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Autore: Il_Genio_del_Male    30/04/2015    10 recensioni
Non è facile essere un Omega, soprattutto se sei l'unico del tuo branco e -come se non bastasse- hai un Alfa ostinato che ti stalkera.
[A/B/O verse, lycanthropy!AU]
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kai, Kai, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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PAIRING: i (miei) soliti noti, cioè main!SeKai, side!KyungMyun, KrisYeol, TaoChen e degli inediti BaekHan che avevo la tentazione di trattare già dai tempi de La caduta degli dèi.

GENERE: Comico, Sentimentale, Sovrannaturale.

AVVERTIMENTI: AU, Linguaggio scurrile, Mpreg, Slash, un po’ (molto) di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo. Tutti loro sono ampiamente maggiorenni.

NOTE: Due parole sull’A/B/O verse. Trattasi dell’universo lupomannaresco in cui i rapporti tra i vari membri di un branco o della società sono regolati dagli status di Alfa, Beta e Omega. Il fandom anglofono degli EXO ha prodotto molte fanfiction di questo tipo. Per quanto mi riguarda, parlando di lupi mutaforma faccio riferimento alla distinzione tra lupo mannaro, che si trasforma contro la propria volontà, e il licantropo, che si può trasformare ogni volta che lo desidera senza perdere la ragione né la sua componente umana. Anche se, nel corso della fyccina, nessuno dei personaggi si trasformerà in lupo, ci tengo a precisare che trattasi comunque di licantropi.

Also, è un auto-regalino di compleanno in ritardo.

Buona lettura (si spera)!


 

 

 

 

 

Odore di clorofilla e radici, terra umida. L’aroma fresco e asprigno del legno vivo, quello acido di paura di una preda inseguita. L’olfatto è l’alleato più fedele di un lupo.

Jongin è un licantropo. In lui scorre il sangue dei figli della luna, creature metà umane e metà animali che hanno il potere di assumere a proprio piacimento le sembianze di entrambe le specie. Il branco in cui è cresciuto è la sua famiglia, composta di soli maschi. I licantropi, a differenza dei normali lupi, sono in grado di procreare a prescindere dal sesso.
Jongin è cresciuto con due padri, Joonmyun e Kyungsoo, entrambi Alfa, e due Beta come fratelli maggiori, Chanyeol e Baekhyun. Anche Jongdae, nato l’anno dopo di lui, è un Beta. Perciò nessuno, in famiglia, riesce a spiegarsi perché proprio Jongin, e lui solo, sia venuto al mondo con il marchio degli Omega.

Essere un Omega implica una serie di scocciature di cui il ragazzo farebbe volentieri a meno: indole sottomessa, minore forza fisica, maggiore fertilità -addirittura con una propensione al parto gemellare e trigemino- e la quasi totale certezza di venire marchiati a vita da un Alfa. Sebbene infatti la gerarchia, tra licantropi, non sia rigida ed elitaria come nei loro antenati animali, due leggi sono sempre valide benché non scritte: gli Alfa sono i leader predestinati e gli Omega, una volta raggiunta l’età fertile, diventano le prede favorite dell’appetito sessuale degli Alfa. E’ la natura ad averlo stabilito; Jongin non può prendersela con i genitori o con i fratelli per la propria diversità.

Né ha potuto protestare quando Chanyeol, due anni or sono, ha presentato ai famigliari il suo compagno, un magnifico Omega di nome Yifan, o quando invece è toccato a Baekhyun festeggiare l’imprinting con Lu Han, insospettabile Alfa dagli occhi splendenti e le cosce di ferro, a voler dare retta alle confidenze del fratello. Persino durante la scorsa luna piena Jongin non ha lasciato trapelare il proprio disappunto nell’accorgersi degli sguardi infuocati che Zitao, un Beta dal fisico possente (e, ironia della sorte, appartenente allo stesso branco di Yifan e Lu Han) lanciava in direzione di Jongdae, appena divenuto adulto abbastanza per venire corteggiato dai licantropi interessati.

Sia chiaro: Jongin non è invidioso delle coppiette felici, né gli pesa lo status di “zitellone acido”, come lo chiama Chanyeol, affettuosamente canzonatorio. Al contrario, la solitudine è appunto ciò a cui egli agognerebbe… se non fosse per un piccolo inconveniente. Cioè, nemmeno piccolo. Non di dimensioni.

Il suddetto inconveniente ha un nome, Sehun, e la sua stessa età. Sehun è un Alfa figlio di Alfa, fratello di Alfa, nipote di Alfa. Pedigree di razza, insomma. Più Alfa di così si muore. Tuttavia, come Jongin non manca di riflettere causticamente, l’incrocio tra purosangue causa spesso l’insorgere di serie tare genetiche, fisiche e mentali; e Sehun, infatti, ne presenta diverse.

