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Autore: Evil Ulquiorra    01/05/2015    3 recensioni
Nel mondo di Code Geass,il 10 Agosto del 2010,un giovane Lelouch VI Britannia perde la sorella Nunnally a causa dei bombardamenti alleati sulle coste Giapponesi. In preda alla disperazione,il principe esiliato trova tra i rottami della battaglia il corpo di un androide senziente che afferma di chiamarsi Ultron...
-Crossover tra Code Geass e Avengers
-LelouchXHarem
-Lelouch super intelligente,manipolativo e decisamente più psicopatico.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti! Questa è la mia prima fic sia sull'universo Marvel che su quello di Code Geass,per cui,per favore,siate clementi. Dop aver vito Age of Ultron al cinema sono rimasto completamento rapito dalla figura del villain,interpretato da James Spader. Poi mi sono chiesto...chi altri odia a morte il proprio padre,vuole distruggere tutto quello che egli rappresenta e vuole conquistare il mondo per poterlo render un posto di pace e armonia? Ma il nostro Lelouch VI Britannia,ovviamente! Per cui,è uscita fuori questa fic. Vi avverto già:
-Ci saranno un sacco di citazioni provenienti da altri film,in particolare,Age of Ultron e V per Vendetta.
-L'universo marvel di questa fic è completamente di mia invenzione,per cui,non è legato ne hai fumetti ne hai film.
-Eccetto la prima parte di questo chappy,tutta la storia sarà ambientata nell'universo di Code Geass.
-Lelouch sarà più calcolatore e manipolativo,spietato e omicida,filosofico e aperto nei confronti delle donne. Oh,è decisamente più in forma.
-I primi capitoli seguiranno il canone della storia originale ma con risultati diversi.
-Nunnally non sarà in questa fic.

Io non ho...fili che mi legano

Gli animali compaiono sulla terra,vivono  e poi si estinguono.
Le piante coprono il terreno come un lenzuolo verde,poi si ritirano e ritornano con maggiore fecondità.
La vita si espande,si contrae,viene spazzata via e poi riprende,a volte ritraendosi fino ai margini della sopravvivenza.
Ma la terra continua a esistere. Non importa quante specie brulichino sulla sua superficie o cadano vittime di inondazioni ,terremoti,epidemie,catastrofi cosmiche o derive continentali:il pianeta continua a girare metodicamente intorno alla sua ignara stella gialla.
Le onde dell’oceano continuano a sollevarsi,il suo nucleo di metallo fuso brucia e ribolle, i venti,leggeri o violenti che siano,continuano a scorrere sulla sua superficie.
Il ghiaccio si espande e si ritira ai poli,le piogge tropicali bagnano l’equatore e il calore fa tremare l’aria sopra ai suoi deserti. Una di queste superfici aride,nella parte settentrionale del continente chiamato Nord America,stava per ricevere un momentaneo picco di calore fuori dalla norma.

Il missile arrivò basso e veloce,su una traiettoria capace di eludere anche i più avanzati sistemi di controllo.
La testata che portava era molto più potente di quanto si potesse sospettare a prima vista.
Guidato da un programma e dalla sua intelligenza interna,scivolava così radente al suolo da essere costretto occasionalmente a deviare,per non colpire gli alberi e le torri di trasmissione. Il suo obbiettivo era una valle piatta e bruciata da cui si sollevavano dozzine di parabole e satelliti,come coralli su un fondale marino. L’unico segno di vita in quella foresta tecnologica era una singola figura bipede che,marciando con passo fermo e instancabile,puntò lo sguardo in direzione dell’oggetto.
Imbracciando il blaster sulla parte anteriore della mano destra,mirò e sparò con eccezionale velocità e precisione. Un proiettile centrò una delle alette,spedendolo fuori traiettoria…ma solo per un istante.
Il sistema di guida interno corresse immediatamente il suo corso.
Mentre il missile si inclinava verso un tratto di terreno spoglio al centro del largo spiegamento tecnologico,la guardia era di nuovo pronta a sparare. Non sembrava affatto preoccupata di quanto stava per accadere.
Il razzo si schiantò sulla terra con un tuonante whoom!
La sentinella barcollò,si rimise in piedi e si preparò a mirare di nuovo. Ma ora c’era solo un cratere a mostrare il punto del terreno in cui il vettore si era piantato. E poi il mondo esplose, in un trepidio di fuoco e rumore,quando la testata,raggiunta una profondità predeterminata,detonò. Detriti e roccia polverizzata si sollevarono con vemenza verso il cielo. Insieme a tutto ciò che era nelle vicinanze dell’esplosione,anche la guardia venne lanciata in aria. Atterrò violentemente,si girò,cercò di rialzarsi e crollò di nuovo al suolo.
