Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: jamesguitar    01/05/2015    1 recensioni
Molti pensano che è sbagliato tenere sempre il conto del tempo che scorre, e forse è vero, perché i veri bei momenti non hanno minuti scanditi; eppure a volte è giusto farlo, solo per un po’, per sentire quel brivido e la consapevolezza di essere davvero parte di quel Sistema Solare di cui tutti parlano, della forza di gravità che farà cadere il frutto dall’albero, dei venti generati dalle zone di alta e bassa pressione, del Big Bang che ha generato tutto e della vita che sembra essere nata dal nulla, ma è stata generata secondo un processo ben preciso e studiato dalla Natura fin dall’inizio dei tempi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Il tempo.
 
 
È strano mettersi a pensare allo scorrere del tempo, al numero di cose che si possono fare in un giorno, una settimana, un anno. È quasi assurdo immaginare che da qualche parte le ore possano passare in modo inverso, perché il nostro cervello è abituato a stabilire una routine e seguirla, regolando di conseguenza il tempo che ci occorre a farlo  e abituandosi allo scorrere dei giorni, dei mesi, delle stagioni, come se tutto ciò fosse scontato e magari anche banale.
Eppure a volte si dovrebbe fare, impegnarsi a impegnarsi meno, lasciarsi andare ai secondi che scorrono veloci. Stendersi da qualche parte, magari uno straccio di erba, lasciarsi accarezzare dal vento e chiudere gli occhi provando a sentirlo, il tempo. Perdersi in lui, che passa e troppo spesso viene ignorato; ci si dovrebbe fermare per realizzare che non è un fattore scontato, bensì un meccanismo che funziona dall’era dei tempi e che regola le nostre vite, dal concepimento alla morte.
Quei secondi, quei minuti, quelle ore e quelle notti o giornate, settimane o mesi, anni, decenni, sono tutto. Rappresentano il nostro unico vero punto di riferimento.
 
Un individuo nasce dall’amore o dal puro divertimento, cresce nel grembo di una donna e viene alla luce, se è fortunato circondato da persone che lo guardano e ridono, magari piangono, affascinati ogni volta dalla vita che sembra comparire dal nulla. Poi inizia a parlare, viene sgridato dai genitori e anche coccolato, diventa grande e affronta i drammi dell’adolescenza, le risate con un paio di amici e le notti in discoteca che sembrano passare troppo in fretta. E poi? Poi in un attimo  si è sistemato, vuole tornare indietro ai tempi in cui nulla era certo, ma è sposato, ha una famiglia e deve badare alle bollette e alle tasse, al mutuo e ai drammi di sua figlia adolescente, che un giorno di tanti anni prima erano anche suoi. Invecchia, diminuisce la sua capacità di vedere e a volte sentire, le persone a cui tiene muoiono e lui aspetta che arrivi il suo turno. E arriva. Arriva sempre, per malattia o per vecchiaia. Muore e viene seppellito da sua figlia che i drammi adolescenziali li ha passati ed è diventata come eri prima che tutto scorresse troppo in fretta.
In tutta questa vita, che troppo spesso è simile e uguale per tutti, il tempo è passato e tu l’hai dato per scontato. Hai sentito le ore di scuola che passavano troppo lente e quelle con gli amici che erano corte, hai provato il brivido di un secondo quando chi amavi ti ha baciato con dolcezza e hai passato ore insonni quando il dolore accecante di una perdita o un abbandono ti bruciava in petto. Hai sentito tutto, ma non hai ascoltato.
E così il tempo è passato così velocemente che verso la fine ti sei pentito di non averlo goduto appieno. Hai pensato ai posti che avresti voluto visitare, agli abbracci che avresti voluto dare ai tuoi figli, all’anno perso al liceo e a tua madre con cui hai litigato troppo spesso.
 
