Maldito
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Letale come le zanne del giaguaro.
Dolorosa come il veleno del serpente
piumato.
Inesorabile come la stretta mortale
dell’anaconda.
Colpisce anche nell’oscurità senza
bisogno di vedere, come il pipistrello.
La
maledizione degli dei avrebbe colpito chi aveva depredato l’oro degli dei.
Chi
aveva chiesto un riscatto in oro ed aveva restituito morte e distruzione.
I
falsi dei avrebbero pagato con la loro vita e con la vita dei loro figli per
tutto il tempo a venire, finché fosse esistito quell’oro.
Per
dare vita ad una maledizione serviva una vita da offrire in sacrificio.
Sangue
per dare forza agli spiriti vendicatori.
Il
gran sacerdote Tzekel-kan sapeva che gli dei meritano
un tributo appropriato.
La
vita di un nobile, non la vita di uno di quei cani invasori.
Era
onorato di compiere il suo ultimo rito e di offrire se stesso come sacrificio.
Il
mondo di El Dorado era
finito, la città distrutta, gli abitanti fatti schiavi, restava solo lui.
Tzekel-kan
affondò la lama di selce nella gola e lasciò che gli spiriti prendessero la sua
vita per dare forza alla loro.
***
Trecento anni dopo
Identici
pezzi d’oro consegnati a Cortes in persona.
Gli
dei pagani maledissero quell’oro.
Eravamo
stati maledetti.
È
iniziata col sangue e finirà col sangue.
Cominciate
a credere alle storie di fantasmi, Miss Turner? Ci siete dentro.
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Cantuccio
dell’Autore
Eh-ehm… salve…
Era
da tanto tempo che volevo scrivere qualcosa su Tzekel-kan,
e adesso finalmente ho trovato l’ispirazione.
In
caso non aveste capito, nel mio headcanon il tesoro
maledetto di “Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna” è maledetto
perché è stato Tzekel-kan a maledirlo, per vendicare
il suo popolo dopo l’invasione dei conquistadores.
Le
frasi alla fine sono tutte citazioni del film, per rendere chiaro in cosa
consiste il crossover.
Posso
dedicare questo scritto solo a MiticaBEP97 perché è lei che mi ha fatto
riconsiderare un cattivo semisconosciuto e anche considerato poco.
A
Voi, mia Dea *offre sacrificio*
Makoto