La Ragazza della Notte non ha un cappotto lungo color pesca né un passato rosa pastello.

La Ragazza della Notte è lurida d’insicurezza. È grassa di pensieri e parole repressi, d’istinti messi da parte, ma soprattutto è grassa perché ha mangiato troppa rabbia e non riesce e vomitarla.

La Ragazza della Notte è cieca, dondola, gongola nei rimpianti.

Erra tra abbandoni inconsci e ferite sopportate a denti stretti.

La Ragazza della Notte non cerca compassione, non cerca apprezzamento, non cerca di piacervi, luridi infami.

Odia le persone dolci.

Pensa a quadrati bidimensionali, a triangoli e a quarte dimensioni.

Pensa all'ingiustizia, ma non è cosa sua.

'La vostra miseria non mi tange'

Vorrebbe baciare bocche carnose e silenziose.

Vorrebbe graffiare quelle grandi piene di parole stupide e d’invidia.

'E invidia sarà compagna a tutti i miseri mortali, malvagia di lingua, gioiosa del male, odiosa all'aspetto'.

La Ragazza della Notte pensa che la sua notte sia eterna.

Qualcuno glielo dica. Qualcuno le dica che quello che dorme di giorno e lavora di notte è il ladro e lei non può essere una ladra. Tanto meno ladra del tempo. Non può essere una ladra perché i ladri sono come gli ipocriti, sono marci dentro e d'oro fuori. E lei dev'essere paladino della giustizia.

Qualcuno le dica che il suo violino lo può suonare anche sotto il sole, che quello che grida in piazza la notte, può gridarlo anche quando la piazza è piena di gente.

Qualcuno le dica che può ballare senza essere avvolta dalle tenebre, perché nessuno,uomo o donna, si perderebbe lo spettacolo.

Qualcuno le dica che i giorni stanno passando e che, quando smetterà di fare gli scalini a due a due, sarà arrivata la vecchiaia.

Qualcuno le dica che si muore ogni giorno.

Ma anche ogni notte.