Anime & Manga > Host club
Ricorda la storia  |      
Autore: ShootingZombies    30/04/2015    1 recensioni
Fuori piove, e Kyoya non ha mai creduto nell'amore.
Tamaki/Kyoya.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Ohtori, Tamaki Suoh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Al mio raggio di sole personale,

ai miei due occhi azzurri preferiti.

(Ma meglio che lui non lo sappia,

non sono un tipo romantico.)





Vi consiglio di sentire questa mentre leggete.



Fuori piove




Fuori piove, e Kyoya non ha mai creduto nell'amore.

L'unico suono udibile, oltre allo scrosciare rumoroso della pioggia al di là delle finestre di casa Ootori, è il respiro tranquillo di Tamaki al suo fianco. Il cielo è scuro.

Il nuovo anno scolastico -quello che vedrà nascere l'Host Club- inizierà fra solo poche settimane, e Tamaki praticamente vive a casa sua adducendo come scusa il fatto che poi non avranno più tanto tempo da passare insieme. Kyoya non ha ancora capito perché sopporta la presenza chiassosa ed esuberante dell'amico senza protestare quanto dovrebbe.

Il suo accento francese è insopportabile; i suoi capelli biondi sono una macchia di colore troppo vivace, che fa a pugni con le pareti chiare di casa sua; gli occhi viola sono talmente particolari da fare spavento. Non sa proprio cosa le ragazze trovino di tanto bello in lui.

Onestamente, Tamaki non ha tutto quel fascino di cui si vanta. È particolare, certo, ha dei tratti delicati e occidentali capaci di attirare l'attenzione, caratteristiche inusuali e...

È carino, insomma. Nella norma, ecco.

Sapevo che sarebbe tornato.”

Kyoya si riscuote dai suoi pensieri, tornando a focalizzare la sua attenzione sugli occhi cangianti di Tamaki. “Cosa?” domanda, aggrottando la fronte.

Tamaki gli punta un dito accusatorio contro. “Lo sguardo da ragazzo cattivo” spiega. “Stavi pensando ancora male di me, non è vero?”

Esattamente” replica Kyoya, senza la minima esitazione. Tamaki scoppia a ridere -probabilmente non dovrebbe, perché Kyoya odia la sua risata.

È così rumorosa e sincera. Dovrebbe cercare di controllarsi un minimo, sul serio.

Non sarai mai un valido uomo di affari” commenta, seguendo il corso dei suoi pensieri.

Tamaki scuote la testa, tranquillo. “Con il viso che mi ritrovo? Vuoi scherzare?”

Kyoya sospira. “Non avrai la fortuna di trovare alleati gay, mi dispiace.”

Tamaki ride ancora, portandosi le braccia dietro la testa con fare noncurante. “Allora farò affari solo con donne.”

Kyoya sorride delle sue parole, tirando su solo un angolo della bocca. L'altro sorride di riflesso, senza nemmeno accorgersene.

Sei allegro” constata poi, con tono felice.

Kyoya nasconde velocemente la propria sorpresa. “Come?”

Sì, intendo” mormora Tamaki, abbassando lo sguardo, “ormai ti conosco. Di solito sei sempre di malumore, oggi sei contento.”

L'amico si muove minaccioso verso di lui, che scoppia a ridere intuendo lo scherzo. “Non dire cavolate.”
“Kyoya, quando sorridi non sei più affascinante!” lo prende in giro il biondo, parandosi il viso con un cuscino raccolto alla cieca. “Sembri sogghignare in modo inquietante!”
Kyoya, per un istante, è tentato di prendere anche lui un cuscino e lanciarglielo addosso. Di divertirsi anche lui, per una volta; di dimenticare ogni formalità e lasciarsi andare.

Ma si limita a ridacchiare tra sé e sé, tornando a sedersi composto per terra. “Vorrà dire che non fonderemo l'Host Club” replica con indifferenza.

Tamaki lancia il cuscino all'indietro -quello cade di nuovo a terra- e gli rivolge uno sguardo sconsolato. “Che?”

Kyoya beve il proprio tè, senza rispondergli. Sta per divertirsi. “Nee, Kyoya- Kyoya! Dobbiamo fondare l'Host Club! Voglio rendere felici tutte le ragazze dell'Ouran!” esclama il biondo.