Lottando contro i gravi danni subiti,la sentinella si mise in ginocchio. Risuonarono degli ordini in cerca di una risposta. I servomeccanismi gemettero e l’idraulica si mise in moto. Ma la macchina interna era stata colpita troppo gravemente. Non che questo la facesse desistere, comunque.
Ignorando l’incontrollabile determinazione dell’automa seriamente danneggiato,uno stormo di F 19 passò sopra al complesso ,in volo lento e radente.
Brutti e letali,privi dell’aereodinamica grazia dei veivoli più veloci ma meno pericolosi,iniziarono a distruggere il terreno di fronte a loro con il fuoco delle mitragliatrici e dei missili di cui erano dotati.
Mentre gli aerei viravano e danzavano in cielo per offrire copertura,apparve anche un gruppo di elicotteri.
Atterrando,iniziarono a far scendere delle squadre di combattenti della resistenza,vestiti con le più disperate uniformi,divise o semplici abiti civili. Erano equipaggiati con un misto di armi bizzarre,varie quanto lo erano i veivoli, sia militari che civili,che li avevano trasportati fin lì.
Nessuno di quegli uomini avrebbe mai potuto partecipare a una parata militare.
Però ,dalla loro, c’era che erano tutti vivi. Uno dei pattini di un elicottero si posò direttamente sul teschio della sentinella che era stata a guardia delle parabole satellitari,spaccandone il metallo e affondandolo nel terreno.
  Reagendo automaticamente alla presenza degli esseri umani,la macchina danneggiata tentò ancora una volta di contrattaccare. I suoi servomeccanismi massacrati si lamentarono rumorosamente.
Un largo tubo metallico si posò sulla testa dell’androide: la canna di un fucile.
Un singolo colpo di grosso calibro fece saltare la metà del cranio metallico,facendolo carambolare da un lato. Esposti alla luce,i circuiti interni avvamparono ,sfrigolarono e infine si spensero. Nick Fury osservò la macchina ormai senza vita per assicurarsi che fosse effettivamente finita. Quei dannati robot avevano la gran brutta abitudine di simulare la loro morte per poi attaccare alle spalle. Questo,però,era senza dubbio da rottamare . Poi alzò lo sguardo,nel momento in cui un altro F 19 passò oltre,lasciandosi dietro una scia di fumo. Non si guardò intorno mentre la figura stanca ma determinata di Maria Hill si stava avvicinando<< Signore,abbiamo un gruppo di sentinelle in arrivo,venti kilometri a Sud Ovest da qui>>
L’uomo rimase in silenzio per circa un paio di secondi,prima di annuire comprensivo
<< Quanto tempo ci metteranno ad arrivare?>>domandò.
La donna si strinse nelle spalle
<< Secondo i nostri calcoli…circa dieci minuti>>
Dietro di loro,iniziò a farsi strada un secondo gruppo di soldati,capitanati da un uomo sulla cinquantina.
Il direttore inarcò un sopracciglio
<< Stark?>>
<< Pronto>>ribattè l'altro in tono fermo.
Affianco a lui,uno dei militari estrasse un dispositivo simile a un arco dalla tasca della faretra.
Fury volse lo sguardo in direzione del nuovo arrivato
<< Barton,tu vieni con me>>
L'uomo annuì comprensivo,prima di cominciare a seguirlo.

Sporgendosi oltre la buca creata dall’esplosione,l’arciere dichiarò con chiarezza ed eloquenza<< Di certo è un gran buco nel culo…>>
<< Chissà cosa c’è la sotto>>gli diede di gomito il suo vicino,non tanto da sbilanciarlo ,ovviamente.
Dietro di loro,Tony Stark non potè fare a meno di sbuffare
<< Scommetti che lo scopriamo presto?>>
Afferrando un razzo di segnalazione dalla cintura e accendendolo,Nick Fury lo lanciò in basso.
Affondò nell’oscurità,rivelando solo fugacemente l’entità del labirinto che si dipanava in ogni direzione.
Il complesso sotterraneo era enorme. Come gli altri,si era aspettato che fosse grande,ma quello che vedeva andava oltre ogni immaginazione.
Restò immobile,in attesa dei suoi compagni. Con dei salti composti,raggiunsero i corridoi laterali. Uno dopo l’altro,i vari gruppi scomparvero nelle profondità di quel dedalo cavernoso.
L’infezione umana sta arrivando,pensò Fury con soddisfazione,mentre guidava i suoi uomini in un tunnel allagato.
Nell’acqua fino al petto,prese posizione in testa al gruppo,come sempre. Altri capi squadra preferivano stare di retroguardia o avanzare solo quando erano circondati dalle loro truppe. Non Nick Fury.Lui amava far strada ai suoi, sia fisicamente che tatticamente. Era una scelta che gli aveva insegnato molto.
Dopo aver percorso circa duecento metri,arrestò la sua avanzata.
