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Autore: camillas    02/05/2015    17 recensioni
[Valdangelo!AU]
Nico e Leo si conoscevano abbastanza bene. La loro amicizia era bellissima, ma era solo online.
Nessuno dei due avrebbe mai pensato di incontrare l'altro nella vita reale, almeno finchè un certo Nico di Angelo non partecipa ad un programma di scambio studentesco.
[la storia NON mi appartiene. Questa è una traduzione, la cui pubblicazione è stata acconsentita dall'autrice.]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Leo Valdez, Nico di Angelo
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Angolo di Cams

Per ringraziarvi del supporto, dei messaggi stupendi che mi avete mandato (quasi mi commuovevo) ho anticipato la pubblicazione del primo capitolo scritto da me.
Grazie.
Sono molto nervosa, ho paura di non essere stata all'altezza. Diciamo soprattutto che non riuscivo a dormire -grazie mille mila caffè, grazie davvero- e quindi ho preso a scrivere. 
Io a parte cinquecento  grazie non so che altro dire. Vi lascio alla lettura del primo capitolo scritto da me *si tortura le mani*
Ai posteri l'ardua sentenza!
 




Mi ero vestito in fretta e furia ed ero sceso di sotto saltando i gradini per cercare di dimenticare la situazione imbarazzante che avevo affrontato. Chissà cosa avrà pensato Nico! Idiota che sono, mi ero presentato davanti a lui mezzo nudo.
“Eccomi, eccomi.” dissi e Nico portò i suoi occhi scuri su di me. Bellissimi, potevano essere definiti solo bellissimi.
“E anche vestito, complimenti.” Scherzò Nico.
“Oh maddai” iniziai. “Ammettilo che mi preferivi mezzo nudo.” Ma maledetta lingua lunga! Nico arrossì e distolse lo sguardo e io mi sentivo un vero e proprio idiota.
Deviai il discorso. “Dunque, progetto di Mitologia Greca, dobbiamo scegliere un dio… che ne dici di Efesto?” chiesi sedendomi sul divano e aspettando che mi seguisse. Si sedette un po’ in imbarazzo.
“Noioso.” Decretò Nico.
“Ma stai scherzando? È un dio fortissimo!” insistevo io.
Nico scosse il capo. “Affatto. Sai chi è un dio interessante? Ade.”
“Macabro.” Sentenziai.
“Ci credo, è il dio dei morti! Dai, è molto interessante.” Insisteva.
“Efesto.”
“Ade.”
“Efesto.”
“Ade.”
“Efesto.”
“Ade. Ade.”
“Ade… NO! Maledizione, Nico.”
Il ragazzo fece un ghigno soddisfatto. “Siamo d’accordo, allora.”
Sbuffai. “Lurido stronzo.”
“Grazie.” Rispose lui con un sorriso beffardo. Io mi alzai.
“E va bene, faremo Mister Allegria. Vieni.” Dissi.
“Dove?”
“In camera mia. Dobbiamo fare questo compito o no?” chiesi. Lui annuì.
“G-giusto.” e salimmo in camera mia, dove io mi sedetti sulla sedia della scrivania e  invitai Nico adaccomodarsi sul mio letto. Poteva essere una situazione un po’ ambigua ma, hey, meglio non pensarci. Accesi il computer, mentre Nico tirava fuori dei fogli.
Digitai: Ade, mitologia greca e immediatamente wikipedia mi venne in aiuto. “Neeks, vieni qui.” Dissi. Nico si avvicinò al bordo del letto, con un’espressione confusa a causa del nomignolo. “Dobbiamo lavorare insieme.”
“E dove mi siedo?” chiese. Io sorrisi e mi diedi una pacca sulle gambe. “Starai scherzando.”
“Nah. Non ti stupro, te lo giuro.” Ridacchiai.
Lo sentii mormorare qualcosa come  “chiudi il becco, coglione” e gli afferrai un braccio ossuto, tirandolo verso di me. Nico si sedette a disagio sulle mie gambe, stringendo un foglio e una penna. “Su, scrivi quello che ti detto.” Nico distese il foglio e si preparò. “Ade, altrimenti detto Mister Allegria, è uno dei figli di Crono e Rea, fratello di Fulmine e Ondina.” Nico mi guardò male. “Cosa?”
“Sii serio, Valdez.”
“Ma io sono serio.” Replicai.
