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Autore: Fratres sanguinem    01/05/2015    1 recensioni
La polvere nasconde segreti che solo una mente distorta può andare a cercare. Quella mattina un tassello oscuro della nostra città è stato trovato.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell’autore
1 Il nome dell’amico maschile nella storia è reale, ringrazio Riccardo per avermi concesso di scrivere il suo nome e di avermi accompagnato in quell'avventura quella mattina.
2 Questa storia è tratta da avvenimenti reali,  persone, oggetti e strutture sono reali, la città pensatela voi, preferisco non indicare il luogo dell’ avventura.
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I raggi del sole penetravano nella finestra forti e vigorosi come facevano  nelle calde mattine di Agosto. Mi coccolavano illuminandomi il viso, cercavano di farmi svegliare, ma la mia mente al solo pensiero di poter elaborare le azioni da svolgere una volta alzato rifiutava, il sole alla fine non mi svegliò. Mi alzai alle 9:00 quella mattina, lo rammento molto bene, dovetti lavarmi e vestirmi in fretta e furia, alle 10 una gradita persona venne a tenermi compagnia. Riccardo non è cambiato molto da quel giorno, non era altissimo, ed era solo un po’ più in carne rispetto ad un ragazzo della sua età, e così è ancora. Sentii il campanello suonare e in preda all’eccitazione andai ad aprire, Riccardo entrò, era molto allegro. Trascorremmo più di un’ora e mezza a guardare Species in televisione, mi disse che quel film faceva parecchia paura e meritava molto, e io, spinto dalla curiosità accesi la tv. Non appena fu terminato guardai il cellulare: le 11:40, mancavano meno di mezz’ora per il pranzo con sua nonna, mi aveva invitato e avevo accettato con gioia. Prima di incamminarci verso il condominio dove i nonni di Riccardo trascorrevano le loro giornate, avevamo deciso di farci un giro, eravamo appena appena scesi all’incrocio sotto casa mia che un’idea mi percosse l’anticamera del cervello.
-Riccardo, ti va di visitare la villa abbandonata là sulla destra? Sai, è da molti anni che ci volevo andare- chiesi tutto ad un fiato
- va bene, anche io è da tanto che volevo entrarci, solo che… da dove entriamo?- rispose il mio amico
- se le porte non sono aperte, usiamo le finestre, la vedi quella mezza rotta? Entreremo da là-
- seee, io non riesco, fallo tu se proprio vuoi.-
Mezzo deluso dalla sua risposta mi incamminai verso quella finestra distrutta, era situata a 2 metri e mezzo dal suolo, non riuscivo ad aggrapparmi, ma il desiderio d’avventura era tale che mi feci da scala il muro che avevo alle spalle e con un doppio salto riuscii ad aggrapparmi allo spigolo del marmo. Nonostante i gravi danni e il vetro distrutto non fu difficile entrare, tolsi due pezzi di vetro incastrati nel legno ed entrai.
Appena misi piede sulle scale a chiocciola di marmo un brivido mi percosse la spina dorsale, una paura innaturale mi fece andare nel panico, molte domande mi sorsero nella mente: “e se qualcuno vivesse qui dentro? Se avesse sentito i miei passi e si fosse allertato?”, era una casa di quattro piani, ogni ipotesi era plausibile. Era una villa enorme, in alcuni punti anche arredata, strati di polvere bloccavano leggermente le vie respiratorie e un piacevole odore di antico riempiva le varie stanze, era come quando incontri una ragazza, prima la guardi e poi te ne innamori, ero dannatamente felice e deliziosamente spaventato. Riuscii fortunatamente a riprendere controllo di me stesso e subito mi misi ad esplorare il primo piano: un tappeto di pail o di un materiale morbido al tatto ricopriva il pavimento, c’erano tavoli e poltrone ovunque, e molte porte-finestre si affacciavano al muro, aprii una di quelle e corsi a chiamare Riccardo, una volta rientrati esplorammo il piano più a fondo. Trovammo nelle varie stanze dipinti e oggetti d’arredamento, stavo analizzando un’ armadio quando un richiamo attirò la mia attenzione. Percorsi il corridoio in corsa e raggiunsi Riccardo, osservai nelle sue mani un’oggetto ferroso arrugginito, in cerca di affermazione chiesi che cosa era, Riccardo mi disse:-  una pistola, è una pistola!-., era una rivoltella da 12 colpi cal.22 forse della 1° guerra mondiale, certo non sapevamo se era reale o un giocattolo in ferro, ma era bella come poche. Fu per me molto sospetto vedere quella pistola, però un'altro oggetto mi aveva spaventato, per terra accanto la gamba sinistra di un divano vi era il corpo di un cane defunto. Non era un cadavere recente, era ridotto quasi a scheletro e non puzzava molto, il sangue era asciuttissimo e non vi erano tracce di fori, non gli avevano sparato, ma come mai alora un cane era morto là dentro? in quell'angolo? Potevamo benissimo trovare il cadavere in una delle 20 stanze disseminate nei 4 piani, sicuramente sarà morto di fame, ma perchè al primo piano mi chiedevo.
Estasiati dal ritrovamento della pistola e spaventati dal ritrovamento del cadavere chiudemmo tutto e tornammo dal luogo di partenza, decidemmo che era meglio nasconderla, ci incamminammo dalla nonna di Riccardo, ma prima mettemmo la pistola in una busta e la nascosi dentro un cespuglio. Qualcosa continuava a tenermi la mente occupata, era un pensiero freddo e spaventato, avevo troppe domande in testa, "perchè quella casa era stata abbandonata? perchè c'era una pistola? perchè era arredata in alcuni punti? ma sopratutto perchè vi era un cane morto al primo piano. Poco dopo però questi pensieri mi lasciarono stare rimpiazziati da tutti i reati commessi quella mattina, da violazione di proprietà privata a possesso d'armi ero messo bene...
   
 
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