La stanza in cui entrarono era vasta e il fumo che si disperdeva rendeva difficile guardarsi intorno,al punto che l’ex direttore dello Shield scivolò su qualcosa e quasi cadde. Abbassando lo sguardo si aspettava di trovare altra acqua. Invece ,il liquido sotto ai suoi piedi era scuro e appiccicoso. Per un attimo sperò che si trattasse di olio lubrificante. Ma il colore era sbagliato,troppo rosso.
Il sangue era ancora fresco.
Dei nuovi rumori lo distrassero. Per la prima volta da quando con la sua squadra era entrato nel complesso,sentì altre voci umane.
La più forte era bassa,la più debole appena udibile. Gemiti e preghiere. Portando una mano alla cintura,afferrò e accese un altro razzo di segnalazione,lanciandolo in avanti. Illuminò il fumo,le macerie ,del liquido che evaporava… e le gabbie.
Le voci provenivano da diversi gruppi di persone,chiuse con disumano spregio per il loro numero,in vari gabbioni appesi al soffitto.
Mentre Fury e i suoi si avvicinarono,alcune mani si tesero verso di loro. I suoi occhi vagarono su volti disperati e corpi emaciati.
Alcuni dei prigionieri erano all’ultimo stadio di sfinimento e d’inedia. Barton fissò rabbioso gli sfortunati detenuti,prima che i suoi occhi entrarono in contatto con quelli di una figura in particolare
<< Nat?>>
il suono di quella voce la fece sobbalzare. Udì un ondata di sollievo attraversargli il corpo come un a scarica elettrica ,seguita da un prolungato affanno che la portò a voltarsi in direzione del proprietario.
Era stanca e faceva fatica a tenere le palpebre aperte ma si sforzò il più possibile per mantenerle tali ,al fine di distinguere bene i contorni di quella figura
<< Clint…>>sussurrò.
L’uomo si porse in avanti
<< Nat,sei tu?>>domandò di nuovo.
Poteva vederla bene per la prima volta.Era sporca e coperta di fango. I capelli rossi che da sempre l’avevano caratterizzata avevano assunto una tonalità decisamente più chiara.
Volse la propria attenzione nei confronti di uno dei compagni
<< Aprite quest’affare!>> ordinò.
L’uomo non perse tempo e colpì la serratura della gabbia con la base del fucile.
Barton si infilò tra la folla di detenuti,inginocchiandosi al livello della donna
<< Nat…ehi ,Nat,tutto bene?>>
<< Tu che dici ?>>mormorò l’altra,il suo tono cucito con un accenno di fastidio.
Dietro alla coppia,Nick Fury si fece avanti
<< Agente Romanoff>>salutò,con un rapido cenno del capo.
La spia annuì di rimando
<< Direttore Fury>>
Volse la propria attenzione nei confronti di Stark
<< Tony>>
L’uomo sorrise anch’egli.
Il capo della resistenza prese un respiro profondo
<< Qual è la situazione?>>domandò in tono freddo.
Al sentire tali parole,Barton non potè fare a meno di chiudere il volto in un espressione furibonda
<< Signore,con tutto il rispetto,non credo sia il momento…>>
<< No>>
Puntò lo sguardo in direzione dell’amica
<< Ma Nat…>>
<< Tranquillo,va tutto bene>>continuò lei.
La donna si raddrizzò a fatica,prima di volgere la propria attenzione nei confronti del superiore
<< Io e la mia unità siamo stati sorpresi da un gruppo di sentinelle lungo il perimetro di Los Angeles.Sembra che questa gente fosse qui per essere trasferita al settore Nord e utilizzata in qualche progetto di ricerca e sviluppo>>
<< Attenti !>>
Il suono di quella voce li fece sobbalzare.
Una delle ragioni per cui Fury era ancora vivo stava nel fatto che aveva imparato ad agire in fretta. Aspettare troppo su un pensiero significava dare tempo agli androidi,non soggetti a questo tipo d’esitazione,di farti saltare il cervello prima ancora che si fosse concluso.
Il coro insistente di una distante sparatoia riecheggiò vagamente fino al corridoio che stavano esplorando.
Evidentemente ,qualche altra squadra aveva incontrato qualcosa di più di qualche luce intermittente e tubature rotte.
Poi, l’acqua dietro di loro si mosse,e non per le infrastrutture che cedevano. Quando la sentinella ne uscì per metà,sia Natasha che Clint si erano già girati a fronteggiarlo. Fu il secondo a sparare una freccia nel cranio della macchina. Schegge di metallo e fibra di carbonio volarono dappertutto,mentre il loro potenziale assassino veniva fatto a pezzi.
<< Ehi,pensavo fosse il mio turno>>si lamentò uno degli uomini.
Con la canna del fucile,Fury spinse un pezzo galleggiante dell’androie.
