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Autore: Zaafira    30/12/2008    5 recensioni
Edward lascia bella (newmoon)ma dopo ottant'anni la famiglia Cullen torna a Forks. Edward decide di tornare a casa Swan per vedere cosa ne è rimasto e indagare sulla vita di Bella prima di morire, ma trova solo vecchie lettere e leggende. Intanto a Seattle vi sono nuovi inspiegabili omicidi... E' la mia prima ff e sono i primi due capitoli, credo che continuerò a scrivere se ne vale la pena, ma vorrei il vostro parere!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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12.

Peccato del Passato.

“Edward…” Sussurrò Bella rivestendosi.

“Ma cosa diceva?”

“Che lui ti aveva cambiata, che sono cose che hai già fatto… Non ti preoccupare, Bella, adesso vado fuori a vedere chi è.”

Le rispose vagamente.

“Non credo che servi…”

“Si, hai ragione, se n’è gia andato…”

“No, Edward, credo di sapere chi fosse.”

“Cosa?”

“Edward, ti parlerò di cose che ti ho nascosto. Ascoltami e non interrompermi per favore.

E’ il momento della verità. E’ il mio passato, non posso cancellarlo e nemmeno tenerlo nascosto. E’ ora che tu sappia.

Ti ho già raccontato a grandi linee la mia storia dopo che tu mi hai lasciata, ma non ho mai approfondito, anzi, ho omesso punti cruciali.

Dopo che divenni vampira passai tutti gli anni seguenti accanto a Gellert.

Lui era il centro di ciò che avevo avuto in passato. Era un vampiro e per me era un fratello, era, diciamo così, antico, ma anche simpatico e spiritoso.

Gellert era una sorte di perfezione.

Capii solo dopo che anche lui aveva i suoi mille difetti, capii solo più tardi quanto fosse egocentrico e narcisista.

Con il passare del tempo finii per adularlo, nel vero senso della parola. Era così bello…era una di quelle bellezza irraggiungibili, io, però, avrei potuto averlo.

Per tutti gli anni precedenti, con te e con Jacob, dovetti trattenermi da molte cose.

Io ero così diversa da te che non poteva esserci un rapporto fisico vero.

Ti amavo Edward, non mi costava niente rinunciare a qualcosa, ma a volte mi trattavi come se fossi stata la tua bambina.

Mi faceva piacere, certo, ma non mi sentivo completamente libera di essere me stessa, cercavo ad ogni modo di non sbagliare per paura di deluderti.

Avrei voluto essere sempre perfetta ai tuoi occhi, o almeno sempre come tu mi avevi conosciuta, avevo paura che, col passare del tempo, sarei potuta cambiare e di conseguenza non interessarti più.

Non volevo perderti per nessun motivo.

Con Jacob non mi sono mai lasciata andare per tanti motivi.

Con lui potevo essere ciò che volevo, ma non ho mai ricambiato un solo suo bacio.

Non l’ho mai fatto perché non provavo per lui quello che, poco tempo prima, avevo provato per te. Io ti amavo anche se tu te n’eri andato, anche se mi avevi lasciata.

Scusa se te lo ricordo in modo brusco, non voglio fartelo pesare, ma devi capire bene tutto dall’inizio.

Non amavo Jacob, gli volevo solo un gran bene, ma lo vedevo sempre come migliore amico, non ce la facevo a riempire il vuoto che tu avevi lasciato con lui.

Ero certa che la voragine che avevi lasciato non si sarebbe mai colmata, probabilmente era così.

Poi ho conosciuto lui.

Era passato così tanto tempo da quando te n’eri andato, credevo che non ti avrei più rivisto, mai più ritrovato.

Era così simile a te e a Jacob, a tutte le cose che avevo e che potevo avere, ed era davanti a me ogni singolo giorno.

Grazie a lui non sono mai stata sola, non mi faceva nemmeno sentire tale.

Tutte le sue attenzioni, per un certo periodo, mi fecero anche sentir meno la tua mancanza.

Lui mi trasformò in vampira, di lui avevo completa fiducia.

Sentivo dentro di me che non mi avrebbe mai tradita in nessun modo.

Mi lasciai andare, Edward.

Gli diedi ciò che voleva.

Sì, non c’è bisogno che io ti spieghi i dettagli.

Non so cosa mi passò per la testa quella sera, ma per una volta decisi di seguire non la mia testa, ma il mio intuito, le mie sensazioni.

E quella sera dicevano che, per una volta, dovevo essere davvero me stessa, completamente, fare ciò che mi sentivo, ciò che volevo.

E quella sera volevo quello e volevo Gellert.

Non siamo mai stati, tuttavia, una coppia a tutti gli effetti.

Lo eravamo solo quando ci andava, quando ne avevamo voglia.

Avevo più di vent’anni infondo, ero una donna.

Era il mio peccato.

E il piacere è peccato, ma qualche volta il peccato è piacere.

