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Autore: Kade    27/04/2015    7 recensioni
Rin è una giovane avvocato di Tokyo che adora il suo lavoro. Ha un ragazzo che la ama, una casa tutta sua e tanti amici. Ha tutto quello di cui ha bisogno e ha intenzione di vivere la sua vita in tranquillità. La sua esistenza, però, viene sconvolta dalla comparsa di Sesshomaru, uomo d'affari arrogante e freddo come il ghiaccio, che ha bisogno di lei per risolvere alcune controversie giudiziarie e per mettere a tacere per sempre il suo più acerrimo nemico: Naraku. Fra aule di tribunale, incertezze, amori e incomprensioni, ecco a voi la mia storia.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 Amori in tribunale

Capitolo 5
"Primi passi"




Il trillare della sveglia la fece desistere dall’intenzione di continuare a dormire. Si stropicciò gli occhi e si costrinse a sollevare le palpebre, nonostante il terrore dettato dalla luce accecante del sole. Si era completamente dimenticata di chiudere le persiane della grande finestra della camera da letto e per un buon motivo.

Sì, perché nonostante avesse ponderato a lungo quella decisione e avesse speso gran parte del tempo a elaborare un discorso quantomeno accettabile, il ricordo della reazione avuta la sera prima da Kohaku continuava a martellarle il cervello in maniera inarrestabile. Per carità, era convintissima di aver fatto la cosa giusta. Si era resa conto che i sentimenti per lui non erano più come quelli di una volta e che il fatto che stessero ancora insieme era frutto dell’abitudine, della routine che ormai si era insediata nella sua vita. Ma quando ripensava al volto del suo ex fidanzato dopo la confessione, le si formava un groppo alla gola che sembrava non voler andare via.
Si fece forza e scacciò via le lenzuola di cotone bianco, decisa a preparare una colazione che potesse sollevarle il morale almeno un po’.

Si diresse verso la cucina e cominciò a trafficare tra i vari scaffali, recuperando gli ingredienti utili alla preparazione dei pancakes. In venti minuti aveva preparato una pastella densa e dall’ottimo aspetto e, dopo varie cotture in una padella in cui aveva fatto sciogliere del burro, si mise a trafficare con lo sciroppo d’acero. Afferrò la forchetta, pronta per addentare il primo pezzo di quella prelibatezza, quando il suono del campanello la bloccò.

Diede un’occhiata all’orologio da polso argentato. Le otto e trenta del mattino. Chi poteva essere a quell’ora? Non di certo Jakotsu, che sapeva benissimo quanto Rin diventasse irritabile se disturbata prima delle dieci in un giorno festivo. Si alzò dallo sgabello imbottito e si avviò verso la porta. Guardò nello spioncino e strabuzzò gli occhi.
Sesshomaru.

“Merda…” sibilò piano, chiudendo lo spioncino con uno scatto.


Che cosa ci faceva quell’arrogante, borioso e incredibilmente sexy homo sapiens sapiens là fuori? Appoggiò la schiena alla porta e si guardò intorno, sconvolta. Il soggiorno era un macello: vestiti sulla poltrona, una bottiglia di vino vuota e due bicchieri, di cui uno solo sporco, sul tavolino di vetro (idea di Kohaku, che sperava in una seratina romantica con la sua ex-metà, la quale lo aveva ampiamente deluso con la sua rivelazione scioccante), un plaid giallo canarino con fenicotteri rosa appallottolato sul divano e un piatto con avanzi di English Breakfast sul pavimento. Insomma, di certo non era un luogo adatto ad accogliere degli ospiti.

“So che è in casa. Vedo l’ombra dei suoi piedi.”

Rin notò un velo di divertimento nella voce di Sesshomaru e, dopo un sospiro lungo e sofferto, si premurò di aprire la porta. L’homo sapiens sapiens indossava un completo grigio antracite di ottima fattura, adornato da gemelli d’argento e da una cravatta blu scuro di seta. La sua espressione era fredda e impassibile, ma un leggero movimento all’angolo destro della sua bocca fece intuire quanto godesse della situazione.