L'amico si sistema gli occhiali sul ponte del naso, fingendo un sospiro.

Se proprio dobbiamo...”


*

Oggi Tamaki gli è praticamente finito fra le braccia.

Mitsukuni stava correndo nell'aula, seguito da alcune clienti, sprizzando vivacità da tutti i pori; era urtato per sbaglio contro Tamaki, intento a vezzeggiare alcune ragazze, che aveva perso l'equilibrio.

Anche Honey era caduto all'indietro, e Mori l'aveva afferrato prontamente. A pochi passi da Tamaki c'era solo lui, e l'aveva preso appena in tempo da impedirgli una rovinosa caduta.

Le mani di Tamaki stringevano saldamente le sue spalle, ad imitare quelle di Kyoya che però lo avevano afferrato dai fianchi, bloccandone i movimenti. Un coro di gridolini estatici aveva raggiunto le loro orecchie non appena si erano guardati negli occhi.

Accidenti, non se li ricordava così viola.

Spostò velocemente lo sguardo, incontrando quelli annoiati dei gemelli Itachiin. Certo che Tamaki pensasse la stessa cosa, rafforzò la presa sui suoi fianchi e gli rivolse un sorriso furbo.

Tamaki intuì all'istante le intenzioni di Kyoya, e rilassò le braccia per incrociarle intorno al collo del ragazzo. Anche le sue labbra si distesero in un sorriso vagamente malizioso.

Ehi, appena in tempo.”

Bastò quella frase per mandare le clienti in un brodo di giuggiole; sapeva come usare il proprio tono di voce, quando serviva. Lo stesso Tamaki ne rimase sorpreso, scostandosi un secondo dopo dal suo corpo con una risata.

Ne riparlano dopo aver chiuso le porte dell'Aula di Musica numero 3, quando tutte le clienti se ne sono andate e anche tutti gli altri membri dell'Host Club hanno varcato la soglia. Kyoya sta controllando alcuni dati sul proprio portatile, quando voltandosi scopre che Tamaki lo sta aspettando.

Non finirò prima di un'ora” lo informa, “è meglio che tu torni a casa.”

Tamaki lo ignora deliberatamente, rivolgendogli un pollice in su e un occhiolino. “Bella trovata!” esclama. “Le ho viste sciogliersi così solo durante le scene incestuose dei gemelli. Siamo andati alla grande!”

Kyoya ride silenziosamente. “Sai che non è stata affatto una mia idea. Mi sei caduto addosso, Tamaki. Il Re dell'Host Club che fa certe figure...”

Il ragazzo gonfia le guance, offeso. “Taci!” ordina. “Ed è stata colpa di Honey-senpai” aggiunge, imbronciandosi.

Kyoya, invece di rispondergli, torna al suo lavoro. Ma un lampo squarcia il cielo, interrompendo casualmente il corso dei suoi pensieri.

Kyoya” mormora Tamaki, con tono distratto, “secondo te cos'è che vogliono davvero, le nostre clienti? Preferirebbero l'amore, alle ricchezze?”

La domanda coglie Kyoya alla sprovvista, che però maschera la sua sorpresa con uno sbuffo poco interessato. “E se anche fosse? Si accorgeranno presto che l'amore non esiste.”

Pioggia e grandine bussano furiose alla finestra dell'aula; fuori piove, e Kyoya non ha mai creduto nell'amore.

Tamaki gli sorride; con aria così dolce, così sincera e così sicura, che Kyoya si sente arrossire per un solo istante.

Ti sbagli” lo contraddice, senza distogliere lo sguardo. “L'amore esiste eccome.”


*


Non sa come sono arrivati a questo punto.

I suoi occhi sono pieni di lacrime che non verserà, nell'orgoglio gli brucia ancora la ferita del rimprovero di suo padre. Gli ha detto di vederlo distratto, ultimamente; e la colpa è solo sua.

Tamaki si trovava già nella sua camera, quando Kyoya è tornato dalla cucina a mani vuote. Sceso al piano di sotto di casa sua per portare in stanza qualcosa da bere mentre studiava con Tamaki, tornato con la rabbia che gli esplodeva sottopelle e la voce contrariata di suo padre nelle orecchie.

