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Autore: Meramadia94    28/04/2015    5 recensioni
Le tartarughe incontrano la giovane Paige, una ragazzina rimasta orfana da piccola e che ha sempre avuto come unico vero affetto il fratello maggiore, Robert. Ma adesso è scomparso, rapito da ignoti. Inizia così una corsa contro il tempo per salvare il giovane. Nel frattempo, una delle tartarughe inizia a riscoprire un sentimento che credeva non dovesse appartenergli.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Sorpresa, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~''PAIGE!''- urlò il giovane che non doveva avere più di ventiquattro, massimo venticinque anni in direzione della ragazza-:''Non c'è niente, che tu possa fare, scappa va via!!!''
''Ma io non posso...''- tentò di obiettare lei.
'' CORRI!!!''- fu l'ultima cosa che uscì dalla sua bocca, urlata con rabbia e disperazione prima che due uomini completamente vestiti di nero lo raggiungessero.
Lo afferrarono da dietro e lo caricarono a forza in un furgone dello stesso colore dei loro abiti.
La ragazza iniziò a correre più velocemente che le riuscì seppur a malincuore.
''LA RAGAZZA!!!''- urlò un terzo uomo-:'' PRENDETELA!!!! NON FATELA SCAPPARE!!!''

Pioggia.
Erano giorni che la Grande Mela era bersagliata da una pioggia incessante.
Pioveva, Pioveva... e non voleva saperne di smettere.
''Accidenti...''- borbottò Michelangelo cercando di asciugarsi come meglio poteva una volta che lui e i suoi fratelli furono tornati sotto terra-:'' Sono zuppo fino al midollo osseo.''
Gli sarebbe davvero piaciuto tanto, ma davvero tanto, conoscere quel genio che aveva proposto di fare addestramento sotto la pioggia.
O meglio, lo conosceva, ma per il bene della corazza era meglio non dirlo.
''Guarda il lato positivo, ora hai la scusa per saltare la doccia fino all'anno prossimo, contento?''- lo prese in giro Raph.
Il fratellino lo guardò male.
Nel condotto, l'acqua trascinava vecchi cartoni di pizza, rottami, carogne di topi e...
''QUELLA E' UNA RAGAZZA?!?''- fece Don diventando improvvisamente da verde salvia a bianco come un cadavere.
Il genio aveva proprio ragione.
L'acqua, con la sua pressione, oltre ai rifiuti sopra citati stava trascinando anche una ragazzina che occhio e croce non aveva più di sedici, massimo diciassette anni.
E tra l'altro sembrava ancora in vita...
Raffaello non era tipo ne da vedere un' ingiustizia senza dire ''Ah'' e nemmeno da lasciar morire un'innocente senza fare nulla.
Il suo sguardo fu attirato da una fune accanto a loro.
Ne prese un capo e se lo legò in vita.
L'altro lo lanciò a Leonardo.
Era un tacito ordine che diceva-:''Tieni stretta la fune.''
Leo annuì, anche se non si erano detti nemmeno una parola.
A quell'ok del fratello maggiore, il rosso si tuffò e con un paio di bracciate raggiunse la ragazza svenuta, che veniva trascinata dall'acqua-:''Coraggio bimba... tra poco sarà tutto finito.''- la mise al sicuro sotto un braccio e poi diede uno strattone alla fune per dire a Leonardo di tirare per farli uscire dall'acqua.
Ad aiutare il leader si aggiunsero anche Donnie e Miky.
Una volta uscito dall'acqua, il rosso depose delicatamente la giovane ancora svenuta sulla ''terraferma''.
'''Come sta...?''- chiese Miky a nome di tutti.
Il genio le aveva appoggiato due dita sul collo e sul viso, poi li tranquillizzò-:'' Sta bene... ha solo bevuto un po' d'acqua, ma se la caverà.''