“Buongiorno, signor Takahashi…” salutò Rin, stando comunque di fronte alla porta. Non voleva che l’uomo vedesse in quali condizioni versava casa sua, ma sapeva anche che, prima o poi e per pura cortesia, avrebbe dovuto farlo entrare.
“Che cosa la porta qui a quest’ora del mattino?” chiese l’avvocato, non mancando di far trapelare una nota accusatoria nel tono di voce.

“Le ho portato dei documenti che penso possano interessarle. Sono i dati delle operazioni finanziare effettuate dalla mia azienda fino a due settimane fa. Il responsabile del settore contabilità me li ha fatti recapitare ieri sera. Credo voglia dare loro un’occhiata.”
Lo vide adocchiare il soggiorno oltre la sua testa e Rin sospirò per un momento, allontanandosi dalla porta e lasciando tacitamente che si prendesse la libertà di entrare dentro casa sua. Afferrò i documenti che Sesshomaru le stava porgendo e li tenne tra le mani.

“Ha fatto colazione? Posso offrirle qualcosa?” domandò Rin, ricordandosi delle buone maniere. Maniere che certo quell’arrogante di un iceberg non meritava solo per il fatto di essersi presentato a casa sua a quell’ora indecente.

“Del caffè.” rispose lui, notando la bottiglia di vino e i due calici di vetro. Il grazie, ovviamente, era un optional. “Serata romantica andata male?

Rin strabuzzò gli occhi per un momento, quindi si voltò verso di lui. “Come, scusi?”

Sesshomaru fece cenno con un piccolo movimento della testa alla bottiglia e ai bicchieri. “Solo uno dei bicchieri è stato usato. Deduco che uno dei due non abbia avuto l’occasione di bere…” O che lei abbia un fidanzato immaginario. No, questo non lo disse a voce alta.

La ragazza gli rifilò una lunga occhiata penetrante, quindi si voltò e cominciò ad armeggiare col caffè, che versò in una tazza azzurra, la quale venne posata sul tavolo della cucina con un tonfo sordo.
“Mai pensato di fare il detective?” domandò stizzita.

“Ha trascorso la serata in solitudine. Nulla di cui vergognarsi.” affermò Sesshomaru, piegando un angolo della bocca nella parvenza di un ghigno divertito. Da una parte non poteva che gioire, visto il suo recente e quantomeno inaspettato interesse verso quella donna. Interesse che il suo lato più orgoglioso voleva soffocare, invano.

“Potrei dire lo stesso di lei. Se avesse trascorso la serata in compagnia, probabilmente non avrebbe abbandonato il letto per venire qui a casa mia." A rompere le palle. Ma anche lei preferì evitare di dire ciò ad alta voce.

"Touchè." Disse soltanto, seguendo Rin verso la cucina, dove la osservò alle prese con la macchinetta del caffè. Aveva mani piccole e delicate, dal colorito pallido, capaci di compiere movimenti aggraziati. Per un attimo si fermò ad immaginare le mani dell'avvocato sul suo petto, che toccavano non troppo pudicamente il ventre, sempre più giù.
Si riscosse in fretta quando Rin le mise davanti una tazza arancione colma di caffè nero di fronte a sé, quindi prese a bere a piccoli sorsi, osservando la giovane donna aprire il fascicolo e leggere i documenti con attenzione.

"C'è un'incongruenza nella tabella degli estratti conto di Settembre dell'anno scorso. Un trasferimento dell'ammontare di un miliardo e duecentomilioni di yen a un conto criptato di Hong Kong. Si mette male... " Disse a un certo punto Rin, scuotendo la testa e posando il fascicolo sul bancone, mentre Sesshomaru era in trepidante ascolto. "La presenza di questo conto offshore è un grosso problema, dal momento che adesso dovremo occuparci di risalire all'intestatario... e per fare ciò, dovremmo teoricamente chiedere alla divisione dei Crimini Finanziari e a quella dei Crimini Informatici di poter accedere ai loro database."