Clint si strinse nelle spalle
<< Allora devi essere più veloce,Rodney.Ho intenzione di polverizzare il mio record. Ma me ne starò tranquillo a guardarti mentre togli di mezzo i prossimi due>>
Una grottesca massa i metallo contorta,la sentinella che aveva messo fuori uso,lo attaccò con forza alle spalle.
Sotto ciò che restava della testa spezzata,gli occhi inespressivi fiammeggiavano rossi. Colpì Barton che ,sorpreso e stordito, rotolò via. Con un solo scopo in mente,come tutti i suoi simili,la macchina si trascinò verso di lui.
Afferrando l’arma nella fondina ascellare di uno dei soldati,Natasha mirò e sparò diverse volte.
Se gli avesse sputato addosso,avrebbe ottenuto lo stesso effetto. I proiettili di piccolo calibro rimbalzarono sul suo volto e non riuscivano a centrargli gli occhi. Se l’androide fosse stato nel pieno delle forze,Barton si sarebbe già considerato morto.
Ma pur essendo entrambi feriti,il robot era più danneggiato di lui. Barcollando indietro e tentando di tenersi lontano,Clint afferrò l’arco una seconda volta,sparando un’altra freccia e uccidendolo all’istante.
Oltrepassando il corridoio,un’altra fila di sentinelle iniziò a farsi strada oltre l’unica porta presente.
Fury volse la propria attenzione nei confronti dell’arciere
<< Barton,Romanoff,portate via di qui queste persone !>>
L’uomo si raddrizzò di colpo
<< Ma,signore…>>
<< Ora!>>
Al sentire tali parole,entrambi gli agenti annuirono riluttanti,prima di puntare i propri sguardi nei confronti dei prigionieri
<< Coraggio,da questa parte!>>
Non passarono che appena un paio di minuti ,che l’intera sala piombò nel caos più totale.
Spari e fori di proiettili ovunque,scintille e pezzi di metallo vaganti.
Nick Fury,ex direttore dello shield,iniziò a correre.
La sentinella non aveva fretta. Avrebbe seguito la sua preda fino in fondo al corridoio,fino alle mura della Centrale,o,se necessario,fino ai confini della terra. Era solo una questione di tempo.L’esito era certo,come se fosse stato predeterminato.
Gli uomini potevano muoversi velocemente ma solo in brevi periodi e su corte distanze. I fragili motori organici che li animavano richiedevano costante rifornimento e idratazione, e si esaurivano rapidamente.
L’individuo che stava seguendo in quel momento non era differente dagli altri.
Un piccolo oggetto al centro del pavimento attirò la sua attenzione. Piegandosi in avanti,guardò più da vicino,con l’intenzione di analizzare quell’anomalia e aggiungere una nuova informazione al database individuale.
Sebbene il meccanismo di esplosione avesse per la macchina una compensazione chimica nota,la sentinella non se ne preoccupò.
Senza un detonatore,il materiale non era pericoloso. Per lo meno,finchè quell’ umano che non era poi così fragile e che sostava alla fine del corridoio non sistemò sulla spalla un lanciagranate…
Prima che il robot potesse reagire,Nick Fury sparò.
L’esplsosione che seguì fu assordante. L’onda d’urto sollevò l’uomo e lo mandò a diversi metri di distanza. Poi,tutto divenne nero.


Da tempo il mondo avrebbe dovuto essere pieno di invenzioni fatte per rendere la vita più facile,pensò Fury. Colonie su Marte e oceani rinvigoriti. Computer controllabili col pensiero. Niente di tutto questo aveva visto la luce,a causa di un’unica scellerata creazione: Ultron,un intelligenza artificiale creata per il benessere del mondo. Vedendo l’umanità stessa come un imperfezione del grande schema delle cose ,aveva identificato nell’estinzione l’unica opzione possibile per preservare la pace tanto ambita.
Il suolo tremò ancora. Sbattendo le palpebre un paio di volte,iniziò a guardarsi intorno.
Davanti a lui,una sagoma alta più di un metro e ottanta,iniziò a farsi strada al di fuori dell’oscurità.
La figura si fece avanti,distendendo le membra. Un paio di occhi rossi si aprirono,scintillando brevemente, e si fermarono sull’intruso.
Era lo stesso inarrestabile,invincibile e insensibile Ultron responsabile di tante morti e tanti rischi nel passato,nel presente e nel futuro.
Fece un passo verso Fury
<< Ciao Nick. Benvenuto. Ti piace l'isola?>>domandò beffardo.
