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Autore: irispaper29    29/04/2015    7 recensioni
"Eppure pensavo di aver imparato la lezione. Quando varcai per la prima volta le porte della nostra classe del liceo, mi dissi ".
Una lettera di una ragazza alla sua migliore amica.
Scritta per la sfida "Un'idea, più storie" del gruppo "EFP, recensioni, consigli e discussioni".
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riptide


Lady, running down to the riptide 
Taken away to the dark side 
I wanna be your left hand man 
I love you when you're singing that song and 
I got a lump in my throat because 
You're gonna sing the words wrong.


 

 

Cara Costanza,

non so se ti stupirà leggere questa mia lettera. Forse si, forse no. Sembro una persona molto aperta, che non sa tenere la bocca chiusa e non fa altro che parlare. Ma non è così. In realtà, sto cominciando a chiedermi se sono una dissociata.

Ti chiederai perché ti stia scrivendo. La verità è che non lo so nemmeno io. Tutto è talmente confuso che non riesco a capire. Ma forse non è necessario. L'amore, che sia per un amico, per un familiare o per chiunque altro, non è razionale, ma irrazionale. E le cose irrazionali non possono essere spiegate in alcun modo. Credimi, ho provato tante volte nella mia vita, ma ogni parola che ho provato a usare per cercare di razionalizzarlo si perdeva, si dissolveva. Forse è per questo che non riesco proprio a comprendere tutto quello che sta succedendo.

Eppure pensavo di aver imparato la lezione. Quando varcai per la prima volta le porte della nostra classe del liceo, mi dissi “non legarti a nessuno, così sarà più facile”. Si, dovevo evitare che il mio cuore si aprisse, per non soffrire di nuovo. Era come il Vaso di Pandora. Sebbene dall'esterno sembrasse avere un aspetto sano e addirittura piacevole, l'interno era raccapricciante. Come il Vaso conteneva tutti i mali del mondo, era sicuramente pieno di polvere e ragnatele. E non era affatto bello come poteva sembrare. Non volevo che si vedesse quanto fossi senza speranza, quanto fossi malvagia.

Sono stata corrotta, Costy. Prima ero una ragazzina che amava pensare che al mondo ci fossero solo bene e male. E che io facessi parte del Team dei Buoni.

Crescendo, poi, ho scoperto come stanno davvero le cose. Male e bene non esistono. Tutte le persone hanno luce e ombra dentro di loro, bisogna solo fare in modo che quell'oscurità non prenda mai le redini, che non influenzi le tue scelte, perché sono queste che definiscono la nostra personalità. Sono le decisioni che ci rendono noi stessi.

Purtroppo, io non sono stata tanto accorta. Parrà banale, assurdo, forse anche incridibilmente stupido, ma l'esperienza che ho vissuto in quella scuola mi ha cambiata, e in peggio.

Vorrei poter dare la colpa solo ai bastardi che cercavano di farmi odiare me stessa, però non è così. Mentirei se ti dicessi che sono cambiata tanto solo per loro, che la bambina innocente che piangeva per ogni cosa che gli veniva detta è scomparsa solo a causa di quei ragazzini idioti e immaturi.

No, io ho fatto l'errore di innamorarmi. So che sembra impossibile, ma quella che prima era una semplice cotta si è trasformata in amore. Oltretutto, non è una strana coincidenza il fatto che ci siamo prese una sbandata per lo stesso ragazzo? Più ci penso, e meno me ne capacito. Però sono contenta che tu gli abbia dato una bella lezione al posto mio.

Ho rischiato di impazzire. Aspetta, rischiato? Io sono pazza, ed è tutta colpa sua. I miei mi hanno costretta ad andare da uno psicanalista, soffrivo davvero troppo, non era affatto normale. La mia psicologa disse che effettivamente, nonostante la mia giovane età, ero davvero innamorata, che non era solo una semplice infatuazione adolescenziale.

Io volevo solo essere lasciata in pace, non chiedevo altro. E lui non l'ha fatto. Ha preso il mio cuore e l'ha sbriciolato, davanti ai miei occhi, senza alcun rimorso.

Fu proprio allora che il mio cuore si aprì per accogliere lentamente l'oscurità dentro di se. Ti mentirei se ti dicessi che non abbia tentato il suicidio, quel giorno in cui i miei non erano a casa. Avevo fatto un cappio con la cintura di uno degli accappatoi e stavo per mettermela al collo.

Furono tre le cose che mi fermarono dall'uccidermi. La prima fu una canzone di Taylor Swift, Love Story. Volevo assolutamente scrivere canzoni che facessero provare al mondo le stesse emozioni che provai io il giorno che la sentii per la prima volta.