"Teoricamente?" domandò Sesshomaru, inarcando un sopracciglio, chiaramente confuso dall'uso dell'avverbio.

"Esatto. Se chiedessimo loro aiuto, probabilmente ci vorrebbero mesi e mesi spesi tra commissariati e questioni burocratiche. Accedere al catalogo dei conti in possesso dall'Agenzia Nazionale di Polizia equivale a perdere il processo per insufficienza di prove valide. L'unica soluzione..." continuò Rin, versando una tazza di caffè anche per sé. "... sarebbe quella di agire in modo un po'... anticonvenzionale?"

"Vorrebbe dire illegale?" Sesshomaru era abbastanza stupito dalla proposta dell'avvocato, la quale gli stava consigliando senza tanti problemi di fottersene e agire attraverso mezzi poco raccomandabili, soprattutto per uno nella sua situazione. Ma, nonostante tutto, ascoltò ciò che lei aveva da dire.

"Se vuole metterla in questi termini. Ho un amico, grande esperto di computer, che ci potrebbe aiutare." Con esperto intendeva dire hacker, ecco. "Potrebbe risalire all'intestatario del conto nel giro di una settimana o poco più. L'ho già visto all'opera, so che ci potrebbe aiutare sul serio."
L'espressione sul suo viso, convinta e ottimista, fece desistere Sesshomaru da qualsiasi rimostranza. L'uomo annuì, dando il suo silenzioso permesso alla giovane donna di agire. La guardò sorridere e bere un goccio di caffè, per poi prendere il cellulare dalla borsa lasciata sul bancone dal giorno prima e cercare il numero che le serviva nella rubrica. Dopo averlo trovato, premette il tasto di chiamata e attese.
"Miroku!" esclamò a mo' di saluto. "Tutto bene e tu? ... Sango? Se la sta cavando bene coi bambini? ... Eh, immagino. Ascolta, ho bisogno di chiederti un favore immenso. Potresti venire a casa mia verso le cinque di questo pomeriggio? ... Oh, ti ringrazio! Allora ti aspetto... Ahahah! A dopo!" 
Chiuse la telefonata con un sorriso sulle labbra, quindi si voltò verso Sesshomaru, che la osservava serio.
"Ha detto che verrà qui. Preferisco spiegargli le cose di persona, piuttosto che attraverso un telefono. Dopotutto è probabile che chi l'ha incastrata stia tenendo d'occhio non solo i suoi tabulati telefonici, ma anche quelli delle persone più vicine a lei in questo momento. Appunto per questo vorrei chiederle anche di scrivere una lista di persone con cui ha avuto contatti frequenti in questo periodo."

"Sono solo due nomi: il suo e quello di Koga." rispose brevemente, il volto come una maschera di ghiaccio, finendo con un sorso il caffè e lasciando la tazza sul bancone. Avrebbe dovuto fare anche il nome di Sara, la puttana con la quale aveva trascorso qualche notte in quest'ultimo periodo. Ma ne valeva davvero la pena? In realtà non era che uno sfogo per lui, non di certo qualcuno a cui avrebbe potuto confidare chissà che. Non che Sesshomaru si confidasse, parliamoci chiaro. "Tornerò qui alle cinque." Si voltò e uscì dall'appartamento, lasciando Rin perplessa.

