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Autore: MadHatter96    04/05/2015    5 recensioni
"[...]Senza pensarci getta le pupille feline al di là dell’angolo di muro, per vedere la piccola figura seduta sulla panchina lì accanto.
Una bimba se ne sta lì, coperta da un semplice abitino bianco che le danza attorno alle caviglie, a ritmo della brezza, e un libro tra le mani più grande di lei.[...]"
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laito/Raito Sakamaki, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tell me about the Happy Prince
 

La notte è ormai vicina; il cielo è tinto di un nero intenso, rischiarato soltanto dalle luci artificiali e dalle pallide stelle che fanno capolino da quell’oscuro velluto.
La luna si nasconde dietro una scura nube che promette pioggia.
Raito passeggia tra le strade periferiche, intenzionato a ritornare alla mansione.
Non ha trovato nulla di divertente, per cui è inutile dilungarsi.
Ma ad un certo punto, proprio quando il proposito è cristallino nella sua mente, esso viene sfumato da un forte e dolce odore proveniente da una viuzza secondaria.
Inspira a pieni polmoni quella fragranza irresistibile di tenero sangue.
Senza pensarci getta le pupille feline al di là dell’angolo di muro, per vedere la piccola figura seduta sulla panchina lì accanto.
Una bimba se ne sta lì, coperta da un semplice abitino bianco che le danza attorno alle caviglie, a ritmo della brezza, e un libro tra le mani più grande di lei.
Gli occhi concentrati sono coperti dai lunghi capelli rossicci che ricadono sul visetto angelico, impedendo al vampiro di vedere il colore dei primi.
Più la guarda, più quel profumo soave sembra intensificarsi nelle narici del predatore, come un nettare che aspetta solo di essere assaggiato.
La lingua vorace sfiora le zanne appuntite pronte a scalfire la delicata carne di cucciolo.
Il suo corpo freme nel sentire la sete crescere dentro mentre le contrazioni del suo stomaco si fanno sempre più intense e crudeli.
Come una belva l’istinto gli ordina di afferrare quel fragile corpo e schiantarlo al suolo, prosciugandolo, ma tutto ciò si blocca quando le iridi infantili si posano su di lui.
Un violetta fragile, quasi trasparente, come di un bocciolo a inizio primavera.
Nonostante tutto gli stia ordinando di continuare la sua caccia, Raito è bloccato ad osservare il sorriso ingenuo che quella creatura ignara gli rivolge.
“Cosa fai qui? È pericoloso.” Le dice con un sorriso giocoso sulle labbra.
Non sa se quella che prova può essere chiamata curiosità, eppure fatica a risultargli chiaro il perché una piccina di non più di nove anni se ne sta lì a quell’ora di sera.
“No, il mio papà ha detto che devo aspettare una persona, signore.” Risponde lei con cordialità, allargando il sorrisone luminoso.
“E ti ha lasciato tutta sola?” Continua a chiederle, meditando al sapore di quel sangue innocente.
“Non ci sono pericoli, il mio papà non lascia mai che i cattivi mi facciano male.” Replica la piccola, genuina.
Il ragazzo ride al pensiero della stupidità umana.
È ovvio che i cuccioli si fidino ciecamente dei genitori, ma i genitori umani sono in grado di tradire, come quelli dei vampiri dopotutto.
“E cosa stai leggendo?” Le chiede dando un’occhiata al libro sorretto dalle ginocchia piccoline.
“Il Principe Felice!” Esclama la voce bambina entusiasta, mentre gli occhietti si riadagiano sulle pagine avorio.
“Oh, e me la racconteresti?” Chiede il demone avvicinandosi all’angioletto.
La lingua affamata accarezza le labbra frementi, mentre gli occhi di tigre puntano la preda.
“Parla di una statua e di una rondine!” Gli sorride di nuovo la creaturina, costringendolo nuovamente a bloccarsi.
La conosce la fiaba, l’ha letta distrattamente una volta da piccolo. Autori come Oscar Wilde non erano estranei alla sua casa.
Eppure rimane zitto ad ascoltare, notando il suono cristallino e limpido della vocina, simile ad un tintinnio di conchiglie.
Ed ella, scambiando quel soffermarsi per attenzione, continua: “La statua è la statua del Principe Felice, è molto bella e preziosa, con tante pietre rare!”
Nelle parole sognanti risuona forte l’entusiasmo cucciolo della vita ancora da scoprire. Anche Raito lo ha avuto, se lo ricorda. Anche lui giocava con i suoi gemelli, e anche lui fantasticava come ogni bimbo. Ma lui non era umano, non aveva una famiglia normale, non aveva una madre normale.