Splinter non potè fare a meno di preoccuparsi quando vide i suoi figli rientrare al rifugio e con il maggiore delle tartarughe con una ragazza sui diciassette anni dai capelli castani acconciati in uno chignon difatto e grondante d'acqua di fogna, tra le braccia.
Mentre Donatello portò la ragazza nel suo laboratorio per sincerarsi che oltre ad graffio sopra il sopracciglio sinistro non avesse nulla di grave. Francamente era alquanto stupito che fosse quello l'unico danno...
''... e così abbiamo pensato di portarla qui... che altro dovevamo fare, lasciarla morire annegata o...''
''Certo che mi piacerebbe proprio sapere cosa ci faceva nelle fognature...''- fece Miky esponendo così il pensiero di tutti.
Ad onor del vero c'era da dire che le fogne di New York non erano il posto migliore per fare una passeggiata...
''Forse stava fuggendo da qualcuno o da qualcosa...''- fece Raph. Certo, doveva essere qualcosa di veramente terribile se la giovane era arrivata a nascondersi sotto terra, rischiando addirittura la sua stessa vita.
Ad ogni modo, le risposte le avrebbero avute solo al risveglio di quella giovane ragazza.

Dal momento che gli abiti della ragazzina erano bagnati fradici, Donnie pensò di chiamare l'amica April per farle portare dei vestiti asciutti per la loro giovane ospite, ancora sprofondata in un sonno profondo sepolta dalle coperte sul divano.
Fu April a toglierle la maglia di lana verde, la giacca rosso fuoco ed i jeans chiari a pois per metterle una t-shirt bianca e dei pantaloni neri.
Mentre la rivestiva, la giovane aprì gli occhi neri e saltò a sedere sul divano.
''Non aver paura... sei tra amici...''- cercò di tranquillizzarla la rossa.
La ragazzina dal canto suo non smetteva di guardarsi intorno, terrorizzata. Quello, decisamente, non era il suo appartamento e non assomigliava a nessun posto che conosceva.
''Ma lei chi è....?''- riuscì finalmente a dire dopo aver sprecato un paio di tentativi nel tentare di parlare e riuscendo solo a boccheggiare come un pesce rosso.
''Calmati... mi chiamo April. April O'Neil.
Non aver paura, tesoro...''- pareva che la rossa fosse finalmente riuscita a tranquillizzarla.
Calma ritrovata che però andò a farsi benedire...
''AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!'''- gridò la bruna con tutto il fiato che le era rimasto quando vide davanti a se quattro tartarughe giganti ed un topo.
''C-C-Calma...''- tentò Miky ancora stordito da quell'acuto degno di un grande soprano.
''Non avere paura...''- fece Donatello cercando di tranquillizzarla usando il tono di voce più calmo e pacato che aveva-:'' non aver paura, non ti facciamo niente...''
La ragazzina, tremava da capo a piedi, ma non seppe dire se era per la paura o per il freddo.
Probabilmente per entrambe.
D'altro canto non capitava tutti i giorni di trovarsi davanti un topo e quattro tartarughe giganti... e che erano in grado di parlare.
Provò ad aprire bocca per parlare, ma riuscì solo a boccheggiare come un pesce rosso.
''Ch-chi... chi siete?''- riuscì a dire dopo molti tentativi.
''Non aver paura, non ti faremo del male...''- fece Splinter sedendosi accanto a lei-:'' coraggio ragazza mia... dicci che cosa ti è successo.''
''Dove sono, che ci faccio qui?''- chiese di nuovo la ragazza.
Fu April O' Neil a prendere la parola stavolta-:''Non devi aver paura, cara: al momento ci troviamo nelle fognature di New York, sottoterra. Sei caduta nelle fogne e hai rischiato di annegare... ma fortunatamente passavano questi bravi ragazzi...''- fece l'umana indicando le tartarughe  con il braccio-:'' e ti hanno portato al sicuro in casa loro.''