Ma che gli era preso? Tutt'a un tratto si era come gelato sul posto (più del solito, in effetti), mettendo un muro alto e implacabile tra di loro. Eppure era quasi sembrato a suo agio in quella casa, accanto a lei, mentre beveva il caffè. Rin si rese conto di aver perso il sorriso che aveva accompagnato quasi tutta la telefonata con Miroku, lasciando il posto a un velo di tristezza sul viso causato dall'improvviso mutamento di Sesshomaru. Forse la richiesta di avere accesso alla sua lista contatti era stata interpretata come una violazione della sua privacy. Ma cosa ci poteva fare lei? Alla fine era parte del suo lavoro quello di conoscere ogni più piccolo e sordido segreto del cliente del momento e Sesshomaru, nonostante la sua alterigia e a dispetto della sensazione di calore che sembrava inondarle il ventre ogni volta che incrociava il suo sguardo, non faceva differenza. Perciò che se ne facesse una ragione fin da subito, perché Rin non lo avrebbe trattato diversamente dagli altri. Ma il pensiero che le venne in mente mentre beveva gli ultimi sorsi di caffè, il pensiero che sembrava in realtà più veritiero, era il fatto che probabilmente Sesshomaru le stava mentendo. 





"Rin, mia cara, diventi più bella ogni giorno che passa!"
La ragazza abbracciò forte Miroku, il quale, pensando di non essere stato visto, allungava la mano sul suo fondoschiena, pronto a palpeggiarla. Rin gli diede uno schiaffo sul volto, lasciandogli cinque dita stampate sulla guancia.

"E tu, invece, non sei cambiato per niente!" esclamò severamente, incrociando le braccia sul petto. In realtà, oltre alla vena da maniaco che sembrava non essere sparita col matrimonio e coi figli, il ragazzo non era mutato neanche nell'aspetto: aveva ancora i capelli neri raccolti in un codino basso, gli occhi brillanti e vivaci di un blu profondo e la corporatura magra ma tonica di chi sembra aver appena superato l'adolescenza. "Come stai? Come ho potuto vedere, non hai perso le tue tendenze da maniaco..."

"Il matrimonio è una cosa bellissima, ma non fa miracoli." disse scherzoso, prendendo posto sul divano del salotto. "Sango sta bene, non ha ancora smesso di darmi cinquine. Eppure dovrebbe aver capito che il mio sfiorare le donne è una dimostrazione di ammirazione per le loro infinite qualità intellettive..." scosse la testa, sconsolato, quindi sorrise, mostrando i denti candidi e regolari. "I bambini, invece, sono la dimostrazione che i gemelli possono essere diversi tra loro. Akira è molto più tranquillo e pacato di Yumi, che è una vera e propria peste. Sango è preoccupata che possa avere dei problemi quando comincerà le medie. Per ora gli insegnanti dicono che, per quanto abbia delle grosse potenzialità, il fatto di essere così scalmanata la penalizza parecchio..."

"Sono sicura che troverete un modo per risolvere il tutto. Yumi è una ragazzina in gamba, vedrai che si darà una calmata. Basterà l'arrivo di un ragazzo che le piaccia per farla calmare. Fidati."

"Quel mostriciattolo dovrà passare sul mio cadavere prima di mettere le mani sulla mia Yumi..." rispose Miroku, mettendo su un'espressione imbronciata. Rin rise al dire del ragazzo e alla sua vena iper-protettiva da neo-padre. "Ma ora dimmi... " proseguì lui. "Come va con Kohaku? Ho ricevuto la partecipazione. Congratulazioni, Rin! Inutile dire che Sango ha trascorso mezzora ad emettere gridolini eccitati, per cui se dovessi mostrare segni di sordità precoce, sappi che è tutta colpa della mia adorata mogliettina."

Il sorriso che premeva per comparire sul volto di Rin fu bloccato dal ricordo della notte prima. Kohaku e la sua reazione, perfettamente comprensibile, al rifiuto di Rin di sposarlo. Come dirlo a Miroku? Optò per la verità più pura e schietta. Dopotutto lei e il ragazzo si conoscevano ormai da anni e quel tipo di amicizia che intercorreva tra loro non lasciava spazio a segreti o omissioni.
"In realtà, io e Kohaku ci-"

Il suono improvviso del campanello la interruppe di colpo. Si alzò dal divano e aprì la porta, ritrovandosi di fronte Sesshomaru, fasciato in un paio di jeans scuri e in un maglioncino grigio con un ricamo particolare. 
"Salve, signor Taisho!" salutò educatamente, facendosi da parte per farlo entrare e interponendosi tra lui e Miroku. "Questo è Miroku, l'amico di cui le ho parlato. Stavo appunto per spiegargli il motivo della sua venuta qui..."

