Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Raviolita    03/05/2015    3 recensioni
Un delirio.
Armin viene minacciato con coltelli dalle nuvole di cioccolata, Mikasa gratta il formaggio sui quadri ed Eren è un omofobo fan di Barbara D'Urso.
Cose.
[Accenni di JeanMarco e Eremika.]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Armin Arlart, Conny Springer, Eren Jaeger, Jean Kirshtein, Mikasa Ackerman
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Si stava facendo sera e Armin era indeciso se rincasare o andare a comprare il latte. Decise però la prima opzione dato che, dopo aver alzato gli occhi al cielo, delle grosse nuvole gonfie di pioggia lo minacciavano con qualche coltello.

Le prime gocce stavano iniziando a cadere, ed erano di cioccolato, quindi lui affrettò il passo con moderazione moderata.

Mancavano ancora duecentoventitre metri alla soglia di SuCasa quando lui prese a correre a perdifiato perchè la pioggia si intensificava e gli serviva una tazza.

Una volta arrivato in casa gli si parò davanti uno scenario incredibile: Mikasa era intenta a grattuggiare dell'ottimo parmigiano sul famoso quadro ottocentesco, stando in equilibrio sul muro.

In effetti tanto incredibile non era, perché lei era solita farlo quando nessuno guardava e Armin lo sapeva bene.

“Scendi di lì! Quante volte ti ho detto che devi usare lo stracchino! Dio!” Gridò Eren entrando in salotto attirato dallo sbattere della porta di Armin.

“Ragazzi sentite io volevo fare una granita, ma a quanto pare per stasera c'è la cioccolata! Prendete tutti una tazza e corriamo in giardino!” Cercò di dire il ragazzo dal caschetto biondo.

“Ma la cioccolata è di cioccola?” domandò interressato Eren. “Ta!” S'intromise Mikasa dando un secco colpo di grattugia. Come una faina.

“Ragazzi...” Armin alzò una mano con fare sospetto “io non credo.”

“Ma allora punto e a capo? Dio!” Chiese Eren, voltandosi e dirigendosi verso il frigo.

“Alla fiera dell'est c'era il latte?” Sospirò Mikasa con malcelato disinteresse. “Dici che dovremmo prenderla una capra araba?”

“Mah... Parlane con Levi.”

Detto questo Armin scrollò le spalle (e facendo questo perse ingenti quantità di forfora dalle meningi) e corse fuori.

Connie sgattaiolò da sotto il tavolo della cucina ed Eren fece un balzo da leprotto, dal momento che stava mangiando una carota prelevata dal frigorifero ma senza sconto.“Di capre non ce n'è mai a sufficienza.” borbottò il ragazzo pelato.

“Sì, ma con tutte quelle capre andrebbe a finire male. Dovremmo mangiare la polenta di piacenza. Dio!” Si riscosse il castano.

“Io me ne vado a grattugiare formaggio da un'altra parte,ragazzi! Vado a Caserta! Volevo aspettare il weekend per dirvelo ma era meglio dirvelo per tempo!” disse Mikasa uscendo dalla fessura per le lettere.

“Questo sgabello fa veramente venire male alla schiena!” gridò Connie in preda al panico.

“Venti anni fa, Roberto Gaspari ha trovato l'amore a Cuba! E ora ha voglia di riscatti!” sussurrò Eren, ricordando l' intervista a cui aveva assistito qualche giorno prima a Pomeriggio Cinque. “Aveste visto la faccia di Barbara D'Urso! Dio!” disse subito dopo il ragazzo. Non si vergognava a mostrare la sua stima per quella conduttrice così autentica e orientabile.

“La cioccolata non era granchè! Ma tanto valeva tentare...” sospirò il giovane abbattuto. Teneva gli occhi azzurri e umidi fissi sul pavimento.

“Perchè ti preoccupi per questo?!” domandò Connie “Mikasa sta partendo per MiCaserta! E noi non la vedremo più per annie.”

D' improvviso Eren scoppiò a piangere, realizzando ciò che sarebbe successo: la sua cara Mikasa così lontana da lui; non poteva sopportarlo.

La porta di casa si aprì nuovamente. Entrarono Jean e Marco tenendosi per mano e cantando la marseillaise, rossi in viso.

“Eccoli i gay!” esclamò Eren furente e ancora in lacrime.

“Le jour de glorie est arrivé” Intonarono assieme i due. “Oggi ci siamo fidanzaty!” specificò poi Jean.

“Vado a chiamare Mikasa, ecco perchè si era seduta fuori sull'erba ad osservare un sasso. Era semplicemente triste. Non vuole lasciarci.” Detto questo, Armin si precipitò come un aereo tedesco fuori. Rientrò poco dopo.

“Io non voglio andare” Balbettò la ragazza dai tratti orientali. “Ma a Caserta ci sono i tranelli. Non potevo rifiutare...”

Eren le si fece vicino e la prese per mano.

“Ce la caveremo. Sarà dura ma ce la faremo. Ce l'ha insegnato l'amaro montenegro.”

“Eh sìsì.” Fu il solo commento di Connie.

“Caspita! Come sei cresciuto!” Si complimentò Marco, e Jean proseguì a tono: “Pride! Pride per tutty”

“Eww” Mormorò disgustato Eren, noto ormai da tutti in città per la sua omofobia cronica. “Fate vomitare ma l'importante è l'amicizia. Dio!”

 

 

 

 

 

Feene.  

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Nota: Salve! Ho scritto questo delirio insieme a mia cugina (Altariah, sì, scrive belle fanfiction anche lei hauha) e mia sorella. So che come prima fanfiction pubblicata potrebbe sembrare una mia autocondanna, ma niente, io sono così. Vabè, non ho più niente da dire per giustificare la mia demenza, perciò vi saluto, bau bau. 

   
 
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