A tutti e due andava bene così.

Oh, ci divertimmo molto, eravamo entrambi liberi, ma non felici.

No, felici no.

Dentro di me a volte mi sentivo in colpa.

Probabilmente lo vedevo ancora come un tradimento, lo vedo tuttora come un tradimento.

Il vampiro che avevo davanti, che baciavo, che toccavo non era Edward Cullen.

La sua pelle era dura come il marmo, ma non era il vampiro che mi aveva cambiato la vita.

Misi a tacere i miei sensi di colpa con scuse.

Mi dicevo che io ero libera di fare quello che volevo, che tanto tu mi avevi lasciata, che tanto tu non mi amavi più, come avevi detto quel giorno nel bosco.

E poi chi stavo tradendo? Solo me stessa.

Ma alla fine dei conti Gellert mi dava quello che volevo e quando volevo.

Mi faceva sentire desiderata quando ne avevo bisogno, anche quando me lo meritavo meno, e mi lasciava sola quando glielo chiedevo.

Durò per molto tempo, fin quando Jess non vi sentì e io decisi di tornare a Forks.

Durò quasi ottant’anni.

Una vita umana.

Devo dirti la verità, Edward, non mi stancai mai di lui, la sua bellezza era eterna e lo era anche ai miei occhi.

In realtà, pensandoci bene, non ero del tutto me stessa nemmeno con lui.

Cercava spesso di cambiarmi, di farmi essere piena di me, di farmi sentire bella e superiore, ma non ce la fece mai.

Io mi sono sempre sentita Bella Swan.

Quella che girava con il pik-up, che non si metteva certi problemi, anzi, si sentiva più a suo agio che su una mercedes.

Forse ha cercato anche di farmi innamorare di lui, ma non ci riuscì mai.

Non lo fece perché lui era innamorato di me, ma solo perché gli piaceva essere amato, non gli bastava essere desiderato, doveva essere anche amato.

No, pretendeva troppo.

Io avevo amato una sola persona nella mia vita, ed è così anche ora.

L’unica persona che io ho amato e che amo sei tu, Edward.

Forse fu tutto quell’amore represso a portarmi tra le braccia di Gellert, non lo so.

Non so nemmeno perché ti ho nascosto tutte queste cose, non sapevo come dirtele in un altro momento.

Ho tenuto Gellert lontano da qui e anche Jess.

Ma Gellert ha dimostrato il suo egoismo venendo qui stasera.

Devo molto a Gellert, comunque.

Mi ha ridato la vita anche se mi ha tolto l’anima.

Mi ha ridato la vita perché io, con la tua assenza, ero morta, morta dentro.

Non so come spiegartelo con parole migliori.

Morta.

Mangiavo, dormivo, studiavo…ma non sentivo niente, non provavo nulla per niente e nessuno.

Era come stare sotto un impermeabile quando piove: sentivo il rumore della pioggia, ma non mi toccava.

Bella guardò Edward fisso negli occhi, con intensità.

“Sei deluso, vero?”

“No”

“Co…come?” Balbettò sorpresa.

“Ne avevi tutto il diritto, Bella.

Io, quando ti ho lasciata, ho sperato che tu ti fossi rifatta una vita, speravo che ti saresti sposata con una persona che ti amava e che tu amavi.

L’unica cosa che mi dispiace è che per colpa mia non ti sei goduta pienamente l’amore di Gellert, o di Jacob, o di chiunque altro.”

Lei gli saltò al collo, abbracciandolo.

“Ma Edward, io adesso sono qui da te, questi giorni sono i più belli della mia vita, come quando ti ho conosciuto, né più né meno.

Ho amato solo te in tutta la mia vita e ti amerò per tutta la mia esistenza.

Tutto quello che ho fatto, tutti i posti che ho girato…ho fatto tutto per te.

Per poterti rivedere, stare con te.”

“Lo so, Bella, grazie.

Non potrei mai essere deluso dopo tutto quello che hai fatto.

Hai ridato la vita anche a me.

E, scusa se te lo ricordo sempre, ma rimango più vecchio di te e più esperto delle menti delle persone e lo capisco.

La carne è debole.”

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Ciao a tutti!

Scusatemi se sono stata assente per tutto questo tempo, ma la scuola non mi lascia mai tempo di scrivere.

Tra latino e greco non riesco mai a scrivere nulla…però appena trovato il tempo sono tornata.

Mi dispiace se questo capitolo è corto, ma avevo fretta di scrivere.

Non mi è piaciuta molto la reazione di Edward che ho scritto, ma il suo carattere è quello e lo si può capire bene da Eclipse e ho preferito non cambiarlo.

Inoltre ho iniziato un’altra storia che, però, non so dove pubblicare dato che parla di vampiri, ma è inventata e non riferita a twilight!

Quindi se qualcuno può dirmi dove pubblicarla, lo farò!

Spero di tornare a scrivere presto!

Un bacio a tutti.

   
 
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