"Prego." disse solo Sesshomaru, senza neanche stringere la mano a Miroku e prendendo poi posto sulla poltrona e attendendo con le braccia posate sui braccioli e le gambe accavallate. 
Rin si soffermò per un istante ad ammirare quella visione con la coda dell'occhio, quindi fece un bel respiro.

"Miroku, il motivo per cui ti ho chiamato qui è che ho bisogno di un favore da parte tua... sai benissimo quanto io stimi immensamente la tua decisione di non avere più legami con le tue attività del passato, ma... attualmente sono l'avvocato del signor Taisho e, come avrai certamente sentito, la situazione è abbastanza intricata. Avrei bisogno, perciò, del tuo aiuto per scoprire una cosa che potrebbe aiutarci a risolvere, almeno in parte, la situazione." Attese paziente, sapendo che Miroku avrebbe intuito l'essenza di quello che lei gli stava chiedendo.

"Rin, sai bene che ho deciso di smettere del tutto con l'hackeraggio. Ora sono sposato e ho una famiglia, non posso permettermi di rischiare..."

"Lo so benissimo... davvero! Ma purtroppo agire per vie legali non aiuterà né il mio cliente, che rischia trent'anni di carcere, né me, dal momento che perderò qualsiasi credibilità come avvocato e vedrò la mia carriera disintegrarsi in mille pezzi di fronte ai miei occhi. Ti prego, Miroku... prometto che farò qualsiasi cosa... " si soffermò un attimo a pensare, poi le venne l'illuminazione. "Prometto che farò da babysitter ai bambini tutte le volte che vorrai!"

Alla parola babysitter gli occhi di Miroku s'illuminarono improvvisamente. Rin sfoderò un ghigho soddisfatto. Sapeva benissimo che Miroku e Sango, dalla nascita dei gemelli, non avevano avuto neanche un paio d'ore da trascorrere insieme e in solitudine. Avevano trascorso il loro ultimo anniversario a giocare a Monopoli coi bambini, rinunciando quindi alla cenetta romantica programmata da un mese, perché la ragazza che doveva badare a Yumi e Akira si era ammalata. Rin ricordava bene la delusione di Miroku, che aveva progettato una cena favolosa e un piccolo spettacolo di fuochi d'artificio solo per lui e la moglie.


"Andata."








Fu così che trascorsero i giorni che seguirono. Miroku si presentò a casa di Rin ogni giorno e passò ore e ore a digitare al computer, decriptando codici e inserendo file di numeri dall'aspetto terrificante per chi ignorante in materia. Sesshomaru si assunse il compito di osservatore e di svuotatore della riserva di alcolici del suo avvocato, la quale, dal canto suo, era troppo impegnata a drogarsi di caffeina e a cercare di cavare qualcosa fuori dai documenti del caso per poter badare a ciò che l'altro faceva.
Un giorno, mentre Rin ingurgitava gli ultimi sorsi del suo quinto caffè e Sesshomaru osservava incuriosito una foto della ragazza di quando aveva diciassette anni che era posata su uno scaffale, la tensione venne interrotta.

"Ce l'ho fatta!" urlò quasi Miroku, gli occhi leggermente arrossati dal troppo lavoro al pc e la voce un po' roca per il silenzio che aveva accompagnato quelle ore. "Entrare nel database dell'Agenzia Nazionale è stato un gioco da ragazzi. Dovrebbero proteggere un po' meglio il loro sistema, visto che anche una come Rin ci potrebbe entrare...- Eih!" s'interruppe improvvisamente in seguito allo scappellotto ricevuto dalla ragazza, la quale era in ogni caso consapevole al cento per cento delle sue capacità quantomeno inesistenti al pc. "Comunque... ho trovato questo numero di conto, gestito da una banca privata di Hong Kong, che sembra abbastanza sospetto, perché presenta un codice poco comune e difficilmente hackerabile. Ma ci sono riuscito. Con un clic posso entrare nella lista dei versamenti in entrata per verificare se sia lo stesso conto che avete trovato voi... pronti?"

