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Autore: pamina71    05/05/2015    17 recensioni
Un prigioniero da recuperare sulle Alpi e ricondurre a Parigi.
Un prigioniero che qualcuno non vuole far testimoniare.
Qualcuno disposto a tutto per eliminarlo.
Una storia di viaggio, letterale e metaforico.
Lungo la Francia, sulle Alpi, dentro se stessi.
Con la copertina disegnata dalla meravigliosa matita di Sabrina Sala.
Genere: Azione, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Soldati della guardia metropolitana di Parigi, Sorelle Jarjeyes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lupi, Giganti ed altre avventure'
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1. Obbedisco

 

Oscar spalancò con forza il battente destro della porta di ingresso, entrò come una furia nel corridoio principale della Caserma, che percorse a lunghe falcate, facendo risuonare i tacchi degli stivali con una serie di colpi sordi e stizziti.

Salì la scalinata principale quasi di corsa, facendo gli scalini a due a due.

Aprì la porta del proprio ufficio con altrettanta foga, e la richiuse con un colpo secco.

Dopodiché si lasciò cadere sulla sedia e diede una manata alla scrivania.

- Maledizione!.

 

Dabbasso, i soldati che l'avevano vista entrare come una Erinni si guardarono l'un l'altro.

- La mia solita fortuna! Stavo per andare a chiedere una licenza. - Commentò Antoine.

- Io, fossi in te, aspetterei qualche ora - Gli rispose Gérard.

- Secondo te, André, cosa le é preso?

- Visto che arriva dall'ufficio del Generale Bouillé, direi che ci hanno mollato una bella gatta da pelare. Per farla uscire fuori dai gangheri in quella maniera, direi che ci hanno assegnato uno di quegli incarichi senza senso, che sarebbero compito di qualcun altro. Vado a vedere.

- Beh, buona fortuna!

Salì rapidamente gli scalini e bussò piano sulla porta.

- Avanti - rispose dall'interno una voce stanca.

André si affacciò sull'uscio e la vide accasciata un poco scompostamente sulla sedia. Sembrava esausta.

- Non indovinerai mai cosa dobbiamo fare.

- E' così pericoloso? O faticoso?

- No, niente affatto. E' semplicemente un incarico oltre confine, che per un reggimento che dovrebbe essere la Guardia Metropolitana di Parigi é assolutamente fuori luogo.

Il soldato attese in silenzio che continuasse.

- Dobbiamo andare a recuperare un uomo, incarcerato per aver tramato contro la corona, e riportarlo qui a Parigi per il processo, in modo che, secondo il ministro, sia di lezione per altri eventuali cospiratori. Al momento si trova imprigionato in una fortezza arrampicata in punta alle Alpi, in un posto gelido, ma che ha il nome delicato di Fenestrelle.

- Cioè alcuni di noi devono passare il confine, andare nel Regno di Sardegna solo per recuperare un prigioniero?

- Già...

- Ovviamente siamo il reggimento più adatto per questo incarico. Mandarci il Royal Allemand o il Royal Suédois sarebbe stato troppo furbo, vero Oscar?

- Senti, André, non ho potuto farci nulla. Ho provato a controbattere, mi hanno detto che non è un problema di Reggimento, é un problema di fiducia nel singolo...Mi spiace.

- Non ho capito.

- Siccome a quanto pare di me si fidano più di quanto non facciano con altri aristocratici, visto che il prigioniero in questione avrebbe cospirato con membri dell'alta nobiltà, questo incarico è stato assegnato a me. Con l'aiuto di quattro militari di mia fiducia.

André la osservò. Avrebbe dovuto essere un complimento, ma sembrava che lo vivesse come una punizione.

- Sono solo riuscita ad ottenere una paga doppia per chi mi accompagnerà. Mi spiace per i ragazzi, e per te.

- Potrebbe essere una buona occasione, il viaggio di andata sarà qualcosa di molto simile ad una vacanza. - La rincuorò André.

Oscar si mise a ridere. Era impagabile. Riusciva sempre a trovare il lato positivo delle situazioni.

- Avvisa Gérard, Alain e François. Voi quattro verrete con me. Oggi nel pomeriggio riceveremo le lettere di incarico. Si parte dopodomani all'alba. Da stasera sarete in licenza. Anzi, saremo. Sarà meglio andare a casa a recuperare abiti pesanti, anche se è maggio, non so cosa troveremo lassù. Secondo te, i ragazzi ne hanno?

- Non troppi.

- Vedrò cosa posso fare. Viaggeremo in cinque su sei cavalli. Quello in più ci servirà per le tende ed il cibo, ed al ritorno uno di voi a turno viaggerà a cassetta del carro rinforzato con un tiro a due che servirà a condurre il prigioniero. Il carro verrà fornito dal comando della fortezza. Lasciami controllare il percorso, ora.

- Ti aspetto per tornare a palazzo Jarjayes, allora. Verso le sei?

Oscar annuì.

 

All'ora convenuta, André vide Oscar andargli incontro tagliando in diagonale la Piazza d'Armi antistante l'ingresso. Le porse le redini di César, ed entrambi si avviarono.

- Quanto ci metteremo?

- Non ne sono sicura. Da Parigi a Lione sono cinque giorni di diligenza, per cui noi potremmo impiegarne quattro, col bel tempo, dormendo sia in tenda che nelle locande. Da lì la distanza è inferiore, ma saranno strade di montagna. Altri cinque o sei giorni. Uno o due di permanenza alla fortezza... Il ritorno sarà più lento. Direi tra i venti ed ventiquattro giorni in totale.

- Un bel viaggetto, non c'è che dire!

 

Un uomo alto, con addosso un lungo mantello nonostante la mite temperatura primaverile, si rivolse sussurrando all'uomo di fianco a lui, un poco più basso, molto magro, vestito come un borghese medio con un completo poco appariscente di una tonalità scura di verde bosco.

- Quella. Non so quanti uomini porterà, tra tre e cinque, direi. Quello al suo fianco ci sarà di sicuro, è stato al servizio della famiglia per anni.

Tacque un attimo.

- Non mi importa come, ma quell'uomo, quel prigioniero, non deve arrivare a Parigi. Uccidete solo lui, oppure tutta la scorta, o tutta la guarnigione di stanza alla fortezza. Ma non deve testimoniare per alcun motivo.

- Non temete. Per cinquemila livres1 uccido chi volete. E chi sarà necessario.

  • 1 Un domestico guadagnava 50 livres l'anno, un maestro 150, un professore 1000. 5000 mi sembra equo per un assassino prezzolato.

   
 
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