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Autore: giraffetta    03/05/2015    5 recensioni
|| Johanna!Centric // Missing Moment Mockingjay ||
A fatica, si mise a sedere, poggiando i piedi sul freddo pavimento e aggrappandosi con le mani alla sbarra di ferro del letto. Si stropicciò gli occhi con forza e continuò a sbattere le palpebre ma intorno a sé non c’era altro che buio, un buio feroce e opprimente.
Era diventata cieca.
...
Quante altre cose avrebbe dovuto perdere in favore di Capitol City?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Johanna Mason
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta per l’iniziativa “Ready, Set, Prompt!” indetta dal gruppo Facebook The Capitol”. Il prompt è "Cecità temporanea".





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Johanna fu sbattuta con violenza sulla brandina della sua cella. Lasciò ciondolare la testa da un lato e provò a smettere di respirare. Se non respirava, sentiva meno dolore.
Peccato che riuscisse a resistere nemmeno un minuto scarso.
Digrignò i denti e spalancò gli occhi, incontrando solo buio. Attonita, annaspò in cerca di aria, di luce, ma i suoi occhi incontrarono solo tenebre.
A fatica, si mise a sedere, poggiando i piedi sul freddo pavimento e aggrappandosi con le mani alla sbarra di ferro del letto. Si stropicciò gli occhi con forza e continuò a sbattere le palpebre ma intorno a sé non c’era altro che buio, un buio feroce e opprimente.
Era diventata cieca.
Un terrore improvviso le attorcigliò le viscere e sentì un conato di vomito risalirle lungo la bocca dello stomaco. Inghiottì la bile e si costrinse ad alzarsi, incurante dei capogiri e dei brividi di freddo che le percorrevano la schiena magra.
Fece pochi passi, malferma sulle gambe, e provò a scalfire quella cortina di tenebre sforzando la vista, ma non cambiò nulla. Le sembrava di brancolare in una notte senza stelle, in un incubo senza fine.
Quante altre cose avrebbe dovuto perdere in favore di Capitol City?
Non bastava averle rubato la vita, la dignità, l’innocenza, la famiglia, l’amore, la speranza, il corpo e l’anima?
Adesso anche la vista?
Reprimendo uno scatto d’ira, cercò di avvicinarsi alla porta della cella. Non ricordava più dove fosse posizionata: in quell’oscurità si sentiva in trappola, vulnerabile.
Cadde in ginocchio e strisciò a tentoni, le mani tese a captare i contorni delle cose. Sentiva la testa pesante, ma si costrinse a rimanere lucida e a non lasciarsi sopraffare dalla stanchezza.
Avrebbe vinto lei, non loro.
Una volta trovata la porta, infatti, sarebbe finito tutto. Avrebbe sbattuto la testa su quel telaio di freddo metallo all’infinito, fino a ridursi il cervello in poltiglia.
Meglio morire, che vivere tutta la vita in quell’oscurità oppressiva.
Meglio morire, che restare tutta la vita un guscio vuoto, senza luce.
Finalmente, le sue mani incontrarono una lastra gelida e liscia e Johanna vi si issò contro, appoggiandosi con tutto il peso. Fece tre brevi respiri cercando di ossigenare il cervello e si decise a morire. Non ebbe alcuna esitazione, aveva fatto la sua scelta.
Un ultimo ghigno beffardo le si disegnò sul volto nell’immaginare la faccia di Snow quando avrebbe appreso la notizia, prima che le luci della cella si accendessero con uno scatto improvviso, ferendo i suoi occhi sani.
Johanna si voltò attorno, perplessa. I suoi occhi, dopo un’iniziale bruciore per la luce accecante, vedevano perfettamente la nuda cella sterile in cui era chiusa ormai da settimane, il letto di ferro attaccato a una parete, la stupida presa d’aria in alto a destra e la piccola luce al neon che oscillava a intermittenza.
Confusa, si accasciò al suolo, abbracciandosi le ginocchia con le mani e nascondendo la testa tra le braccia.
Calde lacrime di sconfitta –lei non piangeva mai!- le bagnarono le guance e Johanna seppe che quella cecità temporanea era servita: Capitol City le stava portando via anche l’ultima cosa che credeva di poter conservare.
La ragione.

 






Senza titolo 1





NOTE:
Salve :D
Come detto più su, questa storia nasce dal prompt "Cecità temporanea". Ho scelto di scrivere su Johanna perchè era da un po' che volevo tornare a scrivere su di lei e questo prompt mi ha ispirata immediatamente. 
Qui Johanna è prigioniera a Capitol City e, oltre a subire la nota tortura dell'acqua, ho pensato che potesse essere sottoposta anche ad altre cose, tra cui la deprivazione sensoriale (in questo caso, viene privata della vista), usata per rendere i soggetti più deboli e spezzarli interiormente.
Spero di essermi mantenuta IC e che la storia vi sia piaciuta!
Grazie a chiunque è arrivato quaggiù <3

baci,Giraffetta
  
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