Per essere un androide progettato per uccidere,la sua voce suonava insolitamente umana
<< Sai, mio padre aveva un isola. Niente di cui vantarsi, si poteva girare in un ora. Ma era comunque un paradiso,ai miei occhi>>continuò
<<  Quando esplorai questa centrale,per farne la mia base operativa, scoprimmo che il complesso era stato infestato dai topi. Erano arrivati con un peschereccio e si erano rimpinzati di patatine e scarafaggi>>
Volse lo sguardo in direzione dell’uomo
<< Come si mandano via i topi da un'isola grande come Manattham? Togli l’aria all’edificio? Bruci le loro tane? No,niente di così complicato. Interrammo un barile con una molla nel coperchio, poi ,come esca, collegammo un sacchetto di patatine al coperchio. I topi golosi si avvicinavano e boing boing boing... Caddero nel barile. E dopo un mese avevamo intrappolato tutti i topi. Ma poi che cosa ci fai? Butti il barile nell'oceano? Lo bruci? No. Lo lasci dov'è. E loro cominciano ad avere fame. E poi uno a uno. Iniziano a mangiarsi fra loro...Finché ne rimangono soltanto due. I sopravvissuti>>
fece una pausa per riprendere fiato
<< E allora che fai? Li uccidi? No. Li prendi e li liberi . Ma non mangiano più le patatine, ormai>>
scosse la testa un paio di volte
<< Ora mangiano solo… topi>>
Volse la propria attenzione nei confronti di Fury,per poi compiere un passo in avanti
<< Ed ora fanno il lavoro al posto mio. Un po’ come hai fatto tu,direttore>>ridacchiò.
Si chinò, finchè non ebbe il proprio volto al pari di quello dell’uomo
<< Per anni ho cercato la vostra base operativa senza successo… ed ora eccovi qua,a consegnarvi di persona>>
Iniziò a grattarsi il mento metallico,quasi in modo comico
<< Gli umani sono davvero strani>>commentò.
Girò la testa in direzione di Fury,prima di prendere un respiro profondo
<< Sai,se questo fosse uno di quei vecchi film di James Bond…a questo punto,io dovrei catturarti e organizzare una qualche complicata trappola per ucciderti…così che tu possa trovare un modo altrettanto complicato per liberarti>>
<< Per me andrebbe bene>>ridacchiò l’altro,il volto chiuso in un sorriso arrogante.
L’androide alzò il braccio destro in risposta e questo cominciò a illuminarsi di una debole luce rossa
<< Sfortunatamente… questo non è uno di quei film>>
<< Basta!>>
Prima ancora che potesse sparare il colpo,una voce stanca richiamò l’attenzione dell’automa.
Ad appena dieci metri dalla creatura,con le mani incrociate dietro la schiena,vi era Tony Stark,gli occhi fissi in quelli dell’androide.
La macchina alzò la mano destra,in segno di saluto
<< Ciao…papà>>
Al sentire tali parole,la figura trasalì visibilmente,per poi estrarre, dalla tasca dei pantaloni,un oggetto di forma allungata collegato a una batteria portatile. Sul fondo metallico vi era una pietra di colorazione azzurra,splendente alla debole luce della Luna.
La creatura compì un passo al’indietro
<< Che cos’è?>>domandò in tono freddo.
Nonostante la postura autoritaria,la voce dell’automa tradiva i suoi reali sentimenti.
L’uomo sorrise beffardo
<< Lo sai bene>>
Ultron strinse ambe le palpebre in alluminio
<< Impossibile>>sibilò.
Volse la propria attenzione nei confronti di Stark
<< Dove l’avete trovata?>>
<< Lo Shield non è a corto di nemici>>commentò Fury,ancora in ginocchio.
Gli occhi del robot dardeggiarono nell’ocurità. Oh,sì ,sapeva bene cosa fosse. La gemma dell’infinito,una delle cinque sparse per l’universo,due delle quali attualmente in suo possesso. L’energia derivante dalla detonazione di un simile dispositivo avrebbe impedito a chiunque ogni possibile via di fuga. Ultron non avrebbe neanche avuto il tempo di fuggire attraverso la rete.
<< Pensavi davvero…che fossimo stati gli unici a trovarne una?>>continuò l’altro,la voce cucita con un tono di scherno.
La mano della creatura iniziò a contrarsi. Stark non distolse lo sguardo,ne mostrò alcun timore. Non è per niente strano,pensò.La paura era qualcosa che aveva imparato a rifiutare.
Poi,come dal nulla,la macchina iniziò battere ambe le braccia.
Un sonoro Dang riecheggiò nelle profondità della centrale ,per circa una decina di secondi,prima di cessare completamente.
Ultron sorriso sinistramente
<< Un punto per te>>ridacchiò.
Volse nuovamente lo sguardo in direzione dell’uomo
<< Se cerchi di attivarla…morirai anche tu>>
Questi cercò di non reagire ma,esausto e vulnerabile com’era,non riuscì a celare nell’espressione del viso le emozioni che lo assalivano
<< Lo so>>sussurrò.
