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Autore: Lily Sayuri    05/05/2015    2 recensioni
Che cosa combinano i nostri eroi quando vengono lasciati soli con i propri figli?
Storia scritta per il compleanno della mia carissima beta Lu-chan.
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Nuova Generazione'
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Bacchus
 

Bacchus era da solo con la piccola Kaoru1 e non sapeva che cosa fare. Cana l'aveva lasciato poco tempo prima per andare alla ennesima visita da Polyushka (era incinta da quattro mesi ormai) e avrebbe voluto accompagnarla ma non sapeva a chi avrebbe potuto affidare la bambina. Metà della Gilda di Fairy Tail era andata a quei benedetti Esami di classe S, tra cui anche i ragazzi più giovani a cui avrebbe potuto benissimo sbolognare la mocciosa promettendo loro un pagamento che ovviamente non sarebbe arrivato mai. L'altra metà, invece, era in missione – ma guarda che coincidenza! – e Makarov, il Master onorario dopo che Laxus aveva preso il suo posto, era così sommerso dai documenti e dalle lettere di scuse che l'avrebbe sicuramente persa là in mezzo.
Alla sua Gilda, invece, non aveva neanche provato a chiedere: erano così incapaci che si sarebbero intralciati l'un con l'altro, facendola piangere tutto il tempo e soffocandola con le pappette. Non che li ritenesse una cattiva Gilda, al contrario! Era solo che piuttosto che dare la bambina a loro, avrebbe preferito lasciarla davanti alla tana di un drago, a costo di farla venire su semiselvaggia come Natsu.
Insomma, era con sua figlia da neanche mezz'ora e aveva già le mani nei capelli per la disperazione. O meglio: Kaoru aveva le mani tra suoi capelli sciolti e li tirava ridendo divertita.
«Cacca!» ridacchiò muovendo le mani e annodando ancora di più le ciocche con le dita.
Cacca era stata la prima parola (e fino a quel momento l'unica) che avesse mai pronunciato e da quando l'aveva imparata, non smetteva di dirla per poi incominciare a ridere a crepapelle. Bacchus si chiedeva che cosa ci fosse di così divertente.
Piano piano, riuscì a togliere le manine sudaticce e sporche di chissà che cosa dai suoi capelli – perché era stato così idiota da scegliere di tenerli lunghi? – e a farsi rapidamente la sua solita acconciatura.
All'improvviso la bimba, non avendo più il suo giocattolo preferito tra le dita, iniziò a piangere.
Lui la guardò disperato. Aveva fame? Doveva cambiarle il pannolino? Doveva farsi strappare uno ad uno tutti i suoi capelli? Bisognava farle il bagnetto?
Bacchus optò per la più semplice – e meno disgustosa e dolorosa in certi casi – alternativa: darle da mangiare.
«Bene, Kaoru-chan, ora si va a fare la pappa!» mormorò prendendo in braccio la figlia, portandola in cucina e posandola sul seggiolone.
I suoi occhi furono immediatamente attratti dall'angolino in cui nascondeva la bottiglia dello speciale sakè importato dai paesi occidentali. Ovviamente sapeva che sua moglie non avrebbe mai bevuto alcol durante la gravidanza mettendo a rischio il bambino, però non si poteva mai sapere. Si ricordava ancora di quando era incinta di Kaoru e lo supplicava di darle anche solo un sorso del sakè più leggero ed era per quello che l'aveva tolto dalla vista. Per incoraggiarla, poi, aveva iniziato a non bere più, eccetto quando era in missione, dicendo che se ce la poteva fare lui, lei non avrebbe avuto problemi.
Era tentato: avrebbe potuto berne un sorso senza che nessuno sapesse niente e far scivolare in gola quel vino rosso dolce, molto più gustoso e forte del sakè giapponese.
“No. Se lo bevo adesso, non riuscirò più a smettere. Cos'è? Non riesco neanche più a resistere per pochi mesi? Che cosa penserà di me Kaoru quando sarà più grande? Io non sono un debole!” pensò.
Si girò verso la mensola dove sapeva che Cana lasciava gli omogeneizzati per la piccola e ne prese uno in mano.
«Allora, Kaoru, vuoi mangiare una buonissima pappa a... agli spinaci? No, fanno troppo schifo! Ma che cosa diavolo ti compra la mamma? Preferisci forse quello al prosciutto? O quello alla mela?»
Alla fine prese un vasetto a caso – controllando attentamente però che non fosse agli spinaci – e un cucchiaino e poi si sedette sulla sedia davanti alla bambina.
Iniziò ad imboccare la piccola che ingoiò il cibo con dei versetti decisamente entusiasti.
All'improvviso smise di ingurgitare, lo guardò fisso negli occhi e diede un sonoro ruttino.
«Wild! Così si fa! Almeno non ti devo mettere a testa in giù per...»
Bachus, però, scoprì ben presto che quello non era solo un ruttino, bensì un rigurgito. La bambina vomitò tutto ciò che aveva mangiato addosso a suo padre e sé stessa, sporcando dappertutto.
«Cazz... dannazione!» si corresse «Hai macchiato tutto! Ora la mamma mi costringerà a pulire!»
«M... ma... mama!» disse la bimba con la bocca tutta impiastricciata.
Ci fu un attimo di silenzio.
«Che cosa hai detto? Ripetilo!» fece Bacchus con gli occhi fuori dalle orbite.
La bambina lo guardò un attimo perplessa.
«Hai appena detto mamma!»
«Ma... ma» ripeté Kaoru.
«Sei proprio assurda! Mi sono preso cura di te per tutto il pomeriggio e mi hai appena vomitato in faccia, è questo il tuo ringraziamento?»
«Contro chi stai urlando, Bacchus?» disse una voce dall'ingresso.
Cana entrò dentro la cucina e fece una faccia schifata.
«Che cos'è successo qui dentro?» chiese arricciando il naso per la puzza.
«Quella ingrata di tua figlia ha appena detto mamma invece che papà e mi ha vomitato addosso!» si lagnò l'uomo.
«Oh Kaoru! Dillo di nuovo! Mamma!» mugolò la moglie deliziata correndo verso la bambina.
«Ma... ma» balbettò la piccola.
«Bravissima! Sono così fiera di te!»
Fece per abbracciarla, ma si tirò indietro all'ultimo momento, vedendo in che stato erano i suoi vestiti.
«Non le hai messo il bavaglino?» chiese minacciosa, girandosi verso Bacchus.
«Me ne sono dimenticato!» fece impaziente «Vado a lavarmi di dosso tutto 'sto schifo»
«No, signorino! Tu ora resti qui a pulire il casino e Kaoru si fa il bagnetto!»
«Ma...»
«Niente ma! Insomma, non vorrai mica lasciare aspettare tua figlia!»
Con queste parole, Cana gli mollò in mano uno straccio, prese in braccio la bambina e se ne andò.
Bacchus sospirò e si chinò a pulire.
Forse non era una così brutta idea ritornare all'alcol.


