito a baciarmi una volta allora poteva riuscire anche a portarmi a letto! 

Per mia fortuna centinai di chilometri separavano la Sicilia dalla Toscana, pertanto, una volta superato l’ostacolo più grande, cioè quello riuscire ad evitare Dennis e le sue battute sconce nei mesi estivi poi, durante tutto il resto dell’anno, mi dovevo solo limitare a non rispondere ai suoi messaggi e ad ignorare le sue chiamate. Pensate che sia cattiva? Si spesso mi ci sentivo anch’io, così capitava che a volte finivo col rispondere sforzandomi a tenere  medio - alto il livello della conversazione (forse Dennis aveva un animo nobile che io non ero riuscita a capire). Ma poi lui mi chiedeva se portavo le mutandine e improvvisamente io ritornavo ad avere una chiamata importante in attesa sull’altra linea, ad essere in ritardo per un appuntamento importante o, molto semplicemente, a rivestire i panni della stronza che metteva improvvisamente giù dando poi colpa alla rete. 

Come poi sia finita, dieci anni dopo, ad abitare a pochissimi chilometri da casa sua è un’altra storia che, giunti a questo punto, mi toccherà raccontarvi. 

 
  
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