Rin e Sesshomaru, avvicinatisi a Miroku, annuirono all'unisono dopo essersi scambiati un'occhiata. Sesshomaru faceva ancora fatica a capire tutto ciò, visto che lui non aveva una parte d'azione concreta all'interno di quel caso, ma si era recato a casa del suo avvocato in tutti quei giorni per provare ad avere un'idea dello sviluppo delle cose. Rin, dal canto suo, era più che decisa a dare una svolta a questo caso che la stava facendo impazzire. Aveva consultato i documenti per giorni, senza però trovare niente che potesse aiutarla a smuovere la situazione. Non aveva intenzione di lasciare che no Taisho finisse in galera per tutti quegli anni... aveva bisogno di qualcosa da portare al processo.
Miroku cliccò su un link e digitò un altro codice, quindi riuscì ad entrare nel conto.

"Sono proprio bravo, eh?!" emise una risatina divertita e rilassata, ma di colpo ridivenne serissimo. "Ma... ma che cazz-"
La pagina del conto si era oscurata del tutto e improvvisamente una lunga lista di numeri e simboli in verde chiaro iniziò a tappezzare lo schermo del computer. La scritta "access denied" lampeggiava velocemente e Miroku iniziò a trafficare di nuovo coi tasti, deciso a capire cosa fosse successo. Rin gli teneva il fiato sul collo, chiedendogli che diamine fosse accaduto.
"Il tuo computer... si è bloccato. Non riesco più a digitare! Porca troia!" Miroku si mise una mano sulla fronte, mentre Rin e Sesshomaru si sedettero quasi contemporaneamente sul divano. Tutta la tensione presente fino a poco fa era sparita, lasciando spazio a una tenue disperazione, che crebbe nel giro di pochi minuti. L'unico rumore udibile in quei minuti fu il ticchettio dell'orologio a muro. Miroku, essendosi abbandonato precedentemente sullo schienale della poltrona, si avvicinò di nuovo allo schermo e cominciò a leggere i codici presenti.

"Miroku... cos'è successo di preciso?" chiese debolmente Rin, ravvivando i capelli con la destra, mentre Sesshomaru attendeva silenzioso.

"Qualcuno ha bloccato l'accesso. Evidentemente il conto è collegato a una rete wireless che consente di verificare gli accessi da altre postazioni o quelli sospetti in generale. Potrei risalire all'indirizzo IP, ma dubito che sia rintracciabile, visto il livello di protezione. Ora darò un'occhiata al codice per-" 
Si bloccò di colpo, strizzando gli occhi per vedere meglio sullo schermo. Quindi emise un verso di stupore e infine battè il pugno sul tavolino. "LO SAPEVO! Quel bastardo..."

"Eh?" esclamò interrogativamente Rin, mentre Sesshomaru rimaneva impassibile di fronte a tutto ciò, il bicchiere di whiskey ormai quasi vuoto.

"Vedete qui?" domandò Miroku, indicando una serie di caratteri sullo schermo a Sesshomaru e a Rin. "QKoPuter... è il nome di uno dei più famosi hacker. Ho scritto la mia tesi di laurea su di lui e sulle cazzate che ha fatto durante la sua misera vita."

"Quindi c'è lui dietro tutto questo?" chiese Rin, dando ancora una volta un'occhiata al nome. "E poi che vorrebbe dire quel nickname?"

"Quite Keen On Computer... espressione inglese per indicare quanto lui sia decisamente bravo con la tecnologia. È considerato uno degli hacker introvabili, quelli che dotano i propri computer di firewall e applicazioni che farebbero invidia a qualsiasi sistema informatico in possesso dai governi dei paesi più ricchi. Per quanto sia un bastardo, è un vero e proprio genio."