La sua intera famiglia -Fuyumi compresa, ma almeno lei sembrava dispiaciuta- è uscita di casa solo pochi istanti dopo, volgendogli le spalle come se non contasse nulla.

Kyoya si chiede dove diavolo siano andati, con il temporale che infuria fuori. Se si sforzasse, ricorderebbe l'importante convegno fissato in quella data a cui suo padre voleva partecipare; ma al momento non può venirgli in mente, perché è distratto.

Sbatte con forza Tamaki contro il pavimento, e lo osserva mentre borbotta imprecazioni che nemmeno lui stesso sente.

I suoi capelli d'oro, la sua carnagione chiara, le sue labbra dall'aspetto soffice.

I suoi stranissimi occhi viola, i suoi lineamenti delicati e l'espressione sorpresa del suo viso.

Ti odio” gli sussurra rabbioso, ad un soffio dalle sue labbra.

Non lo bacia. Tamaki chiude gli occhi, come la distanza gli suggerisce, ma Kyoya non elimina lo spazio fra i loro volti.

Piuttosto, si allontana di poco e gli sbottona in fretta la camicia; è arrabbiato, ferito, umiliato e sull'orlo delle lacrime. Tamaki, in qualche modo, lo capisce.

Posa con delicatezza le proprie mani sulle sue, fermandole. Kyoya gli lancia uno sguardo colmo di rabbia, ma Tamaki non si lascia intimorire.

Puoi piangere, se vuoi.”

È solo un sussurro, un dolce mormorio che Kyoya si rifiuta di ascoltare. No, non piangerà -non verserà nemmeno una lacrima.

E, forse, Tamaki capisce anche quello. Si lascia spogliare, toccare, mordere, senza dire una parola.

È preoccupato, spaventato, ma si lascia manovrare come una bambola. Kyoya riesce a ritrovare la lucidità prima di spingersi troppo più in là.

Fuori piove, Tamaki è sotto di lui e lo guarda preoccupato, Kyoya si lascia scappare una singola lacrima solitaria e non ha mai creduto nell'amore.


*


Dopo quell'avvenimento imbarazzante, Kyoya è stato ben attento a rivolgere la parola a Tamaki solo in casi di assoluta necessità.

Il morso ancora visibile sul collo dell'amico, di un violaceo in procinto di svanire, sembra fissarlo e giudicarlo. Il colletto della camicia non basta a nasconderlo, e se Kyoya resta a guardarlo per più di qualche secondo riesce a sentire di nuovo la pelle morbida in cui ha affondato i denti.

Ricorda i posti di ogni singolo livido; ed è buffo, perché quella sembra essere l'unica cosa di cui ha piena consapevolezza. Ha morso la sua pelle chiara sulla clavicola, nell'interno di un braccio, su una spalla e sotto una costola, vicino a un fianco. È tornato in sé non appena un gemito di Tamaki gli è arrivato all'orecchio -si è accorto di stargli veramente facendo male solo quando ha avvertito quel lamento.

Non sa cosa gli sia preso. Gli piacerebbe poter dire che era arrabbiato, furioso, e che voleva solo sfogare la sua rabbia su qualcuno, ma-

Il livido lo sta fissando di nuovo. Kyoya sbuffa fra sé e sé.

C'è rumore. Mitsukuni sta parlando a vanvera come al solito, e Tamaki lo ascolta attento -starà blaterando di qualcosa di abbastanza stupido da attirare l'attenzione del ragazzo. Il bambino si arrampica su Takashi, che ne ascolta le parole e poi apre un ombrello.

Si allontanano salutandoli, e Hikaru e Kaoru li guardano con sufficienza prima di imitarli. Tamaki allunga un braccio verso di loro, pregandoli di non lasciarlo lì ad aspettare che la pioggia cessi di cadere e di ospitarlo sotto uno dei loro ombrelli, e soltanto adesso Kyoya si rende conto di essere di nuovo solo con Tamaki.

Merda.

