Tutto era stato pulito e riordinato al pronto
soccorso e ora una calma irreale dominava la scena.
“Pensi che sia già nata?” – Chiese Cameron mentre
appoggiava stancamente il capo al possente petto di House.
“Te ne importa sul serio? E poi che ne sai se è
una bambina?” – Chiese lui stringendo a sé la propria giacca e non a caso anche
la donna.
Lei mugugnò un poco insoddisfatta. – “Un pochino.
Erano i miei bambini.” – Diede una rapida occhiata all’uomo e vide che sembrava
leggermente allarmato. – “Non ti preoccupare, non intendevo che voglio
portarmeli a casa, ma solo che ormai mi c’ero affezionata, tutto qua.” – Disse
con un lungo sospiro che si condensò in una piccola nuvola bianca.
“Sei troppo sentimentale, te l’ho sempre detto.”
– Rimarcando quel concetto sempre attuale tra loro.
“Non m’importa.” – Facendo sprofondare il proprio
volto nella camicia di lui. – “Mi stavo per dimenticare: grazie.”
“Per cosa?” – Chiese lui sorpreso. – “Sappi che
riceverai il conto per il mio lavoro d’interprete.” – Disse lui ghignando.
“Non intendevo per quello.” – Staccò il viso dal
suo petto e lo guardò negli occhi. – “Per avermi protetto, sembrava tutto molto
macho.” – Mentre un sorriso sincero e divertito le tirò gli angoli della bocca.
Lui distolse lo sguardo e iniziò quasi un
balletto sul posto tanto quella frase lo aveva reso ansioso. – “Beh non deve
essere stato una gran cosa giacché gli ha imposto il mio nome: Gregorio
Gonzales non suona male.”
Cameron represse una risata che spontanea voleva
uscire, ma sapeva che non poteva tirare troppo la corda. – “Penso che questo
sia uno dei migliori Natali della mia vita.”
“Intendi che sei felice di passarlo con un
braccio infilato nell’utero, sporca di placenta e altri fluidi corporei mentre
una donna urla in spagnolo?” – Riassumendo con cinismo i fatti delle ultime
ore.
Lei ridacchiò felice di quella poetica
descrizione e si strinse un poco di più a lui, che stranamente glielo permise.
– “Se la metti così, in effetti, non sembra una gran cosa, ma al pacchetto
aggiungi un buon interprete di spagnolo e una cioccolata calda e penso che sia
praticamente perfetto.”
“Non dirmi che vuoi anche un bianco Natale perché
altrimenti devo tirare giù dalla branda il dentista reperibile.” – Mentre sul
volto gli compariva un’espressione disgustata.
“Non ci starebbe male un po’ di neve, del resto è
Natale.” – Quasi piagnucolando.
House sospinse Cameron all’interno del pronto
soccorso. – “Penso che dovrai accontentarti di sognarlo come fa Bing Crosby.”
“Adoro quella vecchia canzone cantata dai
Drifters!” – Disse ancheggiando un poco con un sorriso malizioso in volto,
conscia di averlo sorpreso ancora una volta.
“Dissacrante!” – Disse con sguardo sorpreso. –
“Mi piace.” – Mentre l’ammirazione per la donna diveniva evidente. – “Offrimi
un’altra cioccolata calda e forse poi te la farò ascoltare.” – Mostrandole il
suo i-pod rosso fuoco.
E mentre una risata argentina si diffuse nel
tranquillo ospedale, le porte automatiche si richiusero dolcemente
proteggendoli dal freddo e dal gelo di quella notte di Natale.
Fine