«She's born!»
Francia sforza uno dei suoi migliori sorrisi di scuse verso la fila di visitatori in coda che lanciano occhiatacce al ragazzo che si fa spazio fra di loro a gomitate, agitando freneticamente una fedele riproduzione dell'Union Jack e tenendo appiccicato il cellulare all'orecchio con la mano libera.
«Cosa? E, ma chenille, ti vorrei far notare che c'è una coda...»
Il sorriso della Nazione più grande si fa ancora più aperto ed incerto, nel notare lo scontento delle persone che borbottano dietro l'invasato inglese che, noncurante delle maledizioni in tutte le lingue del mondo che si sta tirando dietro, prosegue imperterrito nella sua avanzata - e nello sventolio della bandierina.
«E' nata, stupid frog!» esclama ancora Inghilterra, con uno dei più bei sorrisi gioiosi ed eccitati che il francese gli abbia mai visto, mettendo per una volta da parte la sua natura da gentleman e scordandosi di chiedere scusa al signore a cui ha quasi ficcato quella benedetta bandiera in un occhio.
«Ma chi, chi è nata Angleterre?» Francis inizia ad essere esasperato da tutta questa situazione. Oltre che seriamente preoccupato da come quelle vecchiette puntano la Nazione britannica.
Gli occhi verdi di Arthur brillano di orgoglio patriottico «My new princess, stupido vinofilo»
E se non basta quello ad illuminare il suddetto vinofilo, di sicuro ci pensa il coro di festa che esplode subito dopo dal Padiglione Inglese ed il sorriso che continua a campeggiare splendente, sul viso di solito scontroso del suo bruco preferito.