Il ragazzo volta lentamente il viso verso di lui, come spaventato di vedere la sua espressione. Ma Kyoya è sempre stato bravo a controllare le proprie emozioni, e lascia che gli occhiali spessi impediscano all'amico di leggere il suo sguardo.

Uhm...” Tamaki si fa coraggio, grattandosi la nuca, “piove.”

Kyoya si lascia scappare una mezza risata prima di potersi fermare, e sulle labbra di Tamaki si fa spazio un sorriso esitante.

Si trovano in un gazebo nel giardino dell'Ouran, e lo scroscio della pioggia è l'unico rumore udibile. Non c'è anima viva in giro, e gli ombrelli dei loro amici si fanno sempre meno visibili in lontananza. Haruhi è stata la prima ad andarsene, e a pensarci ora avrebbe davvero dovuto accettare l'ombrello di scorta che gli aveva offerto.

Sai, pensavo...” Tamaki riprende la parola, incerto. Non appena Kyoya incontra i suoi occhi, lui abbassa i propri. Comincia scioccamente a giocherellare con le proprie dita in modo nervoso, e sorride come se stesse per prendere in giro sé stesso.

...Pensavo proprio che mi avresti baciato, l'altro giorno.”

Tipico di Tamaki.

Kyoya non risponde, e Tamaki non dice nient'altro. Alza timidamente gli occhi, ma incontra solo il riflesso degli occhiali del ragazzo.

Torna a guardare il cielo grigio; il livido scuro sul suo collo è in bella mostra e Kyoya si sente bruciare di rabbia. Forse verso Tamaki, forse verso sé stesso.

Fuori piove, e Kyoya non ha mai creduto nell'amore.


*


L'Host Club sta per aprire le sue porte; è davvero il momento meno adatto, quando Haruhi decide di fargli la predica.

Siete proprio due stupidi, tu e Tamaki-senpai.”

Kyoya si volta verso di lei, che dal basso lo guarda pensierosa. Non ha ancora indossato il suo costume da indiano -un'altra delle trovate del King-, ma sa già che rimproverarla sarebbe inutile.

Non so a cosa ti riferisci” replica noncurante, tornando a scribacchiare sulla sua agenda.

Haruhi si abbandona ad un sorriso sconsolato. “Ah, che ci provo a fare? Sapevo che avresti risposto così” sospira. “Beh” continua, con aria di sufficienza, “potreste almeno cercare di non essere così palesi.”

Kyoya aggrotta le sopracciglia, sinceramente confuso. “Che intendi?”

Haruhi sorride, i suoi grandi occhi scuri gli stanno leggendo dentro, e Kyoya è onestamente preoccupato del loro giudizio. “Tu e il senpai non fate altro che fissarvi. E non negarlo, perché è tutto il giorno che lo segui con lo sguardo- secondo me ha deciso di fare Toro Seduto solo per indossare quella sottospecie di gonna.”

In effetti, Tamaki è decisamente ridicolo. Sui capelli biondi porta fieramente un copricapo pieno di piume, è vestito di una stoffa troppo simile a pelle di toro e si aggira senza pudore con quelli che sembrano pantaloni troppo stretti sotto alla veste da indiano.

Gli fasciano le gambe e Kyoya non è umanamente in grado di distogliere lo sguardo troppo a lungo.

Per non parlare del succhiotto che gli hai fatto, Kyoya-senpai” insiste Haruhi, irrispettosa. “Non ti facevo un tipo possessivo.”

Kyoya prega di non arrossire. Vorrebbe replicare e raccontarle della rabbia di qualche pomeriggio fa, ma ha l'impressione che peggiorerebbe solo le cose e resta in silenzio.

Haruhi solleva gli occhi nei suoi e sorride. “Non c'è niente di male ad essere innamorati” commenta con tranquillità. “E sareste una bella coppia.”

Stavolta, Kyoya è assolutamente certo di arrossire. Si sistema gli occhiali sugli occhi sperando di nasconderlo, e Haruhi scoppia a ridere.

Lancia poi uno sguardo alla finestra. “Oh” mormora. “Fuori piove.”

Kyoya ride, ironico. “Non ho mai creduto nell'amore” risponde, ignorando le sue parole.

Io, uhm...” Haruhi sembra distratta. “Mi dispiace, sarebbe meglio che io tornassi a casa.”

