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Autore: alexis_92    29/12/2008    3 recensioni
una nuova Bella e un diverso Edward.. una storia diversa da quella che conoscete..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Odio tutto della mia vita.
Odio il nuovo marito di mia madre e il fatto che per colpa sua dobbiamo trasferirci di continuo da una città all'altra.
Odio la decisione che hanno preso di mandarmi a vivere da mio padre che non vedo per anni.
La cosa che mi fa più arrabbiare è che nessuno ha chiesto il mio parere, se ero d'accordo. Niente.
Ma non mi stupisco, per loro sono solo un peso. Mia madre mi ha detto che starò lì per un po'. Mentre lei se la spasserà chissà dove e io invecchierò in questo paesino sperduto tra le montagne.
Il fischio del treno interrompe i miei pensieri e mi rendo conto che devo scendere. Mi è stato detto di aspettare mio padre e come al solito lui non c'è. Mio padre, Charlie Swan, è famoso per i suoi ritardi ma nonostante questo è stato stato lo stesso scelto come capo della polizia.
Mi siedo su una panchina e aspetto.
Dopo pochi minuti avevo più freddo io che gli abitanti del Polo Nordi. Decisi allora di rifugiarmi nell'area di servizio della stazione per riscaldarmi e per riacquistare la sensibilità dei piedi e delle mani.
Appena entrai fui assalita da un profumo di cioccolata calda così buono che avrebbe fatto venire l'aquolina anche ad un diabetico.
Vado al bar e ne prendo una. Quando mi sono scaldata abbastanza, decido di fare un giro nel tabaccaio e vedere se c'è qualche rivista interessante.
Mentre sfogkio alcune pagine di una rivista, entrarono un gruppo di ragzzi, chiaramente snob da come si comportavano.
Erano tre ragazzi e due ragazze ma non mi soffermai molto su di loro anche perchè a me non vanno molto a genio le persone come loro.
Continuo a leggere un articolo su una delle tante ragazze viziate che vivono a questo mondo e quei ragazzi persero la mia attenzione.
Ritornai alla realtà solo quando qualcuno mi urtò facendomi cadere la rivista che stavo leggendo.
< Ehi attento! > escamo, girandomi per vedere chi era stato. Appena mi girai, notai che era stato uno di quei ragazzi che avevo visto prima.
< La prossima volta stai più attenta > mi disse lui sorpassandomi.
< Stai più attento TU la prossima volta! > sbotto innervosita.
" Ma dimmi te! penso.
Appena parlai  vidi che il ragazzo si era fermato di colpo e mi stava fissando in segno di sfida. Dopo alcuni secondi sul suo viso comparve un ghigno divertito.
< Dovresti stare più attenta a quello che dici > mi disse.
" Cosa... ma chi si crede di essere!!! " stavo scoppiando.
< Io dico quello che voglio e  non sarai di certo tu a dirmi quello che devo dire! >
< Tu non sai chi sono vero? > mi domanda
< No e non ci tengo a saperlo >
< Lo immaginavo.. devi essere per forza nuova per non conoscermi > afferma sogghignando.
< Sarò anche nuova ma se non lo fossi stata non ci avre tenuto lo stesso a conoscerti! >
< Ne sei proprio sicura?? > mi disse mentre si avvicinava verso di me. Lo vedo fermarsi a pochi centimetri da me. Improvvisi flash mi ritornarono in mente, riportando alla luce brutte sensazioni: terrore, paura e dolore molto dolore.
< Stammi lontanto!!!!!!!!! > e lo spinsi lontano da me.
Vedo la sua faccia sorpresa e non mi stupisco. Deve essere uno che non è abituato a essere rifiutato. Non mi importava, non volevo rivivere tutto quello che mi ero ripromessa di dimenticare.
Raccolsi le mie cose in fretta e uscii dal negozio.
" Ma che le è preso?!" pensò il ragazzo " nessuna ragazza si è mai comportata così con me.. che strana ragazza.. il suo viso però... era terrorizzato.. che fosse terrorizzata da me??!! Ma che vado a pensare io nemmeno la conosco quella ragazza."
< Ehi Ed.. che ti prende?! Chi era quella ragzza? > mi chiese Emmett, uno dei miei amici.
< Niente... lascia perdere.. allora ce ne andiamo? >
< Se lo dici tu > e uscirono sal negozio.


Appena uscii dal negozio mi ricordai che ero andata dentro per riscaldarmi.
" Accidenti.. ma che mi è preso??!! " pensai.
Presi un grande respiro e mi tranquillizai. Il terrore era svanito ma dentro di me sentivo una stranza sensazione.
" Cosa può essere? Mi fa battere il cuore all'impazzata e non è mai successo.."
Mentre penso a tutto questo, il suono di un clacson mi fa alzare il viso. Era Charlie che era arrivato a prendermi.
Mi dimenticai dei miei strani pensieri  e nu diressi verso la macchina di mio padre consapevole che a tutti i costi avrei iniziato una nuova vita qui a Forks lontano da tutti ma soprattutto da lui..
  
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