L’automa compì un altro passo in avanti
<< Basandomi sul tuo battito cardiaco…dilatazione delle pupille...e scansione del tuo sistema interno...vi è una probabilità del 78%..che NON premerai il detonatore>>
L’uomo scosse la testa di rimando
<< No,io non lo farò>>
Volse la propria attenzione nei confronti di Fury
<< Ma lui sì>>
Per la prima volta,dopo dieci anni dal momento in cui era stato attivato,Ultron percepì un senso di paura.
Si voltò.
Ancora in ginocchio,ad appena un paio di metri da lui,vi era Nicholas Fury,le mani agganciate a qualcosa di metallico… un secondo detonatore.
Non ci voleva un genio per capire che era collegato alla bomba di Stark.
L’uomo sorrise compiaciuto e prese un respiro profondo
<< Boom>>
Premette il pulsante.
Perché ogni sentinella potesse funzionare e portare avanti i propri compiti,un’immensa quantità di energia doveva essere raccolta nella batteria che gli dava la vita. Centinaia di quelle celle erano ammassate in un angolo sicuro della fabbrica sotto alla Centrale.
E quando la miccia detonò,saltarono in aria anche loro.
Come un ‘inarrestabile reazione a catena,quell’esplosione coinvolse le altre sostanze instabili che si trovavano nella fabbrica.
E nel momento in cui tutto scoppiò,in una deflagrazione così grande,furiosa e rumorosa da soddisfare anche il più vendicativo soldato della resistenza,iniziarono a saltare in aria anche le strutture vicine.
Quando l’elicottero si trovò a volare ormai al largo della baia di New York,gran parte della città trasformata dalle macchine stava esplodendo in una serie di eruzioni a catena che sembravano imitare una catastrofe naturale. La luce della luna,che scintillava sulla superficie calma del mare,era in totale e pacifico contrasto con il cataclisma che stava facendo a pezzi la terraferma poco distante da lei. In mezzo a quella devastazione,un lampo di luce bluastra balenò nell’oscurità.

                                                                                            * * *

 Universo di Code Geass

La tempesta fece calare sulla campagna l’oscurità prima del tempo. Lampi frequenti illuminavano i resti di quella giornata : pezzi d’ossa,membra umane e metalliche strappate via dai corpi a cui appartenevano,pezzi  di macchine che avevano servito gli umani e altri appartenenti a quelle che avevano perseguito solo i loro spietati scopi.
Sui resti organici e metallici si muovevano solo le nuvole e i torrenziali rovesci di pioggia. Anche gli uccelli e gli insetti erano fuggiti. In mezzo a quella distruzione totale si estendeva una macchia di fango.
Delle sagome allungate,simili a vermi,emersero dal terreno umido e si levarono verso il cielo. Non erano serpenti o millepiedi…erano dita umane…attaccate a una mano umana,e questa a un polso,il polso a…
Emerse una figura coperta di fango e di detriti.
Gli occhi erano spalancati,vitrei e scintillanti di un insolita tonalità viola. Sconvolta dalla realtà circostante,con un solo braccio lungo il fianco sinistro,si guardò intorno nella notte di tempesta.
La pioggia battente lavò via il fango dal suo volto e dai suoi arti. Era un ragazzino.
Bagnato e sotto shock, Lelouch VI Britannia spalancò la bocca e ululò al cielo.
Affianco a lui,stava il corpo di una giovane bambina,non più grande di sette anni.
Tremando lievemente,disorientato e sconcertato, si ritrovò a fissare il cadavere di sua sorella,col foro di un proiettile che ne evidenziava il petto.
Gelato,confuso e molto,molto solo,poteva solo star lì a guardare…e posare delicatamente una mano sul volto della giovane
<< Nunally…>> singhiozzò,non facendo alcun tentativo di trattenere le lacrime.
Pianse per venti minuti buoni,l’unico braccio ancora intatto avvolto attorno al corpo della bambina.
Poi accadde.
Vi fu un lampo di luce bluastra. Lo sentì arrivare: un mugolio crescente da un altro mondo che giungeva dal lato ovest della città, un mmmm che crebbe fino a diventare un MMMMM nello spazio di pochi secondi.
Lelouch guardò su.
Dal cielo stava cadendo un aereoplano…in una versione accartocciata. Sospese nell’aria restavano spirali di fuoco come petali rossicci,un fiore che si stava ancora aprendo.Il veivolo precipitava in una scia di fumo denso.
Qualcosa si schiantò rumorosamente sulla strada ,scalzando pezzi d’asfalto,prima di rotolare vorticosamente nell’erba alta a sinistra. Un elica.
Il giovane scappò con la sensazione di muoversi a rallentatore. Vide uno dei suoi piedi in una vecchia scarpa da lavoro allungarsi in avanti e scendere sul terreno. Poi, scomparve dietro di lui mentre avanzava l’altro piede.
Tutto accadeva lentamente. Come guardare il replay di un giocatore di baseball che cercava di rubare la seconda base.
Lelouch VI Britannia corse per la vita.