1. Kaoru薫 in giapponese significa "fragranza"



SORPRESAAAAAA!
BUON COMPLEANNO, LU-CHAN!
(Lo so che sto postando con in giorno di anticipo, ma penso che tu ti sia già attirata tutte le sfighe possibili con la tua festa di compleanno :'D)
Dato che praticamente non ho avuto voce in capitolo per il tuo regalo (giuro che non sono stata io ad avere l'idea di regalarti
quello! Spero comunque che tu l'abbia appeso in camera, così i tuoi genitori possano vederlo in tutta la sua magnificenza xD) ho deciso di regalarti qualcosa che nessun altro ti avrebbe potuto regalare (eh lo so, sono unica e inimitabile :3), ovvero una raccolta di OS sui tuoi personaggi preferiti *applausi
Daje che forse entro il tuo compleanno del prossimo anno, riuscirò a finirla tutta!
So già che è venuta uno schifo perché non te l'ho fatta betare, ma spero che ti sia piaciuta comunque ^-^
And last, but not least: SEI VECCHIA! <3
Con amore,
Lily <3

P.S.: Se prendo un brutto voto di mate perché invece di studiare ho scritto questa ff, ti reputo responsabile :*


Angolino di Lily:
A quei pochi eletti che sono riusciti anche ad arrivare alla fine della storia
e del biglietto di auguri: grazie!
Scusate per la dedica di poco prima, sicuramente ci avrete capito ben poco.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, nonostante Cana e Bacchus siano così palesemente OOC (perdonatemi, ma per ovvie ragioni non ho potuto farmela betare).
Non so quando riuscirò a continuarla: sto scrivendo una long che tra poco inizierò a pubblicare e quindi non avrò tanto tempo per scrivere questa.
Il prossimo capitolo forse sarà sulla Gruvia oppure sulla Stingue o sulla NaLu, lascerò decidere Lu-chan (è il suo regalo di compleanno in fin dei conti!).
Per favore fatemi sapere se vi è piaciuta!
Grazie a tutti
Lily

P.S.: Questo è il mio account facebook da scrittrice. Se volete, chiedetemi pure l'amicizia!
  
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