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Autore: Kaika    04/05/2015    5 recensioni
Quinta classificata al “Reverse Contest” indetto da hiromi_chan sul forum di EFP.
"Certo che ti sei ridotto male, Jackie"
[Sparrabeth]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elizabeth Swann, Jack Sparrow
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore (forum e EFP):  Kaika
Titolo: Occhi puntati sull'orizzonte
Citazione scelta:
Da una parte c'è ciò in cui credo... e dall'altra ci sei tu
Fandom: Pirati dei Caraibi
Coppia: Sparrabeth
Rating: Verde
Genere: Introspettivo
Avvertimenti: What if?
NdA (facoltativo): *Questa frase viene dai film, la usa prima Jack e poi Elizabeth per "punzecchiare" l'altro.

 

 

 

Jack ha gli stivali affondati nella sabbia, la schiena che inizia a fargli male per lo sforzo di stare in piedi da tanto tempo, gli occhi fissi sull'orizzonte.

"Certo che ti sei ridotto male, Jackie"
Lo canzona una vocina nella sua testa, ma non può darle torto.

Il Capitano ha tanti modi per passare una giornata a terra: a bere in taverna, con una donna in un bordello, in una rissa al porto o a fare scorta di viveri (ovvero, di rhum). Qualsiasi cosa, ma non stare su una spiaggia ad aspettare l'alba.

Chiude lentamente gli occhi, respirando a fondo, godendosi il silenzio rotto solo dallo sciabordare delle onde.

La sua mente torna indietro, ripercorrendo gli avvenimenti di dieci anni prima, che l'hanno portato a essere lì in quel momento.

 

La tempesta infuria, le onde si abbattono contro le fiancate della nave, facendola ondeggiare pericolosamente.

Sul ponte, uomini e mostri si combattono come se fossero ignari del vortice che li sta risucchiando.

I feriti urlano, le lame stridono incrociandosi, ma Jack non sente nulla di tutto ciò: avverte solo il cuore di DavyJones che pulsa tra le sue dita e il freddo dell'elsa della spada che stringe nell'altra mano.

Ha davanti a sé tutto ciò che ha sempre sognato, dovrà solo pugnalare il cuore e sarà immortale, sarà libero.

Il Capitano Jack Sparrow è noto per le sue abilità di fuga: la marina reale lo bracca da anni, senza successo, e negli ultimi tempi è riuscito persino a sottrarsi -in più occasioni- al Kraken, il terribile mostro marino.

Eppure c'è una cosa alla quale non può sfuggire: la morte.

Gli sembra di vederla, delle volte, come una sagoma vestita di nero, che lo attende alla fine della strada, tendendo la mano ossuta verso di lui.

Quel cuore è l'unica arma con la quale può tenerla lontana, la chiave per togliersi quella pesante catena dalle caviglie.

Ma sente quel grido.

Solleva lo sguardo e sembra che le figure sul ponte si facciano da parte per permettergli di vedere la scena che ha di fronte.

Elizabeth stringe tra le braccia il corpo inerte di Will, per il quale la stoccata di DavyJones è stata fatale.

Il bel volto di lei mostra un dolore così profondo, così assoluto, che solo chi l'ha provato può comprenderlo.

Jack vede, per la prima volta nella sua vita, l'amore.

Lui aveva sempre guardato quel sentimento con sufficienza, come se fosse un gioco da bambini, una cosa di poca importanza.

Solo adesso ne vede la forza: ha legato quei due, li ha stretti a tal punto da non permettere loro di liberarsi da quei nodi nonostante l'altro se ne sia ormai andato.

La morte non è l'unica cosa alla quale non si possa sfuggire.

Il suo flusso di pensieri viene interrotto bruscamente quando la nave, scontrandosi contro qualcosa nel fondale, devia bruscamente.

Il pirata, troppo distratto perché i suoi riflessi ne mantengano l'equilibrio, cade in avanti e, al rallentatore, vede il cuore sfuggirgli di mano, rotolando diversi metri più avanti.

DavyJones lo vede, ma non è abbastanza rapido.

Elizabeth, più veloce, strappa dalle mani dell'amato la spada.

Jack comprende cosa sta per accadere, ma non fa in tempo a fermarlo.

 

Il pirata apre gli occhi, interrompendo i ricordi.

Ci ha pensato a lungo nel corso degli anni, ma non è ancora riuscito a comprendere a che cosa pensasse lei quando ha pugnalato il cuore.

Ha delle ipotesi, ma sono plausibili e improbabili allo stesso tempo.

Il capitano dell'Olandese Volante deve strapparsi il cuore del petto per diventare parte della nave e forse era questo che lei cercava: liberarsi da quella cosa che le stava infliggendo così tanta sofferenza.

Quella teoria lo fa sorridere: alla fine, lui ed Elizabeth si rivelano sempre terribilmente simili: scelgono la fuga, evitando i fronteggiare i problemi a meno che ciò non diventi inevitabile.

Oppure l'ha fatto per pietà: ha conosciuto il dolore di DavyJones, quel sentimento che ti lacera dentro quando chi ami si allontana da te, e ha voluto rendergli la libertà, anche a costo della propria.

Questi pensieri gli fanno arricciare le labbra: è buona, ma non così tanto.

Jack è un uomo a cui piacciono le certezze, le cose concrete, rifugge congetture e teorie filosofiche, eppure, da dieci anni a quella parte, non riesce a smettere di lambiccarsi il cervello.

"Anche più di dieci anni"

Lo corregge la stessa vocina odiosa di poco prima, ma, ancora una volta, le deve dare ragione.

É diventato terribilmente filosofo dall'arrivo di quella donna, che ha messo sottosopra il suo mondo e se ne è andata senza nemmeno guardarsi indietro.

Per lui quella donna è sempre stata imprevedibile: la forza di un uomo, ma una grazia e un'intelligenza femminili. Ricordava ancora quelle parole che gli aveva sussurrato: "Tu sei un uomo buono".

L'aveva obbligato a fronteggiare un lato di sé che lui aveva sempre -felicemente- ignorato: la parte della sua anima ancora rimasta così terribilmente umana.

Stringe i pugni, tanto da far sbiancare le nocche.

"Sei il Capitano Jack Sparrow, accidenti! Sii degno di questo nome!"

 

 

Un lampo verde illumina il cielo, mentre una nave spettrale appare all'orizzonte.

Il pirata, però, dà le spalle al mare e non vede nulla di tutto questo.

"Non avrebbe mai funzionato tra di noi, dolcezza" *

 

 

 

 

   
 
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