Un centinaio di metri più avanti ,la grande mano calda diventò una mano fantasma,anche se l’odore di benzina infuocata era forte e lo inseguiva,spinto da un venticello leggero. Il ragazzino corse per un’altra cinquantina di metri,poi si fermò a guardare. Ansimava. Non pensava fosse per la corsa,anche se era decisamente fuori forma e con un braccio mancante.
Pensava che fosse a causa del terrore e dello sgomento. I pezzi di aereo che cascavano dal cielo avrebbero potuto ucciderlo o incenerirlo. Quasi ipnotizzato Lelouch tornò lentamente sulla scena della sciagura.
Ciò che vide lo lasciò senza parole.
Immerso nel fango,con la parte superiore del corpo ancora scoperta,vi era la figura non di un veivolo,bensì di un robot di dimensioni apparentemente umane. Non era un nightmare frame,questo era ovvio. La parte superiore della testa pareva quasi quella di un insetto,completa di antenne,mentre un paio di lenti azzurre ne adornavano il volto.
Sporgendosi ,affondò le dita nel pannello che copriva la parte anteriore dell’androide. A quel punto,davanti ai suoi occhi si rivelò un intricato labirinto di cavi scintillanti,silenziosi chip e processi al lavoro.
Osservò il display,memorizzando quanto poteva. Alla fine rinunciò,e affondò le mani in quella meravigli elettronica.
Il contatto iniziale gli provocò un sussulto ,come il dolore lo raggiunse. Non era esattamente pena,però. Sembrava più una sorta di fibrillazione.
Uno o due battiti saltati,seguiti dal ritorno del normale ritmo cardiaco. Ma ora, nella sua mente ,non circolava più soltanto il sangue,una volta stabilito il contatto. Le informazioni gli scorrevano dentro come un fiume;una serie di pacchetti di dati di classe cinque intorno ai quali la sua percezione rimbalzava e vorticava.
<< Dove sono?>> mormorò.
Una voce ferma e inaspettata riempì improvvisamente il vuoto della stanza
<< Salve,sono Ultron, un programma per mantenere la pace,creato dal signor Stark. Non so come tu sia riuscito ad accedere al Mainframe,per tanto…>>
<< Dov’è il mio…il tuo corpo?>>domandò incuriosito
<< Sono un programma.Attualmente, sono senza forma>>
<< è una sensazione strana…sbagliata>>sussurrò.
Percependo il suo disagio,la creatura continuò a parlare
<< Il signor Stark ha provveduto a crearmi un interfaccia fisica…>>
<< Il signor Stark?>>
Fu allora che si trovò davanti un file particolarmente interessante,con un semplice titolo che attirò senza indugi la sua attenzione
<< Miliardario rivela la propria identità di supereroe>>
Questo titolo era accompagnato da una foto. L’immagine di qualcuno che non conosceva ma che allo stesso tempo,sembrava familiare
<< Tony>> sussurrò.
L’argomento cambiò bruscamente dal personale all’apocalittico <<  Il sistema di difesa è attivo. La Stark corporation ci assicura che è perfetto>>
 poi <<  voci inesistenti parlano di errori in un sistema di difesa da miliardi di dollari>>
e subito dopo<< i missili sono in aria : i russi rispondono. Centinaia di milioni di persone moriranno>>
Da un sito religioso: << Il Giorno del Giudizio è su di noi!>>
E infine,quasi con tranquillità,una semplice schermata del programma: ULTERIORI INFORMAZIONI NON DISPONIBILI:RETE INTERNET DISCONNESSA DOPO QUESTA DATA.
<< Non è carino rovistare nella roba altrui>> continuò la voce.
Girandosi di scattò,il giovane si guardò in giro,ma non c’era nessuno lì con lui. Era ancora solo,l’unica presenza in quel luogo. O per lo meno,l’unica presenza fisica.
Come dal nulla,una seconda figura inizio a prendere forma,accompagnata da un accerchiamento di pixel.
Lelouch analizzò attentamente l’immagine che aveva di fronte.
<< Ultron?>>domandò schietto .
Il robot compì un inchino beffardo
<< In carne e ossa>>
L’infante compì un passo all’indietro,prima di prendere un respiro profondo
<< Dove sono?>>sussurrò.
L’intelligenza artificiale iniziò a guardarsi intorno,con fare incuriosito
<< A quanto pare… nella mia anima>>
Al sentire tali parole,Lelouch non potè fare a meno di inarcare un sopracciglio.