"Trovalo." disse improvvisamente Sesshomaru, fissando i suoi occhi color ambra in quelli di Miroku, stralunato dalla richiesta diretta.

"Le probabilità che io riesca a trovarlo con quest'attrezzatura sono basse. Dovrei recuperare la mia e-"

"Fallo." insistette Sesshomaru, col suo tono duro e freddo come il ghiaccio. "Fallo e quando sarò assolto da queste accuse ti riempirò di così tanti soldi da non poterli contare. Fallo e garantirò protezione a vita a te e alla tua famiglia. Fallo."

I due uomini si osservarono per un lungo istante, l'uno soppesando la richiesta e l'altro semplicemente attendendo quello che sarebbe di sicuro stato un responso positivo. Rin stava tra i due, lanciando sguardi dall'uno all'altro come se seguisse una partita di silent tennis. Infine, dopo un breve sospiro, Miroku distolse lo sguardo.

"Lo farò."









Angolo dell'autrice



Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace! So che sono passati mesi dall'ultimo aggiornamento, ma sono stata totalmente assorbita dal vortice dell'Erasmus e non ho proprio avuto il tempo materiale per mettermi al pc a scrivere. Ho approfittato di questi pochi giorni di vacanza per raccogliere le idee e devo dire che sono abbastanza orgogliosa di questo capitolo.
Le cose cominciano a farsi più serie. Le accuse imputate a Sesshomaru sono decisamente gravi e la mia totale ignoranza in Giurisprudenza mi avrà sicuramente fatto commettere qualche errore. Prego gli esperti/e di farmi notare qualora avessi sbagliato qualcosa! :) Miroku entra in scena come hacker. Vi piace il suo personaggio? Io lo adoro davvero e spero di aver reso quel pizzico di simpatica perversione in mezzo a tutto 'sto casino. Presto entreranno in scena anche Sango, i due gemellini e InuYasha e Kagome. Ci saranno un po' tutti, insomma.
Ma basta con gli spoilers! Al via le risposte alle recensioni :)



KillerxPenguen_93  >   Grazie mille per la recensione! Sono contenta che la storia ti piaccia e spero che leggerai anche questo aggiornamento. Un bacio! :*



GHOTICdoll  >    Hello! :) Davvero mille grazie per aver scritto la tua opinione su questa storia. Fa sempre piacere ricevere commenti positivi e sapere che i lettori trovano "Amori in tribunale" divertente. In questo capitolo l'umorismo è venuto un po' a mancare, per dare spazio agli sviluppi della storia, ma spero di poter dargli dell'altro spazio nei prossimi aggiornamenti. Un bacione! :)



Zonami84  >    Ciao, bella! Scusami tu per l'immensissimo ritardo. Tra poco avrei festeggiato l'anniversario di questa storia senza aver pubblicato neanche un capitolo. Come ho detto prima, l'Erasmus mi ha presa del tutto, impedendomi di scrivere, ma spero di poter riprendere a farlo prestissimo. :) Eh già, Rin finalmente si è liberata di quella cozza iper-sensibile di Kohaku per passare al più appetibile e sexy leone bianco qual è Sesshomaru. Mica scema la ragazza, eh! Chi non lo avrebbe fatto? :3 Spero tu legga questo capitolo! Mi piacerebbe sapere il tuo parere. :) Un bacione!