Fa già per allontanarsi, ma si volta verso Kyoya un'ultima volta, puntandogli un dito contro.

Vedi quello che devi fare!” esclama poi, con tono severo. “Fra lacrime e moccio, Tamaki-senpai è inguardabile e non sarò io a consolarlo.”

Gira i tacchi una volta per tutte, e Kyoya nasconde un sorriso divertito mentre alza gli occhi al soffitto.

Dall'altra parte della sala, Tamaki sta per lanciarsi all'inseguimento di Haruhi; sa che i temporali la spaventano e, come promesso, vuole sempre essere al suo fianco nei suoi momenti di panico.

È la bambina sua e di Kyoya; non possono fare i genitori snaturati!

Chiama il suo nome in tono lamentoso e preoccupato, ma i gemelli lo trattengono e lo mettono seduto con la forza. Gli trafiggono il corpo con due sguardi sospettosi e identici.

Lord” esordiscono, trascinando l'ultima vocale, “sei diventato stancante.”

Tamaki sgrana gli occhi, offeso. “Come osate!” esclama. “Trattare così il vostro Re!”

I gemelli sventolano le mani con aria noncurante. “Il punto è” spiegano all'unisono, “non ne possiamo più di vederti giocare al gatto e al cane con Kyoya.”

Tamaki arrossisce fino alle dita dei piedi. “Cosa dite?!” replica, allarmato.

Vi siete baciati?” domanda Hikaru con un ghigno. “Avete fatto cosacce?” aggiunge Kaoru, con tono divertito.

Tamaki si agita sulla sedia, tentando di sfuggire alle prese di acciaio dei gemelli sulle proprie spalle. “Lasciatemi andare, demoni!”

Kyoya li guarda da lontano, ma è troppo occupato a chiedersi come mai nessuna cliente si sia ancora fatta viva per preoccuparsi di cosa stiano dicendo. Staranno sicuramente facendo tanto casino per nulla, come al solito.

Mitsukuni, a pochi passi da lui, si sta facendo sistemare una bandana di piume sui capelli da Takashi. Quando Kyoya si volta a guardarli, scopre che il bambino lo sta già fissando.

Solleva un pollice verso di lui, e l'amico lo imita di conseguenza. Inclina il viso in un'espressione adorabile, mentre fiorellini fluttuano intorno alla sua testa.

Sono felice che tu e Tama-chan siate innamorati!” afferma genuinamente.

Oh, Haruhi la pagherà cara. Le aveva tolto un quarto del debito? Gliene aggiungerà il doppio. È sicuramente lei la mente diabolica dietro tutto questo.

Honey-senpai, non ho idea di cosa tu stia parlando” replica, cercando di tenere il suo tono di voce sotto controllo. Il ragazzo lo ignora bellamente.

Era ora che ve ne accorgeste!” continua, candido. “Noi tutti lo sapevamo da un pezzo. Haruhi l'ha capito per prima!”

Kyoya sospira.

Il doppio, ha detto? Intendeva il triplo.


*


Fuyumi si prende il viso fra le mani, osservando il cielo nero fuori dalla finestra. Non riusciva a dormire, e scendendo in cucina ha trovato anche Kyoya in piedi, intento a prepararsi un tè.

Ne è rimasto?” domanda, voltandosi verso di lui. Kyoya scuote la testa, ma si alza lasciando la propria tazza ancora piena sul tavolo.

Te ne preparo” risponde, raggiungendo senza difficoltà un contenitore su una mensola in alto. Ne estrae una bustina di tè verde, mettendo poi l'acqua a riscaldare.

Fuyumi si siede, sorridendogli affezionata. “Sei sempre così educato, Kyoya-kun.”

È perché i nostri genitori ci hanno cresciuto così, Fuyumi-neesan” replica Kyoya. Fuyumi scoppia a ridere, divertita come sempre del tono duro del fratello minore.

Che ci fai alzato a quest'ora?” chiede, incuriosita. Kyoya esita prima di rispondere.

Non avevo sonno.”

Domani ti alzerai di malumore...”

Anche tu soffri di pressione bassa. E tu perché sei ancora sveglia, Fuyumi-neesan?”

