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Autore: vale5sosstyles    04/05/2015    0 recensioni
Tutti noi vorremo far affogare questi demoni, il problema è che loro sanno nuotare.
Harold Edward Styles, Clarissa Carter.
Migliori amici, delusioni, morte, distanza, amore e famiglia.
Hiryssa.
Genere: Malinconico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Flashback: 9 novembre, 2005 Pov's Harry: L'atmosfera era unica, il sole splendeva con i suoi raggi lucenti sfumati dalle nuvole, a causa della leggera brezza. Anche se siamo a novembre, oggi la giornata fu abbastanza calda. L'erba che a il cemento ai nostri piedi, era fresca e di un verde smeraldo, si sentiva l'odore. Alcune piccole margherite apparivano in alcune zone della collina, leggermente alzata, i volatili svolazzavano armoniosi e liberi emettendo cinguettii di attenzione verso gli altri loro coetanei. Gli alberi oscillavano e le loro foglie marroncine si staccavano dalla radice. Sembravano momenti magici e rari. Ero tranquillo con me stesso, ma la realtà porta a far viaggiare la nostra mente in questo mondo. Mi alzai dalla panchina e presi un taglierino. Dietro di noi c'era un albero, sembrava fatto apposta per noi. Aveva qualcosa di speciale. Mi ricordò il volto del mio vero papà. Ho solo una foto di lui e la tengo sotto il cuscino, prima di andare a dormire ci parlo sempre, sembra una cosa stupida ma non lo è. Con lui ci parlo di tutto. Non volevo che mio papà Desmond morisse. Non so di cosa, mamma non me ne ha mai voluto parlare, ma prima di partire lo farò. George non è il mio papà di sangue, io lo chiamo così perchè ci ha accolto come se fossimo suoi figli. Quando scoprii che si volevano separare, mi venne un altro trauma, per questo volevo andare in pace. Il mio papà vero mi assomiglia tanto, soprattutto nel carattere, così mi raccontò mia madre. Non seppi molto di lui, eccetto che lavorava in un negozio di musica, aggiustava i pianoforti, accordava le chitarre e poi insegnava privatamente musica a casa sua. Mamma mi raccontò che si conoscerono a teatro. Lui suonava e dirigeva l'orchestra, mentre lei danzava nelle note del chiaro di luna, tratto da Beethoven. Papà non fece altro che guardarla e lei contraccambiò con un sorriso. Nei camerini si parlarono e uscirono insieme. La mamma non mi disse altro, ma la sensazione che provai non era romantica ma orgogliosa di due persone che incominciarono a vivere, e io e Gemma eravamo nei loro piani. La cosa più buffa è che in questa panchina ci vennero loro stessi nel loro primo appuntamentento e scrissero il loro nome in questo stesso albero due anni dopo il fidanzamento, per questo ci sono molto affezionato e ci ho portato qui Clarissa. Mia madre non vuole mai portarmi al cimitero con lei, non vuole spaventarmi, quando sarò più grande mi ci accompagnerà, così mi disse. Non voglio rimpiazzare il mio vero padre con George, ma lui ha fatto parte della mia famiglia subito. Mio padre morì un mese dopo la mia nascita, mia mamma era in depressione post-partum e subì anche la perdita di suo marito. Si sposarono giovanissimi all'età di ventidue anni. Mia sorella aveva solo un'anno appena compiuto. George non era innamorato di mamma e neanche lei, ma con il passare del tempo, le notti passate a piangere con lui, tutti si sono affezionati a questo signore, ovvero il coreografo dei balli di alla quale danzava mia madre e altre sue coetanee. Quando ho compiuto undici anni, per la mamma era arrivata l'ora di dire le carte a tavola. Da quel giorno mi rinchiusi in me stesso e non ero più il solito bambino sorridente e solare. Dal 7 gennaio 2004 diventai depresso e malinconico con me stesso. Questa città divento troppo oscura per me, ma dato che devo partire e non la rivedrò più, voglio lasciare dei ricordi belli qui. Feci la proposta di invitare la mano di Clary ad unirsi alla mia. Le la intrecciò e ci alzammo. Io presi un coltellino svizzero, ma Clarissa si spaventò immediatamente:" Cosa dovresti fare con quell'aggeggio? Preferisco non vedere cose taglienti..."