In primis, ha perennemente stampata in faccia un’espressione da carciofo lesso per nulla affascinante, checché ne dicano gli altri licantropi single della zona, maschi e femmine, tutti infatuati senza speranza del giovane Alfa. Poi -almeno così si sussurra- pare che le dimensioni del suo arnese siano un tantino fuori della norma. Decisamente fuori della norma, ridacchiano le adolescenti scrutando il cavallo dei pantaloni di Sehun quando lo incrociano per strada. A Jongin questo pare un insormontabile difetto di fabbricazione, e riesce facilmente ad immaginare quanto doloroso sia accogliere dentro di sé una simile mazza ferrata (purtroppo Sehun indossa sempre jeans attillatissimi, e ignorare il profilo della sua abnorme appendice costretta dal denim è impossibile; no homo), a maggior ragione per un verginello come lui… Eh già.

Perché Sehun, oltre ai deficit sopra elencati, ne ha uno ancora più grave, ovvero la sua fissazione per Jongin. La cotta dura da circa un anno, cioè dalla prima Luna di Primavera a cui l’Omega, in quanto maggiorenne illibato (sexy free & single), è stato invitato dai genitori a partecipare, con l’obiettivo di trovare un compagno. Sehun afferma di essersi innamorato dell’altro in quell’occasione, contemplandone la figura forte e flessuosa morbidamente pennellata dalla luce lunare. La sua bellezza schiva, i lineamenti armonici e la ritrosia che traspariva dalla postura della schiena l’hanno stregato, dice Sehun, che da allora insiste affinché Jongin accetti di legarsi a lui.
E’ talmente convinto di aver trovato l’anima gemella da averle provate tutte pur di convincere l’Omega -di cui si possono dire molte cose, meno che sia docile e remissivo. Gli ulula serenate sotto alla finestra della sua camera (ed è pure stonato), gli lascia grandi mazzi di rose sullo zerbino di casa, lo aspetta in corridoio al termine delle lezioni in facoltà. Stalker del cazzo. Il resto del branco, però, non la pensa come Jongin.


“Fa tenerezza” chioccia Yifan, che ha il cuore tenero come un soufflé.

“Paura, semmai! E se tentasse di violentarmi?”

 

“E’ un corteggiamento Alfa in piena regola” commenta Baekhyun.

“E dovrei sentirmi lusingato?!”

 

“Io lo trovo tremendamente romantico” è il verdetto di Chanyeol.

“Macché romantico, quello lì mi vuole solo bombare”.

 

“Il nostro ometto si è fatto grande” sospira Joonmyun, commosso.

Kyungsoo allunga al figlio una bottiglia di lubrificante e una sporta colma all’inverosimile di dildo di varie dimensioni. “Preparati. Il tuo posteriore non sarà più lo stesso, dopo essere stato penetrato da un Alfa”.

Jongin, nell’ordine: avvampa, balbetta incoerentemente, nasconde il volto tra le mani e fugge via con il prezioso carico tra le braccia (no homo).

 

“Bro, se Sehun prova a torcerti un solo capello incarico Zitao di rompergli naso, cranio e culo”.

“Grazie, Jongdae. Fortuna che mi resti tu” lo abbraccia.

 

 

All’ennesimo bouquet recapitatogli a casa da un ignaro fattorino, Jongin perde la pazienza e decide di prendere il toro per le corna (o Sehun per le palle, che è un po’ la stessa cosa; no homo).

“Sehun!” strepita sull’uscio.

“Ciao” l’interpellato fa capolino da un cespuglio del giardino. Stalker del cazzo.

“Una volta per tutte: mi ci pulisco il sedere, con i tuoi fiorellini” ringhia, gettando a terra le rose. Le calpesta con i piedi per ribadire il concetto. “Smettila di spedirmeli. Non li voglio”.

“Come desideri” replica l’altro, gli occhi incurvatisi all’ingiù per il dispiacere di veder rifiutato il suo omaggio. “Un orologio sarebbe più di tuo gradimento? O magari un cellulare nuovo. Un pc? Al negozio della Apple in centro ne vendono di bellissimi” propone.

Quarto imperdonabile difetto di Sehun: è ricco da far schifo. Jongin, va da sé, i riccastri da strapazzo non li può vedere nemmeno in fotografia.

