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Autore: MadHattersTwinSister    26/04/2015    0 recensioni
La guerra cambia le persone, a volte in modi inimmaginabili. E proprio quando pensiamo che le cose vadano per il meglio, ecco che qualcosa stravolge la nostra vita.
Ma non si tratta di una storia d'amore...non solo.
"Avvertiva di nuovo quella rabbia pulsare nelle vene, il tic alla mano sempre più frenetico, i capelli crespi come animati di vita propria. Stava mutando dentro, e lo percepiva chiaramente.''
Genere: Generale, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Passi avanti e passi indietro
 
Odiava quell'attesa. Sdraiato sul letto, Fred, ascoltava lo scorrere delle lancette sull'orologio da parete. Minuto dopo minuto, secondo dopo secondo, si domandava con fastidio perché non era potuto rimanere con lei, perché erano tutti stati invitati dal preside ad andarsene. "Avrete modo di sapere tutto dalla diretta interessata, in un momento più opportuno." aveva detto conciliante per buttarli fuori dall'infermeria, senza sentire troppe proteste. Ma Fred, curioso di natura e preoccupato per la situazione di Hermione, le aveva provate tutte per ascoltare la conversazione. Dal rivendicare la propria posizione di fidanzato e quindi in diritto di rimanere, all'affermare con sfacciataggine che non c'era nulla da nascondere, fin'anche, una volta sbattuto fuori, a tentare pateticamente di origliare fuori dalla porta. Tuttavia, constatando che la stanza era stata insonorizzata ed essendo sprovvisto di Orecchie Oblunghe, era tornato con stizza nel proprio dormitorio.
Si alzò in piedi passeggiando nervosamente per la stanza e ricostruendo mentalmente gli ultimi avvenimenti. Ipotizzò che la fidanzata fosse caduta vittima di un maleficio, o che quegli attacchi di rabbia fossero causati dalla frustrazione residua della guerra. Ma più cercava di darsi delle risposte, meno queste gli sovvenivano. "Proprio ora che non avevamo più problemi a cui pensare!" rifletté ributtandosi a peso morto sul letto, "Forse, il troppo studio l'ha semplicemente fatta impazzire." concluse chiudendo gli occhi. Una cosa era sicura, avrebbe fatto di tutto per conoscere i dettagli della conversazione tra Hermione e Silente, parola di Fred Weasley!

 
***
 
Dal letto dell'infermeria Hermione osservava, attraverso le finestre, il cielo tingersi delle prime luci del giorno. Dopo la conversazione avuta con il Professor Silente non era più riuscita a chiudere occhio. L'idea che la sua vita fosse appesa ad un filo così sottile la terrorizzava. Il suo cervello si stava comportando come un videoregistratore rotto, rivedeva la scena avvenuta ore prima come in una sorta di eterno replay, tanto da poter ripetere a memoria le parole che si erano scambiati.