La ragazza si porta una mano sotto al mento con aria sognante. “Lo sai, a chi pensavo.”

Kyoya alza gli occhi al cielo. “Prima facevi tante storie...papà ti ha trovato un marito perfetto.”

Non me l'ha trovato lui! Ci conoscevamo già! È stato il destino a farci incontrare così spesso!” replica lei, gonfiando le guance. Kyoya ride.

Sai che non credo nel destino, Fuyumi-neesan. E neanche nell'amore.”

Fuyumi sospira, annoiata. Lancia un nuovo sguardo alla finestra. “Fuori piove” mormora, quasi tra sé e sé. Kyoya le posa la tazza di tè appena preparata davanti, sedendosi poi di fronte a lei.

Bevono un sorso di tè quasi in contemporanea. Ma Fuyumi posa di nuovo la tazza sul tavolo prima che Kyoya faccia lo stesso e domanda, con tono indifferente, “come sta Tamaki-kun?”

Kyoya abbassa la tazza all'improvviso, tossendo furiosamente. Si batte un pugno sul petto, cercando possibilmente di non morire affogato.

Fuyumi nasconde una risata consapevole dietro la tazza di tè, segretamente divertita.

Sì, già, me lo aspettavo.”


*


La settimana tutti contro Kyoya sta per finire. Deve finire.

Persino il livido sul collo di Tamaki è ormai quasi del tutto scomparso; dev'essere un segno divino.

Il punto è, Kyoya non è sicuro di volere che sparisca.

Gli piace vedere le clienti notarlo, e fare a Tamaki domande su domande; Tamaki inventa sempre qualche scusa poco credibile, e a vederlo arrossire e agitare nervosamente e mani Kyoya sente una scintilla di orgoglio accendersi dentro di sé.

Haruhi continua a guardarlo dall'alto verso il basso, come a suggerirgli di continuo di darsi una mossa. Diavolo d'una ragazzina, dovrebbe imparare a farsi gli affari suoi.

I gemelli sono ancora più pestiferi del solito, Mitsukuni e Takashi gli girano intorno più del normale, e persino sua sorella Fuyumi tira sempre in ballo qualche domanda sconveniente.

È stufo. E i suoi stessi pensieri non gli danno tregua.

Come se non bastasse, non appena arriva al posto deciso per l'incontro con gli altri membri dell'Host Club, si accorge che Tamaki è il solo presente; sta parlando animatamente con qualcuno al telefono, strillando proteste a destra e a manca e accusando chiunque ci sia all'altro capo del telefono di essere persone orribili.

Ah, quindi sta parlando con i demoni Itachiin.

Anche il suo telefono squilla in quel momento. Legge il messaggio appena arrivato, da parte di Mitsukuni; lo informa che lui e Takashi non saranno presenti.

Grande.

Tamaki conserva il proprio cellulare nella tasca della felpa, lanciandogli uno sguardo intimidito.

Kyoya lo conosce meglio di chiunque altro. Può quasi sentire gli ingranaggi nella sua testa lavorare senza sosta, e precede di un istante il momento in cui aprirà bocca per dire chissà quali cavolate.

Honey-senpai e Mori-senpai non verranno” annuncia.

Oh” esala Tamaki. “Nemmeno Hikaru e Kaoru.”

Notizie di Haruhi?”

Nessuna. Potrebbe anche degnarsi di dirci cos'ha intenzione di fare, visto che adesso ha un telefono...”

Kyoya alza gli occhi al cielo nuvoloso; per fortuna sono sotto ad una tettoia, e stavolta ha un ombrello con sé. Sta sicuramente per piovere.

Nota Tamaki arrossire con la coda dell'occhio. Pessimo segno.

Si volta di scatto verso di lui, e il ragazzo, colto alla sprovvista, si spaventa. Kyoya sospira.

Mi leggi nella mente?” domanda Tamaki, allarmato.

No” risponde Kyoya, paziente.

Peccato” borbotta il biondo, “perché se lo facessi mi toglieresti un pensiero non da poco.”

Ride nervosamente un istante dopo. “Mi toglieresti un pensiero...” ripete, scioccamente divertito. “Cade a pennello, eh?”