La giovane annuì calmandosi un poco... ma la sua calma svanì presto.
Il resoconto della rossa aveva svegliato in lei i ricordi della notte precedente e con essi la preoccupazione unità ad un terrore così intenso da parere quasi surreale.
Si alzò in piedi di scatto.
''E Robert? Non avete visto Robert?''- fece la ragazza aggrappandosi alle braccia di Leonardo, il quale le mise le mani sulle spalle nel tentativo di calmarla un po'-:'' Ha ventiquattro anni, occhi chiari, capelli castani... l'avete visto? Dov'è, sta bene?''
''Ehyehyehy... calmati dolcezza, una domanda alla volta...''- propose Mik mettendosi in mezzo-:'' Chi è questo Robert?''
''Robert... è mio fratello...''- spiegò la ragazza crollando di nuovo a sedere sul divano, una volta che ebbe appurato che quelle strane creature non avevano la minima idea di cosa ella stesse parlando.
''Ok, cara...''- propose di nuovo il maestro Splinter-:'' partiamo dal principio, va bene?''
April portò alla giovane una tazza di cioccolata calda con alcuni marshmallow e gliela porse.
Dopo che la ragazza ebbe bevuto un paio di sorsi della bevanda calda iniziò a raccontare-:''  Alcune ore fa..''- o almeno credeva si trattasse di ore-:'' Io e mio fratello maggiore, Robert, eravamo usciti per andare a cena e al cinema insieme.
Ad un certo punto però mio fratello ha cominciato ad innervosirsi... continuava guardarsi indietro come se avesse paura che qualcuno ci stesse spiando.... mi ha preso per mano e ha cominciato a correre... mentre scappavamo gli si è storta una caviglia... mi ha ordinato di scappare, e poi due uomini lo hanno preso...il resto lo sapete: ho continuato a correre fino a quando non sono scivolata in un tombino aperto... se non foste arrivati voi probabilmente sarei morta...''- le ultime parole furono pronunciate con un misto di gratidudine e disperazione.
Certo, non poteva non essere grata a quelle strane creature che le avevano salvato la vita, ma il pensiero di non sapere dove fosse e sopratutto se il fratello fosse ancora vivo la gettava nello sconforto più totale.
Le tartarughe, l'umana e Splinter avevano ascoltato quel racconto con silenziosa partecipazione.
''E non hai idea di chi fossero quegli uomini e che cosa potevano volere da tuo fratello?''- chiese Leonardo.
La ragazza dissentì.
''Ad ogni modo dobbiamo avvertire le autorità del rapimento... ed anche i tuoi genitori, saranno preoccupati.''- propose il maestro Splinter.
Se possibile, quella proposta, fece incupire la giovane ancor di più.
''Siamo solo noi due. I nostri genitori purtroppo sono deceduti in un incendio dieci anni fa... io e mio fratello abbiamo passato buona parte della nostra infanzia da un istituto all'altro... da una famiglia affidataria all'altra...''- spiegò la ragazza mentre due enormi lacrimoni iniziavano a solcarle il volto.
April la strinse a se tentando di consolarla.
In quell'abbraccio sentiva tutta la preoccupazione e la paura di quella giovane ragazza. Non poteva nemmeno immaginare il dolore che aveva nel cuore in quel momento... perdere una persona amata era gia abbastanza doloroso in se... ma adesso era diverso.
Paige era orfana di entrambi i genitori.
Non aveva avuto una vita facile... e adesso il fratello maggiore veniva rapito da ignoti.
Non osava immaginare come ci si potesse sentire nel ritrovarsi così soli. La differenza era che almeno con il fratello poteva avere ancora un modo per essere serena... ma adesso?
I mutanti si appartarono per decidere il da farsi.
''Maestro Splinter, non possiamo lasciarla andar via...''- propose Leonardo.
Strano a dirsi, Raffaello appoggiò incondizionatamente il fratello.