"Si trovavano tutti in infermeria, gli occhi fissi sulla figura appena comparsa.
-È una questione delicata,- disse Albus Silente avvicinandosi al letto della giovane. -ma spero che non me ne vogliate, se preferisco parlarne prima in privato con la Signorina Granger.- Il vecchio professore aveva accompagnato i ragazzi alla porta assicurando che avrebbero potuto sapere tutti i particolari in un momento migliore. Aveva, poi, posato una mano sulla spalla di Harry, il cui sguardo si era impercettibilmente incupito. Forse, dopo tutti gli anni di confidenze con il preside, non essere il diretto interessato di qualche importante e sconvolgente rivelazione lo faceva sentire...escluso?
Il gruppo uscì in silenzio, ma non fu altrettanto facile congedare Fred che si mise a tirare fuori scuse di tutti i tipi per rimanere. Non aveva, però, potuto fare nulla contro Madama Chips che l'aveva preso per un braccio e portato fuori chiudendosi la porta alle spalle, lasciando Hermione e il Professore soli.
Il sorriso bonario che il preside aveva sfoggiato fino a quel momento si attenuó e sui suoi occhi scese un'ombra preoccupata. Quell'espressione, pensò Hermione, stonava incredibilmente con il carattere solitamente calmo del vecchio mago. Lo vide agitare la bacchetta verso la porta in modo circolare per poi rivolgersi a lei.
-Signorina Granger,- proferí sedendosi su una sedia accanto al letto della ragazza. -cercherò di spiegarle la situazione nel modo più chiaro possibile, anche se non sarà un'impresa semplice.- continuó, prendendo ad allisciarsi la lunga barba.
-Cosa intende dire, professore?- chiese Hermione cominciando ad agitarsi nel letto.
-Vede Signorina Granger, la questione è complessa e alquanto confusa. Prima di parlare della sua situazione, però, devo metterla al corrente di un fatto estremamente rilevante avvenuto molti anni fa.- il mago prese aria, Hermione, al contrario, trattenne il fiato.
-Al tempo io stavo ultimando i miei studi, di lì a breve avrei preso la cattedra di professore, quando un fatto misterioso attirò la mia attenzione. Una giovane strega era stata ritrovata morta nei pressi della dimora che condivideva con il marito e il figlio. Volevo saperne di più e come meglio potevo, cercai di raccogliere più informazioni possibili. Dalle voci che circolavano nel Mondo Magico venni a sapere che la donna era stata ritrovata con il corpo mutato, come se nel momento della morte stesse compiendo una trasformazione. Cercai in diversi testi sulla trasfigurazione, ma non trovai nulla che potesse collegarsi a quella vicenda. Solo dalle testimonianze del marito si scoprì che la strega era caduta in depressione per un periodo, prima di sposarsi, per dei problemi legati alla famiglia e che dopo tre anni dal matrimonio aveva iniziato a manifestare strani cambiamenti di umore.- A quelle parole Hermione 
iniziò ad avere uno strano presentimento. -Scatti di rabbia improvvisa trasformavano quella che era sempre stata una donna dolce e gentile in una creatura dominata dalla collera. Il marito la trovava diversa, cambiata, nell'umore come nell'aspetto e-
-Professore questo cosa c'entra con me?- lo interruppe la ragazza spaventata. Cominciava a capire dove il preside volesse andare a parare con quel discorso, ma l'ammetterlo a sé stessa le era troppo difficile.
-Signorina Granger, sono venuto a conoscenza di ciò che le è accaduto negli ultimi giorni e non posso fare a meno di ricollegare questi avvenimenti alla storia passata. Anche lei, come quella donna che era caduta in depressione, ha subito uno shock emotivo a causa della guerra. Non so quali siano i principi e le cause di questo "maleficio", se così lo si vuol chiamare, ma è molto probabile che lei si trovi nella stessa situazione di quella strega.- Hermione era ormai terrorizzata. Se era nella comune situazione di quella donna, comune era anche...il destino?
-Mi sta dicendo che continuerò ad avere scatti di rabbia fino a...morire?- la voce le si spense sull'ultima parola.
-Non è sicuro che la sua condizione sia la stessa di quella strega, ma sappia che sia io che gli insegnanti svolgeremo delle ricerche per risolvere questo problema. Fino ad allora,- aggiunse il preside con voce grave, -dovrà controllarsi, dominarsi. La prossima volta potrebbe fare del male a qualcuno, oltre che a sé stessa. Dovrà tenere a bada la bestia della rabbia, fare in modo che non la divori, altrimenti sarà finita.-"


Hermione rabbrividí ricordando quell'ultima frase. La prossima volta, se non ci fosse stato nessuno a fermarla, avrebbe potuto scatenarsi contro qualcuno, magari contro Harry, Ron o peggio ancora Fred. Loro non potevano sapere, come le aveva raccomandato il preside, non poteva mettere tutti in allarme, e lei non poteva rischiare di far del male a qualcuno. Avrebbe allontanato tutti, avrebbe affrontato tutto da sola.

 
***
 
Era stata dimessa dall'infermeria due giorni dopo. Non aveva più accettato visite dopo la discussione con Silente, meglio allontanare tutti da subito senza dover dare spiegazioni sulla propria vicenda. Non avrebbe voluto affrontare tutta quella situazione da sola, ma non aveva scelta. Avrebbe messo in ansia tutti i suoi amici rivelando loro la verità, avrebbero avuto timore di lei e standole troppo vicini sarebbero stati in pericolo. Ma anche se sola, sarebbe andata avanti a testa alta, con il completo controllo di sé.
Essendo scesa a colazione prima di tutti, al fine di evitare gli amici, era arrivata davanti alla porta dell'aula di pozioni con un quarto d'ora d'anticipo. Cosicché appoggiata alla parete, aveva tirato fuori il libro della materia iniziando a ripassare argomenti che già conosceva perfettamente ma che le avrebbero distolto la mente da quasiasi altro pensiero.
-Sempre a studiare Granger?- trattenne un sorriso, non era più il caso di sorridere con lui.
-Fred, dirò a Harry di smettere di prestarti la Mappa se l'unico uso che ne fai è quello di sfruttarla per rintracciarmi nel castello. Comunque sto ripassando.- proferí gelida. Fred le si avvicinò confuso e la sentì irrigidirsi terribilmente quando le fu più accanto.
-C'è un motivo per cui non volevi ricevere in visita il tuo bellissimo ragazzo?- chiese con fare giocoso.
-Semplice, volevo stare sola. A volte, si sente il bisogno di stare soli Fred.- Il sorriso sul volto del ragazzo si congeló.
-Hermione se c'è qualcosa che devi dirmi dimmela subito senza girarci troppo intorno.- aveva parlato duro, deluso. Due giorni che non la vedeva e ora gli sembrava di avere davanti tutta un'altra persona. Cos'era successo? Aveva a che fare con la discussione con avuta con il professore?
-Cosa ti ha detto Silente?- le chiese senza tanti preamboli.
Hermione riportò alla memoria le parole riferitole dal preside.