Kyoya alza un sopracciglio, per niente dilettato. Tamaki si tossisce in un pugno nel tentativo di riacquistare un certo contegno.

Kyoya, ci conosciamo da tre anni” comincia, cercando inutilmente di sembrare solenne. “Sei il mio migliore amico, nonché la prima persona a cui mi sono affezionato quando sono arrivato qui in Giappone. Abbiamo trascorso insieme momenti indimenticabili. Ti ho sempre considerato una specie di fratellone crudele e tediante, ma-”

Kyoya lo interrompe bruscamente. “Io sarei quello tediante?” esclama.

No, no!” corre ai ripari l'altro, agitando le mani come se stesse affogando e chiedesse disperatamente aiuto. “Intendevo affascinante! Kyoya, sei davvero affascinante, non lo sapevi?!”

Kyoya incrocia le braccia al petto, infastidito e adesso impaziente. Tamaki sta per riprendere la parola, ma il suo cellulare squilla.

Lieto di rimandare la sua dichiarazione -Kyoya è fornito di un cervello a dir poco geniale, e ovviamente ha capito cos'ha in mente-, Tamaki risponde dopo appena uno squillo.

Haruhi!” esclama, troppo nervoso per risultare sinceramente allegro. “Eh? Sì, siamo io e Kyoya, perché?”
Kyoya sta per perdere completamente la pazienza, e ne è più che consapevole. Se questa conversazione non finisce tra un minuto, giura che...

No, non ci sono nemmeno Honey-senpai e Mori-senpai. Cosa?! Hikaru e Kaoru sono a casa tua?! Non ti staranno mica mettendo in imbarazzo in qualche modo spregevole, non è vero? Tranquilla, Haruhi, il tuo papà sta per-”

Il telefono di Tamaki finisce dritto in una pozzanghera.

I suoi polsi sono stretti tra le mani di Kyoya, contro la vetrina del bar vuoto dietro di loro. I suoi occhi sono spalancati, mentre la consapevolezza delle labbra di Kyoya sulle sue si fa spazio dentro di lui.

Kyoya lo bacia all'improvviso, in maniera quasi rude, ma il bacio si ingentilisce un istante dopo. La sua bocca è delicata su quella di Tamaki; appena una dolce pressione sulle sue labbra, che nulla esige, ma tutto vuole. E Tamaki risponde al bacio, e abbassa le palpebre e si lascia andare alle sensazioni che prova; si libera dalla presa leggera delle mani di Kyoya sui propri polsi, e incrocia le braccia sulle sue spalle.

Kyoya gli stringe i fianchi con delicatezza, e per un attimo ha un flash-back di qualche giorno prima all'Host Club, ma non ci pensa per più di qualche istante. Le labbra di Tamaki sono calde, soffici, appena umide; un vero paradiso. Chiede l'accesso alla sua bocca, il ragazzo schiude le labbra senza esitazioni. Tutto ciò che Kyoya sente, tutto ciò che Kyoya vede- tutto è Tamaki.

L'amico inclina la testa, sospira leggero contro la sua bocca prima che Kyoya si riappropri della sua. Non lo lascerà andare tanto facilmente.

A pochi passi da loro, nascosti dietro un furgone, Mitsukuni sorride dolcemente e Takashi gli accarezza la testa, lodandolo con il gesto. L'idea è stata sua.

Haruhi ha fatto la sua parte, anche se non è potuta essere presente, spronando Tamaki a dichiararsi.

Hikaru e Kaoru spuntano da dietro un angolo, avvicinandosi ai due amici che nemmeno si accorgono di loro; con un gesto buffo si schiariscono la voce.

Adesso non mettetevi a pomiciare pesantemente!” esclamano all'unisono. Kyoya si scosta da Tamaki, voltandosi nella direzione del suono.

I gemelli sogghignano soddisfatti, ma Kyoya li vede solo sfocati. Impiega qualche istante a rendersi conto di avere gli occhiali inclinati e appannati, e quando lo capisce tenta di non arrossire e li toglie, pulendoli con un lembo della maglietta.