''Leo ha ragione... ha sedici anni, non ha una famiglia, e qualcuno la sta cercando... e non credo per invitare lei e suo fratello all'annuale pic nic di primavera.''
Il topo bipede ci pensò su un attimo.
Più persone venivano a conoscenza della loro identità e loro meno al sicuro si trovavano... certo per il momento, avevano incontrato persone buone e gentili che li avevano accettati come amici... altri meno buoni, ma insomma se l'erano sempre cavata.
Poi guardò la giovane che April tentava di consolare e di convincere a mandar giù qualcosa di commestibile.
La ragazzina però pareva in preda al panico ed assai poco propensa a calmarsi.
Non che le desse torto però...
E poi, Hamato Splinter non sbatteva mai la porta in faccia a qualcuno che aveva bisogno d'aiuto.
Perciò le si avvicinò cauto per non spaventarla più di quanto non lo fosse gia.
''Figliola... scusa, qual'è il tuo nome?''
La giovane tirò su con il naso e si asciugò le lacrime con il dorso della mano destra-:''Collins. Mi chiamo Paige Collins.''
Il topo annuì-:''Bene... Paige. Ascolta, per te non è prudente tornare in superficie... gli uomini che hanno cercato di prendere te e che hanno rapito tuo fratello potrebbero tornare a cercarti. E' molto meglio se resti qua con noi, per qualche giorno.''
''E Robert?''- fece la ragazza con la voce rotta dal pianto-:'' che ne sarà di lui...?''
A quel punto, Leonardo si fece avanti e le mise una mano sulla spalla per tranquillizzarla-:''Non preoccuparti di nulla... penseremo noi a ritrovare tuo fratello.''- nel dir così il leader cercò l'approvazione negli occhi del sensei e dei fratelli.
Approvazione che non tardò ad arrivare.
Paige si voltò verso April.
La donna le sorrise rassicurante-:''Puoi fidarti di loro. Sono dei ragazzi in gamba e quando promettono una cosa stai pur certa che la manterranno.''
A quelle parole Paige si convinse.
In fin dei conti... di chi altri avrebbe potuto fidarsi in quel momento se non delle persone che l'aveva salvata ed aiutata?
''Bene... siamo d'accordo allora.''- fece Splinter felice.
Ma malgrado la gioia della giovane Paige nell'aver trovato degli insoliti amici, vi era sempre un pensiero che logorava la sua anima.
Ovvero il non sapere dove fosse il suo adorato fratello, chi l'avesse rapito e perchè.
Ma soprattutto... il non sapere se il giovane fosse ancora vivo.

Il povero malcapitato non faceva altro che divincolarsi nel limite delle sue possibilità fissato com'era al lettino.
Le cinghie gli fissavano i polsi e le caviglie alle sbarre, ma non era quello a preoccuparlo o il suo problema principale al momento.
Il suo problema è che aveva paura da morire riguardo al non sapere cosa gli avrebbero fatto... l'unica cosa che gli dava un po' di conforto era che sapeva per certo che sua sorella Paige non era con lui e ciò gli dava modo di sperare che fosse al sicuro.
''Fa che sia salva... Ti imploro...''
In quel momento vide accanto a lui il suo aguzzino, con un sorriso che non prometteva nulla di buono.
Fattore che lo terrorizzava ancor di più.
''Bene. E' ora di farti capire cosa succede a chi ha la brillante idea di ficcare il naso dove non deve.''

Bene, eccomi qui... è da un sacco di tempo che leggo di nascosto e da un sacco che pensavo di scrivere sugli eroi della mia infanzia... ed oggi ce l'ho fatta.
Questa è la mia storia. Spero che vi piaccia. Se ci saranno problemi, di qualsiasi tipo, ve ne prego fatemelo sapere ed io provvederò a cancellarla.
Ma in ogni caso spero che vi piaccia.

  
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