E ha imparato cose che i bambini non dovrebbero conoscere presto, perché l’ego di quella donna glielo ha richiesto, mentre lei diceva di amarlo.
“Il Principe aveva un cuore tanto buono sai? Ma non poteva muoversi! Poi un giorno arrivò da lui una rondine e si accorse che il Principe Felice piangeva, e piangeva perché da vivo non conosceva tutta la povertà del mondo! Allora la rondinella ha iniziato ad aiutarlo, portando tutto l’oro che vestiva il Principe alle persone che avevano bisogno, e sono diventati amici!”
La bambina fa un pausa, per assicurarsi che il suo nuovo presunto amico la stia seguendo.
“E poi?” La incita lui, quasi a voler ascoltare ancora quel suono e quella storia.
“Però la piccola rondine ritardò troppo la partenza per i paesi caldi, e ormai non poteva più fare niente…e morì… ma prima di morire salutò con un bacio il Principe…perché gli voleva bene…”
 Ora il vampiro è davanti alla bambina, le iridi verdi puntate nelle violette: “Un bacio?”
“Sì…e al Principe si spezzò il cuore di piombo dal dolore…e le persone vedendolo tutto brutto e senza più nulla di importante addosso decisero di fonderlo e fare una nuova statua…però il cuore di piombo spezzato non riuscirono a fonderlo.”
“Perché era buono?” Sorride Raito osservano la luminosità nelle pupille fanciulle.
“Sì! E Un angelo di Dio, incaricato di trovare ciò che è più prezioso nella città, lo raccolse insieme alla rondinella, così ora loro canteranno per sempre nel paradiso!” Conclude soddisfatta la bambina, con gli occhioni lucidi dalla commozione.
“Beh…è una bella storia.” La asseconda il ragazzo, chinandosi verso di lei.
“Papà ha detto che chi l’ha scritta l’ha fatto per i suoi bambini!”
“Ma davvero?” Ridacchia leggermente il vampiro, sorvolando sulla sensibilità umana “Per me nessuno ha mai scritto nulla!”
“Allora quando avrai dei bambini scrivi una storia per loro, per favore!” Propone la figurina angelica illuminandosi.
Di nuovo al giovane non può non sfuggire una lieve risata difronte a quell’innocenza e quell’altruismo puro e divino.
“Sai signore… secondo me il Principe Felice era bello come te!”
“Dici?” Chiede Raito con voce cantilenante “Allora, mia dolce rondinella, prima di lasciarci, dammi un bacio.”
Senza aspettare la risposta il viso perfetto di lui si accosta al visino di lei, che annuisce energica, ignorando il pericolo delle zanne che si nascondono dietro quel sorriso così attraente.
Ma in lei non c’è malizia né lussuria, e quando la piccola bocca calda e morbida si posa su quella di marmo il vampiro accetta in silenzio, chiudendo semplicemente gli occhi.
“Grazie, mia rondinella.” Le sorride scherzoso, rialzandosi.
“Di nulla signore!” Esclama la piccola salutandolo con la manina guardandolo allontanarsi.
E così il predatore torna sui suoi passi, mentre la luna si rischiara, un po’ stupito, ma sentendo di non aver tradito sé stesso.
In fondo, di tutti i baci che ha ricevuto, quello è stato quello che più ha sentito infondersi nel cuore, come un marchio a fuoco nel suo corpo.
“Però temo che in questa fiaba il Principe Felice non seguirà la rondine in paradiso.”
“Forse…ma oggi non mi hai fatto male, signor vampiro, come ha detto papà.”
 




Ebbene sì, in questo periodo sono particolarmente ispirata e mi piace troppo rompervi le scatole, mi dispiace tanto, perdonatemi.
Comunque questa volta ho lasciato stare il dark, e ho cercato di dare una sfumatura dolce alla storia.
Non so se voi ritenete il comportamento di Laito-kun OOC, io non l'ho inserito, perchè ho cercato di rendere il suo lato più umano, che sicuramente ha perchè altrimenti il gioco non si fa (?).
Per quanto riguarda il Nuovo Personaggio... beh, questa volta è importante, ma chi è? Io ho avuto un'idea precisa su questa bimba quando l'ho scritta, ma lascio comunque spazio alla vostra libera interpretazione.
La fiaba presa in considerazione come avrete capito è "Il Principe Felice" di Oscar Wilde, ho cercato di raccontarla come un bimbo potrebbe fare senza tradire troppo la grammatica italiana, se non ci sono riuscita perdonatemi, certe volte gli errori mi sfuggono.
E come al solito... il mio protagonista è sempre il mio amato Raito, sono noiosa, lo so, scusatemi.

Grazie a tutti.

MadHatter
  
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