La prima cosa che vede, quando li indossa nuovamente, sono i capelli biondi di Tamaki in disordine e il rossore sulle sue guance. Le sue labbra sono gonfie di baci -dei suoi baci- e i suoi occhi sono sgranati, incorniciati dalle ciglia lunghe e scure.

Kyoya pensa involontariamente che sia bellissimo. Tamaki sembra così pacifico, quando è sorpreso e senza parole, come un giovane angelo.

Ovviamente, tale versione di Tamaki dura meno di un istante.

Baka!” esclama, imbarazzato, tornando a strillare e ad agitarsi come sempre. “Ci avete seguiti? L'ho detto, siete dei pessimi amici!”

Anche Mitsukuni, sorridente e allegro più del solito, spunta dal suo nascondiglio sulle spalle di Takashi. I due mostrano loro un pollice in su, soddisfatti.

Se Haruhi fosse lì, sicuramente li guarderebbe compiaciuta.

Honey-senpai, Mori-senpai, anche voi!” urla Tamaki, puntando contro di loro un indice accusatorio. “Non posso credere che vi siate comportati così!”

Nee, Lord” replicano Hikaru e Kaoru, “di solito sei tu a pedinare gli altri, quindi stai un po' zitto.”

Kyoya cerca invano di trattenere una risata, attirando cinque paia di occhi sorpresi su di sé. Non riesce davvero a fermarsi, e dopo un attimo di stupore anche Tamaki si unisce alla sua risata -semplicemente perché è felice, e se Kyoya ride, allora lo è ancora di più.

Hikaru e Kaoru si lanciano uno sguardo annoiato. “Non è che vi potreste fare più in là, invece di ridere come due bambini?” domanda il primogenito. “Fuori piove” aggiunge l'altro.

Kyoya riacquista vagamente un contegno, facendosi da parte per permettere anche agli altri di stare sotto la tettoia. Si sente stupidamente, tremendamente felice.

Ehi, non che questo cambi qualcosa; comunque, Kyoya non ha mai creduto nell'amore.


*


Tamaki chiude dietro di sé le porte dell'Aula di Musica numero 3, e Kyoya sospira stanco. Oggi è stata una giornata estenuante.

Il suo ragazzo ha avuto l'idea geniale di baciarlo nel bel mezzo del cortile dell'Ouran, e di scatenare di conseguenza la fine del mondo. Una delle loro clienti ha lanciato un urlo, le sue amiche le si sono radunate intorno, le amiche delle amiche anche, le amiche delle amiche delle amiche pure, e- al diavolo, ci sono davvero troppe ragazze all'Ouran.

Insomma, la voce si è sparsa molto velocemente. E Tamaki non ha nemmeno provato a negare l'evidenza; non appena glien'è stata data la possibilità, ha iniziato a blaterare sull'amore vero e sul destino senza sosta, parlando di Kyoya come se fossero sposati e si fossero giurati amore eterno.

Inutile dire che gli ha distrutto per sempre la reputazione.

Per fortuna, si è messo a piovere poco dopo e tutti sono corsi in classe. Niente più di una pioggerellina leggera, ma non sia mai che i figli dei ricchi si bagnino, ha commentato Haruhi con un sospiro.

Tamaki gli ha addirittura preso la mano, trascinandolo a lezione. Non sa proprio cosa sia il rispetto per le istituzioni scolastiche.

Ma Kyoya gliel'ha lasciato fare comunque. Solo perché fuori piove.

E forse, forse, inizia un po' a credere nell'amore.







Angolo Autore


Come dicevo la scorsa volta, mi sto rammollendo. Che gioia

Questa è una storia molto personale, che in realtà sono un po' restio a pubblicare. Ma la mia migliore amica -che si ritroverà facilmente in uno di questi personaggi- ha intenzione di leggerla, per cui...ciao, Sis

Non somiglio quasi per nulla a Kyoya, se non forse per l'atteggiamento gentile anche quando sono scocciato. In questa storia, però condividiamo ogni pensiero.

E beh, una certa persona è l'esatto ritratto di Tamaki, quindi ho scritto questa OS di getto; facile come respirare.

Spero che vi sia piaciuta. Se vi va, lasciate un commento! ♥


Mars


   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Host club / Vai alla pagina dell'autore: ShootingZombies