Ci sta provando, Elena, a concentrarsi sul tempo. È sulla buona strada, sdraiata al centro di un prato verde, accarezzata dal vento di Aprile che le scompiglia i capelli e le provoca minuscoli brividi di freddo. Sta fissando una nuvola nel cielo, che ha la strana forma di un vaso di fiori, e non la lascia andare per paura che poi cambi forma mentre è distratta.
C’è Luca al suo fianco, che respira lentamente e tiene la mano accanto alla sua, senza afferrarla ma sfiorandola appena, e la guarda di soppiatto di tanto in tanto. Elena gli ha chiesto il favore di non parlare, perché deve pensare solo al tempo; e così la ragazza chiude gli occhi, prende un respiro profondo e conta un secondo, poi un altro e un altro ancora. è come se, insieme al freddo, sulla caviglia scoperta dai jeans sentisse il tempo che sorre, la lancetta che fa il suo giro, la stagione che cambia e il frutto che sta per cadere dall’albero accanto. Sorride leggermente, scossa da quella sensazione improvvisa, mentre il tocco di Luca si fa più insistente e le loro dita si intrecciano, senza pensare a quello che potrebbero dire gli altri, come se i loro sentimenti se li fossero già confessati; perché non c’è tempo da perdere, e ormai Elena l’ha capito.
 
«Non dovrei parlare, lo so –Luca sussurra appena- ma voglio dirti grazie per questo momento» Elena apre gli occhi di scatto e muove la testa verso di lui, lasciando andare la nuvola, fissando i suoi occhi verdi ma senza perdere la consapevolezza dei secondi che scorrono.
«Ringraziarmi?» la ragazza dai capelli castani arrossisce e delle piccole farfalle iniziano a svolazzare non nel suo stomaco, ma dritte sul cuore, scuotendola dalla routine e facendola emozionare.
Luca abbassa lo sguardo e «Sì, ti ringrazio. Mi è capitato raramente di sentirmi così» dice.
Elena torna a tenere gli occhi chiusi, rivolta verso la luce del cielo, con l’orologio ben impresso nella sua mente. Molti pensano che è sbagliato tenere sempre il conto del tempo che scorre, e forse è vero, perché i veri bei momenti non hanno minuti scanditi; eppure a volte è giusto farlo, solo per un po’, per sentire quel brivido e la consapevolezza di essere davvero parte di quel Sistema Solare di cui tutti parlano, della forza di gravità che farà cadere il frutto dall’albero, dei venti generati dalle zone di alta e bassa pressione, del Big Bang che ha generato tutto e della vita che sembra essere nata dal nulla, ma è stata generata secondo un processo ben preciso e studiato dalla Natura fin dall’inizio dei tempi.
«Lo senti? –Elena bisbiglia e sorride- il tempo scorre per noi, Luca» quello che dovrebbe essere solo un amico ma non lo è mai stato non smette mai di stupirsi dell’ intelligenza della ragazza, e soprattutto del suo modo di vedere le cose che a lui sembrano così banali e prive di importanza.
Sente le sue unghie smaltate di bordeaux stringergli la mano più forte e, come Elena voleva, si sente parte di qualcosa.
 
«Elena –Luca la chiama- vorrei solo dirti che non importa dove sarò, o con chi; tu avrai sempre un posto nella tua vita. Il tempo per noi smetterà di passare, okay?»
La ragazza si lascia scappare una risatina e Luca la vede arrossire, anche se lei forse non lo ammetterà mai; Elena continua a tenere gli occhi chiusi e prende un gran bel respiro, mentre i secondi passano ancora e gli alberi poco distanti da loro sono scossi dal vento, il cellulare nella borsa si illumina per un nuovo messaggio e le nuvole cambiano forma agli occhi di Luca, che aspetta una sua risposta.
«Non potremo fermarlo –Elena ora parla chiaro- ma potremo renderlo intenso e godercelo tutto, ogni istante» Luca trattiene il respiro e si lascia guidare dal suo cuore mentre si alza a sedere e poi si abbassa di scatto sulle labbra di Elena.
La bacia, con l’inesperienza dei quattordici anni e la paura di essere respinto; la bacia e si sente vivo, mentre gli istanti acquistano più importanza che mai nella mente di Elena e la ragazza prova il brivido dell’amore che aveva aspettato per tanti, troppi mesi.
 
È così che Elena si lascia andare al tempo che di scontato non ha nulla e smette di pensare, mentre il frutto cade dall’albero accanto a loro e i venti non cessano di soffiare; le lancette continuano a spostarsi sull’orologio, i secondi scorrono e la vita di due ragazzi
continua stravolgendo le aspettative, i piani e la solita banalità che nasconde.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: jamesguitar