“Siamo messi bene” sbuffò. “Muoviti.”
Ricominciai a dettargli la storia di Ade. “Ci serve qualche mito” decretò.
“Qui parla di un elmo che rende invisibile. Che forza! Lo voglio anche io.” Dissi scorrendo nella pagina. “Uh-uh, roba piccante qui. A quanto pare una certa Menta andava in giro a declamare le doti sessuali di Ade e… Persefone la fece a pezzi. Gelosona la ragazza.”
“Leo…” mi richiamò.
“Serietà?”
“Indovinato.”
Continuammo a lavorare senza sosta per un’ora, con Nico che scriveva varie storie su Ade dettate da me e mi segnalava immagini da stampare. Vidi che muoveva la mano, probabilmente perché era stanco di scrivere tanto.
“Facciamo a cambio?” proposi.
“Mh?”
“Scrivo io. Avrai i crampi.” Avvicinai la mia mano alla sua per prendere la penna e, al minimo contatto la ritrasse.
“Devo- andare al bagno. Dov’è il bagno?” chiese con la voce roca e le guance arrossate.
“Seconda  porta a sinistra” spiegai. Lui si alzò e sparì fuori dalla stanza  e io colsi l’occasione per scrivere al mio amico GhostKing.
Repair_Boy: Noiosa ricerca sull’inquietante quanto sensuale Ade con il ragazzo O_O in corso. Che mi dici, principessa?
Nell’esatto momento in cui si inviò il messaggio il telefono di Nico, abbandonato sul letto,  vibrò. Corrugai la fronte. Era sicuramente una coincidenza, ma una parte di me mi spinse a prendere il suo telefono. Un messaggio.
Non farlo Leo…
Lo feci. “Noiosa ricerca sull’inquietante-” COSA?!
“Porca puttana” mormorai. Lessi gli altri messaggi su Kik. Erano i nostri! Cioè, i miei e di GhostKing! Nico… Nico era…
Tanto lo stupore che non mi resi conto che Nico era tornato in camera.
“Leo che fai col mio cellulare?!” esclamò. Io lo guardai con gli occhi spalancati.
“Dimmelo tu, GhostKing.” Non ero arrabbiato, per niente. Ero stupito. Nico sbiancò e spalancò gli occhi. “Perché non me lo hai detto? Ormai sapevi che io ero Repair Boy.”
“L-Leo… io…” Nico scattò e prese il telefono, correndo in bagno.
“NICO! Nico dove cazz-” la porta si chiuse e la chiave girò. Lo seguii e mi misi con la schiena contro la porta. “Apri Di Angelo.”
Niente.
“Di Angelo.”
Nada.
Nico!
Nein. Presi il telefono.
Repair_Boy: Nico apri questa maledetta porta.
Repair_Boy: Apri.
Repair_Boy: Dio Nico, smettila. Apri questa porta, per favore.
Repair_Boy: Non farmi prendere il necessario per scassinarla.
Repair_Boy: Eh ma almeno rispondimi, stronzetto
GhostKing: Mi dispiace
Repair_Boy: Di cosa?
GhostKing: Di essere un tale cretino.
Repair_Boy: Non lo sei!
GhostKing: Piantala
Repair_Boy; Principessa desideravo incontrarti da tanto. Sono stupito che sia successo. Ci siamo incontrati, dannazione! Apri, voglio parlare.
Finalmente Nico aprì la porta e io entrai in bagno. Nico si sedette con la spalla al muro e io mi sedetti accanto a lui.
“Perché non me lo hai detto appena avevi capito chi ero?” chiesi.
Nico si morse un labbro. “Non sapevo come dirtelo, come avresti reagito…”
“Bene, dannazione!” risposi.
“Ma che te sapevo io!”
“Avevamo, e abbiamo, un bel rapporto, secondo te avrei potuto reagire male?”
“Diciamo che quando mi hai definito ragazzino strano mi sono un po’ scoraggiato.”
“Ah, già, scusami.”
“Figurati.”
Calò un silenzio e io osservai le dita di Nico tamburellare sul pavimento. Non facevo che chiedermi se Nico fosse davvero lì, GhostKing si chiamava Nico ed era con me. Dio.
“Nico…” lo chiamai. Nico si voltò a guardarmi. Pensai a quanto avevo desiderato baciarlo, abbracciarlo, toccarlo. Deglutii e mi avvicinai con il viso a lui. Millimetri fra le nostre labbra, il suo respiro sulla mia bocca e…
   
 
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