La seconda, invece, fu il desiderio morboso di vendetta che invase la mia mente. L'unica cosa che volevo era la sua testa su un piatto d'argento. Ovviamente non era una cosa fattibile, non volevo certo finire in prigione. Ma sapevo come mi sarei potuta vendicare: ignorandolo totalmente. Ero a conoscenza del fatto che se avesse visto che stavo meglio senza di lui, cosa si stava perdendo, la mia vendetta si sarebbe compiuta.

La terza cosa fu la più importante: io desiderai essere te. Non so perché mi abbia fermata, ma è così. Avrei dato qualunque cosa per possedere un briciolo della tua bellezza, della tua intelligenza. Mi sarebbe davvero piaciuto trovarmi in una situazione come la tua. Io ti ho sempre segretamente ammirata. Probabilmente ora starai ridendo e scuotendo la testa come per dire che non è vero, come fai di solito, però è la verità. Sebbene tu non faccia che negarlo, sei una ragazza piena di qualità positive. Bella, gentile, intelligente, simpatica e hai un sacco di stile.

Per questo mi stupii quando, nel primo giorno al liceo, dissi il mio nome, e mi chiedesti se mi andava di stare al banco insieme. Ero sicura che tu non sapessi nulla di me, che non ti ricordassi nemmeno come mi chiamassi o quale fosse il suono della mia voce, visto che nessuno aveva avuto modo di sentirla spesso in precendenza. Invece tu mi chiamasti per nome, e fui piacevolmente sorpresa. Accettai la tua proposta.

Chi l'avrebbe mai detto? Quella risposta cambiò ogni cosa. Prima non ci parlavamo e ora sei la mia migliore amica. Centra il karma o qualcosa del genere? Non sono un esperta, ma sono sicura che sia una specie di scherzo del destino.

Hai accettato di essere una mia figura di riferimento nonostante sapessi quanto la mia anima fosse corrotta dal desiderio di vendetta e logorata dal dolore. Mi hai aiutata ad uscire da quel circolo vizioso, hai sorriso quando ne avevo bisogno e pianto con me per ogni brutta esperienza. Ci siamo appoggiate a vicenda. Abbiamo avuto una marea di litigi, eppure sei sempre rimasta. Come quella volta in cui mi arrabbiai tantissimo con te perché avevi fumato. Sebbene fossi solo preoccupata per te, il mio comportamento era irrazionale quanto irragionevole. Eppure hai capito, e non mi hai abbandonata come avrebbero fatto molte altre persone.

Forse è per questo che ti sto scrivendo questa lettera, Costy. Per ringraziarti. Mi hai lanciato un salvagente e mi hai tirata fuori da quella brutta situazione che stavo vivendo. Mi sempre ascoltata quando ne sentivo la necessità. Mi sei stata vicino dopo ogni singola lite con i miei genitori, e lo sei tuttora. Non mi hai mai fatto sentire sola. Hai aperto il Vaso di Pandora, e non hai avuto paura. Persino mia madre dice che sono malvagia, cattiva, e bugiarda. Che non valgo nulla. Quella biologica è fuggita, quella adottiva mi ha rinnegata.

Ma tu non l'hai fatto. Non sei scappata come hanno fatto tutti gli altri. Sapevi che sarebbe stato difficile resistere, eppure non hai tagliato la corda alla prima occasione. Sei sempre stata dalla mia parte in ogni situazione, hai sostenuto e continui a sostenere i miei sogni, cosa che persino i miei non fanno spesso.

E, cosa da non poco conto, anche se non so se te ne ricordi, hai accettato di essere la mia Parabathai, anche se non sapevi cosa significasse. Hai accettato di essere la mia “compagna d'armi”, di essere mia sorella per sempre, qualunque cosa accada.

Quindi, grazie Costy. Grazie per essere parte della mia esistenza, per non essertene andata. Grazie per avermi tirato fuori da quelle sabbie mobili che erano diventate la mia vita. Grazie per essere parte della mia famiglia. Si, perché tu sei più di un'amica per me: sei mia sorella. E non cambierei mai questo, mai.

Ok, penso sia il momento di ammettere che potrei ringraziarti all'infinito. Hai fatto davvero molto per me. Mi hai salvata da me stessa e da ciò che stavo vivendo.

Quindi grazie, per non avermi lasciata affondare.

Grazie, per non avermi lasciata cadere.
                      
                                                                                                                                                                    Silvana


PS: Se te lo stai chiedendo, si. Sto ascoltando quella canzone.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     
Note dell'autore: Come avrete già letto, questa storia è parte della sfida specificata nell'introduzione.
Voglio dedicare questa mia storia, questa mia lettera, alla mia migliore amica. Grazie per esserci stata in tutti questi anni. Non so cosa avrei fatto senza di te.

Se vi state chiedendo perché ho scelto la canzone Riptide dei Vance Joy, che vi consiglio di ascoltare, la risposta è semplice. E' la nostra canzone, la canzone che identifica la nostra amicizia.

   
 
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