"Ho detto ai suoi amici che avrebbero potuto sapere di cosa le ho parlato, ma le raccomando di non dire la verità. Manderebbe tutti nel panico e non è il caso di scatenare il caos, finché non sappiamo di cosa si tratta. Dica loro questo: che è stata affetta da un particolare e raro malessere di origine magica che modifica temporaneamente il carattere, ma che durante la convalescenza è stato curato. In questo modo non dovrebbe ricevere domande spinose."

Ripeté a Fred quelle parole sperando che mollasse la presa su quell'argomento, ma Fred Weasley, si sa, non si lascia convincere facilmente.
-Se è questa la scusa che vuoi propinare a chiunque ti chieda di quella conversazione, ti consiglio di essere più convincente. Qualcuno più stupido come Ron, magari, crederà che Silente ti ha voluto dire in privato che avevi un malessere, ma non puoi darla a bere a me.- Hermione cercò di rimanere impassibile rimanendo fissa sul proprio libro.
-Sei libero di non crederci, sta di fatto che è la verità.- replicò con apparente indifferenza. Le dispiaceva essere così fredda con lui che non aveva fatto nulla per meritarsi un simile trattamento. Avrebbe voluto rivelargli la verità, farsi infondere sicurezza dal suo sorriso e venire accolta in uno di quegli abbracci che la scadavano fino alle ossa, ma se si comportava così, era anche per lui, per proteggerlo e non fargli del male.
-D'accordo. Quindi ora come stai?- chiese incorciando le braccia furbo.
-Bene, grazie.- lo sentì sospirare e allontanarsi da lei, e sentì il cuore accartocciarsi. Il momento di chiudere era arrivato.
-Senti Hermione, io non so cosa vi siate detti e se tu non vuoi dirmelo mi sta bene, non te lo chiederò. Però parlami! Sono io, sono Fred!- Hermione continuava a fissare le pagine. Non poteva incontrare il suo sguardo proprio ora, ma Fred le sottrasse il libro dalle mani. -Guardami negli occhi, almeno!- Lo guardò nel modo più impassibile che riuscì a trovare. -Che c'è ti sei stancata di me?- chiese con la bocca storpiata da un mezzo sorriso che sapeva di amarezza. -È così?- incalzó di fronte al silenzio della ragazza. Si guardarono ancora negli occhi, nessuno parlò. Il primo a muoversi fu Fred, chiuse il libro e lo consegnò alla ragazza, l'espressione delusa. Hermione lo prese e lo riaprí ricominciando a leggere. Sentiva i passi del ragazzo, che si allontanavano nel corridoio, risuonare pesanti, ma la lacrima che cadde sulle pagine ingiallite fece più rumore. 






 
N.D.A.
Lo so, è passato più di un anno. E meno male che nelle ultime note avevo scritto "il prossimo capitolo arriverà prestissimo!". Mi dispiace ma è stato un anno troppo pieno e tra tutto non sapevo più nemmeno come mandare avanti la storia. Questo capitolo è stato difficile da scrivere e ogni volta che mi ci mettevo sopra, avevo dei ripensamenti. Non sono sicura di aver decritto una buona "rottura" tra Fred e Hermione, ma è esattamente così che me la immaginavo. Spero di non aver fatto degli errori nel parlare di Silente. Ho provato a documentarmi e non sono certa di quanto giusto sia il pezzo scritto su di lui. Se qualcuno di voi ha commenti a riguardo, per favore, mi faccia sapere. Spero sia rimasto ancora qualcuno a leggere questa storia, non faccio promesse ma cercherò di impegnarmi nell'aggiornare con più frequenza. In tutto questo ho cambiato nome, non più _Apple_ ma MadHattersTwinSister, e credo che questo sarà definitivo. Spero vogliate lasciarmi un commento per farmi sapere cosa pensate, è molto importante conoscere la vostra opinione.
Alla prossima,
MadHattersTwinSister
  
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