The queen of darkness  >     Mia cara, sappi che mi hai quasi fatta finire all'ospedale per un infarto causato dal troppo ridere. Al tuo processo per lesioni aggravate si aggiungerà anche il tentato omicidio. :3 Sì, Rin ha aperto gli occhi e ha capito che in un talent show come "L'avvocato e il sexy man" Kohaku non ci stava a fare proprio una pera cotta. Meglio vertere sul bel Sesshomaru, eh! Almeno c'è sostanza. In tutti i sensi. :3 (*immagini porno sfilano davanti agli occhi di Kade, che si riprende a fatica*)
Eccomi, eccomi. Quando mi hai scritto che padroneggio lo stile giornalistico molto bene ho quasi avuto una sincope. Stavo letteralmente vomitando arcobaleni per quanta dolcezza aveva preso possesso del mio corpo. Sappi che è una delle cose più belle che mi abbiano mai detto come "autrice". Ahahahahah sìììì, stavo godendo anche io! Okay, magari fa un po' pena, ma stigranpeni! Cioè, bella mia, datte 'na svegliata, che Sesshomaru adesso ha puntato i suoi occhietti su un bocconcino di carne di prima qualità come Rin. Ci sarà da ridere nei prossimi capitoli. Non vedo l'ora di mettermi a scrivere! :3
Sesshomaru non ha proprio una coscienza. Lui infila il suo scalpello dappertutto, l'importante è che la tipa sia una bella poponza con le bocce grandi. Se il rapporto è preceduto da una dose di alcool consistente, ancora meglio. Esatto, si sente leggermente in colpa, ma alla fine continua a fare quello che le sue parti basse gli suggeriscono perché non ha anora realizzato (giustamente) quanto Rin stia pian piano entrando nel suo iceberg a forma di cuoricino.
Anche a te rivolgo le mie più sincere scuse per l'immane attesa. ç.ç Mi sento una cacchina volante! Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo. Fammi sapere se ti è piaciuto. :3
Un bacio <3



rafxsulfusxsempre  >   Hello, dearrrr! :3 Ti ringrazio per i complimenti e per l'assiduità con la quale hai letto e recensito gli scorsi capitoli. Mi scuso ancora una volta anche con te per l'attesa e spero che tu possa leggere questo sesto aggiornamento con lo stesso piacere col quale hai letto i precedenti. Risulta sempre emozionante sapere che i lettori adorano le mie storie e questo è sia un grande piacere, sia una grande responsabilità, perché a volte mantenere un certo livello diventa difficile. Spero di esserci riuscita, nonostante tutto! Aspetto una tua recensione con ansia <3 Un bacio anche a te! :D



Serin88  >     Mia carissima Sbrodolina Dolce Cuore! :3
Come stai? Tutto bene? Non invidiarmi per la Polonia. Sì, l'Erasmus è bello, ma dopo tutti questi mesi sto cominciando seriamente a stufarmi di stare qua. Ogni tanto mi metto a pestare mentalmente i piedi e a gridare dentro la mia testa "VOGLIO LA MAMMA" in quattro lingue. :D
Grazie anche a te per la stupenda recensione. Kohaku... eh, non vorrei spoilerare troppo, ma potrebbbe esserci un suo ritorno. Non so ancora come avverrà, ma all'80% ci sarà. Non che questo faccia molta differenza, esatto, ma nella vita non si sa mai quello che potrebbe succedere. I sentimenti giocano spesso in modo strano, quindi mai cantare vittoria troppo presto. :) Jakotsu è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti e credo che la caratteristica di amico gay di Rin, spesso presente nelle fanfiction, sia davvero incredibile. Ecco perché l'ho inserito anche qui, proprio per dare quel tocco di umorismo disinteressato che manca negli altri personaggi. :D Sara è una vera sgualdrinella e Kagura pure, anche se alcune venature del suo personaggio la rendono molto interessante e capace di creare degli sviluppi particolari nella storia. Sesshomaru? Che dire... lui è Sesshomaru. :3
Spero che anche quest'aggiornamento ti sia piaciuto! Un bacione! :*




Heart  >    Credo che il conto dei giorni sia salito a un numero impressionante e per questo mi scuso. Spero che tu non abbia perso interesse nella storia e che possa leggere anche questo capitolo. Mi sento davvero in colpa per aver lasciato passare così tanti mesi senza aggiornare. ç.ç
Aspetto una tua recensione :D Un bacio :*




Chiara_chan  >    Ciao, bella! :) Eh già, gli sviluppi stanno cogliendo i nostri amati personaggi impreparati, ma presto tutto raggiungerà un equilibrio, positivo o negativo che sia. Un bacio anche a te! :D









   
 
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