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Autore: OdiTheUnicorn1975    02/05/2015    0 recensioni
Karma è una ragazza come le altre, con un solo problema: soffre di leucemia. Non si è mai posta il quesito "cosa fare prima di morire?", perché una ragazza solare come lei non aveva il motivo, ma ora il suo unico pensiero è "morirò, e forse presto".
Ci troviamo davanti ad una diciassettenne con un unico pensiero: la morte. Scopre di avere la leucemia e di doversi operare al midollo osseo il prima possibile. Tra trasfusioni, trasferimeti e operazioni, Karma incontrerà un ragazzo, poco più grandi di lei, che le salverà la vita: Matthew. Karma ruberà il cuore a Matt e non solo quello...
Leggete per scoprire la storia di Karma, la "ragazza bianca" e Matt, il ragazzo "senza midollo".
(i sopranomi non sono casuali, leggendo capirete)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tutte le bambine, sognano di trovare il principe azzurro.
Con un po' di fortuna, potremmo trovare anche donne che credono ancora nel principe azzurro.
Be' questo non è mai stato il mio sogno.
Alto, muscoloso, la pelle color caramello, biondo e bello.
Un desiderio troppo comune, no?

Nelle mai vita però, c'è un anti-principe azzurro.
Il suo nome è Matthew, e  il mio anti-principe azzurro, mi ha salvato la vita.
Perché alla fin dei conti, non serve essere speciali per riuscire a salvare qualcuno.

Statura media, magro e poco muscoloso, carnagione pallida, capelli neri e grandi occhi color del ghiaccio.
Con la descrizione potrei non fermarmi qui, potrei parlare delle sue piccole e poco visibili lentiggini, del suo naso che parte dritto e che si impenna verso la punta.
Potrei anche parlare del suo modo di stare seduto, o del modo in cui sa farti ridere.
Ma la verità è che tutto quello che ho da dire su Matt è che lui è la mia salvezza. 
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Narratrice POV's 
l Natale si avvicinava e la neve aveva già iniziato a ricoprire Chicago.
Tutto ero un enorme confetto bianco e per le vacanze, l'ospedale sulla 34esima strada, avrebbe mandato i pazienti a festeggiare questa meravigliosa fasta, con le proprie famiglie. 
Il 23 Dicembre infatti, tutti i pazienti erano alle proprie case.

Karma Camelot si trovava nella sua camera d'hotel a parlare con suo padre.
Karma, era sempre stata legata a suo padre, e da quello che lei diceva, teneva a lui molto più che a sua madre.
Oltre che un padre, per lei, era anche un amico, il migliore che potesse desiderare.
L'aiutava e sosteneva sempre in tutto.

-"per il Natale andremo a New York dai tuoi nonni. Per te va bene?-" Ci aveva pensato un po' prima di rispondere a quella domanda, e magari passare il Natale lontano da Chicago e l'ospedale le avrebbe fatto bene, ma le dispiaceva non poter stare con Matthew.
-"Certo. Per me va benissimo-" Aveva risposta alla fine on un grande sorriso.

Suo padre si era alzato da letto dove era seduto e stava raggiungendo la porta, quando si girò verso la ragazza
-"so che ti dispiacerà non poter passare il Natale con Matthew, ma ti prometto che per il giorno di Santo Stefano, torneremo.-" e senza aspettare una risposta, aveva lasciato la camera della ragazza.

Senza aspettare e fare tante cerimonie, la ragazza si getto sul letto sfinita.
Aveva passato la giornata andando dall'ospedale all'hotel e portando borsoni pesantissimi.
Le piaceva l'America, in fin dei conti, non era come l'avevano descritta, era bella, certo caotica, ma bella.
Non passò molto tempo, che subito Karma si addormentò. 



l sole illuminava Chicago e nonostante la neve e il freddo pungente il cielo era limpido privo di nubi minacciose.
Karma non vedeva l'ora di uscire a fare due passi nel parco, quindi subito si alzò e si infilò i primi vestiti che trovò nell'armadio e un pesante cappotto per ripararsi dal freddo.
Scese nella reception e lasciò un messaggio che dopo qualcuno avrebbe riferito ai suoi genitori.
Uscì e non appena il suo piede solcò la soglia della porta, una folata di vento la colpì in pieno costringendola a chiudersi nel cappotto.

Il parco non era distante dall'hotel, così dopo dieci minuti, era già seduta su una panchina al centro di quell'enorme parco.
Il mattino seguente sarebbe dovuta partire per andare a New York.
Non voleva lasciare quel meraviglioso posto, ma i suoi nonni l'aspettavano e non vedeva l'ora di poterli riabbracciare.

Ad un tratto un ragazzo con un lungo cappotto nero, lasciato aperto, le si sedette accanto.
Impegnata a leggere il suo libro non si accorse che il ragazzo continuava a guardarla.
Quando lo senti dire ironicamente
-"anch'io sono felice di vederti Karma!-" si accorse che il ragazzo che le stava accanto era il suo anti-principe azzurro.