“Forse non mi sono spiegato: non-voglio-regali. Di alcun tipo. Non voglio che tu”, gli punta l’indice contro, l’espressione torva, “mi regali alcunché. Tanto non te lo do, perciò ti conviene metterti l’anima in pace. Non mi faccio trombare da uno come te, ok? Mai. Maimaimai”.

“Uno come me…?” Sehun batte le lunghe ciglia, interdetto.

“Hai capito bene. Nulla di quello che hai da offrirmi mi interessa”.

Jongin mente sapendo di mentire. Quando si masturba o, durante il calore, usa su di sé i sex toy fornitigli provvidenzialmente da babbo Soo, l’unico volto che gli attraversa la mente -provocandogli una scarica di brividi febbrili- è quello del licantropo abbacchiato e confuso che lo ascolta insultarlo senza reagire come farebbe un normale Alfa irritato con un Omega (incazzandosi e scopandoselo a sangue), bensì rivolgendogli lo sguardo più patetico del mondo. Ma Jongin è ostinato. Non vuole cedere (non ancora?).

“Capisco. Perdona il disturbo” mormora, mogio mogio. Gli dà le spalle e si allontana a capo chino.

 

 

Sehun non ha capito affatto. E si rivela essere ancora più ostinato del suo bello, giacché prosegue imperterrito il corteggiamento. L’indomani si reca nuovamente a casa di Jongin; in mano una singola rosa rossa, l’altra affondata nella tasca dei jeans –sempre strettissimi, nota l’Omega.

“Che vuoi?” domanda stancamente.

Si aspetta una risposta demente e arrapata del tipo ‘il tuo culo, te, il tuo cuore, la tua anima vendimela ti prego’.

“Trascorrere il resto della mia vita insieme a te”.

Sono la serietà, la calma determinazione della sua voce, l’adorazione che risplende negli occhi di Sehun a fregare Jongin. Che in realtà è rimasto fregato molto, molto tempo prima (addirittura durante la Luna di Primavera! Ma era troppo stupido e orgoglioso per ammetterlo!).

Non vorrebbe. Però cede.

 

 

Venire deflorati da un Alfa non è terribile come temeva. E’ decisamente peggio.

Dopo, con il segno dei denti di Sehun sul petto e svariati succhiotti sparsi su tutto il corpo, Jongin scopre che sedersi, o svolgere qualsiasi azione che coinvolga il suo un tempo innocente deretano, gli causa una fitta di dolore tanto acuta da farlo letteralmente uggiolare. Di conseguenza, Sehun si becca un ceffone con i controcazzi, a cui ne segue un altro e un altro ancora. L’Alfa chiede scusa, lo bacia delicatamente, si lascia malmenare finché l’ira del compagno si placa e infine, per guadagnarne il perdono, gli fa un pompino davvero niente male.

Quando, la settimana seguente, Jongin si sente pronto a ripetere l’esperienza, l’orgasmo che lo percuote come una scarica elettrica è tale da fargli perdere i sensi per alcuni minuti. Sehun memorizza, impara e ripete. Con successo. Uno straordinario successo, prego.

Qualche mese dopo, Yifan, Baekhyun, Jongdae e Jongin annunciano al resto del branco di essere incinti. I futuri nonni piangono di gioia. Chanyeol sviene, Lu Han invece improvvisa una danza in celebrazione della propria virilità. Zitao spera di avere una femmina, perché ha sempre sognato una principessina da viziare. Sehun sospira soddisfatto, pensando alla nidiata di mini Jongin che nasceranno di lì a breve.

Ed è solo l’inizio, sogghigna tra sé.

 

 

 

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Ultima precisazione (magari superflua): il motivo per cui, in quest’occasione, ho allegramente glissato sul p0rn è prettamente tecnico. Per chi non lo sapesse, infatti, quando un Alfa copula (con un Omega o meno) e vuole, uhm, rendere l’amplesso significativo, marchiare intimamente il partner, usa quello che in inglese si chiama knot. In pratica è un ingrossamento del Walter che ha l’effetto di aprire in due come una cozza l’altro, maschio o femmina che sia, e spesso facilita l’ingravidamento. E siccome non sapevo come tradurre adeguatamente il termine (giacché nodo non rende proprio l’idea), ho preferito lasciar perdere. Ecco spiegata l’assenza di una bella lemon zozza; lavorate un po’ d’immaginazione.

La canzone omonima di Florence + The Machine ha funto da ispirazione per il titolo della storia.

(Io credo nella virilità di Luano. Probabilmente sono l’unica, insieme a lui.)

Ne dubito fortemente, ma in caso abbiate apprezzato questa one shot e vi incuriosisse  seguire in diretta i miei scleri vi lascio il link della mia pagina Facebook (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Passo e chiudo.

   
 
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