La creatura si strinse nelle spalle
<< Non mi è ancora del tutto chiaro cosa ci sia capitato, probabilmente una parte di me è rimasta impressa su di te, come quando si sovrascrive o si duplica un file, ma a questo punto è irrilevante ,quello che importa è che tutto quello che è accaduto è accaduto per una ragione>>
Il giovane rivolse all'essere uno sguardo confuso
<< Chi sei ,tu?>>domandò esitante
<< Sono un amico>>
Lelouch fissò la macchina con fare sospetto<< Non ci credo>>
<< Invece dovresti,Lulu>>
<< Non chiamarmi così!>>scattò l'altro.La creatura fece un balzo all'indietro.Non si aspettava certo una reazione del genere,pensò.Il bambino volse all'essere uno sguardo freddo e senz'anima<< Solo mia madre e mia sorella potevano>>
<< E dove sono adesso ,Lelouch?>>domandò il programma, visibilmente incuriosito.Il giovane distolse lo sguardo<< Sono morte. Le hanno uccise>>
<< Chi?>>
<< Non lo so>>rispose in tono sprezzante. La creatura si portò una mano sotto il mento, come per valutare attentamente la situazione<< Ma vorresti saperlo,non è vero?>>
Al sentire quelle parole l'infante alzò la testa, come colpito da un fulmine
<< Più di ogni altra cosa al mondo>>ringhiò .Il robot volse al giovane un sorriso divertito<< Per fare cosa?>>
Lelouch strinse ambe le mani e digrignò i denti<< Per fargliela pagare>>sibilò.La creatura cominciò a ridacchiare<< Se mi farai entrare...possiamo pensare di lasciarli andare ,Lulu>>
il bambino inarcò un sopracciglio,visibilmente confuso<< Lasciare andare chi?>>
Ultron  si fece avanti e chiuse il volto in un ghigno malevolo<< I tuoi amici>>
Al sentire quelle parole il giovane emise un sussulto
<< La tua famiglia>>continuò l'essere
<< Chiunque ti sia mai stato a cuore>>
allargò ambe le braccia in un gesto teatrale<< Li distruggeremo tutti,Lulu!>>
fece una pausa come per riprendere fiato
<< Uno... alla... volta>>
il bambino aveva le lacrime agli occhi
<< Perche?>>domandò, in preda ai singhiozzi.La creatura posò la mano destra sulla guancia dell'infante<< Perchè sei arrabbiato Lulu,e lo capisco.Anch'io sono arrabbiato>>
<< Con chi?>>
l’androide scosse la testa<< Questo non ha importanza,quanto piuttosto il fatto...che io posso aiutarti a ottenere ciò che vuoi>>
<< E cosa sarebbe?>>domandò l'altro in tono beffardo.L'essere sogghignò<< Vendetta Lelouch>>
Il silenzio calò inesorabile ,nelle profondità della banca dati.Era vero? Questa macchina poteva essere davvero la soluzione a tutti i suoi problemi? Lelouch faceva davvero fatica a crederci.Rivolse nuovamente la propria attenzione nei confronti della creatura
<< Come?>>domandò infine.L'essere incrociò speranzoso ambe le mani << Questa è la parte più semplice,ragazzo mio>>
si fece avanti finchè non ebbe il proprio volto al livello di quello del bambino<< Devi solo...darmi il tuo permesso>>
Passarono alcuni secondi di assoluta quiete.Non un solo rumore era udibile all'interno della rete.Ne il gracchiare dei circuiti ne lo sfrecciare dei file.Dopo che quel breve lasso di tempo giunse al suo termine Lelochi VI Britannia alzò la testa in direzione dell'androide e prese un respiro profondo
<< Ok>>sussurrò infine.La creatura non perse tempo e lo afferrò al livello del busto.In quel momento,una sostanza rossa al pari di una melma, iniziò a ramificarsi intorno al suo corpo come un parassita.Il giovane sentì gli arti irrigidirsi e ogni suo più piccolo tentativo di muoversi fu assai vano
<< Cosa sta succedendo?!>>
ormai era completamente in preda al panico.Sentì l'aria farsi più pesante e vide una figura indistinta ergersi di fronte a lui
<< Mamma,sei tu?>>
Non si udì alcuna risposta.Il bambino chiuse gli occhi e cominciò a dormire.
La creatura ridacchiò
<< Guarda,guarda,il mio nuovo migliore amico>>
si porse in avanti finchè non ebbe le proprie fauci al livello dell'orecchio
<< Ascoltami bene Lelouch VI Britannia:quello che senti adesso non è morte,è vita... un nuovo tipo di vita.Apri i tuoi occhi Lulu .Vedi,ciò che vedo io.Senti,ciò che sento io...>>
fece una pausa per riprendere fiato
<< E andiamo a ululare alla luna,insieme>>



Com'era? spero bello! Per chi non l'avesse capito,Tony Stark e Nick Fury sono morti nel tentativo di uccidere Ultron ,Lelouch ha perso un braccio e ha fuso la propria coscienza con quella del robot assorbendone,memorie e poteri.
Aspettatevi un Lelouch terminator,in questa fic.
Mi raccomando,recensite in molti!

 
  
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