Gli gettò le braccia al collo e lo abbracciò.
Il ragazzo ricambiò l'abbraccio con molto entusiasmo.
-"mi dispiace, non mi ero accorta fossi tu"- si giustifico Karma.

-"lo so. Era ovvio che mi saresti saltata addosso se ti fossi accorta che ero io"- riprese lui sempre in modo scherzoso.
Gli diede un pugno scherzoso sulla spalla che non lo mosse di un millimetro.
-"allora? Come va?"- le chiese Matt.
-"contando che domani mattina vado a New York, benissimo"- rispose lei. 
 
Matt si dipinse un'espressione fintamente offesa sul viso. -"e non volevi dirmelo?"- le chiese.
-"be' te l'ho detto"- rispose la ragazza.
-"ti ringrazio"- la prese in giro facendo un mezzo inchino.
-"volevo farti un regalo"- parlò senza rendersene conto Matt.

-"davvero? Cosa volevi regalarmi?"- 
-"è un regalo! Non posso dirtelo..."- 
-"allora tu non saprai cosa ho intenzione di regalarti io"- rispose a tono la ragazza, girandosi di spalle fingendo indifferenza.
Conoscendo il ragazzo avrebbe fatto di tutto per scoprire cosa gli avrebbe regalato.
Il problema era che nemmeno lei ci aveva pensato.
Non voleva regalarli qualcosa di scontato, non un regalo come quello che la vecchia zia di famiglia le regalava sempre. 

-"non voglio sapere cosa vuoi regalarmi, è tradizione che rimangano segreti i regali"- disse Matt stupendo la ragazza che lo guardava sbalordito. 
-"non sembri uno che rispetta le tradizioni"- gli rispose. 
-"lo so, infatti premo dalla voglio di sapere cosa vuoi regalarmi!"- fece ridere la ragazza.
-"ma non lo saprai fino al giorno di Natale"-

-"quando tornerete da New York?"- chiese Matthew tornando serio. 
-"subito dopo Natale. Mio padre dice che per il giorno di Santo Stefano torneremo qui"- 
-"va bene, pallida. Forza alzati e andiamo a fare un giro, sto congelando su questa panchina"- riprese dopo pochi secondi il ragazzo, alzandosi dalla panchina e tirando per un braccio anche la ragazza. 

-"ma tu non dovresti essere a scuola?"- si ricordò la ragazza. 
-"ti rendi conto che sta per arrivare Natale! Non c'è scuola. E tu invece? Non dovresti essere nella tua bellissima camera a dormire? Come mai sei uscita?"-
-"mi annoiavo, e poi, potevo rinunciare alla neve?"-
I due giovani presero a camminare per il parco.

Tutto ricordava il Natale.
Gli alberi spogli dalle foglie ma ricoperti di neve, le lucine che ornavano tutto il parco rendendo tutto più natalizio e infine, l'enorme albero al centro esatto del parco, pieni di decorazioni e con un'enorme stella luccicante in cima.
Sotto l'albero c'erano un mucchio di pacchi incartato, forse, solo per scena, ma che davano un senso di calore a tutto. 

Una dolce musica arrivò alle orecchie della ragazza che subito riconobbe il genere.
Le tipiche canzoni da coro natalizio.
Tutto era perfetto.
Sembrava un sogno.
La ragazza si trovava in un mondo tutto suo, tanto che non si accorse che il ragazzo che prime le era vicino, ora si era fermato a guardarla, mentre ammirava lo spettacolo che la circondava.
Con tutto l'amore del mondo in quegli occhi color del cielo dopo la pioggia, quando ancora le nuvole ne ricoprono lo strato celeste, quando guardando il cielo hai paura che il bianco che lo ricopre non possa più sparire e che il cielo blu non torni mai.
La guardava con tutto l'amore che nessuno mai gli aveva insegnato, ma che poco a poco stava imparando a provare.
Perché ora ne era certo e lo avrebbe gridato ai quattro venti, che lui l'amava. 
Perché l'anti-principe azzurro per eccellenza aveva trovato la sua anti-principessa.
Perché Karma non si poteva di certo definire come lo stereotipo di principessa delle fiabe.
Non era bionda, ma rossa.
Alta, un fisico tozzo anche se magro e la grazia non era certo quella delle principesse, ma si poteva definire più come un elefante in un negozio di cristalleria con indosso una veste da dama dell'ottocento.
Però alla fine si sa, la perfezione esiste, ma non piace mai a nessuno. 







ANGOLO AUTRICE: 
Hola! 
Mi vergogno del terribile ritardo che ho fatto, vi chiedo umilmente scusa, ma ovviamente ero piena di studio e non ho avuto il tempo nemmeno di respirare, però vi prometto che ce la metterò tutta per pubblicare prima la prossima volta.
Il ventesimo capitol, wow. Ammetto che non avevo idea che sarei arrivata fino a questo punto, ovviamente la storia non è finita ma, per me, è comunque un traguardo. 
Volevo annunciarvi che subito dopo che questa long avrà fine, ci sarà un sequel al quale sto già pensando e che non vedo l'ora di poter scrivere. Non vi anticipo niente. 
Ve se ama

-Odi


 
  
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