Vivo in una foresta di palazzi, alte forme di cemento con spigoli, che tagliano la carne delle persone, che scivolano su strade incatramate di fresco. Vivo in una foresta di palazzi, fuggo dai loro spigoli e dalla gravezza dell’altezza; fuggo solcandomi le guance. Vivevo in una foresta di palazzi, ma alla fine scorrendo fra angoli ottusi, acuti e retti; ho ritrovato il cielo con il suo prato di stelle .