- disse sopraffatta dal gesto-" Tranquilla, vorrei solo scrivere i nostri nomi ed unirli in un cuore o in un infinito e poi vorrei... Vorr.. Ehm, ecco io.."- non sapevo come spiegarmi le voglio troppo bene e voglio baciarla, voglio dare il mio primo vero bacio a lei, il problema è che non so come dirglielo, intanto misi il taglierino in tasca.-"Vai avanti tranquillo non ti mangio mica!"- disse con tono scherzoso. Non dovevo pensare, dovevo agire e basta. Come sono riuscito a buttarmi giù da un balcone posso anche baciarla. Chiusi i pugni e gli occhi per un secondo, per realizzare quello che sto facendo e vivendo. Quando li riaprii, aveva la testa chinata aspettando la mia confessione. Scompigliai un po' la testa per avere attenzione da lei, facilitandomi l'azione. Le presi il viso sulle mani e posai le mie labbra sulle sue. Il viso era caldissimo, quasi andava a fuoco, aveva i muscolo tesi, ma dopo addolcì le spalle, lei mise una mano nel mio collo e l'altra nei capelli, strigendomeli. Era una sensazione unica. Il vuoto nel mio stomaco si fece vivo, facendomi sentire diverso ma pieno di emozioni e sentimenti verso Clarissa. È come se l'acqua incontra il terreno, uno assorbe l'altro, così dopo nasce il seme e da esso un fiore. Così è l'amore. Non posso ancora considerarlo amore, sono cotte però i sentimenti sono davvero forti. Non so se approfondire questo bacio o chiuderlo con un abbraccio. Chissà cosa starà pensando... Ma sinceramente adesso non me ne deve fottere nulla, mi devo godere questo momento e mi devo lasciare andare, solo adesso. Schiusi leggermente la mia bocca, ma lei mollò la presa e riprese fiato, guardandomi negli occhi. Non disse nulla, ma il suo volto si esprimeva meglio delle sue parole. Mi sentivo vuoto dalla passione, le cosiddette farfalle nello stomaco ancora una volta, facendomi dimenticare a quello che dovevo dirle. Pov's Clarissa: Ero sconvolta. Il mio migliore amico che mi bacia. Sono anni che provo sentimenti per lui e forse adesso ricambia. Ma non so che dirgli. Ho troppa paura, dovrà farlo lui. Mi sentii svenire ai suoi piedi per qualche minuto, ma è stato il momento più bello della mia vita. Aveva ancora voglia di baciarmi ma ci ripensò. Prese le nostre mani intrecciate e le mise davanti a noi, sorridendo. Mi diede un bacio sulla fronte e poi la unì alla mia, chiudendo gli occhi. Tutto questo per me è troppo, non cosa devo fare, non so come gestirmi, pensavo fosse molto più tardi il mio primo bacio, ma a quanto vedo no, poi l'atmosfera e l'incantevolezza della natura fece rendere tutto più "romantico" se questo vogliamo dire. Riprese il suo taglierino, cercando una scritta o chissà cosa nella corteccia dell'albero. Lo lessi anch'io, c'era scritto: "DES E ROSE= SINCERITÀ E AMORE, GRAZIE MUSICA." Mi misi paura, perché non sapevo chi fosse Des, ma Rose è sua mamma. Lo guardò e ci mise la mano accarezzando la scritta. Mi disse di girarmi e così feci. Nel frattempo passarono minuti e io sentivo il rumore gradevole del legno scorticato. Mi fece segno di aprire gli occhi e mi lesse ad alta voce queste parole:" Nulla si può conquistare con la forza, bisogna solo aspettare il momento giusto, perché il tempo guarisce le ferite e aiuta a comprendere il senso della vita. La vita è un dono ed esso non va rifiutato. Grazie Clarissa. 8/11/2005 Harry." Per me questa e oltre una confessione o dichiarazione, è una cosa inspiegabile. Gli misi una mano sulla spalla, non sapevo cosa fare. Lui chinò la testa e gli scese una lacrima.
  
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