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Autore: Mirin    02/05/2015    2 recensioni
tanto non è che la leggerà qualcuno, questa storia, quindi lasciate che la scriva come la voglio io.
1. We were friends [JinSaraDai] Le prime volte in cui Shikadai si era riscoperto a considerare Inojin bello, non si era sorpreso.
2. Just a widow [ShibiYosh] Conosceva il suo nome? Certo che sì, non c’era bisogno di essere così stupefatti.
3. Letter from none to you [NaruSaku] “Sakura” oh no. Non chiamarmi così, ti prego, ti scongiuro, non farlo.
4. If you give me what I want, then I'll give you what you like [TemaShika dystopia!] Mi ameresti per essere una donna? Mi ameresti per essere bella? Mi ameresti per essere un sogno morso a sangue da decine di incubi?
5. Both alike [Boruto&Hinata]
6. Beautiful things [MiraHima]
7. Good lies never die [Super mix]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Più contesti
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  1. We were friends [JinSaraDai]
  2. Just a widow [ShibiYosh]
  3. That used to be fun [NaruSaku]
  4. Yesterday was great, but now is amazing [ShikaTema]
  5. Both alike [Boruto&Hinata]
  6. Beautiful things [MiraHima]
  7. Good lies never die [Super mix]
 
Gli ansiti pesanti fuoriuscivano dalle labbra aperte e si scontravano col terreno duro a pochi centimetri dal suo volto. Era chino sulle ginocchia e tremava, il vento invernale gli tagliava le guance ed affilava la lama crudele contro le ossa smagrite.
Mio Dio, da quanto sto correndo?
Rincorreva una scia bionda che si allontanava sempre di più da lui, e man mano che accelerava il passo i contorni della figura bramata si dissolvevano come un’immagine riflessa su uno specchio d’acqua. L’argento della neve si depositava in piccole macchie chiare sulla cute ricoperta da capelli neri, la coda alta svettava in mezzo alla bianca bufera -bufera? questa non è una bufera, piccolo Shikadai, è soltanto una quantità indefinita di cristalli ghiacciati che ti bloccano il cammino. Sei abituato in fondo, a vederti il cammino bloccato da qualcosa, dall’ombra ingombrante di tuo padre, dalla gelida austerità di tua madre, dalla tua stessa debolezza.

“INOJIN!” gridò, il compagno di squadra si girò a guardarlo con espressione sorpresa e ricca di stupore.
Le prime volte in cui Shikadai si era riscoperto a considerare Inojin bello, non si era sorpreso. Inojin era muscoloso, alto, ammaliante, sempre pronto a sfoderare quel sorriso sghembo per tirarlo su di morale, la sua pelle bianca come il gesso non aveva la consistenza polverosa che aveva immaginato, ma era liscia, compatta, uniforme, persino morbida.
Lui, al contrario, era smilzo, un po’ basso, minuto, sempre in ansia, costantemente spaventato, timido, riservato, intimorito. Chouchou gli diceva che quegli occhi turchese che si ritrovava incastonati fra le fattezze non-così-interessanti tipiche dei Nara facevano battere il cuore a tutte le ragazze di Konoha, ma lui non ci credeva. Gli occhi di Inojin erano molto più belli, colore del cielo, il colore della sua infanzia, di quando Shikamaru lo teneva sulle ginocchia e gli faceva osservare le nuvole. Il moto avverso delle nuvole sospinte dal vento non è diverso da quello degli animi umani, Shikadai, gli diceva sempre il padre, sappi riconoscere il ritmo che governa gli uomini.
“Jin, io…” Shikadai voleva davvero trovare le parole per dirglielo, ci stava provando in tutti i modi.
Non era per ringraziarlo di avergli salvato la vita nella missione con Kiba-sensei.
Non era per recapitargli un messaggio del Consigliere destinato ad Ino-obasan.
Non era per organizzare un allenamento con tutta la squadra giù ai vecchi campi.
“Jin-kun!” qualcuno esclamò da dietro le spalle di Shikadai, facendolo sobbalzare. Perché proprio in quel momento, quando quella dichiarazione impossibile stava per scivolare giù dalla punta della sua lingua? Perché quel segreto avrebbe dovuto marcire ancora altro tempo dentro la gabbi toracica e tormentargli il cuore e l’orgoglio?
“Sarada!” Inojin scoppiò a ridere, prendendo il braccio la compagna con i capelli neri e facendola volteggiare. Non si vedevano da due settimane, quella situazione doveva essere intollerabile per entrambi.
Una lenta consapevolezza si fece strada nel giovane Nara serpeggiando viscida lungo l’epidermide ghiacciata del ragazzo e lasciando brividi di freddo e ripugnanza lungo tutto il suo percorso.
Non era desiderato. Non era indispensabile. Non era necessario.
“Ciao, Sarada."
Scusami se esisto, Inojin.

ladie’s a gentleman! (author’s corner)
Il titolo della raccolta è esplicativo. In essa ci saranno tutte le coppie di cui voglio scrivere, ma che mai mi sono messa seriamente a considerare perché sono sempre stata solo ossessionata dallo ShikaIno. Diciamo che tutto questo è un esperimento, per capire se sono capace oppure no di scrivere realmente delle storie.
La JinSaraDai è il mio triangolo della vita, in questo momento. Odio la nuova generazione e l’aborro con tutto il cuore ma se posso pasticciare con la mia fantasia e dare un carattere nuovo e non scontato ai personaggi, beh, allora salviamo il salvabile!
Amore per i lettori e venerazione per i recensori!
Kiss,
la vostra affamata e vogliosa di pizza Ladie.
   
 
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